happy days. arriva il governo Renzie

[Illithid90]

Io fra poco devo lasciare la Scozia per seguire la moglie in Arabia, scelta che condivido poco ma che al momento è importante per soldi/carriera. Tenendo conto che credo sia impossibile dirlo con certezza, quali economie terranno duro e saranno "tranquille" per portare la famiglia?
Cosa intendete poi per classe media? Reddito o carriera?

Classe media? Ovviamente reddito, ma correla comunque con una carriera di un certo livello. Sono i non ricchi, né poveri; quelle famiglie in grado di spendere senza sperperare. Coloro che rappresentano la massa critica del mercato e che spostano, nel complesso, la maggior parte dei soldi.
Difficile dare cifre universali, ma direi che in Italia sono le famiglie con un reddito pro-capite (inclusi i figli) a partire da 15000-20000 €/anno.

Potessi scegliere dove andare a fine università, attualmente andrei negli USA. Pur con tutti i loro difetti e le loro contraddizioni sono uno dei posti dove l'economia è più compliante ai cambiamenti e riesce ad assorbire (pur con difficoltà) tutto ciò che gli si presenta davanti. Dove se hai talento e qualità puoi emergere e ritagliarti il tuo posto. Se guadagni abbastanza da garantire una buona istruzione ai figli, non ci sono molti posti migliori.

L'Europa sarebbe un posto ancora migliore se i membri decidessero di fare davvero l'Europa unita mettendo da parte interessi individuali e veti crociati. Non esiste al mondo un modello di stato sociale migliore di quelli europei, ma tra i parassiti del sistema e la non volontà di rinunciare a parte della sovranità nazionale per creare un qualcosa di più grande e migliore, gli stati europei si stanno avviando verso un lento declino.

[Daniel_san]

ehm, il punto non è che ci sono figli di buona donna, ovviamente in ogni categoria.
Figurati se 'sta cosa cambia
Il punto è che ci sono figli di buona donna che, a seconda della categoria di appartenza, possono permettersi di comportarsi da figli di buona donna senza conseguenze e anzi a spese degli altri.
E questo non lo stanno cambiando, perchè chi ha la possibilità di cambiare è lo stesso soggetto che da questa situazione ci guadagna.

E anche perchè i forestali calabresi votano (es.)

Guarda che la classe dirigente attuale e' formata dai diretti eredi di quella di 30 anni fa, quella di Tangentopoli per capirci. Ad esempio, negli ultimi 3 anni ci sono stati al governo dei simpatici democristiani, uno dei quali travestito da "tecnico" ma fa lo stesso, prima c'era il pupillo di Craxi (con gli hobby di De Michelis), prima ancora altri democristiani e/o craxiani fin dall'inizio della (cosiddetta) Seconda Repubblica.

Eppure 30 anni fa, quando 'a coruzzzzzzzzzzzzione era un fenomeno cosi' istituzionalizzato da avere il listino prezzi delle "commissioni" sugli appalti, l'economia italiana cresceva fino a superare il Regno Unito per livello di industrializzazione (eravamo la quinta potenza industriale al mondo nel 1985) e la disoccupazione era la meta' di quella odierna (contando anche che non esistevano le decine di contratti farlocchi che ci sono ora, quindi chi lavorava aveva un lavoro vero pagato per lo piu' decentemente e con dei diritti).

Ergo, a meno che non vogliamo fare una bella apologia della Milano da Bere come l'epoca degli onesti tocca trovare un'altra spiegazione alla crisi, non ti pare?

Caesarx ed Edward Green hanno secondo me ragione entrambi. La china su cui l'Italia e' avviata e' esattamente quella di cui parla Caesarx e li' si andra' a parare se l'inevitabile shock di cui parla Edward Green sara' gestito male (e visto chi c'e' al comando non abbiamo da sperare in bene).

Mi spiego: nel giro di al massimo un paio d'anni, forse anche meno, chiunque sara' al governo si trovera' di fronte ad almeno uno dei seguenti due problemucci:

1 - insostenibilita' dei pagamenti di interessi sul debito pubblico
2 - default bancario multiplo per eccesso di sofferenze e/o shock esterni

A quel punto le alternative sono due:

1 - default e commissariamento esterno con relativa svendita di tutto lo svendibile, compresa la vita dei propri cittadini, vedi Grecia
2 - uscita dall'euro e ricapitalizzazione/pagamento debiti inizialmente con strumenti monetari e poi via via con i proventi della maggiore crescita economica (che sarebbe paragonabile a quella sperimentata nel periodo 1993-1996 se non migliore, a seconda delle politiche fiscali del governo).

