Comunque http://www.texasobserver.org/anatomy-tragedy/
Malasanità, in Texas.
Sostanzialmente cera un chirurgo segaossa. Solo che mancava un sistema di controllo sufficientemente veloce per farlo smettere di lavorare. Quindi da quando gli altri dottori si sono accorti che erano un segaossa alla revoca della licenza è riuscito a paralizzare 4 pazienti e ucciderne altri 2.
Ciliegina sulla torta in Texas c'è un limite del risarcimento a 250k$. Oltre a essere più difficile vincere la causa. Quindi dopo le spese probabilmente si troveranno dei spiccioli per i danni ricevuti
un po' di roba http://www.euractiv.com/sections/tra...dummies-311161
a me era giunta voce che in alcuni casi l'assicurazione rimborsasse al paziente dopo che questo aveva pagato, poi il meccanismo di preciso non l'ho capito, tipo cosa succede al paziente coperto ma non in grado di anticipare
Puoi postarla un po' più grande che non si vede bene?
è morpheus?
Guerre e terrore: guai se l’Europa molla gli Usa per la Cina
Scritto il 15/1/15 • nella Categoria: idee
L’impero anglosassone sta perdendo il controllo del mondo: per questo scatena guerre ovunque, col grande obiettivo di tenere incatenata l’Europa – con l’euro, col Ttip – per impedirne la “fuga” verso lidi più convenienti, come la Russia e la Cina, della cui crescita ormai l’America ha una paura folle. Secondo Federico Dezzani, questa tendenza è emersa in modo esplosivo con la crisi della Lehman Brothers nel settembre 2008: il collasso del sistema finanziario che mette in luce la fragilità dell’economia Usa. Dalla Lehman alla strage di “Charlie Hebdo” a Parigi il passo è più breve di quanto possa apparire. Perché da allora «il mondo sembra impazzito e scivolato in una tale spirale di caos e violenza da dover tornare indietro di decenni per trovarne un precedente». In realtà aveva “parlato chiaro” già l’11 Settembre, da cui le guerre “imperiali” in Iraq e Afghanistan. Il crack di Wall Street, però, ha reso palese quello che poteva ancora essere celato: l’insostenibilità del sistema e la scorciatoia della violenza, anche terroristica, per evitare di fare i conti col resto del mondo.Spoiler:
Da allora, scrive Dezzani su “Come Don Chisciotte”, abbiamo assistito a un terremoto continuo, mai visto prima: la crisi dell’euro, il disastro dello spread, i governi non-eletti e guidati da ex-Goldman Sachs e affiliati al Bilderberg, le primavere arabe, l’intervento Nato in Libia con annessa uccisione di Gheddafi. E poi: i colpi di Stato consecutivi in Egitto, la guerra siriana, la rivolta di Gezi Park in Turchia, il tentato intervento Nato contro Damasco. A seguire: la nascita e proliferazione dell’Isis, le stragi di Boko Haram in Nigeria, il golpe di estrema destra in Ucraina con conseguente annessione russa della Crimea. Senza scordare le trattative segrete per il Ttip, la guerriglia nel Donbass con annesso abbattimento aereo di linea, le sanzioni a Mosca, la storica firma della cooperazione economica russo-cinese, la tentata “rivoluzione colorata” a Hong Kong. Per finire, l’attentato a Parigi contro “Charlie Hebdo” e, purtroppo, «molto altro ancora nei prossimi mesi».
Dezzani propone di ricondurre a un’unica narrazione tutti questi eventi apparentemente scollegati: «Sotto la crosta degli avvenimenti scorrono tre fiumi: l’incapacità dell’economia americana di sostenere l’impero e il conseguente sgretolamento della pax americana, la mancata trasformazione dell’Eurozona in unione fiscale, complice anche l’affievolirsi dell’influenza americana sul Vecchio Continente, che avrebbe consentito la nascita degli Stati Uniti d’Europa, e la vertiginosa crescita della Cina, divenuta già nel 2014 prima economia mondiale». Secondo Dezzani, «le élite anglofone sono consce che per mantenere il primato mondiale che detengono dal 1945, il Vecchio Continente deve essere inglobato nella sfera americana, per formare una massa economica e demografica tale da competere con i giganti euroasiatici: per tale fine era stato concepito l’euro, prodromo dell’unione fiscale e quindi politica dell’Europa nella cornice Ue-Nato».
