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  1. #1
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    Predefinito Andare a zappare la terra in Australia: un'esperenza favolosa se il nome è inglese

    Gabriele Masi ci spiega i pro e contro di un corso per andare a lavorare in farm in Australia.

    Potete seguire le esperienze di Gabriele in Australia su GabTheKangaroo.
    Per molti, nel primo anno di permanenza in Australia con il WHV, arriva il momento di affrontare i tanto temuti e famosi 88 giorni di lavoro nel settore primario per l’ottenimento del secondo working-holiday visa.
    Come la maggior parte io ho scelto l’esperienza della farm, essendo a mio avviso più di difficile trovare lavoro nelle miniere, nella pesca o nelle costruzioni.
    Volevo evitare il fruit picking, che consideravo noioso, e il WWOOF, perché mi sarebbe piaciuto mettere da parte qualche soldo per poi proseguire il mio viaggio.
    Così ho trovato tramite un’agenzia per backpackers uno di quei corsi che vengono tenuti da qualche fattoria nell’outback per far assaggiare ad inesperti cittadini l’esperienza del duro lavoro in campagna.
    Così una tiepida mattina di Ottobre ho lasciato Sydney con altri 12 ragazzi, perlopiù tedeschi, una coppia francese e una inglese, e sono partito alla volta di Coonabarabran, 7 ore e mezza a Ovest della metropoli, in quella che chiamano “la vera Australia”.
    Ci ha accolti una farm sterminata (la dimensione media delle farm australiana è nell’ordine di centinaia di ettari), delimitata da lunghissime recinzioni che abbracciano chilometri e chilometri di terra, un cielo azzurissimo senza orizzonte e Craig, il fattore, con il cappello da cowboy, i vestiti infradiciati di polvere e l’immancabile lattina di birra tra le mani.
    Il riassunto completo dell’esperienza lo trovate sul blog della mia avventura australiana http://gabthekangaroo.blogspot.com.au, dove potete trovare riassunta una settimana indimenticabile che mi ha portato a guidare motocross, quad, trattori, a cavalcare cavalli impazziti lanciati al galoppo e un vero toro in carne e ossa, a prendere i primi simpatici calci dalle mucche e a sollevare per aria le prime pecore di una lunghissima serie, a condurre gli animali nelle vaste praterie e a mettere la mano destra nel loro naso e la sinistra nella loro bocca per controllare la loro età, e tanto altro, che a ripensarci è incredibile quanto ho imparato e ho fatto in una sola settimana.
    Quello che voglio tracciare qui è un bilancio dei pro e dei contro di questa esperienza per chiunque potesse essere interessato.
    La prima cosa che preoccupa, innanzitutto, è il costo.
    Il corso, infatti, non è gratis. Poco meno di 800 dollari, compreso di tutto eccetto il viaggio di destinazione verso la farm a cui si è stati assegnati, il che può diventare un problema se, come è successo a qualcuno, questa si trova esattamente dalla parte opposta della nazione, in Western Australia.
    Nonostante lo stipendio nelle varie farm non sia paragonabile a quelli che si riescono a percepire a Sydney, sfruttando anche il fatto che, a parte il solito pub del paese, non ci sono posti dove si possono spendere tanti soldi, si riescono a mettere da parte un po’ di risparmi.
    Inoltre tutte le fattorie selezionate offrono, incluso nello stipendio, l’alloggio e alcune, come la mia, anche il vitto.
    Per essere più terra terra lo stipendio va dai 200 ai 400 (molto raro) dollari a settimana al netto, ovvero dopo la detrazione del 29% di tasse, che è comunque recuperabile a Giugno alla fine dell’anno fiscale.
    Comunque, lavorando per tre mesi, sicuramente si rientra dall’investimento iniziale con un positivo discretamente sostanzioso.
    Il problema è, però, lavorare per tre mesi. Di tredici persone che eravamo al corso solo in quattro finiremo la farm dopo esattamente tre mesi dalla partenza da Coonabarabran e solo uno nella stessa fattoria in cui ha iniziato.
    Il primo motivo è che nel pacchetto dell’offerta è garantita “un’offerta” di lavoro e non un lavoro.
    Questa è un po’ la “fregatura” a cui bisogna stare attenti.
    Infatti il corso fornisce un numero di telefono di una e una sola farm dovunque in Australia in cui è disponibile un posto, dopo di che sta a ognuno decidere se accettare o meno, avere una intervista telefonica con il futuro datore di lavoro, e se il lavoro è soddisfacente (per locazione, viaggio e stipendio) e l’intervista va bene, il corso si incarica di organizzare il viaggio di trasferimento.
    E già a questo stage, tre persone hanno preferito o sono state costrette a tornare a Sydney.
    Il secondo motivo è che in alcuni posti non è facile lavorare o una volta sul posto ci si accorge che l’impiego non è come ce lo si aspettava.
    Una mia compagna di corso, per esempio, una ragazzona inglese possente, molto mascolina, la migliore di tutti e la più indicata per il duro lavoro con gli animali, si è trovata a dover cucinare e a rifare i letti di una quindicina di affamati farmer.
    La più brava cavallerizza tra di noi, assunta per il primo training dei giovani cavalli in Victoria, dopo tre settimane non aveva ancora montato una volta a cavallo, lasciata a terra a pulire le stalle e le briglie.
    E, se anche il lavoro non è poi così male, non è detto che il fattore sia sempre contento dello staff che gli è stato fornito, e vuoi per antipatia personale, vuoi per qualche inevitabile errore dovuto banalmente all’inesperienza, qualcuno si trova licenziato dopo meno di una settimana.
    Il terzo motivo, e questo è il mio caso, è che la farm non garantisca tre mesi interi di lavoro, ma solo un breve periodo per lavori stagionali come il lambmarking e il calfs branding (cioè la marchiatura e la conta dei nuovi agnellini e vitellini nati nella metà dell’anno), e così dopo qualche settimana bisogna trovarsi un’altra farm o sperare, come è capitato a me, che il proprio datore di lavoro abbia qualche contatto per un futuro lavoro.
    Quarto, e ultimo, gli infortuni. Lavorare con gli animali non è uno scherzo, è un lavoro abbastanza faticoso e, nonostante l’atmosfera di campagna sia più rilassata, richiede velocità, prontezza e tanta attenzione.
    Soprattutto lavorando coi cavalli e con i quad.
    Quest’anno sono stati circa una quarantina gli incidenti mortali nelle farm sulle bikes a due e quattro ruote e non so le statistiche riguardo ai cavalli, ma ho appena avuto notizie che una mia compagna di corso passerà il Natale in ospedale a seguito di una brutta caduta che le è costata un infortunio alla schiena abbastanza serio.
    Vi ho abbastanza terrorizzato?!
    Bene, ma non è ancora tutto.
    Di solito i fattori dell’outback non hanno moltissima pazienza e non fanno eccezione quelli che tengono i vari corsi sparsi per l’Australia.
    Non sono sicuramente maestri pazienti e nei loro modi sono abbastanza maleducati e rudi, e il più delle volte bisogna accettare di essere abbastanza bistrattati.

