???
Serata allegra?
Domattina con lucidità e calma rileggi ciò che ho scritto perché temo che tu non abbia afferrato. Oppure hai quotato me ma stai rispondendo a un altro.
evabbé
Grazie delle risposte articolate come immaginavo è difficile avere un parere "generico" data la complessità della tipologia di lavoro e della variabilità dei carichi correlati. Credo, smentitemi se il caso, che in generale sia un tipo di lavoro dove se uno è un nullafacente riesce a prender soldi senza quasi fare un cazzo ma penso anche che uno ci si imbarchi solo se ha una sorta di vocazione e che quindi a conti fatti il lavoro sia duro e concreto (per dire, io non vorrei/riuscirei mai a fare l'insegnante: anche quando si tratta di erogare nozioni delle quali ho una conoscenza perfetta, mi rompo le balle e ho una capacità didattica pari a zero).
Mi immagino la vocazione di tutti i laureati in lettere/filosofia che non hanno trovato altri impieghiGrazie delle risposte articolate come immaginavo è difficile avere un parere "generico" data la complessità della tipologia di lavoro e della variabilità dei carichi correlati. Credo, smentitemi se il caso, che in generale sia un tipo di lavoro dove se uno è un nullafacente riesce a prender soldi senza quasi fare un cazzo ma penso anche che uno ci si imbarchi solo se ha una sorta di vocazione e che quindi a conti fatti il lavoro sia duro e concreto (per dire, io non vorrei/riuscirei mai a fare l'insegnante: anche quando si tratta di erogare nozioni delle quali ho una conoscenza perfetta, mi rompo le balle e ho una capacità didattica pari a zero).
Sei astioso con la categoria il prof di disegno ti toccava in modo speciale?
Il prof di disegno alle medie mi diceva: "Eh, Chiwazzo, esci le squadrette, eh!".
Al liceo invece avevamo una tizia autoctona che però sarebbe stata bene in comunità da Don Mazzi, ma vabbé. Storia dell'Arte è l'unica materia che ho fatto di merda e adesso mi dispiace.
Io non conosco le dinamiche dietro l'assegnazione delle supplenze ma ricordo benissimo una tipa: in pratica a metà anno la nostra prof di educazione tecnica delle medie è fisicamente indisposta, e viene sostituita da una signorotta sicula alta 1 metro e 10. Ebbene, io vi giuro su tutto quel che ho di più caro al mondo che non sapeva NULLA della materia: studiava con noi, leggeva il libro, provava e riprovava anche le nozioni basilari per assimilarle. Cioè, si impegnava anche: ma non capisco come possa essere stata selezionata per quel ruolo, ne sapeva quanto ne sapevo io all'epoca di meccanica quantisticaIl prof di disegno alle medie mi diceva: "Eh, Chiwazzo, esci le squadrette, eh!".
Al liceo invece avevamo una tizia autoctona che però sarebbe stata bene in comunità da Don Mazzi, ma vabbé. Storia dell'Arte è l'unica materia che ho fatto di merda e adesso mi dispiace.
Quindi ora il tuo bagaglio di conoscenze in meccanica quantistica si è molto accresciuto?
Quel tanto di fisica alle medie e Fisica I / Fisica II all'università sinceramente si è accresciuto poco, mi piaceva più che altro la meccanica classica e la fluidodinamica
Ah ecco, ho fatto bene a trattenermi dall'ironizzare troppo perché mi sembrava avessi detto di fare tutt'altro
Io dico solo che bocciare un pelo di più non fa male ad oggi per essere bocciato devi essere veramente ridotto male io ricordo che ho frequentato la terza superiore in 11, la quarta in 10, e la quinta in 7 i professori non si facevano problemi a bocciare e nessuno ha mai neanche pensato di fare ricorso...
La mia opinione è che il ricorso al TAR dovrebbe essere vietato per questioni simili dopotutto 10 o più persone che dovrebbero essere capaci si sono riunite e hanno giudicato non vedo la possibilità che un collegio docenti debba essere giudicato dal TAR
Noi alle medie avevamo lezione di siculo inglese...molto più siculo che ingleseIl prof di disegno alle medie mi diceva: "Eh, Chiwazzo, esci le squadrette, eh!".
