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  1. #2376
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    Predefinito Re: ucraina (appunti sparsi)

    Citazione Originariamente Scritto da Manu Visualizza Messaggio
    Con la revoca delle sanzioni all'Iran il prezzo del petrolio calerà ulteriormente... immagino che Putin sia contento matto
    con la revoca delle sanzioni gli venderà un botto di armi. Mi sa Putin è tra i più contenti della revoca delle sanzioni

  2. #2377
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    Predefinito Re: ucraina (appunti sparsi)

    Citazione Originariamente Scritto da MrVermont Visualizza Messaggio
    con la revoca delle sanzioni gli venderà un botto di armi. Mi sa Putin è tra i più contenti della revoca delle sanzioni

    Perche prima non gliele vendeva... Dai.

  3. #2378
    Suprema Borga Imperiale L'avatar di MrVermont
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    Predefinito Re: ucraina (appunti sparsi)

    Si ma ora con la revoca delle sanzioni l'Iran ci può spendere ancora più soldi

  4. #2379
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    Predefinito Re: ucraina (appunti sparsi)

    Citazione Originariamente Scritto da Manu Visualizza Messaggio
    Con la revoca delle sanzioni all'Iran il prezzo del petrolio calerà ulteriormente... immagino che Putin sia contento matto
    Ah già il calo del petrolio, che porta la benzina a costare uguale sia che con il barile a 100$ o 50$.

  5. #2380
    Shogun Assoluto L'avatar di Manu
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    Citazione Originariamente Scritto da Il becchino Visualizza Messaggio
    Ah già il calo del petrolio, che porta la benzina a costare uguale sia che con il barile a 100$ o 50$.
    ...

  6. #2381
    Suprema Borga Imperiale L'avatar di MrVermont
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    Citazione Originariamente Scritto da Il becchino Visualizza Messaggio
    Ah già il calo del petrolio, che porta la benzina a costare uguale sia che con il barile a 100$ o 50$.
    Nope. La benzina con il barile a 50 costa X, quando aumenta a 100 la benzina costa X+Y, quando poi il barile riscende a 50, la benzina costa sempre X+Y, per poi quando il barile risale passare a X+Y+Z

  7. #2382
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    Predefinito Re: ucraina (appunti sparsi)

    Citazione Originariamente Scritto da MrVermont Visualizza Messaggio
    Nope. La benzina con il barile a 50 costa X, quando aumenta a 100 la benzina costa X+Y, quando poi il barile riscende a 50, la benzina costa sempre X+Y, per poi quando il barile risale passare a X+Y+Z

  8. #2383
    Moloch
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    Predefinito Re: ucraina (appunti sparsi)

    già, cristallino



    un GGentismo così denso che si taglia con un coltello

  9. #2384
    Suprema Borga Imperiale L'avatar di MrVermont
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    Predefinito Re: ucraina (appunti sparsi)

    ti faccio un esempio terra terra:

    nel febbraio 2004 quando ho cambiato macchina un pieno diesel lo facevo con poco meno di 30 € e il prezzo del petrolio era (ho controllato) intorno ai 40 dollari al barile.
    oggi (stessa macchina di allora) con il petrolio a 52 dollari al barile il pieno mi costa il doppio di allora

    E' vero che le accise sono aumentate e quindi la responsabilità dei prezzi non è solo delle compagnie petrolifere, ma insomma io tutta sta limpidezza nel costo della benzina non ce la vedo
    Ultima modifica di MrVermont; 15-07-15 alle 16:36:01

  10. #2385
    La Borga L'avatar di Lewyn
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    Predefinito Re: ucraina (appunti sparsi)

    Semplicemente il prezzo della benzina non è lineare col prezzo del greggio.

  11. #2386
    Shogun Assoluto L'avatar di Manu
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    Semplicemente aumentano accuse ed Iva ad anni alterni, quando va bene

  12. #2387
    Suprema Borga Imperiale L'avatar di Il becchino
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    Predefinito Re: ucraina (appunti sparsi)

    Ma la mia battuta iniziale non era rivolta verso erg, eni o le sette sorelle, ma al nostro governo che ormai tiene i prezzi magicamente sempre sullo stesso livello.