Purtroppo con un governo guidato da Renzi o maggiordomo equivalente ci sono ottime probabilita' che si scelga la soluzione 1, o almeno che ci si provi (visto che ricapitalizzare il sistema bancario italiano potrebbe essere troppo costoso per i gusti della Troika).

[Black Tiger]

A quel punto le alternative sono due:

1 - default e commissariamento esterno con relativa svendita di tutto lo svendibile, compresa la vita dei propri cittadini, vedi Grecia
2 - uscita dall'euro e ricapitalizzazione/pagamento debiti inizialmente con strumenti monetari e poi via via con i proventi della maggiore crescita economica (che sarebbe paragonabile a quella sperimentata nel periodo 1993-1996 se non migliore, a seconda delle politiche fiscali del governo).

Purtroppo con un governo guidato da Renzi o maggiordomo equivalente ci sono ottime probabilita' che si scelga la soluzione 1, o almeno che ci si provi (visto che ricapitalizzare il sistema bancario italiano potrebbe essere troppo costoso per i gusti della Troika).

La seconda ipotesi è un suicidio economico... Direi che la prima è praticamente la strada obbligata... Sempre che l'UE regga il colpo...

[Decay]

A quel punto le alternative sono due:

1 - default e commissariamento esterno con relativa svendita di tutto lo svendibile, compresa la vita dei propri cittadini, vedi Grecia

però io non ho mai capito in base a quale, se c'è, principio scatta il commissariamento di un paese in default. la grecia, l'irlanda hanno dovuto subire piani "concordati" perchè sono state loro a chiedere aiuto economico per far fronte a un debito non più sostenibile.

esiste qualche formula per cui, se l'italia fa default e semplicemente dice "i creditori se la prendono in saccocia", scatta la banda dell'FMI che atterra col bat-elicottero e salva i detentori del debito?

[Black Tiger]

però io non ho mai capito in base a quale, se c'è, principio scatta il commissariamento di un paese in default. la grecia, l'irlanda hanno dovuto subire piani "concordati" perchè sono state loro a chiedere aiuto economico per far fronte a un debito non più sostenibile.

esiste qualche formula per cui, se l'italia fa default e semplicemente dice "i creditori se la prendono in saccocia", scatta la banda dell'FMI che atterra col bat-elicottero e salva i detentori del debito?

Il default è l'insolvenza dello stato a pagare i suoi debiti... Ovvero quando non riesce più a pagare manco i dipendenti...

[Lollazepam]

Di nuovo Silvio che fa video messaggi a reti unificate. E' un incubo.

[Moloch]

esiste qualche formula per cui, se l'italia fa default e semplicemente dice "i creditori se la prendono in saccocia", scatta la banda dell'FMI che atterra col bat-elicottero e salva i detentori del debito?

lo puoi fare, ma il deterrente maggiore (oltre alle ritorsioni economiche) è che nessuno poi ti farà più credito se ne avrai bisogno.
ma in realtà, essendo il paese in avanzo primario, la cessazione del pagamento degli interessi sul debito ci porterebbe comunque in pesante attivo di bilancio, sì che di prestiti in realtà non ne avremmo bisogno affatto.

questo per i creditori esteri, e sarebbe stata una situazione gustosa nel pre-monti.
purtroppo dopo l'illuminato governo dei tecnici la composizione del debito mi pare si sia spostata perso gli investitori interni, quindi dal default ci perderebbero i risparmatori italiani.

[Lord Derfel Cadarn]

Di nuovo Silvio che fa video messaggi a reti unificate. E' un incubo.

eh, da non dormirci la notte.