Al liceo invece avevamo una tizia autoctona che però sarebbe stata bene in comunità da Don Mazzi, ma vabbé. Storia dell'Arte è l'unica materia che ho fatto di merda e adesso mi dispiace.
In compenso avevamo un prete francese a insegnarci francese.
No le elementari funzionano bene, le medie sono sempre peggio e le superiori si barcamenano in base ai professori che trovi
quando parlate di scuola, specificate zona e città almeno.
Lasciando perdere il discorso "vocazione" (che ha stancato me per primo) è difficile anche stimare il grado di "nullafacenza".Grazie delle risposte articolate come immaginavo è difficile avere un parere "generico" data la complessità della tipologia di lavoro e della variabilità dei carichi correlati. Credo, smentitemi se il caso, che in generale sia un tipo di lavoro dove se uno è un nullafacente riesce a prender soldi senza quasi fare un cazzo ma penso anche che uno ci si imbarchi solo se ha una sorta di vocazione e che quindi a conti fatti il lavoro sia duro e concreto (per dire, io non vorrei/riuscirei mai a fare l'insegnante: anche quando si tratta di erogare nozioni delle quali ho una conoscenza perfetta, mi rompo le balle e ho una capacità didattica pari a zero).
Magari dall'esterno non traspare, ma le discipline sono diverse (per struttura e per didattica) e non è possibile stabilire un carico generale. A naso direi che è più semplice battere la fiacca se si insegna educazione fisica e religione piuttosto che lettere o matematica, ma vai a vedere se è vero.
Io posso parlare per il mio ramo, cioè: italiano, storia, geografia ed educazione civica alle medie; italiano, storia, geografia (dipende) ed educazione civica negli istituti tecnici; italiano, storia, geografia, educazione fisica e latino nei licei.
Ho specificato ogni ordine perché le conoscenze e i metodi didattici sono sempre diversi (e, ovviamente, anche le classi d'insegnamento variano). L'estensione delle discipline da abbracciare è enorme ed è impossibile insegnare in modo accettabile se non si studia quotidianamente. Inoltre, la correzione delle verifiche di queste discipline è mediamente abbastanza lunga (correggere un compito di italiano di un'intera classe mi prende dalle 15 alle 20 ore di lavoro). Dal punto di vista burocratico è il peggio che c'è, perché il posto di coordinatore della classe non te lo toglie nessuno, con tutte le rogne annesse. Anche i vari incarichi interni alla scuola vanno di preferenza agli insegnanti di lettere (ma non solo) ed in particolare ai precari (il preside sa che difficilmente possono sottrarsi). Ci son incarichi che hanno un carico di lavoro enorme (es. responsabile del POF in un Istituto di generose dimensioni) e son pagati una miseria.
C'è anche un problema di didattica: le materie son tante ed è un ramo in costante evoluzione.
Magari sei un drago in grammatica (quella normativa che abbiamo studiato tutti a scuola) e ti capita l'istituto che adotta l'insegnamento della grammatica valenziale (ormai diffusissima nelle scuole di ogni ordine e grado). E' perfettamente possibile che tu non ne sappia nulla o che ne abbia una conoscenza solo generica e allora devi recuperare a tue spese. O magari ti capita il Preside che vuole un approccio all'insegnamento alla grammatica per "task" (prima usato perlopiù nell'insegnamento L2, ma ormai adottato spesso anche per l'italiano prima lingua): oltre a richiedere molte ore di preparazione è un metodo che va anche studiato, se non l'hai mai incontrato.
O magari sei bravissimo in latino ma ti capita l'istituto che adotta il metodo Orberg. Come nulla ti partono non meno di un centinaio d'ore di preparazione che nessuno ti riconoscerà mai e che ovviamente dovranno svolgersi d'estate (a scuola iniziata non ci sarebbe il tempo).
