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  1. #26
    Il Puppies
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    Predefinito Re: La valorizzazione della cultura scientifica in Italia

    Citazione Originariamente Scritto da Edward Green Visualizza Messaggio
    Perchè per il resto un rutto di Maccio Capatonda ha più peso...


    Citazione Originariamente Scritto da Edward Green Visualizza Messaggio
    Altro che intellettuali. Qua il problema sono i deficienti in TV e i Vip cialtroni.
    Ri-, salvo che il problema sono i deficienti e i cialtroni in generale, in TV, VIP, tra gli intellettuali, nei forum, per strada, dappertutto.

    Ovviamenti i deficienti presidenti del consiglio sono in grado di fare molti più danni del vicino di casa, specie se adeguatamente pilotati.

  2. #27
    Il Puppies
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    Predefinito Re: La valorizzazione della cultura scientifica in Italia

    Citazione Originariamente Scritto da Lewyn Visualizza Messaggio
    A me sembra che la comunità scientifica sia decisamente compatta sulla maggior parte dei temi e altrettanto compatta sia buona parte della popolazione nel darle addosso ad ogni piè sospinto ed affidarsi a ciarlatani, lasciando da parte non solo ogni spirito critico, ma anche ogni fiducia verso chi ha studiato o lavora in un certo campo (per la serie ognuno è titolato ad avere e -sic- divulgare la propria opinione su qualsiasi argomento, per quanto ignorante sia).
    Il caso degli ulivi, vannoni, di bella e compagnia cantante sono freschi
    Perché -sic-? Volevi forse dire -sigh-?

  3. #28
    Il Nonno L'avatar di Edward Green
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    Predefinito Re: La valorizzazione della cultura scientifica in Italia

    Citazione Originariamente Scritto da Lewyn Visualizza Messaggio
    A me sembra che la comunità scientifica sia decisamente compatta sulla maggior parte dei temi e altrettanto compatta sia buona parte della popolazione nel darle addosso ad ogni piè sospinto ed affidarsi a ciarlatani, lasciando da parte non solo ogni spirito critico, ma anche ogni fiducia verso chi ha studiato o lavora in un certo campo (per la serie ognuno è titolato ad avere e -sic- divulgare la propria opinione su qualsiasi argomento, per quanto ignorante sia).
    Il caso degli ulivi, vannoni, di bella e compagnia cantante sono freschi
    Ma secondo te a cosa è dovuto questo affidarsi ai ciarlatani, invece che agli scienziati?

  4. #29
    Il Nonno L'avatar di Dinofly
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    Predefinito Re: La valorizzazione della cultura scientifica in Italia

    Ho letto sul FB di boldrin che bestemmiava per questa traccia.
    Scandalosa.

    Giusto per capire invece come gira il mondo.
    http://uk.businessinsider.com/best-j...15-2015-4?r=US

    Ovviamente non è solo questo: ma il salario è una buona proxy, in media, dell'utilità sociale delle competenze acquisite.
    Il mondo ha bisogno di scienziati e competenze quantitative per affrontare le sfide ed evolvere capacità, conoscenza e possibilità tecniche.
    Questa sovraproduzione di laureati umanistici, sembrerà brutto dirlo, ma è uno spreco di risorse e capacità.

    Grande responsabilità della scuola e degli insegnati a non essere in grado di passare l'interesse e la curiosità verso la scienza.
    Il principale ruolo della scuola superiore deve essere quello di ispirare e interessare gli studenti che poi acquisiranno le vere competenze nei corsi universitari.

    La scuola fa esattamente il contrario.
    Ultima modifica di Dinofly; 18-06-15 alle 10:27:46

  5. #30
    Il Nonno L'avatar di Edward Green
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    Predefinito Re: La valorizzazione della cultura scientifica in Italia

    Citazione Originariamente Scritto da Dinofly Visualizza Messaggio
    Giusto per capire invece come gira il mondo.
    http://uk.businessinsider.com/best-j...15-2015-4?r=US
    L'ennesima conferma del mio messaggio iniziale.

