Si è da poco conclusa la GDC, una kermesse "strana" per questo settore, che rinuncia ai botti e al clamore tipici dell'Electronic Entertainment Expo e, in misura minore, di gamescom per raccontare i videogame da un punto di vista differente, con approfondimenti, post-mortem e tutto quel genere di cose che fanno la felicità di chi ama capire cosa si nasconda realmente dietro le luci cangianti e i lustrini dell'industria videoludica. In questa edizione della fiera tenutasi a San Francisco, l'annuncio che più ha stuzzicato le nostre fantasie è arrivato - guarda caso! - da Valve, che ha deciso di comunicare al mondo una data per Steam Link, un piccolo scatolotto per lo streaming dei contenuti da PC alla nostra TV, per le Steam Machine e per il tanto atteso Steam Controller. Ho volutamente tralasciato il visore per la realtà virtuale che sta nascendo dalla collaborazione tra HTC e la software house che ha dato i natali ad Half-Life per un motivo: è l'unico oggetto che non prova a conquistare il nostro salotto. Tutte le altre mosse, invece, paiono andare convinte nella medesima direzione: Valve vuole prendere possesso della nostra televisione, vuole farci compagnia mentre siamo spaparanzati sul divano, vuole, forse, sostituire i loghi Sony, Microsoft e Nintendo nelle nostre "living room".
Non è la prima volta che qualcuno tenta di mettere la sua bandiera in questa stanza, ma mai come questa volta l'assalto sembra convinto. Valve non è nemmeno sola: anche Nvidia ha deciso che il nuovo Shield (la fantasia nei nomi non è proprio il loro forte, va detto) dovrà sostare stabilmente in salotto, pur se a un prezzo decisamente più alto dello Steam Link (anche se forse non è corretto paragonarle, le due "scatolette"). Tuttavia, se dovessi puntare un euro su qualcuno, penso che lo metterei deciso su Valve, che ha una platea sterminata, rappresentata da 120.000.000 milioni di utenti che crescono di ora in ora su Steam. Vedremo cosa succederà: di certo, chi pensava che il gaming su PC fosse morto ha avuto l'ennesima dimostrazione che il PC non solo non è morto, ma può dettare la via come mai prima d'ora. Prima di chiudere, permettetemi un'altra considerazione, che riguarda The Old Blood, una nuova "porzione" di Wolfenstein che ci permetterà di rivestire i panni di B.J. Blazkowicz il prossimo 5 maggio. Non è mia intenzione soffermarmi sulle caratteristiche del gioco, né raccontarvi quanta voglia abbia di mettergli sopra le mani. Quel che mi preme sottolineare è come Bethesda abbia deciso di comunicarlo. Lo ha fatto in maniera veloce, dicendo "ehi, ne volete ancora? Dovete aspettare solo due mesi": Dal mio punto di vista, non c'è davvero niente di meglio: in primis per il giocatore, in secondo luogo per il gioco stesso, che corre decisamente meno rischi di finire vittima del suo stesso hype. Certo, qualcuno potrebbe argomentare che probabilmente stiamo parlando di un pur corposo DLC standalone, ma questa, a mio modo di vedere, è la strada giusta per celebrare il detto "don't feed the troll': Vedremo. Nel frattempo, permettetemi di augurarvi il consueto Buona Lettura.


Davide "ToSo" Tosini