Angeli e Demoni di Dan Brown: altre mistificazioni storiche dopo quelle del Codice Da Vinci di Andrea Menegotto
Dan Brown ci ha ormai abituati all'idea che per lui l'oggettività dei fatti storici è un'opinione, se non che ha la pretesa di raccontare ai suoi lettori - e cioè è grave dal punto di vista dell'onestà intellettuale - che tutto quanto nei suoi romanzi potrebbe in maniera innocua passare sotto l'etichetta di fiction ed essere così soggetto alla pura valutazione di carattere estetico (fatto salvo un ulteriore giudizio di lettori e critica circa il buon gusto in riferimento alle tematiche affrontate), si fonda in realtà su fonti storiche autorevoli e sulla sua stessa competenza in ambito di ricerca storico-artistica
Se sulla sua prima opera pubblicata in edizione italiana, Il Codice Da Vinci, si è già detto moltissimo (cfr. Massimo Introvigne, «Il Codice Da Vinci»: ma la storia è un'altra cosa), la fama che Brown si è costruito presso gli studiosi di storia dei movimenti magico-esoterici non si smentisce neppure con Angeli e Demoni, uscito nelle nostre librerie per i tipi di Mondadori il 30 novembre ed erroneamente presentato al pubblico come la continuazione del Codice.
Il romanzo, che in realtà risale al 2000 e quindi precede l'opera che ha fatto conoscere Brown al grande pubblico, fu pressoché ignorato da lettori e critica al suo apparire negli Stati Uniti. La storia ha lo stesso protagonista principale de Il Codice Da Vinci: lo studioso di simbologia dell'Università di Harvard, Robert Langdon, e tratta di un complotto teso - almeno all'apparenza - a distruggere il Vaticano attraverso un campione esplosivo di anti-materia mentre si sta svolgendo il Conclave per l'elezione di un nuovo Papa.
Fin qui Brown gioca lecitamente sul piano del fantasy, ma l'autore prende da subito un grosso granchio quando va oltre, attribuendo il piano all'opera di una «setta», quella degli Illuminati, le cui origini sarebbero antiche e risalirebbero almeno al periodo rinascimentale. Gli Illuminati, arruolando nelle loro fila importanti personaggi del mondo della cultura, dell'arte e della scienza, avrebbe combattuto da sempre la Chiesa cattolica in nome della scienza e della libertà.
Coerentemente alla linea intrapresa con la pubblicazione dell'opera che lo ha reso celebre, Brown non rinuncia ad affermare pubblicamente (e anche sul suo sito Web ufficiale: www.danbrown.com) che se personaggi come Robert Langdon sono frutto della sua fantasia, tutto quanto si trova ne sue opere relativamente a massoneria, Rosacroce, Illuminati, Priorato di Sion ma anche alle più cupe - e peraltro ripetutamente smentite - «leggende nere» sull'Opus Dei si basa su notizie storiche veritiere e verificabili.
Come già in occasione della pubblicazione de Il Codice Da Vinci, un contributo serio e volto a sfatare le mistificazioni di Brown è frutto del lavoro del direttore del Centro Studi sulle Nuove Religioni (www.cesnur.org), Massimo Introvigne, che in un articolo pubblicato sul numero di dicembre 2004 del National Geographic (cfr. M. Introvigne, «Illuminati tra mito e realtà», in National Geographic Italia, Grandangolo, vol.14 - n. 6, dicembre 2004) riprende e aggiorna i risultati delle sue ricerche riguardanti la storia e l'organizzazione delle correnti magiche dell'epoca moderna e contemporanea realizzate in occasione della pubblicazione del volume Il cappello del mago. I nuovi movimenti magici dallo spiritismo al satanismo, (SugarCo, Milano 1990).
Se è vero che l'espressione «illuminatus» si ritrova in tutto il mondo delle organizzazioni esoteriche, a partire dagli ordini rosicruciani fino alla preistoria della massoneria e sta ad indicare un iniziato o un detentore di segreti esoterici, lungi dall'avere antiche origini rinascimentali, gli Illuminati (noti pure come «Illuminati di Baviera») sono identificabili come membri di una specifica organizzazione solo a partire dal 1777, quando Adam Weishaupt (1748-1830), docente di Diritto all'Università di Ingolstadt, fonda l'Ordine degli Illuminati con la finalità di diffondere segretamente nella cattolica Baviera il suo illuminismo filosofico e politico radicale. Dalla fondazione in avanti, la storia dell'organizzazione è complessa: se all'origine non si tratta di un'organizzazione massonica, il contatto fra il fondatore e un personaggio di spicco della massoneria, il barone Adolph von Knigge (1752-1796), che diviene il vero organizzatore degli illuminati, trasforma l'Organizzazione in società segreta con finalità anche politiche ricalcanti il più radicale illuminismo anti-clericale. Questa evoluzione fa sì che già nel 1784-85 la polizia bavarese arresti quasi tutti i congiurati.
Tuttavia, è piuttosto tipico delle organizzazioni segrete del XVIII secolo essere caratterizzate da un ulteriore livello: all'attività politica rivoluzionaria e critica verso la religione in nome del razionalismo, si accompagna spesso la ricerca di alternative alle religioni dominanti che sfociano nella magia e nell'occultismo. Così, nei loro gradi più alti, gli Illuminati insegnano una forma di «alchimia spirituale» (che utilizza l'evocazione di spiriti e tecniche magiche di tipo sessuale per raggiungere stati alterati di coscienza) appresa da un'organizzazione occultista tedesca, i Fratelli d'Asia.
