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  1. #3976
    Azatoth
    ospite

    Predefinito Re: Crisi Nord Africana e sommosse popolari : Topic globale

    Cosí creeranno solo altri martiri, una goduria per i terroristi.

    Intanto nel Regno unito:http://voxnews.info/2014/03/23/e-uff...le-britannico/

    A quando l'emirato del Londonistan?

  2. #3977
    Moloch
    ospite

    Predefinito Re: Crisi Nord Africana e sommosse popolari : Topic globale

    Citazione Originariamente Scritto da Azatoth Visualizza Messaggio

    Intanto nel Regno unito:http://voxnews.info/2014/03/23/e-uff...le-britannico/

    A quando l'emirato del Londonistan?

  3. #3978
    Atic Atac
    ospite

    Predefinito Re: Crisi Nord Africana e sommosse popolari : Topic globale

    Citazione Originariamente Scritto da Azatoth Visualizza Messaggio

    Intanto nel Regno unito:http://voxnews.info/2014/03/23/e-uff...le-britannico/

    A quando l'emirato del Londonistan?
    A quando usare fonti piu' affidabili di Voxnews?

  4. #3979
    Moloch
    ospite

    Predefinito Re: Crisi Nord Africana e sommosse popolari : Topic globale

    Citazione Originariamente Scritto da Atic Atac Visualizza Messaggio
    A quando usare fonti piu' affidabili di Voxnews?
    http://www.telegraph.co.uk/news/reli...al-chiefs.html

  5. #3980
    Atic Atac
    ospite

    Predefinito Re: Crisi Nord Africana e sommosse popolari : Topic globale

    Citazione Originariamente Scritto da Moloch Visualizza Messaggio
    Ecco,messa cosi' e' una merda.Spero che in Inghilterra abbiano il buonsenso di rimangiarsi tutto.

  6. #3981
    Lo Zio L'avatar di royp
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    Predefinito Re: Crisi Nord Africana e sommosse popolari : Topic globale

    Citazione Originariamente Scritto da Lord Derfel Cadarn Visualizza Messaggio
    Esteri
    06/03/2014
    Crisi diplomatica tra i sauditi e il Qatar


    Spoiler:
    Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Bahrain ritirano gli ambasciatori contro
    le «ingerenze» di Doha negli affari interni dei Paesi vicini. Ne mirino l’appoggio
    all’internazionale dei Fratelli Musulmani

    Lo skyline di Doha





    francesca paci



    Se volete sapere quanto immaginifica sia la leggendaria fratellanza araba chiedete ai palestinesi, il popolo simbolo dell’umiliata identità araba la cui causa ha infiammato le piazze mediorientali e nordafricane ogniqualvolta i tiranni in carica hanno avuto bisogno di distrarre il malcontento popolare (tutto è cambiato con le primavere del 2011, di cui i palestinesi, assenti dall’agenda rivoluzionaria, sono stati i primi a pagare le conseguenze). Eppure, nonostante l’Egitto sospeso dalla Lega Araba tra il 1979 e il 1989 per aver firmato la pace con Israele e nonostante l’invasione irachena del Kuwait nel 1990 con la conseguente spaccatura tra i paesi del Golfo, il muro contro muro in corso tra Riad e Doha sta sfiorando livelli di conflittualità senza precedenti.

    Ieri l’Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti e il Bahrain hanno richiamato i loro ambasciatori dal Qatar dopo una pubblica quanto inusuale litigata tra i rappresentati delle monarchie che sono a vari livelli alleate dell’occidente. Ciò che non viene perdonato a Doha è l’appoggio all’internazionale dei Fratelli Musulmani, dall’Egitto alla Siria, e l’intraprendenza geopolitica nell’arena regionale e extra (Doha aveva ospitato anche le prove dei colloqui tra governo afghano e talebani).

