Chi mi fa un riassunto?
http://www.***************.it/forum/...-lo-piazzo-qua
riassunto qui sopra, comunque arrivo dell'automazione in settori prima impensabili (auto che si guidano da sole, robot in grado di imparare e lavorare come un umano) con vari esempi e implicazioni
Crossposto la risposta da just4spam.
È un errore pensare che la disoccupazione possa dipendere dal livello di automazione.
Se pensiamo agli albori della rivoluzione industriale ed oggi, l'uomo è stato sostituito in una quantità di mansioni enorme. Pensiamo solo all'industria automobilistica.
Eppure la disoccupazione oggi è molto, ma molto, molto più bassa. L'unico effetto dell'aumentata automazione è un AUMENTO DELLA PRODUTTIVITA' e di conseguenza aumento del tenore di vita delle persone, che potranno permettersi più cappuccini al bar ad esempio, oppure nuovi beni il cui consumo prima era impedito perchè, senza automazione, avevano un costo eccessivo, o erano impossibili.
Il barista domani invece di fare il barista troverà un nuovo lavoro grazie... all'aumento della SUA produttività, potrebbe ad esempio pensare di aprire un bar tutto suo, con delle macchine che servono il caffè, oppure una pizzeria e consegnare le pizze con i droni e usare una macchina per prepararla, o chissà quale altra professione si inventerà grazie alle nuove possibilità produttive e tecnologie. Quando hanno inventato l'automobile non esisteva neanche un meccanico, ma molti ferratori di cavallo, oggi le cose sono cambiate. Il meccanismo è ESATTAMENTE quello, e non da oggi o da domani, ma da SEMPRE.
L'invenzione dell'aratro non ha fatto morire di fame le persone che prima erano necessarie, ha dato loro la possibilità di coltivare nuovi campi e anzi PATIRE MENO la fame, era semplicemente aumentata la loro produttività.
Certo se poi abbiamo un sistema economico ridicolmente ingessato in cui per ogni professione, lavoro, attività devi chiedere il permessi e concessioni controllati da oligopoli questi meccanismi NON FUNZIONANO perchè sono bloccati (per proteggere gli incumbents). Ed è quello che accade in italia.
Ultima modifica di Dinofly; 18-08-14 alle 01:34:09
Si ma la produttività non è una retta. Le materie prime seguono parabole. Capisco il discorso fossimo ad inizio secolo, però non credo sia più il caso. Insomma, io al terzo cappuccino della mattinata mi son già cagato addosso e ho mandato affanculo 4 persone (scusa il francesismo). La domanda non è SOLO una funzione dell'offerta.
Si ma la produttività non è una retta. Le materie prime seguono parabole. Capisco il discorso fossimo ad inizio secolo, però non credo sia più il caso. Insomma, io al terzo cappuccino della mattinata mi son già cagato addosso e ho mandato affanculo 4 persone (scusa il francesismo). La domanda non è SOLO una funzione dell'offerta.
ma infatti per me i vero problema non diventerà l'offerta, ma la domanda, come le suddividiamo le risorse alla popolazione se buona parte dei bisogni primari è coperta da lavoro automatizzato? consiglio di vedersi bene il video, l'autore è uno dei più seri che si possa trovare su youtube, non è la voce della verità ma merita di essere ascoltato con attenzione. quando parla dei lavori che ne saranno affetti e dell'impatto sulla disoccupazione, sta parlando del 45% della forza lavoro degli US, che possiamo dire essere un dato comparabile per noi. inoltre l'obiezione di dinofly, che i lavoratori che prima facevano gli autisti, domani faranno i controllori del traffico (ipotizzo) non tiene conto che serviranno comunque meno controllori del traffico che autisti, altrimenti che guadagno ci sarebbe ad automatizzare se per una vettura con guidatore cambi con una vettura automatizzata e un controllore o due controllori? è evidente che l'occupazione andrà giù.
insomma, l'economia dovrà affrontare il problema di un sistema in cui una grossa fetta non è occupabile, con l'andare del tempo in cui la tendenza sarà al peggioramento.
inoltre, faccio una ipotesi campata lì: si decide che, vista la sovraproduzione potenziale di tale tecnologia, ci sarà una sorta di salario minimo, per mantenere la pace sociale. ma a questo punto, il lavoro qualificato e non non sarà più un fattore vincolante la produzione, si potrà produrre tanto quanto il mercato chiede e di più, però le risorse ambientali sono in grado di sostenere una domanda via via sempre crescente?
