Ve lo dico subito, così mi tolgo il pensiero: non sono mai stato un grande fan di South Park. Anzi, a ben vedere, il cartone animato più irriverente della storia non mi ha detto quasi niente per tanto, tantissimo tempo. Il poco feeling, tuttavia, non è dettato dal fatto che mi disturbi la volgarità o il suo essere così poco politically correct. No, in realtà l'amore non è mai scattato realmente perché, per me, era troppo complicato seguirlo, perso tra mille canali e tra orari — a mia memoria — sempre differenti. Tra le mura redazionali, invece, c'è chi ne ha fatto una ragione di vita. Ogni puntata veniva divorata, idolatrata e ammantata di tante di quelle lodi sulla qualità della scrittura che, ogni tanto, avevi quasi l'impressione che si stesse parlando di un nuovo Il Signore degli Anelli, con Cartman nei panni di un Gandalf senza la barba. Quando è arrivato in redazione il Bastone della Verità, non ve lo nascondo, ero decisamente scettico. Il fascino di South Park non è certo dato dalle incredibili qualità dei suoi disegnatori, e questo significa "semplicemente" che c'era da traghettare il divertimento dal "passivo" all"`interattivo".
Un compito da niente, eh! Le perplessità sull'interazione con l'universo di South Park erano anche figlie dei troppi tie-in delle serie animate che si sono susseguiti sui nostri monitor. Fatta salva qualche rara eccezione (tipo un titolo sui Simpson e il terzo Toy Story), infatti, questi giochi si sono sempre mostrati validi come sottobicchieri. C'è gente che ci si diverte, con i sottobicchieri, questo è chiaro, ma non stiamo quasi mai parlando di videogiocatori. Mentre installavo South Park: Il Bastone della Verità, ero mosso solo e unicamente dalla questione lavorativa. Pensavo "dai, vediamo che ha combinato Obsidian poi disinstallo e deframmento come se non ci fosse un domani": Beh, mi sbagliavo e no, non sui tempi.
Due ore dopo, infatti, ero ancora lì, piegato sulla scrivania, a ridere delle trovate e delle situazioni in cui mi aveva cacciato l'epica ricerca del Bastone della Verità. Non sto parlando di risatine sforzate emesse in concomitanza con le parolacce dei protagonisti, ma di esplosioni di ilarità molto simili all'Euforia Paradossa che i frequentatori di queste pagine dovrebbero conoscere bene.
I ragazzi di Obsidian sono riusciti a centrare due obiettivi molto complessi. Il primo è quello di farmi amare una serie televisiva che, come vi spiegavo poco fa, non mi ha mai catturato. Il secondo riguarda, invece, l'aver realizzato forse il primo, vero titolo basato su una serie animata che va acquistato a prescindere. Certo, si sono dimenticati di attaccarci un sistema di controllo capace di non farti lanciare tastiera e mouse contro lo schermo, ma questa è un'altra storia. Già, perché dentro gli 0 e gli 1 de Il Bastone della Verità c'è tutto quello che vi serve: un concentrato di divertimento da giocare, vivere, leggere e di cui "ridere". Mica male per dei cerchi sproporzionati e mal colorati, no?

Davide "ToSo" Tosini