    Sent from Le balle spaziali!!

  13. #2388
    Il Nonno L'avatar di Edward Green
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    Predefinito Re: ucraina (appunti sparsi)

    Citazione Originariamente Scritto da MrWashington Visualizza Messaggio
    Perche prima non gliele vendeva... Dai.
    Ti risponde lei:
    LA SCOMMESSA DI PUTIN: PIÙ AFFARI ANCHE SE IL PREZZO DEL GREGGIO CALERÀ

    La confusione sotto il cielo, dopo il ritorno dell’Iran sulla scena economica e politica internazionale, promette di essere grande, e Vladimir Putin ha tutto il diritto di ispirarsi alla frase di Mao, dicendo che la situazione è eccellente. È vero che gli analisti profetizzano un’ulteriore caduta del prezzo del petrolio, con l’arrivo del greggio iraniano, stimato da 500 mila a un milione di barili. I più pessimisti temono che si possa andare sotto i 45 dollari, fatali per il bilancio del Cremlino.

    Ma intanto si fanno altri conti, in attesa delle «eccezioni» all’embargo sulla fornitura di armi agli ayatollah, che Mosca aveva cercato di sbloccare per vendere i suoi complessi anti-aerei S-300. Innanzitutto il petrolio: l’Iran deve riattivare i suoi pozzi obsoleti. Tubi e trivelle, e prima delle sanzioni la fabbrica di tubi del Volga aveva più del 40% del mercato iraniano. Ci vorranno binari per trasportare il petrolio, e il capo delle ferrovie russe Vladimir Yakunin, uno della più stretta cerchia putiniana, ha progetti per l’elettrificazione della rete iraniana.

    Poi c’è il gas, e anche se la posizione dell’Iran come potenziale secondo produttore può andare contro gli interessi del primo produttore, cioè la Russia, si tratta di una vicenda del futuro. Prima serviranno i gasdotti, e la Corporazione unificata dei motori russa conta di occupare un quarto del mercato iraniano con pompe e turbine. Per non parlare del nucleare: dopo aver patito per anni per l’unico contratto della centrale di Busher, la Russia ora si prepara a costruire in Iran 8 reattori.

    LA CORSA AGLI APPALTI
    Milioni e miliardi, che dovranno ancora venire strappati in una corsa agli appalti. Ma tra sanzionati ci si capisce, e Mosca conta su condizioni di favore, dopo aver stretto con l’Iran un’alleanza inedita (la rivoluzione di Khomeini era considerata un pericolo dai sovietici, che tradizionalmente preferivano i regimi laici sunniti).

    Un sodalizio nato in buona parte dalla logica che un nemico del nemico è un quasi amico, e portato avanti sotto la spinta di diverse lobby industriali russe, ma che ora potrebbe rivelarsi il perno di una nuova politica. Anche perché, con un pragmatismo eguagliato solo dalla diplomazia cinese, Putin ha contemporaneamente scommesso sulla paura che l’Iran fa ai sunniti, soprattutto ai sauditi, e in un’altra alleanza atipica, pochi giorni fa, ha promesso sei centrali nucleari anche a Riad, dopo averle vendute al Cairo.

    Gli scacchieri sono tanti, e i russi si preparano a giocare su tutti, anche perché la nuova guerra fredda e la crisi economica rendono vitali nuovi mercati, inclusi quelli degli amici dei nemici. Senza dimenticarsi la politica, dove la Russia ritiene di poter solo guadagnare: nell’immediato con il «dialogo serio» proposto da Obama sulla Siria, e comunque facendosi notare come una protagonista della diplomazia internazionale.

    Se l’Iran si avvierà verso una pace con gli Usa, Mosca ne rivendicherà il merito, se i nemici rimarranno tali cercherà di arbitrare, ponendosi come la più antioccidentale delle potenze europee e l’unica europea tra gli avversari dell’Occidente. Che il deal iraniano sia propedeutico a superare il conflitto in Ucraina, è tutto da vedere, ma intanto Putin mostra che - quando non c’è in gioco il suo amor proprio come nella nuova guerra fredda con Usa e Ue - è capace di apprezzare il compromesso.