Il tempo inoltre stringeva, continua Dezzani, perché nel frattempo sia l’Eurasia che l’Africa erano in forte crescita, ponendo le basi non solo per una futura competizione con Washington, ma rappresentando anche potenziali rivali nell’aggregazione con il Vecchio Continente: «Se l’Europa si saldasse all’asse Mosca-Pechino, oppure si formasse un triangolo Europa-Russia-Medioriente, gli Stati Uniti tornerebbero automaticamente al ruolo rivestito fino al 1914», e cioè «periferia del mondo». Qualcosa però non procede come previsto nel processo di unificazione europea: «E la crisi dell’euro, largamente prevedibile come può esserlo quella di un qualsiasi regime a cambi fissi, non partorisce gli Stati Uniti d’Europa nell’arco di tempo 2009-2012». A questo punto, «le élite anglofone cominciano a sudare freddo e si attivano immediatamente per impedire che si apra il recinto, consentendo ai buoi di fuggire dall’Unione Europea».
Per Dezzani, «i padroni del vapore devono quindi bloccare le forze centrifughe dell’Eurozona e immaginare un progetto di inglobamento alternativo dell’Europa, il Ttip». E inoltre, devono «fare terra bruciata attorno al Vecchio Continente, impedendo qualsiasi processo di integrazione alternativo: sponda nord e sponda sud del Mediterraneo, Germania-Russia, Italia-Russia-Libia». Attenzione: «La primavera araba, le rivoluzioni colorate, il caos libico, il conflitto siriano, il terrorismo dell’Isis e la guerra in Ucraina sono quindi strumenti con cui le élite finanziarie anglofone puntellano l’Eurozona in attesa di assimilare il Vecchio Continente nella “Nato economica”, il Ttip». Massima allerta: «Se domani scoppierà una bomba dell’Isis a Roma, una rivoluzione ad Algeri o un ordigno nel municipio di Donetsk, avete una chiave di lettura per inquadrare l’avvenimento in un più ampio sistema».
L’impero anglosassone sta perdendo il controllo del mondo: per questo scatena guerre ovunque, col grande obiettivo di tenere incatenata l’Europa – con l’euro, col Ttip – per impedirne la “fuga” verso lidi più convenienti, come la Russia e la Cina, della cui crescita ormai l’America ha una paura folle. Secondo Federico Dezzani, questa tendenza è emersa in modo esplosivo con la crisi della Lehman Brothers nel settembre 2008: il collasso del sistema finanziario che mette in luce la fragilità dell’economia Usa. Dalla Lehman alla strage di “Charlie Hebdo” a Parigi il passo è più breve di quanto possa apparire. Perché da allora «il mondo sembra impazzito e scivolato in una tale spirale di caos e violenza da dover tornare indietro di decenni per trovarne un precedente». In realtà aveva “parlato chiaro” già l’11 Settembre, da cui le guerre “imperiali” in Iraq e Afghanistan. Il crack di Wall Street, però, ha reso palese quello che poteva ancora essere celato: l’insostenibilità del sistema e la scorciatoia della violenza, anche terroristica, per evitare di fare i conti col resto del mondo.
Da allora, scrive Dezzani su “Come Don Chisciotte”, abbiamo assistito a un terremoto continuo, mai visto prima: la crisi dell’euro, il disastro dello spread, i governi non-eletti e guidati da ex-Goldman Sachs e affiliati al Bilderberg, le primavere arabe, l’intervento Nato in Libia con annessa uccisione di Gheddafi. E poi: i colpi di Stato consecutivi in Egitto, la guerra siriana, la rivolta di Gezi Park in Turchia, il tentato intervento Nato contro Damasco. A seguire: la nascita e proliferazione dell’Isis, le stragi di Boko Haram in Nigeria, il golpe di estrema destra in Ucraina con conseguente annessione russa della Crimea. Senza scordare le trattative segrete per il Ttip, la guerriglia nel Donbass con annesso abbattimento aereo di linea, le sanzioni a Mosca, la storica firma della cooperazione economica russo-cinese, la tentata “rivoluzione colorata” a Hong Kong. Per finire, l’attentato a Parigi contro “Charlie Hebdo” e, purtroppo, «molto altro ancora nei prossimi mesi».
