Cina, il governo vieta l'anonimato online
"La libertà senza regole porta al caos"
A maggio una norma analoga era stata proposta nello Stato di New York
15:55 - La libertà su Internet, in Cina, subisce una nuova limitazione: per gli utenti cinesi, infatti, non sarà più possibile registrarsi a social network e forum fornendo credenziali fittizie. Secondo il regime di Pechino non si tratterebbe di una limitazione alla libertà dei cittadini, ma di una maggiore garanzia per gli utenti. La legge era in discussione da giugno, ma è stata approvata solo venerdì.
L’agenzia di stampa del regime, la Xinhuia, ribatte alle accuse degli osservatori occidentali: “Altri resoconti” riporta l’agenzia “dichiarano che questa legislazione bloccherà la libertà di parola sull’Internet cinese, ma gli accusatori ignorano che la libertà senza limiti e responsabilità conduce al caos. Nessuno” continua il comunicato “dovrebbe godere della libertà di diffondere voci in malafate anche online. Questa legge deve essere solo temuta dai diffamatori che sperano di avvantaggiarsi della libertà garantita dall’anonimato”.
La questione dell’anonimato su Internet, però, non si conclude con la Grande Muraglia, il grande firewall che tiene sotto controllo l’Internet cinese. A maggio 2012, il Parlamento dello Stato di New York. Jim Conte, uno dei membri dell’assemblea, dalle colonne del suo blog, aveva promosso una legge che vietasse l’anonimato su Internet nel suo Stato, con l’obiettivo di limitare gli episodi di cyber-bullismo.
Fonte: TgCom