Più ci insultate, più sappiamo di aver ragione [parla una tipa che vota abbrelucone]
Cari Italians, più i politici e i commentatori della stampa ci insultano, e più ci sentiamo intelligenti. Monti e i “pateticamente disinformati”, Moretti (il nuovo del PD)che ancora parla di antipolitica e di “pancia”. Invece noi patetici esseri dotati solo di budella ma non di materia grigia avevamo capito qualcosa più di loro. Chi vota per Berlusconi, e per Maroni, non è smemorato. B. mente per vizio o per opportunismo, ma si comporta in modo coerente con la sua visione del mondo, e quando è al governo fa esattamente ciò che i suoi fans gli chiedono. Farsi gli affari propri, per loro, è un modo di migliorare le sorti dell’Italia. Non credono davvero si possa far profitto senza corruzione o prosperare nella vita senza eliminare i deboli e gli onesti schiacciaballe. Monti, per sua ammissione, nel 1994 ha scambiato Berlusconi per un liberale: bè, non può certo incolparne Berlusconi! Oggi prova a fare un partito con i suoi vicini di villa, gli unici che trova degni, e si offende se glielo fanno notare. I dirigenti PD sono ex comunisti o cattolici, abituati ad agire nel sociale, ma sempre con il filtro della sezione o della parrocchia. Da soli sarebbero persi, non sanno più pensare. Non hanno fiducia nell’intelligenza del prossimo, neppure del loro elettorato. Che infatti si è stufato. Gli italiani onesti e di buon senso hanno provato a dirglielo. Nel 1975 votando in massa per Berlinguer e le sue mani pulite. Nel 1992 approvando mani pulite e poi votando contro il finanziamento pubblico ai partiti. Facendo i girotondi, salendo sui tetti, con responsabilità, pazienza e con scarsi episodi di violenza. Inutile. Sull’orlo del baratro ci gridano: voi fate ancora un piccolo sacrificio, noi lo faremo poi. Lo chiede l’Europa, non c’è altra soluzione, attenti che arrivano i fascisti (ci sono già, Monti, stanno in parlamento, al caldo!). Invece c’è sempre un’altra soluzione. Cari saluti.
Più ci insultate, più sappiamo di aver ragione [parla una tipa che vota abbrelucone]