Dezzani propone di ricondurre a un’unica narrazione tutti questi eventi apparentemente scollegati: «Sotto la crosta degli avvenimenti scorrono tre fiumi: l’incapacità dell’economia americana di sostenere l’impero e il conseguente sgretolamento della pax americana, la mancata trasformazione dell’Eurozona in unione fiscale, complice anche l’affievolirsi dell’influenza americana sul Vecchio Continente, che avrebbe consentito la nascita degli Stati Uniti d’Europa, e la vertiginosa crescita della Cina, divenuta già nel 2014 prima economia mondiale». Secondo Dezzani, «le élite anglofone sono consce che per mantenere il primato mondiale che detengono dal 1945, il Vecchio Continente deve essere inglobato nella sfera americana, per formare una massa economica e demografica tale da competere con i giganti euroasiatici: per tale fine era stato concepito l’euro, prodromo dell’unione fiscale e quindi politica dell’Europa nella cornice Ue-Nato».
Il tempo inoltre stringeva, continua Dezzani, perché nel frattempo sia l’Eurasia che l’Africa erano in forte crescita, ponendo le basi non solo per una futura competizione con Washington, ma rappresentando anche potenziali rivali nell’aggregazione con il Vecchio Continente: «Se l’Europa si saldasse all’asse Mosca-Pechino, oppure si formasse un triangolo Europa-Russia-Medioriente, gli Stati Uniti tornerebbero automaticamente al ruolo rivestito fino al 1914», e cioè «periferia del mondo». Qualcosa però non procede come previsto nel processo di unificazione europea: «E la crisi dell’euro, largamente prevedibile come può esserlo quella di un qualsiasi regime a cambi fissi, non partorisce gli Stati Uniti d’Europa nell’arco di tempo 2009-2012». A questo punto, «le élite anglofone cominciano a sudare freddo e si attivano immediatamente per impedire che si apra il recinto, consentendo ai buoi di fuggire dall’Unione Europea».
Per Dezzani, «i padroni del vapore devono quindi bloccare le forze centrifughe dell’Eurozona e immaginare un progetto di inglobamento alternativo dell’Europa, il Ttip». E inoltre, devono «fare terra bruciata attorno al Vecchio Continente, impedendo qualsiasi processo di integrazione alternativo: sponda nord e sponda sud del Mediterraneo, Germania-Russia, Italia-Russia-Libia». Attenzione: «La primavera araba, le rivoluzioni colorate, il caos libico, il conflitto siriano, il terrorismo dell’Isis e la guerra in Ucraina sono quindi strumenti con cui le élite finanziarie anglofone puntellano l’Eurozona in attesa di assimilare il Vecchio Continente nella “Nato economica”, il Ttip». Massima allerta: «Se domani scoppierà una bomba dell’Isis a Roma, una rivoluzione ad Algeri o un ordigno nel municipio di Donetsk, avete una chiave di lettura per inquadrare l’avvenimento in un più ampio sistema».
sarà roba da gombloddari, però effettivamente terra bruciata attorno ce l'hanno fatta eh, se di proposito o per inettitudine è da vedersi.
Anticipo te lo chiedono se non ha assicurazione o hanno paura che assicurazione non paghi.
Il motivo per cui se ha assicurazione e paghi di solito è un mix fra questi.
Ti sei rivolto a un ospedale non del circuito (buona fortuna a farti investire vicino al tuo ospedale)
Assicurazione copre solo una percentuale, il resto è a carico tuo
Franchigia di solito abbastanza alta
Se il medico decide di farti la cura X, ma esiste una cura Y, di solito meno costosa, assicurazione potrebbe decidere che la differenza fra X - Y la paghi tu
Non è fra le cure coperte dalla assicurazione (alcune assicurazioni non coprono per esempio ambulanza, oppure se lo hai comprato privatamente chiaramente non copriranno le spese mediche necessarie che sanno che tu dovrai sostenere perché magari hai malattie croniche)
Ed fino a poco tempo fa.