    Riad e gli altri accusano il vicino di casa di aver boicottato l’accordo che avrebbe dovuto mettere fine all’attitudine di interferire “direttamente o indirettamente” nella vicende interne di altri paesi e al sostegno di “organizzazioni che minacciano la stabilità del Golfo”. L’accordo metteva nero su bianco anche l’impegno a non incoraggiare associazioni, persone o “media ostili” alla stabilità (ovvio riferimento ad al Jazeera). Il ministro degli esteri del Consiglio per la Cooperazione nel Golfo sostiene adesso di aver incontrato la controparte di Doha martedì a Riad e di non essere riuscito a “persuaderla” a firmare il protocollo (in verità piuttosto vago) che sarebbe stato concordato a novembre d’intesa con l’emiro del Qatar Shiek Tamim bin Hamas al Thani. Da qui la grave decisione della rottura diplomatica: “Dato che gli sforzi sono stati inutili, i tre paesi (sono sei ma Kuwait e Oman non partecipano ndr) devono iniziare a prendere le misure necessarie per la propria sicurezza a cominciare dal ritiro dei loro ambasciatori”.

    La crisi si annuncia ancora più seria in vista delle elezioni presidenziali di aprile giacchè il Qatar è sempre stato dalla parte del deposto presidente Morsi (venti giornalisti del network qatarino al Jazeera sono al momento sotto processo in Egitto per “cospirazione con i terroristi”), mentre l’Arabia Saudita, il Kawait e gli altri spalleggiano economicamente (12 miliardi di dollari) e politicamente l’esercito egiziano. Il mese scorso era stato l’Egitto a richiamare il suo ambasciatore a Doha.

    In Siria, pur essendo entrambi in campo contro Damasco, i due fratelli coltelli sono su barricate avversarie: il Qatar sponsorizza i Fratelli Musulmani mentre l’Arabia Saudita è a fianco del Syrian National Coalition e di gruppi vicini ai salafiti (con buona pace dei ribelli non religiosi). Ma i fronti si stanno moltiplicando, con il Qatar che ha allungato le mani su Gaza (con investimenti sull’edilizia per il momento congelati) e con l’Arabia Saudita che in crisi “matrimoniale “ con l’America sta cercando di consolarsi con un partneriato militare con la Francia (dove il Qatar è molto attivo nello shopping di squadre di calcio e negli investimenti).
    Il piccolo ma ambizioso Qatar lavora da 15 anni ad accrescere il proprio soft power per pesare nella regione. Al Jazeera è un network all news professionalissimo ma ospita anche il controverso teleimam Qaradawi (uno che frequentava la moschea degli attentatori della maratona di Boston). Un attivismo quello di Doha che non piace ai vicini, i quali difendono lo status quo e hanno approfittato del crollo di popolarità dei Fratelli Musulmani (considerati nemici) per attaccare.

    Gli analisti concordano che si tratta di una mossa senza precedenti all’interno del Consiglio di sei nazioni più ricche di petrolio e gas (il Kuwait, che ha gli islamisti in parlamento, e l’Oman, sono i due soli paesi membri a non aver aderito alla decisione e si dicono pronti a mediare). Doha è “sorpresa” ma annuncia che non risponderà pan per focaccia. Non richiamerà i suoi ambasciatori, insomma. Poche ore dopo l’annuncio della rottura però, la borsa di Doha aveva perso circa il 2% (383 milioni di dollari).




    ...ed era pure ora.
    così dopo sunniti vs. sciiti sarà la volta di alqaidisti vs aljazirafratellisti?
    che si annichiliscano pure tra di loro basta che non ci scassanono più la fava a noi che ne abbiamo già tanti di problemi, uno in meno è sempr ben gradito.
    non vorrei deluderti, ma in arabo c'e' un detto: "io e mio fratello contro mio cugino, io e mio cugino contro tutti gli altri". Lo vedi applicare benissimo nei conflitti odierni: ((quaedisti vs fratelli musulmani) vs sciiti ) vs occidente.

