A Milano, in questo momento, siamo nel bel mezzo di una tormenta di neve che sta spazzando via tutto, comprese le rotule oramai poco salde di Ivan "Kikko" Conte. Anche con questo tempo avverso, però, siamo riusciti a confezionare un numero che ci soddisfa parecchio e speriamo, ovviamente, che piaccia anche a voi nella stessa maniera.
Questo 294, in effetti, ha avuto una gestazione piuttosto travagliata, complici i press tour e le cavallette: c'è stato uno slittamento all'ultimo secondo (Dead Space 3 verrà recensito, co-op compreso, sul prossimo numero) ma anche un sacco di chicche di cui andiamo particolarmente fieri, come quel Crysis 3 che fa bella mostra di sé sulla nostra copertina.
Il titolo di Crytek ci ha letteralmente stregato, tanto da convincerci a dedicargli dieci pagine dense di contenuti, in cui analizziamo single, multiplayer, nanotuta e il "nuovo" nato, l'arco, capace di spostare gli equilibri in più di un'occasione. Per giocare Crysis 3 abbiamo spedito Claudio nella terra di Angela Merkel, dove Prophet ha tenuto compagnia al nostro eroe per un'intensa settimana, che ha trascorso rinchiuso in un hotel di Francoforte.
Fuori faceva buio e lui era lì, dentro, rannicchiato nella poltrona posta a un paio di passi dalla scrivania che ospitava il monitor e il PC su cui c'erano i file del gioco.
O almeno, così è come me lo immaginavo io, prima di vedere le foto... ma di bile ne ho già versata parecchia, non serve lo facciate anche voi.
Quel che mi preme sottolineare è quanto sia attuale il discorso fatto da Mario un paio di numeri fa, nel dossier dedicato agli sparatutto.
È vero: i canaloni ci sono ancora, ma c'è una certa scuola che si sta impegnando per allargarli o, almeno, dare l'impressione che ci sia una reale libertà d'azione regalata al giocatore..
E questo non può che farmi piacere, a patto che non vada a discapito della storia e del modo in cui si sceglie di raccontarla. Poi, ovviamente, non tutte le ciambelle riescono con il buco e Aliens: Colonial Marines è lì a dimostrarci, ancora una volta, come non basti un nome di successo per sfornare un titolo spettacolare. II gioco di Gearbox non è il male incarnato, sia chiaro, e riserva gradevoli sorprese sotto il profilo della tensione... solo, nel 2013, fa un po' strano vedere ancora certe cose. Ma non sia mai che rubi le parole a Ivan Conte e alle sue povere rotule...
ho sempre adorato le megarecensioni da un sacco di pagine che svisceravano i titoloni del momento in ogni dettaglio, non vedo l'ora di mettere le mani anche su questa (e sul gioco in questione, of course)
[Editoriale TGM n.294]
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