Vedo il video a casa, che dal lavoro non è carino
Comunque Dinofly descrive in modo corretto il comportamento economico durante la prima crisi industriale, ma non credo che possa essere applicato allo stato attuale delle cose, proprio perché l'automazione è in condizione di portare la produttività OLTRE la domanda. Se il mondo fosse un posto bello, finiremmo tutti a lavorare 15 ore la settimana (lo diceva Keynes, noto comunista, eh ), mi sa invece che finiremo con una disoccupazione cronica sovvenzionata dallo stato ed una produttività più alta, ma non troppo e salari depressi rispetto al livello attuale, anche per pagare i disoccupati. I soldi in più finiranno in tasca alle megacorporazioni, che comunque pagano le tasse in mood creativo e soprattutto non in Italia.
l'industria automobilistica è gia attualmente in enorme sovrapproduzione da anni..
Ma chi lo ha mai detto? Non prendete alla lettera gli esempi.Si ma la produttività non è una retta. Le materie prime seguono parabole. Capisco il discorso fossimo ad inizio secolo, però non credo sia più il caso. Insomma, io al terzo cappuccino della mattinata mi son già cagato addosso e ho mandato affanculo 4 persone (scusa il francesismo). La domanda non è SOLO una funzione dell'offerta.
Pagare meno un cappucino ti apre la possibilità non solo di consumarne di più ma di avere più risorse a disposizione per domandare altri beni.
Beni che magari prima non si potevano neanche produrre (es viaggi spaziali per privati, o un visore per la realtà virtuale, etc)
Per la questione della sovraproduzione. In economia non esiste la sovraproduzione a livello sistemico.
Sia per costruzione (la non sazietà) sia per evidenza.
Al massimo esistono prezzi sbagliati, ma non durano molto salvo distorsioni.
Ultima modifica di Dinofly; 19-08-14 alle 02:21:53
Il ragionamento è sbagliato.ma infatti per me i vero problema non diventerà l'offerta, ma la domanda, come le suddividiamo le risorse alla popolazione se buona parte dei bisogni primari è coperta da lavoro automatizzato? consiglio di vedersi bene il video, l'autore è uno dei più seri che si possa trovare su youtube, non è la voce della verità ma merita di essere ascoltato con attenzione. quando parla dei lavori che ne saranno affetti e dell'impatto sulla disoccupazione, sta parlando del 45% della forza lavoro degli US, che possiamo dire essere un dato comparabile per noi. inoltre l'obiezione di dinofly, che i lavoratori che prima facevano gli autisti, domani faranno i controllori del traffico (ipotizzo) non tiene conto che serviranno comunque meno controllori del traffico che autisti, altrimenti che guadagno ci sarebbe ad automatizzare se per una vettura con guidatore cambi con una vettura automatizzata e un controllore o due controllori? è evidente che l'occupazione andrà giù.
insomma, l'economia dovrà affrontare il problema di un sistema in cui una grossa fetta non è occupabile, con l'andare del tempo in cui la tendenza sarà al peggioramento.
inoltre, faccio una ipotesi campata lì: si decide che, vista la sovraproduzione potenziale di tale tecnologia, ci sarà una sorta di salario minimo, per mantenere la pace sociale. ma a questo punto, il lavoro qualificato e non non sarà più un fattore vincolante la produzione, si potrà produrre tanto quanto il mercato chiede e di più, però le risorse ambientali sono in grado di sostenere una domanda via via sempre crescente?
Servono meno controllori ma la forza lavoro liberata ha una maggiore disponibilità di capitale, una maggiore produttività, e tecnologie produttive più avanzate. La chiave della crescita economica non si limita al fare di più con meno, i fattori produttivi che si liberano non vanno distrutti ma si impiegano in settori in cui c'è nuova domanda o si è intensificata, oppure grazie alla nuova produttività vecchi beni inaccessibili diventano più comuni. Pensate ai droni, alle stesse auto, ai viaggi in aereo.