  6. #31
    La Borga L'avatar di Lewyn
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    Predefinito Re: La valorizzazione della cultura scientifica in Italia

    Citazione Originariamente Scritto da Edward Green Visualizza Messaggio
    Ma secondo te a cosa è dovuto questo affidarsi ai ciarlatani, invece che agli scienziati?
    Diverse ragioni:
    - i ciarlatani propongono soluzioni facili e populiste, molto più facili da accettare
    - la divulgazione scientifica in Italia su giornali e media è pietosa (e qui la colpa secondo me sta nella scarsissima preparazione scientifica di gran parte della classe giornalistica) e sempre alla ricerca del sensazionalismo.

    Continuo dopo che devo tornare al lavoro.

  7. #32
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    Predefinito Re: La valorizzazione della cultura scientifica in Italia

    Citazione Originariamente Scritto da Dinofly Visualizza Messaggio
    Grande responsabilità della scuola e degli insegnati a non essere in grado di passare l'interesse e la curiosità verso la scienza.
    Il principale ruolo della scuola superiore deve essere quello di ispirare e interessare gli studenti che poi acquisiranno le vere competenze nei corsi universitari.

    La scuola fa esattamente il contrario.
    Alle superiori avevo un professore di Diritto che era il terzo di tre fratelli, tutti laureati in legge.

    Il primo era un Magistrato.
    Il secondo era un avvocato e professore universitario.
    Poi c'era lui che era un professore delle superiori.

    Il problema principale della scuola superiore (e della scuola media) é che la stessa non raccoglie i missionari dell'insegnamento, ma gli scarti delle altre professioni. L'unico modo per invertire il trend é l'attuazione di rigorosi criteri meritocratici, e l'elargizioni di stipendi adeguati.
    Sfortunatamente trovandoci in un paese dove il merito é visto o come lo strumento dello dimonio, o derivante da fellatio e comportamenti similari, e dove la spesa pubblica va tenuta incatenata per i prossimi 50 anni, non possiamo fare altro che tenerci la scuola così com'é.

  8. #33
    Il Nonno L'avatar di Dinofly
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    Predefinito Re: La valorizzazione della cultura scientifica in Italia

    In alcune materie sei destinato a raccare gli scarti.
    Quale stipendio devi dare ad un professore universitario - ricercatore del cern per degradargli la carriera ad insegnante del liceo? Non esiste, preferirà la sua attuale carriera anche con differenze di 20-30k usd annui, molto più di quanto si possa permettere qualsiasi sistema scolastico.
    Ora l'esempio è forse estremo, ma rende l'idea.

    La soluzione sono classi molto più ampie, basate sull'omogeneità di capacità degli studenti §(valutate sullo storico).
    Classi omogenee richiedono molto meno quella, mai realizzata, "personalizzazione" che dovrebbe dare il professore su una classe di 20 studenti.

    Ciò detto ci sono molti passi avanti possibili anche a costo 0, e anche riducendo la spesa per l'istruzione paradossalmente.
    La scuola è un carrozzone gestito dai sindacati, ed esiste per garantire un salario a gente che altrimenti non sarebbe collocabile altrove, con un certo livello di privilegio. L'istruzione dello studente nel mondo della scuola è una variabile minore.
    Ultima modifica di Dinofly; 18-06-15 alle 10:58:55

  9. #34
    Il Nonno L'avatar di Edward Green
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    Predefinito Re: La valorizzazione della cultura scientifica in Italia

    Citazione Originariamente Scritto da Dinofly Visualizza Messaggio
    Questa sovraproduzione di laureati umanistici, sembrerà brutto dirlo, ma è uno spreco di risorse e capacità.
    .
    Al massimo puoi mettere delle barriere d'ingresso alle facoltà umanistiche, ma tanto ci pensa già il mercato a falciare i poveri umanisti.

  10. #35
    Il Nonno L'avatar di Dinofly
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    Predefinito Re: La valorizzazione della cultura scientifica in Italia

    Citazione Originariamente Scritto da Edward Green Visualizza Messaggio
    Al massimo puoi mettere delle barriere d'ingresso alle facoltà umanistiche, ma tanto ci pensa già il mercato a falciare i poveri umanisti.
    Guarda le facoltà umanistiche dovrebbero ricevere una quota molto bassa di finanziamento pubblico, dovrebbero pagarsi in essenziale autonomia (hanno anche costi enormemente inferiori).
    I risparmi da dirottare per abbassare le rette dell'istruzione scientifica, e potenziarla, e aumentare anche le borse di studio.
    Abbiamo le barriere più nelle scuola scientifiche che in quelle umanistiche, ed è sbagliato, l'obiettivo dovrebbe essere avere molti più iscritti ad ingegneria, fisica, matematica e quant'altro.