    Occhio al corso che scegliete, perciò.
    E’ di un mesetto fa la notizia dell’arresto di uno di questi “insegnanti” le cui brutte maniere avevano decisamente superato il limite.
    Noi ce la siamo cavata con qualche pianto, con qualcuno preso per il collo della camicia e una bella dose di insulti, ma a dire la verità, passata la tensione del momento, ogni sera si rideva e scherzava tutti insieme attorno al falò come se nulla fosse accaduto, e i ricordi positivi sono decisamente abbastanza per cancellare quelli negativi.
    Ma quindi perché mai rischiare? Cosa ci si guadagna?
    Un’esperienza favolosa. Questa è la pura e semplice risposta.
    Io sono sempre stato un cittadino, ho vissuto per 22 anni a Milano, ho studiato al liceo classico e mi sono laureato in Lettere Moderne all’Università: sono “l’anti-lavoro-manuale” e “l’anti-farm” per eccellenza.
    Pensavo sinceramente di non farcela o di annoiarmi a morte, e come in molti, ho iniziato la mia avventura segnando sul calendario i giorni che sarebbero mancati alla fine della tortura.
    E invece ho fatto e visto cose che non avrei mai potuto fare o vedere nella mia vita, ho lavorato con mucche, pecore, cavalli, cani, ho imparato la bellezza e la preziosità di una vita e di un mondo diverso da quello che conoscevo, e ora che alla fine dei famosi 88 di giorni ne mancano una quindicina, ho deciso di prolungare il mio soggiorno nella mia seconda farm, un immenso allevamento di milionari cavalli da corsa nell’Hunter Valley.