Tutto questo per dare un'idea di come anche solo la quantificazione del carico dipende molto da cosa si insegna, così come la facoltà materiale di fare il meno possibile. Se poi ci aggiungi anche la variabile classe, dovresti avere un'idea un po' più precisa del perché un approccio di valutazione standardizzato lasci il tempo che trova.
Beh dai è faticoso QUASI come un lavoro normale...Lasciando perdere il discorso "vocazione" (che ha stancato me per primo) è difficile anche stimare il grado di "nullafacenza".
Magari dall'esterno non traspare, ma le discipline sono diverse (per struttura e per didattica) e non è possibile stabilire un carico generale. A naso direi che è più semplice battere la fiacca se si insegna educazione fisica e religione piuttosto che lettere o matematica, ma vai a vedere se è vero.
Io posso parlare per il mio ramo, cioè: italiano, storia, geografia ed educazione civica alle medie; italiano, storia, geografia (dipende) ed educazione civica negli istituti tecnici; italiano, storia, geografia, educazione fisica e latino nei licei.
Ho specificato ogni ordine perché le conoscenze e i metodi didattici sono sempre diversi (e, ovviamente, anche le classi d'insegnamento variano). L'estensione delle discipline da abbracciare è enorme ed è impossibile insegnare in modo accettabile se non si studia quotidianamente. Inoltre, la correzione delle verifiche di queste discipline è mediamente abbastanza lunga (correggere un compito di italiano di un'intera classe mi prende dalle 15 alle 20 ore di lavoro). Dal punto di vista burocratico è il peggio che c'è, perché il posto di coordinatore della classe non te lo toglie nessuno, con tutte le rogne annesse. Anche i vari incarichi interni alla scuola vanno di preferenza agli insegnanti di lettere (ma non solo) ed in particolare ai precari (il preside sa che difficilmente possono sottrarsi). Ci son incarichi che hanno un carico di lavoro enorme (es. responsabile del POF in un Istituto di generose dimensioni) e son pagati una miseria.
C'è anche un problema di didattica: le materie son tante ed è un ramo in costante evoluzione.
Magari sei un drago in grammatica (quella normativa che abbiamo studiato tutti a scuola) e ti capita l'istituto che adotta l'insegnamento della grammatica valenziale (ormai diffusissima nelle scuole di ogni ordine e grado). E' perfettamente possibile che tu non ne sappia nulla o che ne abbia una conoscenza solo generica e allora devi recuperare a tue spese. O magari ti capita il Preside che vuole un approccio all'insegnamento alla grammatica per "task" (prima usato perlopiù nell'insegnamento L2, ma ormai adottato spesso anche per l'italiano prima lingua): oltre a richiedere molte ore di preparazione è un metodo che va anche studiato, se non l'hai mai incontrato.
O magari sei bravissimo in latino ma ti capita l'istituto che adotta il metodo Orberg. Come nulla ti partono non meno di un centinaio d'ore di preparazione che nessuno ti riconoscerà mai e che ovviamente dovranno svolgersi d'estate (a scuola iniziata non ci sarebbe il tempo).
Tutto questo per dare un'idea di come anche solo la quantificazione del carico dipende molto da cosa si insegna, così come la facoltà materiale di fare il meno possibile. Se poi ci aggiungi anche la variabile classe, dovresti avere un'idea un po' più precisa del perché un approccio di valutazione standardizzato lasci il tempo che trova.
Part-time.
Quando leggo gli insegnanti lamentarsi del lavoro mi rendo conto di quanto vivano in una dimensione totalmente parallela.
Non sto seguendo la vostra discussione, ma vedendo il messaggio che hai quotato vedo che lo stile è sempre quello.
Ho speso 3 pagine tentando di discutere con lui. Good luck.
Ma tu quindi sei:
-esperto economia e finanza
-esperto in informatica
-esperto in fisica
-esperto di insegnamento
Caghi anche pepite d'oro o quella la fai anche tu come noi comuni mortali?
Edit.
No, non ne vale la pena.
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Ultima modifica di Back to the origin; 24-08-15 alle 23:55:16