Biacco di 2 metri nella villa di Mozzo. Lui luccide e mette foto e commento su Facebook. Lira degli animalisti sul web: ĢČ una specie protetta, vergognatiģ
Certo che se le va a cercere, Roberto Calderoli. Anche quando un serpente lungo 2 metri (giā, proprio cosė) striscia nel parco della sua villa e arriva fino alla cucina, il suo primo pensiero č per Cécile Kyenge. Pensiero che poi traduce, inciampando qua e lā, sulla bacheca Facebook: ĢNon sono mai stato superstizioso - scrive pari pari il leghista - ma dopo la makunba che mi ha fatto il papā della Kienge mi č capitato di tutto e di piųģ. Il riferimento č alla notizia, datata settembre 2013, del presunto rito che il padre dellex ministro congolese avrebbe scagliato sul senatore per proteggere la figlia. Lui un paio di mesi prima laveva paragonata a un orango durante un comizio del Carroccio. Per quellepisodio, tra laltro, č a processo con laccusa di diffamazione aggravata dallodio e dalla discriminazione razziale.
Lincontro col rettile risale a martedė. ĢQuello che potete vedere nellallegato - prosegue Calderoli - č il serpente che ho catturato questa mattina nella cucina di casa mia. A voi sembra normale che un serpente di 2 metri sia nella cucina di una casa di Mozzo?ģ. Segue lo scatto con il cadavere del serpente, in realtā un innocuo biacco. Impresa che ha subito scatenato lira degli animalisti. Sulla bacheca del lumbard la notizia č stata commentata in mezza giornata da pių di 300 persone e condivisa da 237. In effetti, il biacco č una specie protetta a livello europeo dalla direttiva Habitat e, in Lombardia, dalla Legge regionale 10 del 2008, che ne vieta la cattura e luccisione. Tanto per citare qualche commento, tra i pių pacati: ĢCalderoli, vergognati, hai ucciso un biacco, un serpente innocuo, sei da denunciaģ. ĢBisognerebbe avvisare la forestaleģ. ĢBellesempio che diamoģ.