  14. #2389
    Il Nonno L'avatar di Lord Derfel Cadarn
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    Predefinito Re: ucraina (appunti sparsi)

    dubito che gli americani lasceranno allegramente la mangiatoia ai russi.
    sarebbe la palese dimostrazione che il troiaio ucraino non è servito tanto per indebolire i russi ma solo per affossare i minus habens dell'UE.
    Ultima modifica di Lord Derfel Cadarn; 16-07-15 alle 13:23:47

  15. #2390
    Shogun Assoluto L'avatar di Manu
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    Predefinito Re: ucraina (appunti sparsi)

    Sé vabbè, scommettiamo che il barbuto e l'abbronzato si sono messi d'accordo per fare affari insieme?

  16. #2391
    Il Nonno L'avatar di Lord Derfel Cadarn
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    Predefinito Re: ucraina (appunti sparsi)

    Citazione Originariamente Scritto da Manu Visualizza Messaggio
    Sé vabbè, scommettiamo che il barbuto e l'abbronzato si sono messi d'accordo per fare affari insieme?
    Spoiler:

  17. #2392
    ale#12
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    Predefinito Re: ucraina (appunti sparsi)

    http://www.eastjournal.net/baltico-l...baltiche/63120

    #Russia: La Procura generale accoglie la richiesta della Duma di valutare la legittimità del decreto del 1991 che ha riconosciuto l’indipendenza di Lituania, Lettonia, Estonia. Dure reazioni dei baltici.
    I soliti yankee destabilizzatori...
    Ultima modifica di ale#12; 17-07-15 alle 10:31:22

  18. #2393
    Moloch
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    Predefinito Re: ucraina (appunti sparsi)

    colpa degli USA

  19. #2394
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    Predefinito Re: ucraina (appunti sparsi)

    l’embargo


    Gli inglesi, i giacimenti di petrolio
    e gli affari con la Russia di Putin


    Il governo è durissimo nel chiedere le sanzioni. Ma dà l’ok agli acquisti della Bp

    di Paolo Valentino

    Spoiler:
    Sul fronte dei rapporti con Mosca, pochi governi come quello conservatore di Sua Maestà britannica difendono con più veemenza la linea della fermezza nei confronti delle ambizioni neoimperialiste di Vladimir Putin. E che si tratti delle sanzioni economiche innescate dalla crisi ucraina, che Londra vorrebbe estendere, o dell’atteggiamento aggressivo del Cremlino verso gli ex Paesi del Patto di Varsavia,
    è dalla Gran Bretagna che viene soprattutto alimentata la narrativa di un’Italia troppo «soft» verso la Russia e preoccupata di salvare i propri affari con Mosca. Che siano gli esponenti politici tory, o gli autorevoli commentatori dei quality media britannici, non passa giorno senza che Roma venga additata come anello debole del fronte occidentale verso lo Zar del Cremlino.
    Consideriamo qualche fatto. Al recente forum economico di San Pietroburgo, uno degli annunci più importanti è stata la firma del memorandum per realizzare due nuove bretelle del North Stream, il gasdotto che collega la Russia alla Germania passando sotto il Mar Baltico, tra il gigante russo Gazprom, la tedesca E.ON, l’austriaca OMV e l’anglo-olandese Shell. Una vera sorpresa dopo che ancora in gennaio il capo di Gazprom, Alexej Miller, aveva annunciato la rinuncia a nuove pipeline a causa delle tensioni politiche in Europa. Ma i veri protagonisti del Forum sono stati Rosneft, la più grande compagnia petrolifera russa, e la britannica BP, che ha acquistato il 20% dell’immenso giacimento di gas e petrolio di Taas-Yuryakh, in Siberia, pagandolo in cash 750 milioni di dollari. E’ il primo contratto di queste dimensioni tra investitori occidentali e un gruppo russo dall’inizio delle sanzioni. Per la cronaca, Bp possiede già una quota di minoranza del 20% della stessa Rosneft.



