Risultati da 1 a 6 di 6
  1. #1
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    Predefinito Il consiglio che do? Andatevene, trovate la serenità altrove

    Stefano Polga mi ha scritto raccontando il percorso che lo ha portato in Germania.

    Gli lascio la parola.




    Ciao Aldo,
    sono un giovane ragazzo, anzi non proprio giovane, ho 29 anni.
    Però ancora assetato di girare, vedere il mondo, conoscere gente, culture nuove e diverse dalla mia.
    Ti seguo da tanto, e devo ammettere che l’idea di andare all’estero l’ho sempre vista come una pazzia…
    Tanti miei amici sono andati a Londra, dieci anni fa finita la scuola, e sinceramente non riuscivo a capirli, io e gli altri li guardavamo come a dei matti che perdevano tempo!
    Adesso col senno di poi li invidio, se l’avessi fatto io prima.. però meglio tardi che mai!
    Come è avvenuta la maturazione della fuga? è stata una conseguenza dovuta alla disperazione …
    In Italia è finita, e io ci ho provato fino in ultima.. dopo l’ennesima porta sbattuta in faccia ho detto STOP.. ampliamo le frontiere di ricerca.
    Io sono un perito elettronico e telecomunicazioni, con quasi decennale esperienza nella radiofrequenza, finito il diploma ho cominciato a lavorare per una azienda di automazione industriale, ero in produzione come operaio apprendista, poi via via sono cresciuto, collaudo, redazione non conformità, responsabile di reparto..
    Non mi bastava più, e dopo aver chiesto di crescere ancora e essermi stato negato, me ne sono andato.
    La nuova azienda si prospettava ottima, leader nazionale di radiofrequenza, tra le prime 10 a livello mondiale, le possibilità di crescita c’erano tutte..
    e difatti all’inizio non è andata male, dal collaudo prototipi son stato spostato in ufficio commerciale come customer service e poi in ufficio configurazione prodotto.
    Poi vuoi per la crisi vuoi non so perché per me è cominciato ad andare tutto a rotoli, spostato di nuovo in produzione, messo a fare un lavoro che odiavo, testa bassa e silenzio, ogni giorno sentirsi dire accontentati, c’è gente che si uccide, di che ti lamenti hai un lavoro…
    Alla mattina arrivavo sempre tardi perché non volevo andarci, al lavoro.. era un incubo che si ripeteva giorno dopo giorno, settimana dopo settimana… ero sprofondato in una depressione senza rimedio, non volevo neanche più uscire i fine settimana!
    La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’offerta che mi han fatto di andare a San Paolo per avviare il nuovo ufficio commerciale, l’ennesima promessa non mantenuta, io ho acconsentito e loro alla fine han “optato” per un brasiliano perché costava meno..
    Li ho capito che sarei morto in produzione, e io sinceramente non ci stavo, perché ho esperienza, perché so le lingue, perché il lavoro è dignità, non carità!
    Per anni ho cercato altro di più gratificante, non solo in Veneto ma anche Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana… ho fatto colloqui ovunque..
    sembrava sempre ti assumessero, poi niente, o chiedevi troppo, o non eri laureato, praticamente ormai cercano l’uovo e la gallina, c’è talmente tanta offerta di disoccupati, chiedono il laureato di 25 anni con esperienza pluriennale, a 800 euro e che parli 4 lingue..
    Io l’inglese l’ ho studiato a scuola, fatto 3 anni di corsi serali post lavoro, il tedesco un anno di serali, avevo iniziato persino l’arabo per interessi culturali.. nada
    Così ha cominciato a balenarmi l’idea dell’estero, non ho fidanzata, non ho mutui, vivevo ancora con la famiglia (chi se ne va più di casa in Italia con gli stipendi a zero e il caro vita, anzi in molti stanno ritornando coi genitori).
    Dopo esser andato ad un corso a Milano molto utile di due giorni, che mi ha dato ottimi spunti su come redarre un CV vincente, ascoltando varie esperienze di gente che è andata all’estero e non ne vuole sapere di tornare, ho cestinato i miei curriculum e li ho rifatti da capo.
    Ho passato serate intere, fino all’1 o alle 2 (anche venerdì e sabati) a mandarli ovunque, Australia, Singapore, Brasile, nord Europa, USA, Canada… qualche risposta via mail, ma alla fine non si faceva niente perché ovviamente la lontananza non mi rendeva allettante per il mercato.
    Quindi ho cominciato a focalizzarmi su qualcosa di più specifico, basta candidature a caso per ogni proposta, ma cercare le aziende a cui le mie conoscenze potevano essere utili, cercare insomma nella radiofrequenza.
    Dopo varie ricerche su google ho trovato tutte le aziende (due dozzine in tutto il mondo) e ho iniziato a mandare CV a tutte, senza distinzioni, neanche di lontananza, che mi importava tanto se me ne dovevo andare da casa dei miei, che fossi in Cile o in Austria poco cambiava!