[ImScatman]

Non sono d'accordo.
L'Italia risente della crisi ma la stessa e' solo un fattore esogeno che non rappresenta il nostro problema, e' solo un elemento che va a colpirci nei nostri punti deboli. Come un influenza per un malato di AIDS, il problema e' il sistema immunitario e non il virus influenzale, poiché in condizioni normali si ha la capacità sopravvivere grazie alla risposta del nostro sistema immunitario.
A livello di sistema macroeconomico di riferimento, infatti, l'italia ha dei problemi che esulano dalla crisi ma che sono invece dettati da inettitudine e corruzione della classe dirigente e dell'apparato burocratico.
Le previsioni del FMI mostrano come solo l'Italia sara in recessione nel 2014, e come detto da altri poco sopra, fino a pochi decenni fa l'italia era una potenza economica.
La venuta della crisi per alcuni doveva essere l'apertura del vaso di pandora che, stressando le congiunture del nostro sistema, avrebbe forzato un giro di boa per la nostra classe dirigente. Purtroppo invece ha mostrato che a comandarci sono dei matti i quali sono evidentemente a comando di un automobile a tutta corsa che loro non sanno guidare e sono riusciti a farlo fino ad oggi solo grazie alla congiuntura favorevole che gli ha permesso di rovinare molta gente ma usufruire di un alto turnover che permetteva comunque di soppperire e anche nascondere in parte i loro danni.
Inviterei a una riflessione in merito a una ricognizione dei fatti. Sulo sistema italia e sui centri dove si produce e consuma ricchezza, il sistema legislativo e amministrativo di riferimento e la pressione fiscale per le imprese.
In termini statistici il nostro fattore beta (Y= a +bXmercato) risente di un elasticita maggiore rispetto ai movimenti del mercato in tempi difficili (risultati inferiori a un certo valore).
Fatta questa premessa su questo punto, faccio anche presente che ci sono imprese che vengono rapinate dal contesto di riferimento, grazie alla capacita dei nostri governanti, e nonostante tutto rimangono ancora i cavalli trainanti del nostro carro.
L'esempio dell'esselunga credo possa essere lampante, una realta che continua a crescere nonostante il contesto di riferimento burocratico e legislativo e fiscale e gli ostacoli postigli davanti da certe correnti favorevoli alle coop.

Io non credo che il problema siano gli interessi alti sul debito o il suo valore assoluto che, pur rappresentando fattori importanti, passano in secondo piano quando si constata che abbiamo delle forti difficolta a livello di core business a causa delle carenze nella pianificazione strategica e nell'organizzazione amministrativa.

[Decay]

lo puoi fare, ma il deterrente maggiore (oltre alle ritorsioni economiche) è che nessuno poi ti farà più credito se ne avrai bisogno.
ma in realtà, essendo il paese in avanzo primario, la cessazione del pagamento degli interessi sul debito ci porterebbe comunque in pesante attivo di bilancio, sì che di prestiti in realtà non ne avremmo bisogno affatto.

questo per i creditori esteri, e sarebbe stata una situazione gustosa nel pre-monti.
purtroppo dopo l'illuminato governo dei tecnici la composizione del debito mi pare si sia spostata perso gli investitori interni, quindi dal default ci perderebbero i risparmatori italiani.

ok, ma dunque non esiste un trattato che obblighi l'italia (o altri stati) a subire la perdita di sovranità economica in caso non si decida di ripagare gli investitori, al di là della mera convenienza.

lo chiedo anche perchè gran parte del nostro debito sta ritornando in mani di creditori italiani, e se lo stato decidesse di fare un haircut abbastanza pesante la cosa rimarrebbe "interna", almeno a livello legale?

[Daniel_san]

purtroppo dopo l'illuminato governo dei tecnici la composizione del debito mi pare si sia spostata perso gli investitori interni, quindi dal default ci perderebbero i risparmatori italiani.

E qui casca l'asino!

Questo implica un problemino con l'opzione default (che e' decisamente la peggiore, come ormai riconoscono piu' o meno tutti): dato le banche italiane sono gustosamente farcite di titoli di Stato italiani (non hanno comprato altro, o quasi, negli ultimi 3-4 anni) nel momento in cui lo Stato decidesse di non ripagarli (o di spalmare il pagamento su N anni in piu') le banche salterebbero come tappi di champagne.

A quel punto che fai? O le lasci fallire, e con esse TUTTE le aziende che dipendono dalle loro linee di credito (non voglio neanche pensare a questa eventualita') o le salvi.

