Non è proprio così, ma lasciamo stare.La strada pubblica non è una discriminante, ci sono imprenditori che lavorano sulle strade pubbliche (es: titolari di ditte di lavori stradali) e non per quello per loro cambia la normativa sui DPI. Ammesso e non concesso che lo Stato sia autorizzato a imporre regole insensate perché "può".
Le spese sanitarie nemmeno, perché ancorché siano il vero motivo (lo stato non se ne frega un cazzo della salute del cittadino, a differenza di quanto proclama, ma gli interessano i costi sanitari), le spese sanitarie sono garantite anche all'imprenditore che si fa male a causa della sua imprudenza.
E' partito il solito loop, quindi me ne tiro fuori.I danni da droghe, alcool, tabagismo, obesità sono enormi per la collettività, e le strade le blocchi con l'incidente, non con le cinture.
Comunque é un campo talmente irregolare e vago che é impossibile stabilire una linea valida in tutti i campi. Bisogna scegliere singolarmente su ogni materia.
Sopratutto per la questione della spesa medica.
Nein, nein, nein.La strada pubblica non è una discriminante, ci sono imprenditori che lavorano sulle strade pubbliche (es: titolari di ditte di lavori stradali) e non per quello per loro cambia la normativa sui DPI. Ammesso e non concesso che lo Stato sia autorizzato a imporre regole insensate perché "può".
Le spese sanitarie nemmeno, perché ancorché siano il vero motivo (lo stato non se ne frega un cazzo della salute del cittadino, a differenza di quanto proclama, ma gli interessano i costi sanitari), le spese sanitarie sono garantite anche all'imprenditore che si fa male a causa della sua imprudenza.
Infatti
Ecco perché se la logica (che ripeto non è la mia) è quella di tutelare la salute pubblica, non lo si fa certo liberalizzando per coerenza una nuova sostanza dannosa, ma casomai disincentivando l'uso di quelle ancora liberamente vendute.
Stai mescolando le due cose.
Le regole sui DPI per imprenditori ed artigiani sono completamente differenti, a meno che non si tratti di imprenditore singolo, che è assimilabile all'artigiano ma lì l'idea è fare il bilanciamento tra il bene "produzione & lavoro" ed il bene "contenimento del rischio per la salute".
Lo stato italiano, bilanciando le due cose ha deciso, per tutelare la capacità lavorativa del singolo, di soprassedere sull'aplicazione della normativa sulla siucurezza sul lavoro (AL SINGOLO) sempre e comunque. Ciò nonostante ci sono tutta una serie di regole che si applicano comunque (una su tutte giusto a titolo esemplificativo, il giubbetto catarifrangente. Se lavori sulla strada, anche da artigiano, lo devi mettere).
Per quanto riguarda le spese sanitarie, la mia idea è quella esposta poco più su, ma semplicemente per ora lo stato italiano paga per tutto e tutti in egual modo (che, ripeto, per me è una cacata).
Ultima modifica di caesarx; 24-07-14 alle 17:04:03
Ps: ah, giusto per notizia, lo stato può porre regole insensate perchè può.
Infatti è esattamente ciò che fa, è inutile affannarsi a difendere l'indifendibile e la marea di contraddizioni ed ipocrisie.
Comunque non era questo ciò che ho segnalato all'inizio, bensì il fatto che non ha senso, come fanno alcuni, auspicare la libera vendita di una sostanza dannosa per il motivo che ve ne sono altre già in vendita. Casomai esistono motivi ben più razionali.
Ma io infatti mica auspico quello, auspico uno stato che tuteli i deboli e non i coglioni.Infatti è esattamente ciò che fa, è inutile affannarsi a difendere l'indifendibile e la marea di contraddizioni ed ipocrisie.
Comunque non era questo ciò che ho segnalato all'inizio, bensì il fatto che non ha senso, come fanno alcuni, auspicare la libera vendita di una sostanza dannosa per il motivo che ve ne sono altre già in vendita. Casomai esistono motivi ben più razionali.
E' corretto tutelare tutti e fare in modo che non proliferino i coglioni.
Onestamente, allo stato attuale e con l'economia nella situazione in cui si trova, preferisco che un coglione si tolga di mezzo da solo ed un disoccupato trovi un posto di lavoro, ma mi rendo conto che possa essere un pensiero un pelo cinico.
Non ce l'avevo mica con te, non mi pare che tu abbia mai detto niente del genere
Personalmente auspico uno stato che si faccia il più possibile i cavoli suoi, non limitando in alcun modo la libertà dei cittadini finché essa non mette a repentaglio quella degli altri. Quindi meno obblighi, meno divieti, a fronte di maggiori responsabilità del singolo per le conseguenze della propria condotta. Quindi: no caschi e cinture obbligatori, ma cure mediche non gratuite per chi subisce danni non avendone fatto uso; lo stesso per chi si procura danni fisici importanti usando droghe, alcool, tabacco, cibo in modo sconsiderato, per fare i primi esempi che mi vengono in mente di abusi costosi per la collettività.
Non si mai troppo cinici
Allora siamo daccordo...Non ce l'avevo mica con te, non mi pare che tu abbia mai detto niente del genere
Personalmente auspico uno stato che si faccia il più possibile i cavoli suoi, non limitando in alcun modo la libertà dei cittadini finché essa non mette a repentaglio quella degli altri. Quindi meno obblighi, meno divieti, a fronte di maggiori responsabilità del singolo per le conseguenze della propria condotta. Quindi: no caschi e cinture obbligatori, ma cure mediche non gratuite per chi subisce danni non avendone fatto uso; lo stesso per chi si procura danni fisici importanti usando droghe, alcool, tabacco, cibo in modo sconsiderato, per fare i primi esempi che mi vengono in mente di abusi costosi per la collettività.