Comunque sia, con la morte dell'ultimo membro, Johann Johachim Bode (1730-1793), gli Illuminati cessano di esistere finché, verosimilmente negli anni 1895-1896, un Ordine degli Illuminati viene «risvegliato» da Leopold Engel (1858-1931) in collaborazione con Theodor Reuss (1855-1923), il quale diverrà noto come dirigente dell'Ordo Templi Orientis (O.T.O.), che - fondato in Germania - acquisterà fama mondiale dopo che ne entrerà a far parte (e cercherà di impadronirsene) il famoso occultista inglese Aleister (pseudonimo di Edward Alexander) Crowley (1875-1947), organizzazione quest'ultima con forti interessi nell'ambito della magia sessuale, a cui l'Ordine è sempre più legato al punto dal rendere pressoché impossibile distinguere dove finisca la ritualità dell'uno e cominci quella dell'altro. Peraltro, Engel fornisce un corpus dottrinale agli Illuminati partendo dalle rivelazioni - di sapore vagamente biblico - del visionario austriaco Jakob Lorber (1800-1864) e aggiungendo ad esse quanto lui stesso riceve da una «voce interiore».
Dopo la morte di Engel, nonostante si dichiari «ariano» ed espella gli ebrei, l'Ordine degli Illuminati è sciolto e i membri perseguitati dal nazismo. Viva e vitale rimane solo la branca svizzera, presieduta dal 1947 Hermann Joseph Metzger (1919-1990), il quale nel 1943 aveva aderito alla sezione svizzera dell’O.T.O., la quale - sotto la gestione di Metzger - dagli anni 1970 rinuncia ad ogni genere di magia sessuale e ai riferimenti crowleyani, assumendo toni prevalentemente ispirati ai rituali di tipo massonico di Theodor Reuss.
Sulla scia di Metzger branche dell'Ordine degli Illuminati sono «risvegliate», a partire dal 1949, in vari Paesi. Tali branche, nel 1963, accettano lo stesso Metzger come presidente di una Lega Mondiale degli Illuminati. In seguito, altre realtà si discostano dalla Lega Mondiale rivendicando diritti sul marchio, ma la «linea-Metzger» risulta quella più autorevole e credibile quanto a successione. Oggigiorno, qualche centinaio di persone al mondo fa parte di organizzazioni che vantano la sigla di Ordine degli Illuminati, organizzazioni che in genere sono collegate alle locali sedi dell'O.T.O.
Dunque, la storia degli ordini esoterici ci racconta che le vicende reali sono più complesse di quanto Dan Brown narra nei suoi romanzi; in ogni caso, senza ombra di dubbio, la minuziosa ricostruzione storica di Introvigne smentisce le pretese di verità del romanziere americano su più fronti.
Innanzitutto, non è sostenibile l'idea per cui gli Illuminati sono un potente ordine la cui fondazione risale al Rinascimento: si tratta, piuttosto, di un'espressione di qualche rilievo (nella loro storia radunano qualche centinaio di persone) della cosiddetta «corrente calda», interessata alla magia e all'occultismo, del mondo legato alla massoneria, laddove per «corrente fredda» si deve intendere il filone più razionalista, che ha la meglio a livello di organizzazioni massoniche ufficiali soprattutto all'epoca della Rivoluzione francese. Come tali, le origini dell'Ordine degli Illuminati non si possono ritrovare in date antecedenti alla fine del XVIII secolo.
In secondo luogo, le affermazioni di Dan Brown relative all'appartenenza all'Ordine di celebrità quali Gian Lorenzo Bernini (1598-1680) - il «maestro ignoto» della «setta» secondo l'autore - Galileo Galilei (1564- 1642), Benvenuto Cellini (1500- 1571), Wolfgang Amadeus Mozart (1756- 1791) e Johann Wolfgang Goethe (1749-1832) rappresentano solo una leggenda senza fondamento, il cui inventore è lo stesso Leopold Engel nello sforzo da lui perseguito di dimostrare le origini antichissime dell'Ordine degli Illuminati.
Inoltre, l'ipotesi per cui gli Illuminati avrebbero controllato la costruzione del monastero teosofico di Monte Verità presso Ascona (in Svizzera) è un'invenzione di esoteristi e avventurieri americani del secondo dopoguerra (vi è testimonianza del passaggio di Reuss ad Ascona, ma nulla più). Attribuibile a questa origine è pure la teoria, su cui Brown pare voglia concepire un nuovo romanzo - francamente, viste le premesse, ci sentiamo di sconsigliarglielo... - che vuole la pianta della città di Washington disegnata dagli Illuminati.
Sic stantibus rebus, non resta che rilevare come le «notizie storiche attendibili» vantate come background da Dan Brown siano in realtà, oltre alle costruzioni ad hoc di Leopld Engel per sostenere l'antichità e il prestigio del suo Ordine, la peggiore paccottiglia in tema di complotti massonici di dimensioni planetarie, già ampiamente utilizzata negli Stati Uniti (e in una certa misura ripresa anche nel nostro Paese) prima di Brown da parte della letteratura e di un certo mondo sia politicamente di sinistra o legato a un complottismo di stile New Age, sia cristiano fondamentalista che ama sostenere l'esistenza di tanto grandi quanto non reali trame nascoste da parte di potenti ma di fatto inesistenti organizzazioni.