Nella notte che fea di me dormiente
disteso in lo mio talamo coperto
lo silenzio d'improvviso si fece carente
"Sei tu lo saggio Stefansen conserto
la cui saviezza eccede li nazional confini
a cui sapienza mente hai offerto?"
E io scansando li comodi cuscini
di colpo mi tirai su dall'letto
e risposi con parole parimenti affini
"Si son io lo Stefansen che hai detto
son litterato, poeta e grand'analista
ma chi mi cerca è angelo o diavoletto?"
E fece lui con fare alquanto velocista
"Portavoce son della cultura universale
di cui sei stato con merito apripista
in nome di tutta scienza intellettuale
venio io a portar ringraziamento
si che lo tuo nome resti immortale"
Stefansen