Negli ultimi giorni c'è un gran parlare della registrazione agli atti dei matrimoni gay fatti all'estero. Ma non è di questo che voglio parlare, ma del rapporto tra le istituzioni.
Prendendo ad esempio la vicenda di cui sopra, il ministro degli interni (=stato italiano) ha detto che non si possono registrare in italia perchè non c'è una legge a riguardo e quandi qualsiasi registrazione è nulla e contro lo stato stesso visto che si commette un illecito.
I sindaci dicono fottesega, noi li registriamo comunque, in barba alla legge, ai suoi superiori (ministro degli interni) e allo stato stesso.
A sottolineare meglio la cosa arriva la procura (=giudici/legge) che dice che ogni registrazione compiuta in tal senso da parte dei sindaci è irriegolare e contro la legge e che non lo devono fare.
Anche qui i sindaci fanno spallucce.
Quello che mi chiedo io è, fino a che punto un sindaco può andare contro lo stato? e perchè lo stato non fa nulla per imporsi? Perchè un sindaco può decidere di registrare queste unioni gay andando contro le istituzioni fregandosene di qualsiasi ritorsione (per non parlare del rispetto per il ruolo che rappresenta)?
Un pò come qualche tempo fa si parlava di quei sindaci del veneto che si rifiutavano di riconoscere lo stato italiano e ineggiavano all'indipendenza.
Ok non riconosci giusta la legge e le istituzioni? Bene, ci mancherebbe, però allora non dovevi fare il sindaco e se non riesci a far rispettare le leggi te per primo allora ti dimetti. Semplice.
Un pò come se un sindaco decidesse di abolire l'omicidio come reato nella sua città.
Discorso simile è successo fuori con la nuova finanziaria. Diminuzione delle tasse con meno introiti per le regioni. Il presidente delle regioni dice "allora noi aumentiamo le imposte regionali così da far tornare i bilanci", il presidente del consiglio dice "no voi non dovete aumentare le tasse, è un ordine", le regioni rispondono "fottesega, facciamo quello che vogliamo".
Perchè si creano situazioni simili e perchè un rappresentante delle istituzioni si permette d'andare contro di esse senza temere ritorsioni?
Da canto mio, ma è una cosa personalissima eh, se fossi uno stato e un sindaco/presidente di regione si permette d'andare contro di me come minimo lo destituisco e poi magari pure lo condanno ad essere bandito da qualsiasi istituzione pubblica. Chi rappresenta lo stato non deve andare contro lo stato.