    Un’azienda in particolare mi ha colpito, perché aveva tra le mail dei contatti non solo la solita e inutile info@blablabla ma aveva tutte le mail di commerciali, service e addirittura dirigenti.
    Così ho scritto a tutti i dirigenti di tutte le sedi del mondo: “….sono un giovane di 28 anni con pluriennale esperienza nella radiofrequenza, di mentalità aperta, amante dei viaggi, interessato ad un’esperienza all’estero…. allego CV”
    e dopo qualche risposta negativa, mi arriva la mail che mi ha cambiato la vita! la ricordo ancora a memoria: ” ciao sono Peter, mi presento brevemente, ho 37 anni, sono manager director delle sedi di Germania e Norvegia, ……. ho letto la tua mail e mi ha colpito, al momento non ci sono posizioni aperte, però parlami un po’ più approfonditamente di te e della tua vita. ”
    E li abbiamo cominciato uno scambio di mail per un mesetto, e alla fine mi ha chiesto: ” a te cosa piacerebbe fare? service, commerciale… dimmi” e io ho risposto che mi piacerebbe viaggiare, vedere posti nuovi e conoscere gente.
    Cosi mi ha chiesto se ero disposto a fare una chiacchierata su skype, e abbiamo parlato una mezz’oretta, lui in tuta da ginnastica.. informalissimo..
    Poi dopo qualche altra mail mi ha chiesto che gli piacerebbe conoscermi di persona, se volevo venire su in Baviera a vedere l’azienda..
    Io, abituato all’Italia e a come trattano i lavoratori qua, ho risposto certo, vengo su in auto con un amico, così divido le spese, visito Monaco e vengo a parlare..
    Lui, ridendo, mi ha risposto con una rosa di giorni in cui era disponibile e, quando gli ho detto quello che andava bene anche a me, mi ha risposto ok ci sentiamo al più presto.
    Dopo due giorni mi sono arrivato i biglietti Lufthansa e la ricevuta tragitto taxi dall’aeroporto all’ azienda pagati! Non potevo crederci..
    Praticamente son stato su per 4 ore, colloquio e visto l’azienda, ho avuto un impressione ottima, fuori un freddo cane ( -7 °C ed era Aprile).
    Ci siamo salutati con un arrivederci.
    Dopo un po’ si è rifatto vivo e mi ha detto che voleva farmi conoscere il responsabile HR della sede amministrativa di Lugano, anche li viaggio in treno tutto pagato, 40 min di colloquio e a casa.
    Li ci siamo accordati sulla paga, non ho mai preteso troppo da loro, già ero felicissimo dell’opportunità grandiosa.. però ho chiesto il giusto, anche perché sapevo che gli affitti qua son cari, e devo ammettere che è lontano anni luce da quello che prendevo in Italia, per non parlare di tutti i benefit.
    Ho fatto un ultimo incontro a maggio per conoscere tutti i responsabili degli uffici commerciali del mondo, e il capo di Peter, il manager generale nord europa e scandinavia, che è italo-svedese e si è complimentato per il mio inglese!!!
    Dopo questo incontro ho firmato e mi sono licenziato dalla mia azienda, ammetto che la cosa è stata una liberazione e una grande rivincita/soddisfazione.
    A volte di notte faccio ancora incubi, che sono al vecchio lavoro e sono profondamente infelice, poi mi sveglio e gioisco!
    Qualche volta qua, chiudo gli occhi e mi chiedo se è vero o se sono in un sogno.. il fatto è che non ci credo ancora..
    Puntualizzo che tutti i lavori che ho fatto in Italia erano sempre a tempo indeterminato, ma questo non mi ha mai fermato ne impaurito, credo che se si vuol crescere si debba cambiare, senza paura, ma facendo scelte ponderate, no ai salti nel buio..
    Ammetto che mi ero dato una scadenza fino a fine anno, e se non trovavo niente sarei andato in Canada dai miei cugini, senza lavoro, non ne potevo proprio più..
    Sono molto felice qua, Regensburg d’estate è stupenda, ci sono 30000 studenti su 130000 abitanti, un sacco di stranieri da tutto il mondo, i colleghi sono cordialissimi e mi hanno aiutato in tutto e per tutto.
    A trovare l’appartamento (che è nuovo di palla e senza la mia azienda da garante non avrei mai ottenuto, qua è difficile perché la richiesta è altissima e l’offerta bassa, ci son liste di attesa di mesi!), allacciamento corrente, TV e internet, conto in banca, assicurazione sanitaria,
    Non ho fatto niente, han fatto tutto loro!
    L’altra sera Peter è venuto a casa mia per un caffè, e parlando del più e del meno ha visto una camicia che avevo “tentato” di stirare ore prima, e mi fa “ma non l’hai stirata bene, tira fuori il ferro che ti insegno.. ” e si è messo a stirare!! la camicia e una polo..
    poi mi fa ” no il ferro non va bene, facciamo così ne compro uno di nuovo e ti regalo il mio che va benissimo! ”

