Dovremmo capirci quando parliamo di free to play.
In molti casi il free 2 play è un sistema diverso di pagare ma non è free per nulla . Alcuni giochi hanno un canone costante (che probabilmente è quello che rende di più, vedi WoW), alcuni un sistema di acquisto di "pezzi" di gioco poi effettivamente vai avanti aggratisse (Age of Conan e LOTRO), alcuni sono totalmente free con il solo acquisto del gioco (tipo diablo che non è un mmo ma è/sarà totalmente on line), altri come mi pare fosse DAOC (vado a memoria) si sosteneva con le transazioni in game.
Il caso più convincente credo sia lord of the rings on line. Il problema non credo fosse la base giocante (ci giocavo proprio nella fase di passaggio da pagamento a f2p): c'era comunque uno zoccolo duro che permetteva, probabilmente, la sopravvivenza del gioco ma il senso di vuoto che c'era in molte zone era palpabile soprattutto per chi come me aveva livelli bassi (poi senza dungeon finder era come giocare da solo nel deserto). Con un buon sistema di F2P (in buona misura per davvero free soprattutto se giocavi nel periodo di integrazione) hanno incrementato di molto la popolazione dando nuova vita ai server, hanno aumentato probabilmente di un po' le entrate e stanno andando avanti con aggiornamenti costanti sul contenuto. Le città ora sono vive, trovi gente (anche se l'assenza di un DF serio io la sento molto).
Per esempio TOR lo vedo molto F2P ma non come critica o giudizio negativo ma, essendo un gioco fortemente spinto verso il single game, è difficile secondo me giustificare un canone fisso nel tempo per una parte multi sotto tono rispetto ad altri giochi. Ma, ripeto, non è che equivalga al fallimento del gioco, può essere semplicemente un sistema differente di pagare. Sarà solo Bioware a decretare il successo di TOR lato multiplayer ascoltando le esigenze della community che mi pare abbastanza allineata sul fatto single game = buono, multiplayer = da evolvere.