Deboli, oggetti sessuali, contorno decorativo, sexy. Inutili. Le donne nei videogame!
Deboli, oggetti sessuali, contorno decorativo, sexy. Inutili. Le donne nei videogame sono rappresentate per lo più così. E se questo è il risultato di un mondo di programmatori e di sceneggiatori fatto per lo più di uomini, il problema è anche dall’altre parte dello schermo. Già perché i giocatori di sesso maschile che ora vedono minacciato il loro primato fanno di tutto per difendere il loro fortino di nerd che vogliono giocare solo tra maschi. E molto spesso minacciano e insultano le giocatrici donne.
Sulla 27esimaora negli anni passati vi abbiamo raccontato più volte casi di giocatrici bersagliate dai troll sulle chat di gioco (vedi qui e qui). E lo abbiamo fatto ricevendo a nostra volta una marea di insulti, che testimoniano la cultura sessista di una certa parte della rete. Ma ora la questione donne e videogame torna prepotentemente alla ribalta negli Usa, dopo che diverse programmatrici e autrici di videogame sono state minacciate di morte. Prima Zoe Quinn, autrice indie di videogiochi, poi Anita Sarkeesian, studiosa del settore. Entrambe queste donne hanno subito attacchi pesantissimi solo per il fatto di essere donne. Anita, come sottolinea Newsweek, dal 1° settembre è stata bombardata con 35,188 tweet aggressivi e stessa sorte è toccata alla sviluppatrice Brianna Wu che ha dovuto addirittura trasferirsi in una località segreta. E’ stato impedito loro di parlare, sono state schernite, messe alla berlina sono state definite “puttane femministe”, sono state fatte insinuazioni sulla loro competenza e integrità professionale. In rete esiste addirittura un gioco che si chiama Beat Up Anita Sarkeesian nel quale gli utenti devono sfigurare il volto della donna a colpi di clik.
Il clima sia per le giocatrici che per le programmatrici è, insomma, piuttosto ostile, come racconta anche il New York Times. Tanto che quest’estate ha iniziato a circolare su Twitter l’hashtag #gamergate che ha poi dato il nome a tutta la questione. Il clima si è scaldato quando sono usciti i dati che dimostrano come le donne ormai facciano parte a pieno titolo del mondo dei videogame. Sia come giocatrici (48 per cento), sia come creatrici (vedi qui i dati). Anche questo settore, insomma, cambia. A non cambiare però è la mentalità di un gruppo rispetto di persone che credono di aver l’esclusiva su una particolare forma di intrattenimento, come testimoniano anche dei interessantissimi filmati postati in rete proprio da Anita Sarkeesian che spiega: “I personaggi femminili vengono oggettivati sessualmente e sono pensati e disegnati al solo scopo di eccitare i giocatori. Ma non solo. In molti titoli la donna diventa oggetto di stupro, quasi a glorificare la sopraffazione maschile sulla donna”.
Dall’immaginario collettivo e dal gioco si passa ai fatti. Secondo i dati di un’approfondita ricerca del Pew Research Center sugli insulti online si evince come nel caso dei giochi online il 51% per cento dei casi riguardi le donne. Ma non solo. Il 38 per cento dei casi di harrassment online viene da sconosciuti e riguarda le donne, soprattutto quando si tratta di insulti e minacce a sfondo sessuale, e riguardano in particolar modo le più giovani. Le donne sono vittime dunque del sessismo degli utenti web? Affermarlo sarebbe un errore madornale. Primo perché casi come il gamergate dimostrano un cambiamento e un dibattito in corso. E secondo perché, talvolta, sono le donne stesse a proporsi in rete come oggetti. Mondo dei videogiochi compreso.
In una nuova nota inserita nelle regole da rispettare per le dirette, Twitch ha ufficialmente vietato l’utilizzo di un vestiario eccessivamente sexy perché troppe utenti si presentavano a seno scoperto. “Se fa insopportabilmente caldo e non state indossando magliette o bikini, puntate la telecamera sul vostro viso per risolvere il problema”, si legge chiaramente nei termini di condotta del colosso del live streaming recentemente acquisito da Amazon. Segno che evidentemente alcune donne per prime non si curano del problema.
Re: Deboli, oggetti sessuali, contorno decorativo, sexy. Inutili. Le donne nei videog
madonna speriamo che non venga anche qua l'ondata di merda femminista su ste storie
cmq, per mettere subito in chiaro di chi parliamo, due ragazze nominate nell'articolo sono a- Zoe Quinn, femminista di comodo nota perchè ha corrotto vari capi testate e giornalisti con il fine di promuovere i suoi prodotti
b- Anita Sarkeesian che recentemente è venuto fuori essere semplicemente una che ha capito che si potevan fare i soldi e li ha fatti, vedere il video per credere
Re: Deboli, oggetti sessuali, contorno decorativo, sexy. Inutili. Le donne nei videog
la verità è che s'è fatta scopare, ma essendo ancora in fase digestiva alcuni, googlando le immagini della suddetta, potevano accusare sintomi di vomito e non volevo essere grossolano
Deboli, oggetti sessuali, contorno decorativo, sexy. Inutili. Le donne nei videogame!