    Dal punto di vista legale, l’accordo non viola il regime di embargo, che proibisce ad aziende come Rosneft di raccogliere capitale o acquistare know-how in Occidente, ma non pone loro ostacoli alla vendita o all’acquisto di attività. Ma è evidente che si tratta di una forma di finanziamento indiretto: 750 milioni di dollari sono infatti ossigeno puro per il gruppo petrolifero russo, il cui dominus è l’onnipotente Igor Sechin, uno dei maggiori alleati di Putin, egli stesso colpito da un divieto d’ingresso negli Usa.


    Non basta. Le società si sono anche accordate a esplorare insieme due nuove aree nella Siberia Occidentale e nel bacino di Yenisey-Khatanga, per una superficie complessiva di 260 mila chilometri quadrati. Detto altrimenti, la tecnologia che le sanzioni impediscono a Rosneft di acquistare in Occidente la fornirà l’inglese Bp. «Continueremo a cercare attraenti opportunità di investimento per sviluppare le risorse sostanziali della Russia, mentre rispettiamo le sanzioni internazionali», ha detto il presidente di BP Russia, David Campbell.


    Secondo Sergey Pikin, della Energy Development Foundation, Bp avrebbe ottenuto il permesso a firmare l’accordo dal governo britannico. Il quale non commenta le scelte strategiche delle compagnie private, ma si limita a osservare che si tratta di contratti conformi al regime sanzionatorio.


    Non che Bp sia la sola a lavorare con Rosneft, negli spazi legali possibili. Lo fanno anche Eni, Shell, E.ON. Ma è da Londra, notano fonti europee, che ancora di recente si sono levati moniti severi contro un’eccessiva dipendenza energetica dalla Russia, mentre non sono mai stati risparmiati attacchi durissimi contro South Stream, che avrebbe portato il gas russo in Europa via Grecia e Italia e di cui Gazprom ha da poco cancellato il contratto con la nostra Saipem.


    Un’altra chicca, maturata al Forum San Pietroburgo e concretizzatasi nelle settimane successive, è la vendita da parte di Rosneft di un altro 29% del giacimento di Taas-Yuryaki (che oltre a 134 milioni di tonnellate di petrolio contiene anche 155 milioni di metri cubi di gas) a Skyland Petroleum, misteriosa società con sede alle Cayman Islands creata solo nel gennaio di quest’anno, guarda caso da un’altra compagnia britannica, Vazon Energy, di proprietà di David Robson, petroliere al centro di molti intrecci non sempre chiarissimi. Un portavoce di Rosneft ha precisato che la società conosce i beneficiari di Skyland.


    Si potrebbe continuare, ricordando per esempio che mentre l’Italia applica alla lettera le sanzioni e non si ferma davanti al sequestro dei beni italiani di un magnate russo come Arkady Rotenberg, amicissimo di Putin, la City in nome della privacy e della sua speciale legislazione di fatto protegge le decine di oligarchi russi che hanno investito i loro patrimoni a Londra: «Cameron - ha dichiarato il laborista Ian Lucas, ministro ombra per la Sicurezza - dice una cosa e ne fa un’altra: se fosse coerente dovrebbe aggredire il capitale russo che prospera a Londra».


    Ma anche se dalle sanzioni passiamo ad altro, esempi di doppi standard se ne possono trovare diversi. Parlando di Ucraina, per esempio, è proprio dal governo conservatore inglese che nelle scorse settimane sono venute le maggiori pressioni sui Paesi dell’area Schengen a liberalizzare i visti da Kiev. Attenzione però, nelle sollecitazioni fatte pervenire alle istituzioni comunitarie e alle rappresentanze diplomatiche dell’area Schengen, Londra si affretta subito a precisare che ovviamente un’eventuale liberalizzazione non si applicherebbe al Regno Unito, poiché (sic) non aderisce all’accordo di libera circolazione delle persone. Riassumendo, lo stesso governo che non ha accettato una sola persona nella ormai famosa redistribuzione dei 40 mila migranti attualmente in Italia e Grecia, bacchetta i Paesi Schengen perché non aprono le porte a eventuali profughi dall’Ucraina, precisando comunque che non facendo parte del gruppo esso non intende accoglierne. Senza commento.