Se le salvi, con che soldi le salvi? Non certo con l'avanzo primario (che non e' neanche lontanamente sufficiente), quindi o ti metti nelle condizioni di emettere moneta o li chiedi in prestito.

La prima opzione sarebbe la meno traumatica, ma se devi uscire dall'euro tanto vale farlo senza default e con meno problemi.

Quanto alla seconda, se hai appena fatto bancarotta le aste andranno deserte perche' ovviamente nessuno si fidera' di te per un po', quindi l'unica maniera per avere liquidita' a breve sarebbe fare come gli altri PIIGS e chiedere i soldi alla Troika, che pero' ti impone in cambio delle "condizioni", ossia svendere il patrimonio di tutti gli italiani agli amici loro.

Non mi sto inventando, niente, e' tutto gia' successo negli ultimi anni: Grecia, Irlanda, Portogallo, Cipro, sono tutte state in situazioni simili, con o senza default piu' o meno ufficiale. Ora sono tutte di fatto commissariate.

[alstarace]

per quanto riguarda le banche le si potrebbero nazionalizzare a "tempo" per non incorrere nelle minorate direttive europee sulla concorrenza, fai una bad bank dove far cunfluire il marcio che vuoi far fallire, rimetti sul mercato la banca sanata, come fatto altrove, anche in neuropa.

ma in fin dei conti perché salvare uno stato diretto da parassiti e subnormali degni rappresentanti di buona parte di un popolo residente "problematico", miserabile e meschino?
secondo me chi ancora ha un briciolo di buonsenso in italia, in europa l'hanno capito già da un pezzo, è lasciar schiattare il cinghialone impestato ed infestato e lasciare la carcassa come tributo agli squali che sazi per un po' di tempo lascerebbero in pace gli altri... sempre che non ne restino avvelenati.

[Daniel_san]

per quanto riguarda le banche le si potrebbero nazionalizzare a "tempo" per non incorrere nelle minorate direttive europee sulla concorrenza, fai una bad bank dove far cunfluire il marcio che vuoi far fallire, rimetti sul mercato la banca sanata, come fatto altrove, anche in neuropa.

ma in fin dei conti perché salvare uno stato diretto da parassiti e subnormali degni rappresentanti di buona parte di un popolo residente "problematico", miserabile e meschino?
secondo me chi ancora ha un briciolo di buonsenso in italia, in europa l'hanno capito già da un pezzo, è lasciar schiattare il cinghialone impestato ed infestato e lasciare la carcassa come tributo agli squali che sazi per un po' di tempo lascerebbero in pace gli altri... sempre che non ne restino avvelenati.

1- Comunque ti servono soldi per nazionalizzare le banche. Regno Unito e Germania hanno speso diverse centinaia di miliardi per sistemare i loro problemucci dal 2009 in poi, per dire. E ti servono subito, quindi non puoi contare sui proventi di una ipotetica futura privatizzazione che non si sa quando e se avverra' e quanto ti fruttera'. Scorporare i settori in perdita in una bad bank significa peraltro accollare i debiti allo Stato.
2 - il moralismo razzista contro gli italiani (ovviamente gli altri eh, perche' il discorso e' sempre "gli italiani sono geneticamente predisposti alla corruzione, tranne me che sono una felice eccezione alla regola" ) e' alquanto fuori luogo, peraltro ti ricordo che dove c'e' un corrotto c'e' anche un corruttore, e quelli abbondano anche nei virtuosi Paesi del Nord Europa, e sinceramente al confronto i nostri sono dei dilettanti. http://www.propublica.org/special/th...nss-corruption
3 - c'e' un piccolissimo problema con l'idea di lasciar andare l'Italia a ramengo: http://www.eurocrisismonitor.com/ : oltre al debito estero pubblico ci sono anche quei 200 (a spanne) miliardi di debiti bancari privati con banche estere, che ovviamente a quel punto non rivedrebbero un centesimo. Quindi, la strategia piu' razionale per i creditori esteri sarebbe quella di favorire la soluzione meno traumatica (cioe' lo smantellamento controllato dell'euro). Il che non vuol dire che sara' la soluzione adottata ovviamente, le decisioni politiche non sono sempre necessariamente razionali e gli interessi in gioco sono tanti, contrapposti e spesso di breve periodo.