    E un'altra regola che vale nel mondo arabo e' che le guerre si vincono solo col totale annichilimento dell'avversario. Quindi se davvero Sissi vuole battere i pro-Morsi, li deve letteralmente distruggere. Anche qui vediamo un parallelo nel conflitto in Siria: entrambe le fazioni principali (sunniti da un lato, sciiti-alawiti dall'altro) lotteranno finche' uno dei 2 non avra' piu' nessuno da mandare a combattere. Se vincessero i sunniti, assisteremmo a un vero e proprio genocidio di alawiti.... anche se per il momento stanno vincendo loro (grazie all'aiuto pesante di hezbollah)

  7. #3982
    Azatoth
    ospite

    Predefinito Re: Crisi Nord Africana e sommosse popolari : Topic globale

    Citazione Originariamente Scritto da Atic Atac Visualizza Messaggio
    A quando usare fonti piu' affidabili di Voxnews?
    Questa va bene?
    http://www.ansa.it/web/notizie/rubri..._10275993.html

  8. #3983
    Shogun Assoluto L'avatar di Manu
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    Predefinito Re: Crisi Nord Africana e sommosse popolari : Topic globale

    Comincio a credere che in Egitto i militari si stiano comportando fin troppo dolcemente...

  9. #3984
    Il Nonno L'avatar di Edward Green
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    Predefinito Re: Crisi Nord Africana e sommosse popolari : Topic globale

    Ve lo ricordate l'attacco chimico in Siria?? Ecco, ora leggetevi questo articolo:

    Spoiler:

    SEYMOUR HERSH

    Dopo l'attacco chimico a Damasco, l'agosto scorso, Obama stava per lanciare un raid aereo alleato contro la Siria, come punizione per avere infranto la "linea rossa" sull'uso delle armi chimiche. Poi, di colpo, il raid fu sottoposto all'approvazione del Congresso, infine annullato dopo la rinuncia di Assad all'arsenale chimico, concordata dalla Russia. Perché Obama s'è tirato indietro? I militari Usa erano convinti che la guerra fosse ingiustificata e potenzialmente disastrosa.

    Il ripensamento di Obama si fonda sulle analisi condotte nel laboratorio della Difesa britannica su un campione di sarin usato nell'attacco del 21 agosto. Il campione non corrispondeva ai lotti dell'arsenale chimico siriano noto. L'accusa contro la Siria non reggeva, fu informato lo Stato maggiore Usa. Da mesi i militari e l'In-telligence osservavano con preoccupazione l'ingerenza dei Paesi confinanti, in particolare della Turchia, nella guerra siriana.

    Che il premier Erdogan sostenesse il Fronte al-Nusra, una fazione jihadista dell'opposizione, e altri gruppi islamisti, era noto. «Sapevamo che alcuni nel governo turco credevano di prendere Assad per le palle, inscenando un attacco col sarin in Siria», dice un ex alto funzionario della Intelligence Usa, aggiornato sui dati attuali. «Così avrebbero costretto Obama a intervenire, memore della "linea rossa"».

    Lo Stato maggiore inoltre sapeva che non era vero quel che l'amministrazione Obama sosteneva in pubblico, cioè che soltanto l'esercito siriano possedesse il sarin. Le Intelligence americana e britannica sapevano dalla primavera del 2013 che gruppi di ribelli in Siria stavano fabbricando armi chimiche.

    Il 20 giugno la Dia americana preparò un'informativa top secret: al-Nusra aveva una cellula dedicata alla produzione di sarin; era il "complotto al sarin più sofisticato sin da quelli di al Qaeda prima dell'11 settembre". Il rapporto attingeva a dati segreti di molte Intelligence: "Mediatori in Turchia e Arabia Saudita tentavano di ottenere grandi quantità di precursori del sarin, decine di chilogrammi, verosimilmente per la produzione su larga scala in Siria".

