non ho parlato di economia
non ho parlato di economia
Visto che tu evidentemente lo sapevi, potevi avvisarci 3 anni faNon male dai, siamo arrivati a livelli di disequità probabilmente mai raggiunti in Italia.
A pagare sono sempre i poveri stronzi come me (lavoratore dipendente con irpef e contributi vari decurtati dalla busta paga), a cui ora si aggiungono i servitori (militari quasi sempre NON volontari) e i cervelli dello Stato (laureati).
Intanto l'evasione continua senza freni, intanto i ricchi continuano a diventare sempre più ricchi grazie alle tutele che il governo gli garantisce.
Complimenti a chi ha votato questo centrodestra, vi applaudo davvero.
per forza che poi la gente pensa che "gli rubano i soldi".Ragazzi non studiate, andate a lavorare!
Tommaso Ederoclite - 30 agosto 2011
Da oltre 15 anni passeggio nei corridoi della Facoltà di Sociologia di Napoli. Prima da studente, poi da dottorando, cultore della materia e così via. Anni dunque dedicati allo studio, alla lettura, alla ricerca, alla scrittura. Anni tra biblioteche e dipartimenti, convegni e workshop. Anni bellissimi e nello stesso tempo duri. Studiare con pochi soldi in tasca non è facile.
Oggi potrei dire che studiare è il mio lavoro. Anche se non "ci campi". Pochi finanziamenti per la ricerca, poche strutture adeguate allo studio.
Ieri però, rileggendo le proposte anticrisi dell'attuale esecutivo, apprendo con rabbia che studiare non è un lavoro. Sì, tutto quel tempo e quei soldi spesi tra autobus, fotocopie, panini immangiabili e mense da terzo mondo non mi saranno riconosciuti come anni di lavoro.
L'attuale esecutivo ha infatti in cantiere l'abolizione del cosiddetto "riscatto degli anni universitari", ovvero la possibilità (pagando una somma tra l'altro salatissima) di recuperare il periodo da studente ai fini previdenziali.
La logica alla base di tale intervento sarebbe che nel calcolo pensionistico dovrebbero essere conteggiati solo "gli effettivi anni di lavoro".
Ma come? Studiare non è un lavoro?
No, viste e lette le proposte del governo studiare non è un lavoro.
Studiare è un hobby, uno sport, un'attività da fare a tempo perso e che ai fini della produttività non conta nulla. Anzi, addirittura pesa sul bilancio nazionale.
Non studiate ragazzi, andate a lavorare!
p.s. il sottoscritto, nel caso passasse la proposta, perderà 9 anni di contributi previdenziali.
Leggi il resto: http://www.linkiesta.it/blogs/gesell...#ixzz1WWHT0kzN
Quindi chi decide di studiare all'università per diventare ingegnere/ medico/ infermiere/ farmacista/ architetto ecc... mette in conto di perdere 5 anni o più (per medici chirurghi non ne parliamo). Il che si va ad aggiungere ad un mercato del lavoro che tratta i laureati come pezze da piedi quando escono dall'università.
Tanto un medico, un farmacista, un ingegnere, un architetto...a chi servono giusto? mah...
vabeh, riforme o non riforme, le proteste in autunno ci sono ogni anno. Non cambiano certo la vita.
anyway la battuta "adesso la manovra è più equa" credo sia la migliore trollata da 20 anni a questa parte
In effetti.
Non basta certo il mantenimento del contributo di solidarietà per i parlamentari per salvarla.
Io vado a diventare azionista di maggioranza di un'azienda che produce forconi, non si sa mai...
PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI PER CHI CRITICA LA GELMINI
http://www.leggo.it/articolo.php?id=136857
Serve a far entrare più soldi nelle casse dello Stato secondo il principio per cui chi più guadagna più contribuisce. Ovviamente non è come ridursi lo stipendio, perché questo sarebbe definitivo, il contributo di solidarietà si può sempre togliere.
Però, ragazzi, se non fanno niente, è perché i privilegi e la Casta, se fanno è "a cosa serve", non è che potete pretendere un suicidio di massa di tutti i politici.
Anche perché, credetemi, a parte mitigare il rosik non vi cambierebbe un cazzo.
Ma che senso ha togliere la possibilita di riscattare gli anni universitari ai fini previdenziali?
Li pagavano quei contributi no?
Anzi, mi pare piu controproducente perché i contributi che uno studente versava erano entrate immediate per una prestazione futura, quindi che peso avrebbe portato alle casse dello stato?
mah, sicuri che noon è una cagata quell'articolo?
No, sei tu che non hai capito come funziona: gli anni riscattati continuano a contare ai fini di QUANTO prendi di pensione, ma non di QUANDO la prendi.Ma che senso ha togliere la possibilita di riscattare gli anni universitari ai fini previdenziali?
Li pagavano quei contributi no?
Anzi, mi pare piu controproducente perché i contributi che uno studente versava erano entrate immediate per una prestazione futura, quindi che peso avrebbe portato alle casse dello stato?
mah, sicuri che noon è una cagata quell'articolo?
Comunque la mossa è astuta: è come se avessero fatto slittare l'età pensionabile per un sacco di gente.
Ultima modifica di Chiwaz; 30-08-11 alle 15:54:43
mio padre a inizio anni (70-72) ne ha fatti 3 di anni di leva obbligatoria...perchè doveva fare servizio in marina (abitando vicino al mare) e li il servizio era 3 anni obbligatorio...poi però per via dei numeri lo hanno passato alle forze di terra de si è fatto 2 anni di artiglieria (di montagna mi pare) e poi un anno nel genio ferrovieri.
Ultima modifica di Firestorm; 30-08-11 alle 16:09:44
E la patria sicuramente lo ricompenserà!
Detto questo, come è la questione per medicina e gli anni di specializzazione? E' vera questa cosa?
E un duro attacco arriva da Cgil-Medici, che denuncia come l'esclusione degli anni di università dal conteggio dell'anzianità per la pensione "determinerà proprio nei confronti dei medici il maggior taglio che oscilla tra i dieci e i dodici anni, considerando che ai sei anni per la laurea vanno aggiunti dai quattro ai sei anni per la specializzazione"
Boh, in teoria il mio amico che sta facendo la specializzazione prende uno stipendio (una volta non era così, credo abbiano questionato in sede europea). Quindi immagino valga a fini contributivi.
Mentre i 6 anni, quelli sì, ma si sapeva.