[alstarace]

che vuoi che ti dica... auguri!
anzi, in bocca al lupo.

[Decay]

ma nel magico mondo della finanza, non esistono strumenti per vendere (tipo derivati) i titoli di stato delle banche ai piccoli investitori, aka lagggente? insomma, siamo sicuri che poi le banche non riescano a liberarsi di questi titoli in un tempo ragionevolmente breve (dai 5 anni in sù)?

[alstarace]

Italia umiliata a “quasi-spazzatura” e Renzi è soddisfatto

7 dicembre 2014 1 Commento
La sfacciataggine di Matteo Renzi supera qualsiasi limite, Standard & Poor’s ci declassa per l’ennesima volta (siamo ora a BBB-, un gradino sopra la “spazzatura”) e lui ringrazia per il sostegno dato alle sue “riforme” ed al Jobs Act in particolare.
Il problema è che facendo così non prende in giro la celebre Agenzia di rating americana, ma tutti gli italiani, un comportamento offensivo verso l’intera popolazione del nostro Paese.

Standard & Poor’s fa il suo lavoro, dopo averci avvisato più volte con un “outlook negativo”, ossia con previsioni pessimistiche sull’andamento economico si è trovata costretta, vista la perenne recessione ed il contemporaneo continuo aumento del debito pubblico e del tasso di disoccupazione, a declassarci nuovamente.
Siamo così arrivati ad un passo dal cosiddetto livello “Junk” cioè spazzatura, ma al di là del termine anglosassone, decisamente poco elegante, il problema fra un po’ potrebbe farsi molto serio, pochi, infatti, hanno evidenziato che tantissimi fondi di investimento per statuto non possono acquistare “Junk Bonds” quindi se dovessimo venire ulteriormente declassati potrebbe scatenarsi una improvvisa e consistente vendita di nostri titoli del debito pubblico, sarebbe una catastrofe.
O forse no?
O forse abbiamo proprio bisogno di uno shock di questo tipo per capire che dobbiamo invertire la rotta e tornare ad avere una moneta nazionale?

Temo di no! Temo che nemmeno uno shock simile farà rinsavire chi ora sta portando l’Italia allo sfacelo, chi sta impoverendo gli italiani, chi sta riducendo il nostro Paese a zimbello dell’Europa.
Il problema principale è l’antinomia fra un prestigioso Istituto di Ricerca come il Censis che ci descrive un Paese in progressivo sfaldamento e la Presidenza del Consiglio che invece continua a parlare di una ripresa, invisibile anche al microscopio.
Un Premier completamente scollato dal mondo reale al punto da far sorgere dubbi sulla sua lucidità mentale, che arriva a stravolgere la realtà tramutando una sonora bocciatura addirittura in una lode.
Una situazione da tempo molto grave, ma non più seria.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro

http://www.finanzainchiaro.it/italia...ddisfatto.html

c'è chi può e chi non può, il marchese del grullo può, perché lui è lui, con la compiacenza dei media italioti, peccato che all'estero non se li fila nessuno.

soddisfatto lui...

Eurogruppo, diktat a Renzi: "Entro marzo taglio del deficit allo 0,5%". Servono 6 miliardi e mezzo in più

08 dicembre 2014

Sei miliardi e mezzo di nuove tasse o tagli alla spesa, entro marzo 2015: il diktat all'Italia e al governo di Matteo Renzi arriva dall'Eurogruppo e getta luci sinistre sulle possibilità (già flebili) di ripresa per il prossimo anno. Il presidente Jeroen Dijsselbloem ha ribadito come nella prossima primavera ci sarà un nuovo esame da parte dell'Unione europea sui conti dei tre Paesi "sorvegliati speciali": oltre l'Italia, nel mirino di Bruxelles ci sono anche Francia e Belgio, le cui leggi di stabilità sono state approvate qualche settimana fa con formula "sospensiva".
Taglio dello 0,5% al deficit - Nel caso specifico dell'Italia, il recente taglio del rating deciso dall'agenzia americana Standard & Poor's, che ci ha declassato a BBB-, un gradino sopra il famigerato livello spazzatura, ha riacceso le polemiche sulle riforme solo abbozzate e il taglio del debito mancato. E proprio per questo anche Dijsselbloem ha sottolineato l'eventualità di ricorrere a "correzioni". "Mentre riconosciamo che circostanze economiche eccezionali e inflazione molto bassa hanno complicato il target di riduzione del debito e il rispetto della regola, l'alto debito resta motivo di preoccupazione", ha spiegato il presidente dell'Eurogruppo a proposito dell'Italia, per cui servono "misure efficaci per migliorare lo sforzo strutturale". Insomma, alla luce delle scarsissime previsioni di crescita nel 2015 occorrerà correggere il deficit strutturale più di quanto preventivato da Renzi, riducendolo dello 0,5% e non dello 0,1 per cento.