    In maggio una decina di membri di al-Nusra furono arrestati in Turchia. Secondo la polizia locale erano in possesso di due chili di sarin. Cinque tornarono in libertà. Gli altri, tra cui il capo, Qassab, in attesa di processo. Stando alla Dia, gli arresti sono la prova che al Nusra stava espandendo l'accesso alle armi chimiche. Qassab s'era "auto identificato come membro di al-Nusra, legato a Abd-al-Ghani, l'emiro per la produzione militare". Qassab lavorava con Unalkaya, impiegato della Zirve Ezport, una ditta turca. Nel piano di Abd-al-Ghani i due dovevano "perfezionare un sistema per produrre sarin, poi recarsi in Siria ad addestrare altri per avviare la produzione su larga scala".

    Una serie di attacchi chimici in marzo e aprile 2013 è stata indagata da una missione speciale dell'Onu. Una persona ben informata sull'attività dell'Onu in Siria, mi riferisce di prove di un collegamento tra l'opposizione siriana e il primo attacco con il gas, il 19 marzo a Khan Al-Assal, vicino ad Aleppo. "È chiaro che i ribelli hanno usato il gas. Non è stato rivelato al pubblico perché nessuno voleva che si sapesse", dice.

    Dopo l'attacco d'agosto, Obama ordinò al Pentagono di individuare bersagli da bombardare. La mia fonte dice che «la Casa Bianca bocciò 35 obiettivi perché
    non abbastanza "dolorosi" per il regime di Assad". Erano siti militari, nessuna infrastruttura civile. Su pressione della Casa Bianca, il piano Usa si trasformò in un "monster attack": due squadroni di bombardieri B52 furono spostati in basi vicine alla Siria, e sottomarini e navi equipaggiati con missili Tomahawk. Anche Gran Bretagna e Francia avrebbero partecipato.

    A fine agosto Obama aveva dato allo Stato maggiore un termine preciso per l'attacco. «L'ora H doveva scattare il lunedì mattina (2 Settembre), un assalto massiccio per neutralizzare Assad». Fu grande, perciò, la sorpresa quando Obama il 31 agosto sospese l'attacco e si rivolse al Congresso. Il presupposto di Obama - che solo l'esercito siriano fosse in grado di usare il sarin - stava sgretolandosi. L'intelligence russa aveva recuperato campioni di sarin nella Ghouta, li aveva analizzati e passati ai britannici.

    La Difesa britannica, nel comunicare quei risultati allo Stato maggiore Usa, stava di fatto dicendo agli americani: "Attenzione, ci hanno teso una trappola", dice l'ex ufficiale di intelligence. (Questo chiarisce il lapidario messaggio di un alto ufficiale della Cia a fine agosto: "Non è stata opera dell'attuale regime siriano. Uk e Usa lo sanno"). L'attacco era questione di giorni, e gli aerei le navi e i sottomarini erano pronti.

    Responsabile dell'attacco era il generale Dempsey, capo dello Stato maggiore. Secondo l'ex ufficiale d'Intelligence, fin dall'inizio lo Stato maggiore dubitava che la Casa Bianca avesse solide prove a sostegno della responsabilità di Assad, come sosteneva. Chiese alla Dia e ad altre agenzie prove più consistenti. «Escludevano che la Siria avesse usato il gas nervino, infatti Assad stava vincendo la guerra».

    Il rapporto britannico spinse lo Stato maggiore ad esprimere al presidente una preoccupazione più seria: l'attacco sarebbe stato un atto ingiustificato di aggressione. Lo Stato maggiore ha convinto Obama a invertire la rotta. Il ricorso al Congresso si rivelò un vicolo cieco.

    «Il Congresso non gli avrebbe reso la vita facile», dice l'ex funzionario dell'Intelligence. «A differenza dell'Iraq, il Congresso sarebbe stato ferreo». Alla Casa Bianca erano disperati. «Così spuntò il piano B. Annullati i bombardamenti, Assad avrebbe firmato il trattato sulle armi chimiche, con la distruzione dell'arsenale sotto la supervisione Onu'.