    21 luglio 2015 (modifica il 21 luglio 2015 | 10:1

    http://www.corriere.it/esteri/15_lug...6f35c4c0.shtml


    "mentre l’Italia applica alla lettera le sanzioni"

    autolesionismo imperante.
    Ultima modifica di Lord Derfel Cadarn; 21-07-15 alle 12:49:47

  20. #2395
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    Predefinito Re: ucraina (appunti sparsi)

    Vi lascio qua il profilo di questo giornalista free-lance, stato più volte in Ucraina: https://www.facebook.com/cristiano.tinazzi

    Leggete molto bene i suoi post. Esce un ritrattino del conflitto ucraino molto più complesso e sfaccettato di quel che si pensa.

  21. #2396
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    Predefinito Re: ucraina (appunti sparsi)

    Ho letto il primo

    Scappi da una guerra come quella che c'è in Siria, dove la pietà è morta dal 2011 e nulla è rimasto in piedi, neanche la speranza. Arrivi in Egitto, poi in Sudan per entrare dal sud della Libia e attraversi un altro Paese in guerra. Con te adesso ci sono Somali, Eritrei ed Etiopi, anche loro in fuga da qualcosa: guerre, disperazione e dittature. Qualcuno muore di stenti durante il viaggio. Altri vengono uccisi, chi dalle milizie chi da fanatici jihadisti; arrivi sulla costa e hai due possibilità: finire per mesi in un centro di detenzione o prendere un barcone e, se sei fortunato, arrivi in Italia. Ecco, non pensare che sia tutto finito: in quella che fu una delle culle della civiltà d'Occidente, troverai dei poveri stronzi che ammirano le dittature dalle quali scappi, che ti guarderanno in faccia e ti diranno: "secondo me tu non sei un rifugiato". Ditelo ai vostri connazionali: evitate l'Italia. E' un posto di barbari, non di civiltà. E' un luogo di trogloditi, non di santi, poeti e navigatori. Noi siamo già morti. La nostra storia, la nostra civiltà è già stata spazzata via. Ci siamo ammazzati da soli quando abbiamo rinunciato ad essere umani.
    e francamente mi è passata la voglia

    No però poi ho letto. E' interessante.
    EDIT2: boh, ha qualche tratto da CdM, comunque
    Ultima modifica di Chiwaz; 22-07-15 alle 09:59:57

  22. #2397
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    Predefinito Re: ucraina (appunti sparsi)

    Citazione Originariamente Scritto da Edward Green Visualizza Messaggio
    Vi lascio qua il profilo di questo giornalista free-lance, stato più volte in Ucraina: https://www.facebook.com/cristiano.tinazzi

    Leggete molto bene i suoi post. Esce un ritrattino del conflitto ucraino molto più complesso e sfaccettato di quel che si pensa.
    Leggo zerissimo(colpa del Chiwaz) ma per caso è quel babbeo -ultimamente abbastanza in voga- tra i trenta e i quaranta con la barbetta e i capelli dall'aspetto posticcio?
    Quello che "non ci sono elementi di alcun tipo e sarebbe poco serio avanzare ipotesi" ma "DI CERTO non è un avvertimento al governo italiano(riferendosi all'attentato del Cairo)"?


  23. #2398
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    Predefinito Re: ucraina (appunti sparsi)

    Fidatevi. Più che altro sono interessanti i suoi post sulle varie fazioni in Ucraina. E sputtana vari giornali, fra cui il Fatto, Libero e il Giornale.

    Poi ovviamente il tutto va sempre preso con le pinze.

    Marl: quale babbeo? Comunque non credo. Non è famoso. L'ho scoperto per caso.

  24. #2399
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    Predefinito Re: ucraina (appunti sparsi)

    io non mi fido più di nessuno.

  25. #2400
    Chiwaz
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    Predefinito Re: ucraina (appunti sparsi)

    Marl non è lui.

    Comunque confermo che il 90% di quel che arriva a noi dall' Ucraina è falso.

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