Risultati da 1 a 5 di 5
  1. #1
    Shogun Assoluto
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    Predefinito La citade dela sienza by Ferry

    Dibattito sul rogo. il corsivo sul giornale di Giuliano Ferrara

    «Città della Scienza dovevano bruciarla prima». Il Foglio scatena la polemica sul web

    Langone graffia: «Museo scientifico? Sembrava la Fiera della pera cotta. Saviano? Si crede Plinio il Vecchio»

    NAPOLI – Ha scatenato non poche polemiche su siti e blog napoletani un articolo pubblicato sull’edizione online de «Il Foglio» diretto da Giuliano Ferrara. Si tratta del corsivo di Camillo Langone dal titolo «Dovevano bruciarla prima» con riferimento al rogo di Città della Scienza a Napoli.

    IL NODO STIPENDI - «La Città della Scienza si dichiarava eccellenza ma era una poveraccia - scrive Langone - che non pagava gli stipendi, che non pagava i fornitori, che non pagava nessuno nella migliore tradizione partenopea e parte italiana. E chissà che le fiamme non siano state appiccate (irrazionalmente, ovvio) da qualche creditore inferocito. Come spesso accade il commento più divertente è quello di Sua Pomposità Roberto Saviano: “Mi sento di cenere. Ossa di cenere, pensieri di cenere, cuore di cenere. Come Napoli, che oggi è di cenere”. In “Gomorra” si credeva Malaparte, adesso si crede Plinio il Vecchio, solo che lo scrittore latino in cenere c’è finito davvero, non per metafora. Invece il bestsellerista napoletano prosegue incontinente a cinguettare e in un tweet avanza la facile ipotesi camorra: “Da sempre i clan vorrebbero edificare a Bagnoli”».

    IRONIA SU DE MAGISTRIS - Ma gli strali dell’editorialista non finiscono qui e toccano anche il sindaco partenopeo: «De Magistris ha riesumato lo stile “piezz’ ’e core” di Filomena Marturano: “Oggi migliaia di ragazzi e bambini di Napoli si sono svegliati piangendo per la distruzione di Città della Scienza”. Manco avessero bruciato vivo Babbo Natale. Ce li vedo proprio, i piccoli napoletani, disperarsi per le sorti della scienza. E’ vero che i padiglioni arrostiti di Bagnoli erano frequentati pure da scolaresche ma la gitarella fuori porta mirava alla comprensione del funzionamento di telescopi e caleidoscopi, sai che spasso. Alla Città della Scienza di gran scienza non se ne faceva, si faceva più che altro divulgazione scientifica, un’altra cosa. Il fondatore, professor Vittorio Silvestrini, ex politico comunista (consigliere regionale negli anni Ottanta) che era solito circondarsi di ex politici comunisti al punto che l’altra notte è andato in fumo anche il poco che restava del bassolinismo, non ha mica vinto un Nobel: ha vinto un premio Descartes per la comunicazione scientifica. Bene, bravo, ma la scienza è fatta di scoperte e che cosa abbiano mai scoperto a Bagnoli non è dato sapere. Nemmeno la ricetta definitiva delle nozze coi fichi secchi sono riusciti a mettere a punto».

    LE LACRIME DI BENNATO - Infine la chiosa: «Più che la Città della Scienza sembra la Fiera della Pera Cotta. Adesso il presidente Caldoro esclama: “Bisogna reagire in modo concreto”. Forse, avesse a suo tempo onorato concretamente il debito, gli scienziati immaginari di Bagnoli avrebbero scoperto l’esistenza dei materiali ignifughi: 12 mila metri quadrati sono bruciati in meno di mezz’ora, complimenti. Forse si sarebbero dotati di un impianto antincendio meno comico: era tarato per scattare al primo accenno di fumo ma le fiamme sono divampate senza fumo, accidenti. Fra tante lacrime retoriche mi è sembrato sincero il dolore di Edoardo Bennato, nato proprio a Bagnoli: “Ho una figlia di 7 anni e da quando era piccolissima l’ho portata alla Città della Scienza, che era una perla, un centro di cultura strutturato benissimo”. Quindi ho cercato di capire meglio quali fossero queste benedette attività culturali, non potevo credere che Bennato si riferisse solo ai telescopi e ai caleidoscopi. Ho scoperto che nei capannoni dell’ex Italsider si propagandava l’evoluzionismo, una superstizione ottocentesca ancora presente negli ambienti parascientifici (evidentemente anche nei residui ambienti cantautorali). Il darwinismo è una forma di nichilismo e secondo il filosofo Fabrice Hadjadj dire a un ragazzo che discende dai primati significa approfittare della sua natura fiduciosa per gettarlo nella disperazione e indurlo a comportarsi da scimmia. Dovevano bruciarla prima, la Città della Scienza».


    ma sta trollando o è una costruzione così ironica che mi sfugge?
    dai che sto rintronato a quest'ora.

  2. #2
    alberace
    ospite

    Predefinito Re: La citade dela sienza by Ferry

    è trolling level over27k

  3. #3
    Banned
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    Predefinito Re: La citade dela sienza by Ferry

    comunque perche' non bruciamo parte delle nostre città, tanto poi arrivano i finanziamenti europei per la ricostruzione, si da' vita all'occupazione edilizia, parte l'indotto ecc...!

  4. #4
    Moderatore ignorato L'avatar di squall811
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    Predefinito Re: La citade dela sienza by Ferry

    Il FOGLIO....

  5. #5
    Suprema Borga Imperiale L'avatar di alastor
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    Predefinito Re: La citade dela sienza by Ferry

    l'han bruciata perché gli alzava troppo la media

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