Stiamo andando in stampa a un paio d'ore dalla chiusura delle conferenze dell'E3, show di cui tireremo le fila sul prossimo numero della rivista. Sony e Microsoft hanno adottato due approcci diversi e pare che la casa giapponese, questa volta, abbia saputo trarre giovamento dagli "errori" dell'avversario, come testimoniano le mosse sui giochi usati e sul prezzo, giusto per fare due esempi.
Al di là della console war che sta per cominciare (o forse è già finita. Vedremo cosa dirà il mercato a novembre), la cosa più importante è che le conference hanno dato anche un veloce assaggio di quella che sarà la next-gen. La stessa che influenzerà, logicamente, anche il gaming su PC. Quanto si paventava il mese scorso su queste stesse pagine, ovvero la sensazione che la nuova generazione si stesse preoccupando più di portare forza bruta che idee sulle nostre macchine da gioco, sembra essersi concretizzato. Fondamentalmente, sembra proprio che questa prima parte del ciclo vitale delle nuove console proporrà un semplice restyling grafico delle idee che abbiamo già visto e giocato nel corso dell'ultimo periodo.
Certo, con i controlli vocali o, magari, gestito via tablet o, forse con tutte e due le cose contemporaneamente. Ma è davvero questo che vogliamo? lo credo di no.
Intendiamoci, di cose belle da vedere ce ne sono state e, in un paio di casi, la mascella mi è realmente caduta a terra. Non sono tra quelli che pensano che la grafica, in un videogioco, non debba avere un ruolo importante, ma, per l'amor del cielo, non serve solo quella.
Alla fine delle due conferenze, tuttavia, c'era un unico titolo che avrei avuto voglia di giocare subito: Quantum Break. Temo, però, che sia più merito del mio becero fanboysmo per Remedy e Sam Lake, l'uomo che prestò il volto al primo, indimenticabile Max Payne, che altro.
Per chiudere bene la nottata, dopo Sony e Microsoft, sono tornato sul mio account Steam, per fare i conti con le incredibili avventure di Van Helsing. Il gioco di Neocore, almeno a parer mio, ha quello che avrei voluto trovare, da subito, in Diablo III. The Incredibile Adventures of Van Helsing, che avevo un po' snobbato lo scorso anno, in Gamescom, è impegnativo, divertente da subito, devastante e capace di farmi imprecare in almeno due lingue diverse. Alla faccia della next-gen.