Hai superato il limite annuale o di vita (rimossi dalla recente riforma)
L'assicurazione si è ricordato che hai sbagliato una virgola durante la stipulazione del contratto (vietato dalla recente riforma)
Non può essere un inferno simile, dai...Anticipo te lo chiedono se non ha assicurazione o hanno paura che assicurazione non paghi.
Il motivo per cui se ha assicurazione e paghi di solito è un mix fra questi.
Ti sei rivolto a un ospedale non del circuito (buona fortuna a farti investire vicino al tuo ospedale)
Assicurazione copre solo una percentuale, il resto è a carico tuo
Franchigia di solito abbastanza alta
Se il medico decide di farti la cura X, ma esiste una cura Y, di solito meno costosa, assicurazione potrebbe decidere che la differenza fra X - Y la paghi tu
Non è fra le cure coperte dalla assicurazione (alcune assicurazioni non coprono per esempio ambulanza, oppure se lo hai comprato privatamente chiaramente non copriranno le spese mediche necessarie che sanno che tu dovrai sostenere perché magari hai malattie croniche)
Ed fino a poco tempo fa.
Hai superato il limite annuale o di vita (rimossi dalla recente riforma)
L'assicurazione si è ricordato che hai sbagliato una virgola durante la stipulazione del contratto (vietato dalla recente riforma)
Vero?
grazieAnticipo te lo chiedono se non ha assicurazione o hanno paura che assicurazione non paghi.
Il motivo per cui se ha assicurazione e paghi di solito è un mix fra questi.
Ti sei rivolto a un ospedale non del circuito (buona fortuna a farti investire vicino al tuo ospedale)
Assicurazione copre solo una percentuale, il resto è a carico tuo
Franchigia di solito abbastanza alta
Se il medico decide di farti la cura X, ma esiste una cura Y, di solito meno costosa, assicurazione potrebbe decidere che la differenza fra X - Y la paghi tu
Non è fra le cure coperte dalla assicurazione (alcune assicurazioni non coprono per esempio ambulanza, oppure se lo hai comprato privatamente chiaramente non copriranno le spese mediche necessarie che sanno che tu dovrai sostenere perché magari hai malattie croniche)
Ed fino a poco tempo fa.
Hai superato il limite annuale o di vita (rimossi dalla recente riforma)
L'assicurazione si è ricordato che hai sbagliato una virgola durante la stipulazione del contratto (vietato dalla recente riforma)
Pure peggio
Che poi scommetto che in Italia se venisse applicato un sistema stile USA, le tasse rimarrebbero le stesse, col cazzo che ti troveresti in busta paga quello che ora ti prelevano per la sanità
Ergo, in Italia un sistema stile USA sarebbe ancora più devastante
Le compagnia di assicurazione sono delle bande criminali autorizzate dallo stato mafia e camorra son più oneste
Tra i vari eventi si sono dimenticati di citare il riarmo del Giappone, caldeggiato dagli USA in funzione anticinese, perché sia mai che Cina e Giappone possano riconciliarsi, come aveva tentato Hatoyama, alla cui caduta ovviamente contribuì l'atteggiamento ostile di Washington.
A proposito del TTIP: sarebbe la nostra fine definitiva.
Nel Pacifico invece gli USA stanno premendo per il TPP (stessa fregatura del TTIP ovviamente, tutta a vantaggio degli USA) che punta a creare un'area economica che escluda la Cina.
Mi si perdoni, ma io tra USA e Cina, preferisco troppo la seconda, pur con tutti i suoi enormi difetti, sia chiaro...è che tra le due superpotenze, la prima mi sembra un bambino che impara a camminare, la seconda uno stratega che pianifica con grande lungimiranza.
