Comunita’ yazida da sempre una delle minoranze piu’ vulnerabili (ASCA) – Baghdad, 4 ago 2014 – Quello che lo Stato islamico sta facendo contro gli yazidi a Sinjar e’ pulizia etnica: e’ quanto ha denunciato Khodhr Srirag, attivista per i diritti umani degli yazidi in Iraq, all’indomani della conquista da parte dei jihadisti dell’autoproclamato Califfato islamico della citta’ di Sinjar, da sempre roccaforte di quella che e’ una delle minoranze piu’ vulnerabili del paese.
Lo yazidismo e’ presente in Medio Oriente da piu’ di 4.000 anni. Di origine e lingua curda, la piu’ grande comunita’ si trova in Iraq, soprattutto nel nord del paese; secondo alcune stime sarebbero 600.000, secondo altre solo 100.000. Altre piccole comunita’ sono presenti in Siria, Turchia, Armenia e Georgia, ma anche in Europa, soprattutto in Germania (40.000 persone). Gli yazidi sono perlopiu’ contadini e pastori.
Lo yazidismo nacque un Mesopotamia circa 4.000 anni fa e, nel tempo, ha visto confluire elementi di zoroastrismo, cristianesimo e islam. Gli yazidi pregano Dio rivolti al sole e venerano sette angeli, tra cui il piu’ importante e’ Melek Taus o angelo-pavone. La tradizione yazida impedisce i matrimoni interreligiosi e le unioni tra membri di caste diverse. Le credenze e le pratiche degli yazidi – come il divieto di mangiare lattuga e di indossare il colore blu – sono considerati satanici dai loro detrattori. I musulmani ortodossi considerano il pavone come una figura demoniaca e gli yazidi come adoratori del demonio.
In quanto iracheni non arabi e non musulmani, gli yazidi sono stati piu’ volte presi di mira: migliaia di famiglie scapparono dall’Iraq a causa delle persecuzioni patite sotto Saddam Hussein, trovando rifugio in Germania, e oggi la storia sembra ripetersi. (fonte Afp) Sim
Questa è una notizia dell’agenzia Asca.