Perfavore non facciamo terrorismo economico ingiustificato anche nei confronti del progresso tecnologico. Ci mancherebbe solo quello.
Prendo questo esempio per chiarire che la sovraproduzione non ha alcun significato economico.
Se le auto non si vendono è perché sono prezzate male. Quando una casa automobilistica riempie i piazzali non sta sovraproducdndo sta facendo un investimento, magari si aspetta un aumento della domanda.
Se invece dovrà svenderle sarà portata a disinvestire: chiudere impianti e mandar via lavoratori. Questa è un semplice fattore di riequilibrio FONDAMENTALE in un sistema economico sano.
In poche parole il sistema domanda meno auto e preferisce altri beni (lavatrici ad es.) attraverso questo meccanismo i capitali (gli edifici, gli impianti) saranno impiegati in altri settori che sperimentano rendimenti più elevati sul capitale. Nell'esempio queste saranno proprio le lavatrici.
Il pregio di un sistema economico liberale sufficientemente flessibile è che si adatta alla domanda di beni in maniera da generare più benessere possibile grazie appunto all'indicazione che arriva dal rendimento sul capitale, il reddito di una particolare specializzazione lavorativa (che altro non sono che i prezzi).
Quando un settore è particolarmente profittevole è come se si dicesse "ehi c'è bisogno di lavatrici", al contraio quando i rendimenti sul capitale scendono sotto la media o diventano addirittura negativi "ehi non abbiamo più bisogno di questo bene".
Ultima modifica di Dinofly; 19-08-14 alle 02:39:55
Non ci capiamo e la cosa mi stupisce poco
Riprovo: la Domanda è finita, anche presupponendo una crescita indefinita della produttività.
Esemplifico: ci son 24 ore al giorno. Se lavoro 8, dormo 8, anche presupponendo di avere tutto automatizzato, ho solo più 8 ore a disposizione per fare quel che mi pare. In questo tempo fruisco di quello che pago. Ho però dei limiti, intrinseci alla mia natura umana: non posso usare 2 auto per volta, non posso usare 3 mutande contemporaneamente, non posso giocare 4 giochi su 4 console allo stesso tempo e non posso neanche farmi fare 3 massaggi shiatsu mentre guido. La domanda di questi beni e servizi è limitata dal tempo che ho per usufruirne. Per aumentare la domanda puoi solo aumentare la produttività coi robot e farmi lavorare di meno (di qui le quindici ore la settimana di Keynes), mantenendo invariato il mio potere di acquisto.
Il ragionamento è sbagliato.
Servono meno controllori ma la forza lavoro liberata ha una maggiore disponibilità di capitale, una maggiore produttività, e tecnologie produttive più avanzate. La chiave della crescita economica non si limita al fare di più con meno, i fattori produttivi che si liberano non vanno distrutti ma si impiegano in settori in cui c'è nuova domanda o si è intensificata, oppure grazie alla nuova produttività vecchi beni inaccessibili diventano più comuni. Pensate ai droni, alle stesse auto, ai viaggi in aereo.
Perfavore non facciamo terrorismo economico ingiustificato anche nei confronti del progresso tecnologico. Ci mancherebbe solo quello.
ok, ma io parlo del problema legato alla disoccupazione e, conseguentemente, alla domanda. tu mi rispondi con "beh l'automazione nell'industria mineraria-esempio- farà calare i costi delle materie prime con una serie di benefici a cascata in tutti i settori che le utilizzano". va bene, ma qui non è il caso di un singolo settore, è il caso di tutti i settori che sono i più rilevanti sotto il profilo dell'occupazione. non è una questione rilegata a un singolo comparto, come poteva essere il motore a combustione interna o i computer, ma spazia dall'agricoltura, alla finanza, alla logistica. sarà una grossa rivoluzione, che averrà con tempi molto brevi e coinvolgerà un'ampia fetta della popolazione.
ora, se larga parte della popolazione rimane disoccupata, some garantiamo loro il sostentamento?