Il modo in cui si veste mia nipote di 14 anni per andare a scuola mi mette i brividi. Sbaglio, o il mondo ha cominciato a girare più veloce?–Luigi
Una mattina aspettavo un’amica ritardataria in un parco giochi di Lione preso d’assalto da un gruppo di ventenni. Che ci facevano quei giovani uomini e donne sugli scivoli e le altalene? Avevano un comportamento che non riuscivo a interpretare: che avessero bevuto? Era come se fossero tutti un po’ fuori di testa ma non riuscivo a spiegarmi perché. Poi però ho notato che eravamo di fronte a una scuola e ho avuto un’intuizione.
Quei ventenni non erano né ubriachi né matti, e soprattutto non erano ventenni: erano dei tredicenni! Facevano ricreazione vestiti con giubbini di pelle, pantaloni attillati, giacca a costine di velluto, foulard e tacchi alti. Era una visione inquietante, ma mi ha fatto sorridere: anche se erano travestiti da grandi, quei ragazzini si comportavano ancora da tredicenni. Giocavano a rincorrersi, piangevano, cantavano canzoncine idiote, si arrampicavano sugli alberi. Alcuni mi facevano tenerezza, come la ragazza in minigonna con le ginocchia sbucciate o il piccolo dandy con l’apparecchio per i denti.
È vero che la società spinge i bambini a crescere sempre più in fretta, ma d’altra parte sono secoli che la moda dei giovani scandalizza la generazione precedente. E noi non possiamo fare altro che aggrapparci alla speranza che la natura umana cambi meno in fretta delle mode.