    Un altro aspetto da non sottovalutare è che trovandosi a lavorare e a vivere con gente di tutto il mondo e per lo più di madre lingua, la mia esperienza è stata un vero e proprio corso intensivo di inglese.
    Lavorare duro, cercare di capire al volo gli ordini, non strafare e soprattutto sorridere dei propri errori e cercare di apprezzare la bellezza di ogni cosa, anche di alzarsi alle sei di mattina per spalare quintali di cacca di cavallo, pulire chilometri di grondaie su una scala traballante o sollevare seimila agnellini fino a non sentire più la schiena e le braccia: un altro vantaggio di lavorare con gli animali è che per tre mesi non ci sarà decisamente bisogno di andare in palestra per tenersi in forma!
    Ultima modifica di Cesarì18bagnato; 19-12-12 alle 08:18:03

  2. #2
    cobolo
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    Predefinito Re: Andare a zappare la terra in Australia: un'esperenza favolosa se il nome è ingles

    lettotutto

  3. #3
    Lo Zio L'avatar di onizuka86
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    Predefinito Re: Andare a zappare la terra in Australia: un'esperenza favolosa se il nome è ingles


  4. #4
    Shogun Assoluto L'avatar di Zombine
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    tl;dr

  5. #5
    Lo Zio L'avatar di AlephZero
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    Predefinito Re: Andare a zappare la terra in Australia: un'esperenza favolosa se il nome è ingles

    eh ma vuoi mettere allo spriSS coi cumenda, cosa gli racconti ? "sai, mi occupo di calf branding, lambmarking, fruit picking... il lavoro è duro eh si, meno male che la laurea in Lettere Moderne alla Bocconi mi è servita!"
    con queste credenziali, la limonata è assicurata

  6. #6
    Lo Zio L'avatar di Azad
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    Predefinito Re: Andare a zappare la terra in Australia: un'esperenza favolosa se il nome è ingles

    Eh, vabè, vi dirò, per il giovinotto cittadino medio andare a spalare merda e a fare lavori di schiena per dei mesi non solo può fare solamente che bene, ma è anche una di quelle cose che se non sei un piangina di prima categoria arrivi a fine giornata che sei contento di esistere, quale che sia la profonda aspirazione di carriera e/o la laureaspecialmasterdi'staminchia.

    Che poi sia una cosa con degli aspetti di fru-fru-aggine-new-age e che il suddetto giovinotto non abbia in effetti chiara idea di cosa poter costruire da quello e/o delle prospettive a riguardo, è un altro discorso.

  7. #7
    Il Nonno L'avatar di Venom02
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    Predefinito Re: Andare a zappare la terra in Australia: un'esperenza favolosa se il nome è ingles

    Fruit Picking

  8. #8
    Il Nonno
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    Predefinito Re: Andare a zappare la terra in Australia: un'esperenza favolosa se il nome è ingles

    Ma che asd

  9. #9

    Predefinito Re: Andare a zappare la terra in Australia: un'esperenza favolosa se il nome è ingles


  10. #10
    La Borga
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    Predefinito Re: Andare a zappare la terra in Australia: un'esperenza favolosa se il nome è ingles

    Ho letto solo Fruit Picking.

    Oggi non ho voglia di facepalmare

  11. #11
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    Predefinito Re: Andare a zappare la terra in Australia: un'esperenza favolosa se il nome è ingles

    \^_^

  12. #12
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    Predefinito Re: Andare a zappare la terra in Australia: un'esperenza favolosa se il nome è ingles

    il fruit picking

  13. #13
    BackFire
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    Predefinito Re: Andare a zappare la terra in Australia: un'esperenza favolosa se il nome è ingles

    non è che per lavorare con vacche cavalli e cani bisogna andare in australia eh

  14. #14
    cobolo
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    Predefinito Re: Andare a zappare la terra in Australia: un'esperenza favolosa se il nome è ingles

    Citazione Originariamente Scritto da Azad Visualizza Messaggio
    Eh, vabè, vi dirò, per il giovinotto cittadino medio andare a spalare merda e a fare lavori di schiena per dei mesi non solo può fare solamente che bene, ma è anche una di quelle cose che se non sei un piangina di prima categoria arrivi a fine giornata che sei contento di esistere, quale che sia la profonda aspirazione di carriera e/o la laureaspecialmasterdi'staminchia.