    L'accordo mediato dalla Russia era già stato discusso da Obama e Putin tempo prima: nell'estate 2012. Pur avendo archiviato l'attacco, la Casa Bianca ha continuato a ripetere la versione addotta per l'intervento. «Non potevano ammettere: "ci siamo sbagliati"», dice l'ex agente d'Intelligence riferendosi ai vertici della Casa Bianca.
    Non è ancora affiorata alla luce l'intera portata della collaborazione Usa con la Turchia, l'Arabia Saudita e il Qatar nel sostenere l'opposizione ribelle in Siria. L'amministrazione Obama non ha mai ammesso pubblicamente il proprio ruolo nella nascita della "rat line" ("la linea dei topi" nel lessico della Cia), una "autostrada clandestina" verso la Siria. Autorizzata agli inizi del 2012, la "rat line" portava armi e munizioni all'opposizione in Siria dalla Libia attraverso la Turchia. Le armi sono finite in molti casi ai jihadisti, alcuni affiliati ad al-Qaeda.

    In gennaio è uscito un rapporto della commissione Intelligence del Senato Usa sull'attacco del 2012 al consolato americano e alla sede segreta della CIA a Bengasi, in Libia. Un allegato top secret parlava di un accordo segreto tra i governi di Obama e Erdogan. Riguardava la "rat line". Turchia, Arabia Saudita e Qatar erano i finanziatori. La Cia con il sostegno dell'MI6, doveva recapitare in Siria le armi degli arsenali di Gheddafi. In Libia vennero stabilite varie società di facciata, alcune come enti australiani.

    Furono ingaggiati militari americani veterani, a volte ignari di chi fossero i veri datori di lavoro. L'operazione era guidata da Petraeus, allora direttore della Cia (un portavoce di Petraeus smentisce).

    Le Commissioni d'Intelligence e i leader del Congresso sono stati tenuti all'oscuro, violando la legge in vigore dagli Anni Settanta. La partecipazione dell'-MI6 ha consentito alla Cia di eludere la legge, definendo la missione un'operazione congiunta. «L'unica missione del consolato era fornire copertura al movimento di armi», dice l'ex agente d'Intelligence che ha letto l'allegato secretato.

    Dopo l'attacco al consolato, Washington ha bloccato di colpo il ruolo della Cia nel trasferimento di armi dalla Libia, ma la "rat line" ha continuato a funzionare. «Gli Usa non avevano più il controllo di quel che i turchi consegnavano agli jihadisti». NI poche settimane, circa 40 "manpads", lanciamissili portatili antiaerea erano finiti nelle mani dei ribelli siriani.

    Al termine del 2012, l'Intelligence americana s'era convinta che i ribelli stessero perdendo la guerra. «Erdogan era incavolatissimo», dice l'ex funzionario d'Intelligence, «I soldi erano suoi e l'interruzione gli è parsa un tradimento».

    Nella primavera del 2013, l'Intelligence Usa ha scoperto che il governo turco - tramite il Mit, il servizio segreto, e la Gendarmerie, organizzazione paramilitare di polizia - lavorava direttamente con i jihadisti di al-Nusra e i loro alleati per produrre armi chimiche. «Erdogan sapeva che se avesse smesso di sostenere i jihadisti, per lui tutto sarebbe finito. La sua speranza era provocare un evento che costringesse gli USA a intervenire».

    Un esperto di politica estera americana in contatto con funzionari a Washington e Ankara mi ha parlato di una cena organizzata da Obama per la visita di Erdogan nel 2013.

    Senza il sostegno Usa ai ribelli, dice l'ex funzionario, «il sogno di Erdogan di trasformare la Siria in uno stato vassallo sfuma, e secondo lui la colpa è nostra. Quando la Siria vincerà la guerra, lui sa che i ribelli probabilmente gli si rivolteranno contro. Rimarrà con migliaia di radicali fondamentalisti nel suo giardino».

    Un consulente dell'Intelligence Usa mi dice che poche settimane prima del 21 agosto ha visto un rapporto top secret preparato per Dempsey e il ministro della difesa Hagel. Avvisava che il governo turco riteneva «necessaria un'azione che innescasse un intervento militare americano».