Una "manovrina" da 6,4 miliardi - Un taglio sostanziale che equivale, appunto, a 6,4 miliardi di euro. "Dalle dichiarazioni dell'Eurogruppo non emerge alcuna richiesta di una manovra aggiuntiva", si è affrettato a precisare il portavoce del ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, al termine della riunione dell'Eurogruppo sull'esame delle bozze di bilancio per il 2015. Se forse è esagerato parlare di manovra, di sicuro il governo dovrà predisporre tagli veri alla spesa pubblica o agire sulla leva fiscale."Accogliamo con favore gli sforzi dell'Italia e incoraggiamo l'attuazione delle riforme strutturali - è la conclusione di Dijsselbloem -, lanciare le riforme è una cosa, un'altra è attuarle e attuarle è cruciale".

http://www.liberoquotidiano.it/news/...-a-Renzi-.html

[Daniel_san]

ma nel magico mondo della finanza, non esistono strumenti per vendere (tipo derivati) i titoli di stato delle banche ai piccoli investitori, aka lagggente? insomma, siamo sicuri che poi le banche non riescano a liberarsi di questi titoli in un tempo ragionevolmente breve (dai 5 anni in sù)?

Gli strumenti esistono: le banche già gestiscono la compravendita di titoli (di Stato e non) da parte di piccoli risparmiatori, c'è solo un problema: ammesso e non concesso che trasferire il rischio sui piccoli risparmiatori sia una buona idea (e non lo è), questi ultimi devono a) avere dei risparmi da investire e b) volerli investire in titoli di Stato più di quanto già non facciano, due condizioni piuttosto improbabili al momento.

[Lord Derfel Cadarn]

Riforme, il governo va sotto per emendamento su senatori a vita

Spoiler:

Politica & Palazzo
È tutto successo in commissione Affari costituzionali della Camera nella votazione di due emendamenti al ddl riforme che cancellano dal testo i cinque senatori di nomina del Capo dello Stato. A favore hanno votato Sel, M5S, Lega e anche una parte della minoranza Pd. "Vedremo se l’aula confermerà" dice il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi
di F. Q. | 10 dicembre 2014


Più informazioni su: Camera dei deputati, Riforme, Senato


La maggioranza va sotto in commissione Affari costituzionali alla Camera e la corsa per le riforme di Matteo Renzi trova un nuovo ostacolo. È stato approvato con 22 voti favorevoli, 20 contrari e nonostante il parere negativo del governo un emendamento, presentato dal deputato della minoranza Pd Giuseppe Lauricella, secondo il quale il futuro Senato dei 100 sarà composto esclusivamente da rappresentanti territoriali, senza senatori a vita di nomina presidenziale. Anche Sel e Forza Italia avevano presentato emendamenti simili che sono stati accorpati. A decidere ora sarà il voto dell’Aula e nel caso in cui questo fosse approvato, si dovrebbe tornare a Palazzo Madama e ricominciare il percorso della riforma costituzionale. “Vedremo se sarà confermato”, ha commentato il ministro Maria Elena Boschi. “Secondo me in politica all’interno di un partito non si manda mai sotto il governo e il suo capogruppo”, ha invece detto il relatore Pd Emanuele Fiano.
A favore hanno votato Sel, M5S, Lega e anche una parte della minoranza Pd. Sarebbe stato determinante il sì dell’esponente di Forza Italia Maurizio Bianconi, che si è espresso a favore dell’emendamento in dissenso dal gruppo. La modifica conferma il Senato dei 100, ma senza quelli del presidente della Repubblica. Assieme all’esponente azzurro, hanno votato diversi deputati Pd: Bindi, D’Attorre, Agostini, Lattuca, Meloni, Pollastrini, Cuperlo, Lauricella. Andrea Giorgis (Pd) si è astenuto mentre il presidente della commissione, Sisto, ha votato contro. “E’ il segnale”, ha detto il bersaniano Alfredo D’Attorre, “che sui punti che non sono centrali bisogna lasciare alla commissione la possibilità di discutere e decidere, dato che stiamo rispettando tutti il principio di non toccare i pilastri”.
“Era un emendamento minimale, tecnico, non politico. L’abbiamo presentato per affermare un principio perché se il Senato deve rappresentare le istituzioni territoriali, i senatori di nomina presidenziale cosa c’entrano? Poiché la scelta del relatore e del governo di proseguire su questa linea non è stata argomentata, abbiamo deciso di andare al voto”, ha detto il deputato democratico Enzo Lattuca a ilfattoquotidiano.it. In precedenza la minoranza Pd aveva ritirato decine di emendamenti e su questo, alla fine, visto che in fondo è una norma poco significativa il deputato aveva “consigliato” al governo e al relatore di rimettersi all’Aula in modo che il voto non fosse poi letto in senso politico, come del resto sta avvenendo.