    Che poi sia una cosa con degli aspetti di fru-fru-aggine-new-age e che il suddetto giovinotto non abbia in effetti chiara idea di cosa poter costruire da quello e/o delle prospettive a riguardo, è un altro discorso.

    eh dopo dieci ore a strappare le erbacce da un filare di fragole lungo 10 kilometri non so se sei tanto contento di esistere

  15. #15
    La Borga L'avatar di loryjhon
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    Predefinito Re: Andare a zappare la terra in Australia: un'esperenza favolosa se il nome è ingles

    io preferisco il potato picking

  16. #16
    Lo Zio L'avatar di Azad
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    Predefinito Re: Andare a zappare la terra in Australia: un'esperenza favolosa se il nome è ingles

    Citazione Originariamente Scritto da cobolo Visualizza Messaggio
    eh dopo dieci ore a strappare le erbacce da un filare di fragole lungo 10 kilometri non so se sei tanto contento di esistere
    Bah, se sei giovane e fisicamente capace (e non lo stai facendo come unica prospettiva per una vita da schiavo-bracciante, quanto piuttosto una fase, che sia perchè sei un bamboccione new-age che vuole riscoprire il piacere degli avi di lavorare la terra o uno che usa un paio d'anni in questo modo per procurarsi una VISA), è una pura questione fisio-chimica di ritrovarti che hai finito di spaccarti la schiena e hai ancora in circolo tutta la roba che ti ha tenuto in piedi a lavorare l'intera giornata. Poi crolli dopo una cena e una birra, ovvio, ma vabè.
    Ultima modifica di Azad; 19-12-12 alle 09:30:45

  17. #17
    Reeko
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    Predefinito Re: Andare a zappare la terra in Australia: un'esperenza favolosa se il nome è ingles

    458 km in 7 ore e mezza? Ci è andato in motorino?

  18. #18
    Shogun Assoluto L'avatar di Kordian
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    Predefinito Re: Andare a zappare la terra in Australia: un'esperenza favolosa se il nome è ingles

    Citazione Originariamente Scritto da BackFire Visualizza Messaggio
    non è che per lavorare con vacche cavalli e cani bisogna andare in australia eh
    ^questo.

    Però dire che hai fatto calf branding anzichè fruit picking in Australia piuttosto che nel bresciano suppongo susciti più fascino.

  19. #19
    Shogun Assoluto L'avatar di NoNickName
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    Predefinito Re: Andare a zappare la terra in Australia: un'esperenza favolosa se il nome è ingles

    questo articolo è una miniera di fail, non saprei da dove cominciare

    pagare per spezzarsi la schiena

    fruit picking

  20. #20
    Shogun Assoluto L'avatar di NoNickName
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    Predefinito Re: Andare a zappare la terra in Australia: un'esperenza favolosa se il nome è ingles

    Citazione Originariamente Scritto da Reeko Visualizza Messaggio
    458 km in 7 ore e mezza? Ci è andato in motorino?
    ci sarà andato a dorso di ciuccio masticando di tanto in tanto una radice, ti pare che un vero farmer possa prendere il treno?

  21. #21
    Shogun Assoluto L'avatar di Kordian
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    Predefinito Re: Andare a zappare la terra in Australia: un'esperenza favolosa se il nome è ingles

    Se si vuole spaccarsi il culo basta andare a raccogliere i cocomeri d'estate anche qua in Italia.

  22. #22

    Predefinito Re: Andare a zappare la terra in Australia: un'esperenza favolosa se il nome è ingles

    tutto spettacoloso

  23. #23
    Shogun Assoluto L'avatar di Numero_6
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    Predefinito Re: Andare a zappare la terra in Australia: un'esperenza favolosa se il nome è ingles

    Fruitpicka la prima mela...
    /


  24. #24
    cobolo
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    Predefinito Re: Andare a zappare la terra in Australia: un'esperenza favolosa se il nome è ingles

    azz non avevo visto che ha anche dovuto pagare

  25. #25

    Predefinito Re: Andare a zappare la terra in Australia: un'esperenza favolosa se il nome è ingles

    Ha pagato per andare a raccogliere frutta in culo al mondo ed essere pure trattato di merda dalla gente che ha PAGATO

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