La crisi? Viviamo al di sopra delle nostre possibilità
Caro Beppe e cari Italians, il momento è difficile, è inutile negarlo. Ora però, dopo esserci espressi con il voto, non ci resta che attendere. Nell’attesa, però, alcune considerazioni possiamo farle. Questa crisi economica, paragonata da molti a quella del secondo dopoguerra, non può non farci riflettere su dove stavamo andando e su come abbiamo amministrato le nostre finanze. Scremando da questo mio ragionamento coloro che a stento arrivano alla seconda settimana del mese, ammettiamolo, molti hanno vissuto (e ancora per poco vivranno) ben al di sopra delle proprie possibilità: 2-3 automobili per famiglia, 4 cellulari con contratti mensili, colazione al bar, parrucchiere ogni sabato. Molti poi si sono lasciati irretire dai finanziamenti“a tasso zero”. Sveglia ragazzi: il tasso zero NON ESISTE! Impariamo una benedetta volta a capire cosa sono il TAN, il TAEG, leggiamo i contratti prima di firmarli, informiamoci, facciamo domande. Non possiamo dare sempre la colpa al sistema, alle banche, al vicino, alla pioggia, a qualcuno che non siamo noi. Le crisi dovrebbero insegnare che i soldi sono sacri e vanno rispettati. Ci farà bene tornare all’epoca in cui eravamo ragazzi, quando esisteva “il cappotto buono”, che prima ti arrivava alle caviglie e che poi si passava al fratellino (cugino, amico) quando ti andava quasi a giacchetta. Ecco, le piccole economie ci aiuteranno a non farci piombare nella depressione e ad evitare che la privazione di ciò a cui ci siamo abituati ci porti a desiderare ed ottenere cose che non possiamo più permetterci.
Originariamente Scritto da Cesarì18bagnato