Per quanto un minimo di prevenzione sul pubblico per me ci sta.
Giusto per tornare a caschi e cinture.
Non ci sono solo i costi del SSN. Se l'imbecille di turno guida senza cintura o senza casco inevitabilmente ci vorrà più tempo e maggiori costi per tutte le operazioni legate al post-incidente stradale, quindi un maggior costo sociale, e quindi ci sta che lo stato per evitare questo ulteriore costo imponga l'obbligo. Ma sulle piste da sci, ad esempio, che tu cada col casco o senza casco, al netto dei costi sanitari, i restanti costi sociali sono in linea di massima invariati, ecco che quindi l'obbligo di casco esiste solo per i minori che godono di tutela speciale.
OK raga', iva pesante al 150% sulle friggitrici e divieto di servire fritti nei locali pubblici
Là prendo il fucile.
Il problema è che ok, fai pagare a uno le sue spese mediche e tutto bello, ma metti che tizio strafatto di droga vede gli elefanti rosa contro la sua auto, sbanda e mi ammazza la famiglia con due figli che tornava dalle ferie a 50km ora.. Delle regole ci vogliono.Non ce l'avevo mica con te, non mi pare che tu abbia mai detto niente del genere
Personalmente auspico uno stato che si faccia il più possibile i cavoli suoi, non limitando in alcun modo la libertà dei cittadini finché essa non mette a repentaglio quella degli altri. Quindi meno obblighi, meno divieti, a fronte di maggiori responsabilità del singolo per le conseguenze della propria condotta. Quindi: no caschi e cinture obbligatori, ma cure mediche non gratuite per chi subisce danni non avendone fatto uso; lo stesso per chi si procura danni fisici importanti usando droghe, alcool, tabacco, cibo in modo sconsiderato, per fare i primi esempi che mi vengono in mente di abusi costosi per la collettività.
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Questo rientra nelle premesse che avevo fatto:Il problema è che ok, fai pagare a uno le sue spese mediche e tutto bello, ma metti che tizio strafatto di droga vede gli elefanti rosa contro la sua auto, sbanda e mi ammazza la famiglia con due figli che tornava dalle ferie a 50km ora.. Delle regole ci vogliono.
Originariamente Scritto da Callaghannon limitando in alcun modo la libertà dei cittadini finché essa non mette a repentaglio quella degli altri
La discriminante (anche se capisco ti sembri una cazzata) è che alcol e tabacco sono droghe socialmente accettate. Cosa che non ha niente a che fare con la loro pericolosità riferita sia al singolo che alla collettività (in termini di salute e costi sulla sanità).
L'ultima volta che tentarono di proibire l'alcool in altri paesi non andò proprio bene
Solo una nota: le sostanze (tutte) non fanno male in sè, ma fanno male in base alle quantità ed alle modalità di somministrazione. Non considerare queste variabili porta a valutazioni che lasciano il tempo che trovano.
consiglio alla lettura: Drugs without the hot air di David Nutt
Non è Farmacognosia II, è un libretto facile facile che spiega (IMHO) molto bene come funzionano e come NON funzionano le droghe. Redatto, tanto per cambiare, da uno del mestiere.
Erhm la questione quantità/danni è relativa sì a tutte le sostanze e ne definisce la tossicità; come detto già da altri, tutte le sostanze hanno una certa soglia oltre la quale sono tossiche, che può essere di litri come di nanogrammi/kg (distinzione tra sostanze tossiche e non, veleni, bla bla). La discriminante per le droghe è che, al di là di un dato livello di tossicità, queste abbiano principi attivi in grado di indurre eccitazione, alterazione, blablabla che sono poi gli effetti secondari per i quali le stesse sono reputate pericolose per sè e per gli altri.
Stai mescolando danni sociali da uso irresponsabile con danni diretti all'organismo, Pin. Valutiamo pure tutto, ma, appunto, rendiamoci conto che le variabili sono parecchie; lo dico perché mi sembrava proprio si stesse facendo un gran minestrone. La differenza tra alcool e THC è che l'acool sappiamo socialmente come usarlo, ma come droga è molto più pericolosa, perché la dose mortale e la dose minima per avere effetti sono estremamente vicine. Se ci fosse educazione all'uso, il THC per via orale sarebbe molto meno pericoloso dell'acool, ma al momento la conclusione è dubbia. Parlare di droghe dannose e droghe non dannose sic et simpliciter me lo aspetto da Giovanardi; sono generalizzazioni che portano a chiacchiere da bar alla "drogati contro holier-than-thou"che servono ad una netta sega, IMHO.
Ultima modifica di Qoelet; 25-07-14 alle 08:22:08 Motivo: i puntini sulle u.
Ma il problema è che si può arrivare all'uso "corretto" solo dopo aver reso la sostanza legale.
Sull'alcool il discorso è più complesso, perchè non è che si bevuto esclusivamente in funzione degli effetti psicotropi, cosa che invece avviene per le droghe.
Era una critica metodologica su come si stava affrontando il problema, non volevo entrare nel merito (anche perché ora sparisco, causa merdone sul lavoro )
Comunque l'educazione all'uso non è riuscita in centinaia di anni di alcool, dubito che possa avvenire per qualsiasi altra sostanza.