    L'esercito siriano aveva la meglio sui ribelli, dice l'ex funzionario, e solo l'aviazione americana poteva capovolgere le sorti. In autunno, l'intelligence Usa «capì che la Siria non era responsabile dell'attacco chimico. Ma chi era l'autore allora? Il sospetto è caduto subito sui turchi, perché avevano tutto per farlo succedere».

    Le prove vennero da intercettazioni e altri dati raccolti relativi all'attacco del 21 agosto. «Ora sappiamo che si è trattato di un'azione segreta ideata da quelli di Erdogan per spingere Obama ad intervenire », dice l'ex funzionario d'Intelligence.

    «L'idea era di inscenare qualcosa di spettacolare, un attacco con il gas a Damasco o dintorni quando gli ispettori dell'Onu erano in Siria. I nostri vertici militari sono stati informati dalla Dia e altre agenzie di intelligence che il sarin è arrivato attraverso la Turchia - il che è possibile solo con il sostegno turco. I turchi hanno anche fornito l'addestramento su come produrre e maneggiare il sarin». Questo è stato confermato in gran parte dai turchi stessi, nelle conversazioni di giubilo intercettate subito dopo l'attacco.

    Senza una nuova politica di Obama, l'ingerenza della Turchia nella guerra civile siriana continuerà. Come impedirlo? «"Siamo fregati", m'hanno risposto i colleghi», dice l'ex agente. La Turchia è un alleato Nato, e rivelare in pubblico il ruolo di Erdogan nell'attacco chimico sarebbe disastroso». I turchi ci direbbero: «È odioso che voi ci diciate cosa possiamo o no fare».


    Se l'articolo dice il vero, a quanto pare nella lista dei veri cattivi, oltre al Qatar e l'Arabia Saudita, ci mettiamo d'ora in poi la Turchia.

    Poi c'è pure questa parte qua (ma spero che sia inventata):

    I turchi insistevano che la Siria aveva superato la "linea rossa", e protestavano contro la riluttanza di Obama. L'informazione viene alla mia fonte da Donilon, l'ex consigliere per la sicurezza nazionale (poi confermata da un ex funzionario Usa). A un tratto Erdogan, era esasperato: «ha tirato fuori il dito medio e lo agitava davanti al presidente nella Casa Bianca». Allora Obama s'è rivolto a Fidan (il capo dei servizi turchi): «Sappiamo cosa state combinando con i radicali in Siria».


  10. #3985
    alberace
    ospite

    Predefinito Re: Crisi Nord Africana e sommosse popolari : Topic globale


  11. #3986
    FRIGG
    ospite

    Predefinito Re: Crisi Nord Africana e sommosse popolari : Topic globale


    fonte dell'articolo?

  12. #3987
    Il Nonno L'avatar di Edward Green
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    Predefinito Re: Crisi Nord Africana e sommosse popolari : Topic globale

    Citazione Originariamente Scritto da FRIGG Visualizza Messaggio

    fonte dell'articolo?
    http://www.dagospia.com/rubrica-3/po...e-il-75173.htm

    Qua la versione originale. che è nettamente più ricca di particolari e più lunga http://www.lrb.co.uk/v36/n08/seymour...d-the-rat-line

    Mi sa che l'articolo riportato da Dagospia sia un sunto libero di Repubblica.

    Comunque qua l'originale del particolare comico: When Erdoğan tried to draw Fidan into the conversation, and Fidan began speaking, Obama cut him off and said: ‘We know.’ Erdoğan tried to bring Fidan in a second time, and Obama again cut him off and said: ‘We know.’ At that point, an exasperated Erdoğan said, ‘But your red line has been crossed!’ and, the expert told me, ‘Donilon said Erdoğan “fucking waved his finger at the president inside the White House”.’ Obama then pointed at Fidan and said: ‘We know what you’re doing with the radicals in Syria.’

