Mentre leggerete queste righe, sarà stato svelato da poco l'ultimo tassello di quella che, per i prossimi anni, verrà chiamata "next-gen". Sony ha aperto le danze a febbraio, presentando al mondo l'idea alla base di PlayStation 4 (la console, a esclusione del pad, non si è ancora vista ma, onestamente, non serviva nemmeno mostrarla così presto, considerando l'imminente E3), mentre ora è il turno di Microsoft, probabilmente colta in contropiede dal competitor, che racconterà cosa contiene la scatola che arriverà sotto molti televisori. Le indiscrezioni, o i "rumors" se preferite i suoni anglofoni, si sprecano, e quello più preoccupante, a detta di molti, riguarda la necessità di una connessione costante (ricordate i flame per il DRM "always on" di Ubisoft? Se tanto mi dà tanto, qualora la notizia fosse confermata, non oso immaginare il putiferio che si scatenerebbe sui forum di mezzo mondo). In questo momento, in cui la nostra è oggettivamente la macchina di riferimento per i videogame, è capibile l'apprensione dei giocatori PC. Presumibilmente, niente di quello che verrà mostrato da Microsoft e Sony avrà una potenza realmente paragonabile a quella di un PC di fascia medio alta. Eppure, come è sempre stato - e come probabilmente sempre sarà - queste scatolette finiranno per limitare anche la nostra, di esperienza ludica.
Ma, a ben pensarci, il problema vero non è questo. Quel che dovrebbe "preoccupare", piuttosto, è come intende muoversi la next-gen. Da quel che sembra adesso, parlottando in redazione e con altri addetti del settore, l'impressione è davvero che siano tutti troppo concentrati su due concetti: “share” e “grafica X2” Nessuno parla di idee nuove.
A oggi, tuttavia, sotto il punto di vista tecnico i nostri PC garantiscono una resa visiva più che soddisfacente: basti pensare a Metro: Last Light, che troverete recensito sul prossimo numero e che abbiamo provato sfruttando una nuova scheda grafica, al momento ancora coperta da NDA, o ai vari Crysis, Total War e compagnia cantante. La potenza in più che gli sviluppatori avranno a disposizione dovrebbe essere usata, almeno a parere di chi scrive, per perfezionare quanto abbiamo visto sino a oggi (basta IA imbarazzanti, dai!) e per dare vita a qualcosa di nuovo, e non per portare sui nostri schermi lo stesso "more of the same" che ha caratterizzato la parte centrale e finale di questa generazione. Sarebbe ingeneroso dire che sono mancate piccole e grandi perle, o titoli che hanno provato davvero a cambiare - o perlomeno a mischiare - le carte in tavola, ma, alla fine, il piatto base è sempre lo stesso.
Per anni ci hanno raccontato che i limiti erano dettati dall'hardware a disposizione.
Ora è il momento di capire se era davvero così.