è per questo che stanno inquinando il proprio ambiente in maniera disumana
quindi chiudiamo un occhio sul mostruoso inquinamento statale e quello completamente deregolamentato
credo tu non abbia idea della sproporzione
capisco che non ti interessi molto la sorte di chi subisce questa politica pianificata con grande lungimiranza, ma avere aria, acqua e terra inquinate in quella maniera è un indice di scarsissima qualità della vita.
Non ho idea della sproporzione? Penso che tu stia ragionando considerando un lasso di tempo troppo breve...pensa a quanto ha inquinato l'Occidente dai tempi della rivoluzione industriale ad oggi.quindi chiudiamo un occhio sul mostruoso inquinamento statale e quello completamente deregolamentato
credo tu non abbia idea della sproporzione
capisco che non ti interessi molto la sorte di chi subisce questa politica pianificata con grande lungimiranza, ma avere aria, acqua e terra inquinate in quella maniera è un indice di scarsissima qualità della vita.
La Cina ha iniziato molto più tardi ad inquinare, ed in tempi in cui già la coscienza ecologica si faceva strada nel mondo.
Se credi che non siano consci del problema ti sbagli, stanno già adottando politiche ambientali, e nei quotidiani governativi mica si censura il problema inquinamento:
http://europe.chinadaily.com.cn/chin...t_19413947.htm
T'è sfuggito questo?
http://www.lastampa.it/2014/11/12/es...7O/pagina.html
Edit: aggiungo il link anche a questo articolo, da cui cito:
vedere frase in neretto, anche se dovrebbe essere cosa risaputa *cough*Il segnale politico è dunque formidabile. Gli Usa, che storicamente sono i più grandi inquinatori mondiali e hanno un livello di emissioni pro-capite altissimo, hanno fornito un range di riduzione entro il 2025 tra il 26 e il 28%. Poco, dovrebbero partire da una riduzione del 30% come minimo. La Cina intende raggiungere il picco delle emissioni di CO2 intorno al 2030 (facendo tutto il possibile per cominciare la riduzione assoluta delle emissioni prima) e intende aumentare la quota di combustibili non fossili nel consumo di energia primaria di circa il 20% entro il 2030. Anche la Cina potrà fare di più, ma è la prima volta che l’impegno viene messo nero su bianco.
Ultima modifica di ShinXela; 27-01-15 alle 23:48:35
non vedo come l'inquinamento passato nel resto del mondo industrializzato possa migliorare la vita dei cinesi, onestamente.Non ho idea della sproporzione? Penso che tu stia ragionando considerando un lasso di tempo troppo breve...pensa a quanto ha inquinato l'Occidente dai tempi della rivoluzione industriale ad oggi.
La Cina ha iniziato molto più tardi ad inquinare, ed in tempi in cui già la coscienza ecologica si faceva strada nel mondo.
Se credi che non siano consci del problema ti sbagli, stanno già adottando politiche ambientali, e nei quotidiani governativi mica si censura il problema inquinamento:
http://europe.chinadaily.com.cn/chin...t_19413947.htm
T'è sfuggito questo?
http://www.lastampa.it/2014/11/12/es...7O/pagina.html
è il lasso di tempo breve il fatto grave.
mai tanto inquinamento concentrato attorno a così tanta gente nella storia.
sotto il punto di vista ambientale, quindi, questa politica pianificata con grande lungimiranza è un vero e proprio disastro.
non hai la minima idea di quanto siano inquinate le falde acquifere e l'atmosfera, credimi.
d'atrlonde, non staresti postando articoli in cui il governo non censura lo schifo (cosa vuoi censurare? ) e accordi che non verranno mai rispettati.
vivere in certe parti della cina fa schifo, è umanamente idiota.
Anche vivere in certe parti d'Italia fa schifo, in termini d'inquinamento.
Comunque ho editato il mio precedente post, se ti può interessare.
Non riduciamo poi la politica cinese alla questione ambientale, ovvio che parlavo di un contesto complessivo e più ampio.
In campo di politica interna, negli USA ci sono a sua volta tante stronzate, vedi la questione delle armi, inconcepibile ed umanamente idiota, proprio.
Ultima modifica di ShinXela; 27-01-15 alle 23:54:35
be', incredibile.