  13. #3988
    Shogun Assoluto
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    Predefinito Re: Crisi Nord Africana e sommosse popolari : Topic globale

    Eh i poveri ribelli siriani

  14. #3989
    Azatoth
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    Predefinito Re: Crisi Nord Africana e sommosse popolari : Topic globale

    Intanto hanno rieletto Erdogan, quindi credo che questa storia non finirá qui.

  15. #3990
    Shogun Assoluto L'avatar di Manu
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    Predefinito Re: Crisi Nord Africana e sommosse popolari : Topic globale

    Devo dire che erdogan mi sta un poco più simpatico, dopo la storia del dito medio... ma manco in quinta elementare

    Un gioco pericoloso, comunque. Sostenere simili cani sciolti è sempre un'incognita, perché se oggi tirano armi chimiche contro i soldati di Assad, domani potrebbero compiere attentati in Turchia...
    Ultima modifica di Manu; 10-04-14 alle 15:25:40

  16. #3991
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    Predefinito Re: Crisi Nord Africana e sommosse popolari : Topic globale

    vabbè chi aveva creduto alla storiella di Assad che lancia peti chimici? specialmente quando sta sbaragliando i ribelli


    persino gli stessi cittadini americani non ci credevano
    Ultima modifica di Lightning; 10-04-14 alle 20:10:03

  17. #3992
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    Predefinito Re: Crisi Nord Africana e sommosse popolari : Topic globale

    Citazione Originariamente Scritto da Lightning Visualizza Messaggio
    vabbè chi aveva creduto alla storiella di Assad che lancia peti chimici? specialmente quando sta sbaragliando i ribelli


    persino gli stessi cittadini americani non ci credevano
    http://www.ilpost.it/2013/09/10/huma...s-watch-siria/

    Loro ci credevano

  18. #3993
    Il Nonno L'avatar di Edward Green
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    Citazione Originariamente Scritto da Manu Visualizza Messaggio
    Devo dire che erdogan mi sta un poco più simpatico, dopo la storia del dito medio... ma manco in quinta elementare

    Un gioco pericoloso, comunque. Sostenere simili cani sciolti è sempre un'incognita, perché se oggi tirano armi chimiche contro i soldati di Assad, domani potrebbero compiere attentati in Turchia...
    Eh, magari si fermassero in Turchia... Questi ce le ritroviamo in casa fra un pò di anni:
    http://www.lastampa.it/2014/04/01/es...ina.html?exp=1

  19. #3994
    Suprema Borga Imperiale L'avatar di BlackCaesar
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    Predefinito Re: Crisi Nord Africana e sommosse popolari : Topic globale

    Intanto su Repubblica è comparso il titolo: Siria, nuovo attacco con armi chimiche: governo e ribelli si accusano a vicenda

    Chissà chi sarà stato visto che gli arsenali sono stati messi in sicurezza dagli americani...

  20. #3995
    Azatoth
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    Predefinito Re: Crisi Nord Africana e sommosse popolari : Topic globale

    Forse lo zio Sam avrá perso qualche arma per errore.

  21. #3996
    Lo Zio L'avatar di royp
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    Citazione Originariamente Scritto da BlackCaesar Visualizza Messaggio
    Intanto su Repubblica è comparso il titolo: Siria, nuovo attacco con armi chimiche: governo e ribelli si accusano a vicenda

    Chissà chi sarà stato visto che gli arsenali sono stati messi in sicurezza dagli americani...
    la meta' delle armi chimiche siriane sono ancora placide dove stavano prima.

  22. #3997
    Lo Zio L'avatar di Lightning
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    Predefinito Re: Crisi Nord Africana e sommosse popolari : Topic globale

    bè visto che prima non le avevano usate, adesso saranno stati sicuramente loro....

  23. #3998
    Lo Zio L'avatar di Lightning
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  24. #3999
    FRIGG
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    Predefinito Re: Crisi Nord Africana e sommosse popolari : Topic globale


  25. #4000
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    Predefinito Re: Crisi Nord Africana e sommosse popolari : Topic globale


    ci va sarkozì o come si scrive

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