Esulta Matteo Salvini, segretario del Caroccio: “Col voto determinante della Lega, in commissione alla Camera è stata approvata l’abolizione dei senatori a vita. Bene! E se si dimettessero anche Monti e compagni, non sarebbe male”, ha scritto su Twitter. “La soppressione dei senatori a vita è non solo una buona notizia rispetto ad un istituto di per sé anacronistico, ma è anche il superamento di una situazione anomala nella quale, senza consenso popolare, figure che avrebbero dovuto essere super partes hanno – a volte – giocato un ruolo di parte, determinando la vita politica nazionale al di là delle scelte democratiche degli elettori”, ha detto Daniele Capezzone, presidente della Commissione Finanze della Camera. “L’approvazione dell’emendamento Lauricella oggi in Commissione Affari Costituzionali è dunque un successo del collega Bianconi, e, con lui, degli altri 17 deputati di Forza Italia che avevano (avevamo) firmato analogo emendamento soppressivo”.

vediamo come faranno a far rientrare i senatori a vita dalla finestra...

[Black Tiger]

La faccia della Boschi...

[Edward Green]

« La critica della politica e dei partiti, preziosa e feconda nel suo rigore, purché non priva di obiettività, senso della misura e capacità di distinguere è degenerata in anti-politica, cioè in patologia eversiva». Arriva decisa la condanna del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ad un sistema politico che «da due anni è afflitto dalla patologia dell’antipolitica». «È ormai urgente la necessità di reagire» ad una certa anti-politica, «denunciandone le faziosità, i luoghi comuni, le distorsioni impegnandoci su scala ben più ampia non solo nelle riforme necessarie, ma anche a riavvicinare i giovani alla politica» sottolinea ancora il presidente della Repubblica. «Nel biennio appena trascorso c’è stata la comparsa di metodi e di atti concreti di minacce con il rifiuto del riconoscimento delle istituzioni e con l’impedimento» dell’attività parlamentare in entrambe le Camere, sostiene Napolitano «E dubito che questo sia finito», aggiunge il capo dello Stato. Ultimamente vediamo «svalutazioni sommarie e posizioni liquidatorie» rispetto all’Unione Europea: «gli ingredienti dell’anti-politica si sono confusi con gli ingredienti dell’anti-europeismo» evidenzia il presidente della Repubblica.

Ma come è simpatico il rottame post-comunista

[SACRAMEN]

Ma come è simpatico il rottame post-comunista

Belli i tempi quando l'antipolitica si sedava coi carri armati...

[Battlerossi]

Ma invece quell'altro EDIT al quirinale?

"Si temono atti eversivi"

Chissà per colpa di chi

[D3luX]

ormai dire "la faccia come il culo" è un complimento per questi

[Presidente]

Ma come è simpatico il rottame post-comunista

Quanto è ingiusta a volte la natura.

[PinHead81]

La faccia della Boschi...

A me continua a far sangue in maniera inusitata