C'è una legge di Murphy, scritta apposta per la mia famiglia, che recita più o meno così: "Se l'influenza ti deve colpire in faccia come un treno in corsa, lo farà proprio durante l'unica settimana di ferie dell'anno". In un amen sono quindi saltati tutti i piani, che prevedevano giornate sugli sci per la prole, operazioni di abbronzatura (e scottatura) per la consorte e una bella pipa di fianco a un camino acceso per il sottoscritto. Passare una settimana chiusi in casa ha comunque i suoi lati positivi, nonostante la febbre e l'indisposizione. Per dire, i figli hanno potuto felicemente darci dentro coi compiti, mentre io mi sono lasciato abbandonare al richiamo di Dark Souls, che da un anno a questa parte mi strizzava l'occhio dalla pila infinita dei titoli da giocare che stanzia imperiosa di fianco al televisore del salotto. D'altronde, visto lo stato doloroso dovuto alla febbre, un calcio in più nelle gengive non è che cambiasse più di tanto la situazione di sofferenza, e quindi ho creato il mio bel stregone e sono partito alla caccia di anime.

42 ore. A tanto ammontava il mio salvataggio prima che Microsoft decidesse di farmi prendere lo spavento definitivo. Eh sì, perché ultimamente ho avuto la splendida ispirazione di non salvare i miei giochi Xbox 360 in locale, ma di farlo sul Cloud (così come avviene per quelli di Steam e di PS3, peraltro), ché così stanno al sicuro, ché se mi si rompe l'hard disk almeno c'è un backup, ché metti mi venga voglia di farci mezzo giro anche in redazione, ché... ché... ché...
Qualche sera fa ho acceso la console e mi sono trovato di fronte l'amara sorpresa: il salvataggio via Cloud non veniva caricato, visto che molti servizi Live erano andati a ramengo. Sul sito ufficiale il canonico comunicato recitava la pantomima di default: "ci scusiamo per l'inconveniente, i tecnici risolveranno quanto prima, sono stati i Duke, ecc..." Vabbè, poco male, mi sono detto: il save in locale, che viene sincronizzato allo spegnimento della console, funzionerà uguale. Un par de ciufoli, perché non solo questo non veniva caricato, ma era visto dalla console come corrotto. Il motivo? Al momento di recuperare il salvataggio da Cloud, qualcosa è andato storto a causa dei problemi di cui sopra, e ha evidentemente sovrascritto in modo scorretto quello residente in locale.

Il vero dramma non stava nel fatto di non poter giocare, ma nel non sapere quale fosse lo status del salvataggio su Cloud. Questo era visibile negli elenchi, ma inaccessibile per ogni tipo di operazione. Non mi restava altro da fare che attendere che Microsoft risolvesse e mi ridesse accesso al file, così da sapere di che morte morire. Nella notte che mi ha separato dalla scoperta del problema alla sua soluzione (il save non era corrotto, per fortuna) ammetto di aver pensato cose abbastanza brutte di Microsoft: diciamo che, nella peggiore delle situazioni, ero pronto a grindare un po' di anime nei loro uffici, armato di uno Shotel +10 con la lama ben affilata.



L'episodio ha fatto sì che mi soffermassi a ragionare in generale sul discorso Cloud. Ma davvero siamo pronti a dare a terze persone la responsabilità dei nostri salvataggi, che magari ci sono costati settimane di sudore e di calendari declamati da Capodanno a San Silvestro? Non so voi, ma l'unico motivo per cui - fino a ieri - mi sono appoggiato serenamente alla Nuvola era proprio per un discorso sicurezza, credendo fossero meno elevate le probabilità che qualcosa andasse a donne di facili costumi su controllatissimi server remoti, che sull'hardware locale. Se da una parte devo osservare come il mio salvataggio su Cloud di Dark Souls fosse comunque integro, dall'altra mi resta troppo dentro la sensazione che abbia rischiato seriamente di veder salutare 42 ore di sofferta esperienza.

Io "voglio" un backup dei miei salvataggi. Ma lo voglio in locale, senza troppi sbattimenti. E, soprattutto, voglio che chi mi fornisce l'hardware mi metta nella condizione di essere l'unico responsabile di un eventuale disastro. Su PC non ho problemi: la mia cartella Steam (e quelle relative ai salvataggi) sono sincronizzate sul NAS della rete domestica. Ma su console? Possibile che non mi venga data la scelta di automatizzare una sincronizzazione locale su un supporto di mia preferenza? Peraltro, anche volendo fare le cose a mano, molti giochi su Xbox 360 e PS3 non permettono la copia dei file di salvataggio, ma solo il loro spostamento. In quel caso, l'unico modo è affidarsi al Cloud, sperando che la nuvola che li ospita non sia foriera di tempesta. Sarà, ma a me...