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Discussione: [Editoriale TGM n.317]

  1. #1
    quello del copia/incolla
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    Predefinito [Editoriale TGM n.317]

    Nel corso dell'ultimo mese Grand Theft Auto V, che uscirà a breve su PC e che troverete recensito sul prossimo numero di The Games Machine, è stato al centro di un paio di articoli che non hanno mancato di generare numerose polemiche. Nel primo caso, quello più "lontano" dal punto di vista temporale, il blog del Corriere della Sera, la Ventisettesima Ora, ha dato voce a una pediatra che sosteneva che il titolo di Rockstar fosse una "arma letale" che lei stava inconsapevolmente consegnando nelle mani del figlioletto, ben al di sotto dei diciotto anni consigliati dal bollino PEGI che campeggia, con il suo colore rosso fuoco, sulla confezione del videogame in oggetto. A qualche giorno di distanza, complice l'atto di terrorismo che ha cancellato dal mondo la redazione della pubblicazione satirica francese Charlie Hebdo, il Corriere è tornato a parlare di videogiochi, raccontando al suo pubblico come i soggetti che hanno aperto il fuoco si fossero ispirati a quel GTA che, solo qualche giorno prima, era stato citato come "arma". Un appassionato di videogame fatica a commentare articoli del genere: tante e tali le imprecisioni e le supposizioni non documentabili da rendere i pezzi poco più che pixel sprecati. Tuttavia va sottolineato come, probabilmente, il pubblico del Corriere della Sera non possa essere certo definito come una platea di videogamer incalliti. Ed è questo il pericolo peggiore: dare a chi difetta di conoscenza informazioni sbagliate, errate. Credo sia davvero giunto il momento di smetterla, e non di parlare di videogiochi sulla stampa considerata "mainstream", ma di affrontare l'argomento senza un minimo di preparazione, senza che, prima di vomitare caratteri su un foglio bianco, non ci sia documentati a dovere sull'argomento di cui si sta per parlare. E badate bene che non credo che il problema sia che la pediatra in questione debba o non debba considerare GTA un'arma. Mi dà noia pensare che stia cercando di raccontare al suo pubblico come questa cosa sia passata sotto silenzio e come lei abbia chiesto a "una sua amica parlamentare" di metterci una pezza. Con una classe politica che fatica a trovare soluzioni per problemi ben più pressanti, pensare che si sprechi anche solo un minuto per un "non problema" come questo a me, elettore e cittadino italiano, mette tristezza. Il governo deve occuparsi anche dei problemi di videogiochi? Certo che sì, magari capendo prima ciò di cui si parla. Non mi interessa che i videogame vengano considerati arte, né che vengano paragonati a cinema, fumetti o qualsiasi altra cosa: è roba buona solo per farsi grandi viaggi mentali e poco più. Quel che auspico è che, nel 2015, si smetta di vedere il nostro passatempo preferito come il demonio, che termini una caccia alle streghe che, spesso, ha il solo scopo di nascondere i propri insuccessi come genitori, educatori, formatori. Sarà una partita che si potrà vincere? Al momento, tutto mi fa pensare di no.



    Davide "ToSo" Tosini


  2. #2
    Lo Zio
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    Predefinito Re: [Editoriale TGM n.317]

    Pienamente d'accordo con te!

  3. #3
    il Cinese
    ospite

    Predefinito Re: [Editoriale TGM n.317]

    Ho in canna un deathmatch sull'argomento che...

  4. #4
    Azatoth
    ospite

    Predefinito Re: [Editoriale TGM n.317]

    La Rockstar dovrebbe erigere un monumento ai giornalisti, senza tutta quella pubblicitá gratuita dubito che avrebbero venduto cosí tanto.

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