    Ma ti immagini se sarebbe mai successo in Italia?? il manager director di due aziende, con 100 dipendenti sotto di lui, che mi stira le camicie… credo che la mia faccia era da incorniciare, non credevo ai miei occhi!!
    Dal giorno alla notte mi son trovato da essere un depresso lavoratore senza sbocchi per il futuro ad avere un’opportunità enorme, una paga gratificante e enormi possibilità di carriera.
    Il consiglio che do? Andatevene, trovate la serenità altrove, se avete morosa, figli, portateli con voi… i nostri politici ci hanno rovinato, non ci meritano!!!
    Nostalgia? per adesso no, ma devo dire che son qua solo da due mesi, qua mi chiedono quando penso di tornare.. sinceramente non ne ho la minima intenzione, l’azienda è sana e importante a livello mondiale, le possibilità sono enormi se sai metterti in gioco..
    e chi sa cosa ti riserva il futuro.. non dico niente ma magari tra 2-3 anni mi propongono di andare che ne so in corea.. e perché no?
    tutto il mondo è paese in fondo!!

    continua così Aldo,
    grazie di tutto!

  2. #2
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    Predefinito Re: Il consiglio che do? Andatevene, trovate la serenità altrove

    dal fatto che dice che non lo assumevano perchè non era laureato si capisce che è una banfa

  3. #3
    Shogun Assoluto
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    Predefinito Re: Il consiglio che do? Andatevene, trovate la serenità altrove

    che pappardella, questi giovani che non sanno riassumere le cose.

  4. #4
    Shogun Assoluto L'avatar di manuè
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    Predefinito Re: Il consiglio che do? Andatevene, trovate la serenità altrove

    si vabbè, mò me lo leggo tutto

  5. #5
    Animatore distratto L'avatar di Nanatsusaya
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    Predefinito Re: Il consiglio che do? Andatevene, trovate la serenità altrove

    Sempre le stesse cose


    この 怨み 地獄 へ 流します。

  6. #6
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    Predefinito Re: Il consiglio che do? Andatevene, trovate la serenità altrove

    Un’azienda in particolare mi ha colpito, perché aveva tra le mail dei contatti non solo la solita e inutile info@blablabla ma aveva tutte le mail di commerciali, service e addirittura dirigenti.
    Così ho scritto a tutti i dirigenti di tutte le sedi del mondo: “….sono un giovane di 28 anni con pluriennale esperienza nella radiofrequenza, di mentalità aperta, amante dei viaggi, interessato ad un’esperienza all’estero…. allego CV”
    e dopo qualche risposta negativa, mi arriva la mail che mi ha cambiato la vita! la ricordo ancora a memoria: ” ciao sono Peter, mi presento brevemente, ho 37 anni, sono manager director delle sedi di Germania e Norvegia, ……. ho letto la tua mail e mi ha colpito, al momento non ci sono posizioni aperte, però parlami un po’ più approfonditamente di te e della tua vita. ”
    E li abbiamo cominciato uno scambio di mail per un mesetto, e alla fine mi ha chiesto: ” a te cosa piacerebbe fare? service, commerciale… dimmi” e io ho risposto che mi piacerebbe viaggiare, vedere posti nuovi e conoscere gente.
    Cosi mi ha chiesto se ero disposto a fare una chiacchierata su skype, e abbiamo parlato una mezz’oretta, lui in tuta da ginnastica.. informalissimo..
    Poi dopo qualche altra mail mi ha chiesto che gli piacerebbe conoscermi di persona, se volevo venire su in Baviera a vedere l’azienda..
    Io, abituato all’Italia e a come trattano i lavoratori qua, ho risposto certo, vengo su in auto con un amico, così divido le spese, visito Monaco e vengo a parlare..
    Lui, ridendo, mi ha risposto con una rosa di giorni in cui era disponibile e, quando gli ho detto quello che andava bene anche a me, mi ha risposto ok ci sentiamo al più presto.
    Dopo due giorni mi sono arrivato i biglietti Lufthansa e la ricevuta tragitto taxi dall’aeroporto all’ azienda pagati! Non potevo crederci..
    Praticamente son stato su per 4 ore, colloquio e visto l’azienda, ho avuto un impressione ottima, fuori un freddo cane ( -7 °C ed era Aprile).
    Ci siamo salutati con un arrivederci.
    Dopo un po’ si è rifatto vivo e mi ha detto che voleva farmi conoscere il responsabile HR della sede amministrativa di Lugano, anche li viaggio in treno tutto pagato, 40 min di colloquio e a casa.
    Li ci siamo accordati sulla paga, non ho mai preteso troppo da loro, già ero felicissimo dell’opportunità grandiosa.. però ho chiesto il giusto, anche perché sapevo che gli affitti qua son cari, e devo ammettere che è lontano anni luce da quello che prendevo in Italia, per non parlare di tutti i benefit.
    Ho fatto un ultimo incontro a maggio per conoscere tutti i responsabili degli uffici commerciali del mondo, e il capo di Peter, il manager generale nord europa e scandinavia, che è italo-svedese e si è complimentato per il mio inglese!!!
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