Sono una mosca bianca, o forse uno un po' strano. Ma giuro che ci ho provato. A farmi piacere Gran Theft Auto, intendo. GTA III l'ho iniziato almeno una decina di volte su PS2, Vice City pure, San Andreas anche. Con GTA IV mi ci sono proprio messo d'impegno, così come con Red Dead Redemption, ma non c'è stato niente da fare. È andata decisamente meglio con Saint's Row: The Third, ma solo perché si tratta di un titolo talmente sbroccato e sopra le righe da avermi tenuto alto l'interesse con trovate quasi al limite del buon gusto. Spesso mi sono soffermato a ragionare su questo mio stato d'impasse, ma ho faticato a venirne a capo dei motivi. Fino a quando non ho giocato a Far Cry 3, visto che ho dovuto scriverne la recensione per The Games Machine. E lì ho capito tutto.

Perché non quaglio con GTA e con buona parte dei free-roaming? Perché si tratta di roba poco free e quasi solo roaming. Lo so che con questa affermazione mi attirerò gli strali di un certo numero di voi, ma non è che ci possa fare un granché. GTA è roaming, perché ti fa viaggiare un sacco. Sarà anche bello avere decine di chilometri quadrati da girare, ma non ho mai trovato un grande stimolo a impiegarci un quarto d'ora per andare dal punto A al punto B, senza avere nel frattempo grandi cose interessanti che mi distraggano. Raggiunto il punto B, poi, la storia decide che tu debba fare una cosa, e una sola: uccidi quello, scappa da quell'altro, entra di lì ed esci di là, riprendi un mezzo e vai al punto C. Noia.

Far Cry 3 è free. È un “vero” sandbox. Gli sviluppatori ti mettono in mano il giocattolino con tutti gli accessori, e poi ti dicono “facci un po' quello che ti pare”. Certo, anche nel titolo di Ubisoft si deve andare dal punto A al punto B, ma in mezzo ci sono tanti di quegli sfizi che ci si dimentica in fretta della trama principale. Anche The Elder Scrolls vive un po' sulla stessa filosofia: tuttavia, se declinata in un ambito GiDieRroso, la sua presenza è un fatto più scontato; e anzi, suonerebbe strano che non fosse così.



Ma non è solo questo il punto. Far Cry 3 è free perché ogni cosa si può fare in modo personale, e questo a me piace un sacco. Portare a termine la cattura di un avamposto, per dire, sta davvero solo alla fantasia del giocatore, sfruttando decine di opportunità diverse, anche astruse (da un C4 piazzato su un deltaplano opportunamente lanciato in picchiata, piuttosto che facendosi inseguire da un gruppo di animali feroci fin dentro l'accampamento). La storia? Banalotta, ma chìssene... non è lei a tenere in piedi il gioco, non i personaggi, non (in parte) l'ambientazione. Far Cry 3, peraltro, è anche roaming, visto che si viaggia liberamente, anche solo alla ricerca di uno scorcio da ammirare al tramonto.

La scoperta di un free-roaming come Far Cry 3 mi ha quindi acceso la lampadina su quale peso debba avere su un piatto della bilancia la componente free, rispetto all'altro che soppesa quella roaming, comunque necessaria. Tutto questo nonostante alcuni difetti endemici del titolo Ubisoft che, tuttavia, non hanno alcuna implicazione nel discorso che si sta facendo qui. E allora, allarghiamolo un po', questo discorso. Cos'è un free-roaming? Qual è il postulato che deve impreziosire l'ipotesi, perché nella tesi un titolo sia considerato tale? Se quel free è solo un rafforzativo di roaming, allora GTA, Mafia e Saints Row lo sono. Pace e amore per tutti. Se, invece, siete con me nel dargli un'accezione più forte e diversa, allora il sottoinsieme si restringe, e non di poco. La libertà di disporre del mondo come meglio credo, nonostante alcuni necessari paletti (non sto mica parlando di sandbox puri, come Minecraft, neh?), è ciò che distingue un free-roaming da un roaming e basta. La differenza non è sottile. E io, oggi, la voglio sottolineare con forza.