  11. #36
    Moloch
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    Predefinito Re: La valorizzazione della cultura scientifica in Italia

    trovo questo articolo di masini molto interessante e condivisibile

    Tra i ricordi del periodo degli esami di maturità ce ne è uno che conservo più di altri, e sul quale ho avuto modo, nel corso degli anni, di riflettere a lungo. La scena si svolge nella periferia romana, nel quartiere Tre Pini - abitavo da quelle parti - a casa di una mia compagna di classe. Nella sua mansarda, per l'esattezza, dove ci vedevamo spesso con il nostro gruppetto di amici in pomeriggi che sfogavano inevitabilmente in cene e dopocene. Eravamo tutti giovani intellettuali wanna be in un epoca, il crinale degli anni '80, in cui si erano spente definitivamente le velleità rivoluzionarie del decennio precedente e in cui dominava quello che noi, con notevole spocchia e malcelato ribrezzo, chiamavamo "riflusso".


    Noi il mondo lo volevamo ancora cambiare, e ci vedevamo spesso come gli amici al bar della canzone di Gino Paoli a discutere di quanto brutta fosse la piega che la società stava prendendo, e quanto ci sarebbe stato bisogno di gente come noi, se solo ce ne fosse stata di più. L'amica che ci ospitava si sarebbe iscritta, nel solco della tradizione della sua famiglia, a ingegneria. Suo padre, ingegnere, lavorava per una società francese che costruiva centrali nucleari in giro per il mondo, sua madre, ingegnere, insegnava alla Sapienza e sua sorella si era iscritta anch'essa a ingegneria un paio di anni prima. Era una famiglia di solida tradizione comunista, in cui si sposavano perfettamente la curiosità scientifica con quella umanistica: una casa piena di libri, le pareti affollate di quadri e piccole opere d'arte fatte in casa.


    Noi no. Io mi sarei iscritto a lettere nel solco della mia, di tradizione familiare, senza ancora aver chiaro quale fosse l'indirizzo che avrei preso, qualcuno avrebbe fatto filosofia, qualcun altro pensava di più alla storia, alla letteratura, all'antropologia culturale o ai famigerati dipartimenti di musica e spettacolo che si stavano diffondendo in quegli anni. La nostra ospite ingegnere, effettivamente, era un'eccezione, che tendevamo a non capire e che giustificavamo solo per un discorso di coerenza familiare. Era proprio quello l'argomento di discussione della serata: cosa faremo da grandi?

    La sorella maggiore della nostra ospite spesso irrompeva nella mansarda, si versava un bicchiere di vino, impartiva a noi pischelli qualche perla di saggezza sul senso della vita e se ne tornava di sotto. Quella sera, dopo averci sentito filosofare sui nostri destini accademici, disse una frase che ancora oggi ricordo nitidamente - e se me la ricordo così bene è segno che qualche dissonanza cognitiva deve avermela procurata: "guardate che per cambiare il mondo non ci vogliono solo filosofi e poeti, ci vogliono anche - e soprattutto - scienziati e ingegneri".


    Ripensavo a questa scena ieri, dopo aver letto le tracce dei temi della maturità di quest'anno. In particolare, la frase di Martha C. Nussbaum potevamo averla detta noi a quei tempi. Anzi, mi sembra proprio che la sintesi della discussione della serata alla fine fosse proprio quella, quasi letteralmente sovrapponibile: certo, figuriamoci, la scienza è importante, per carità. Ma per capire davvero il mondo ci vogliono ben altre sensibilità. Non si può ridurre tutto a una meccanica corsa al profitto.


    In un certo senso il panorama intorno a noi sembrava darci ragione: noi leggevamo libri, gli altri, al massimo, il Corriere dello Sport. Noi andavamo ai concerti dei Deep Purple e dei Jethro Tull, loro si rintronavano con gli Spandau Ballet nel walkman. Noi andavamo alle manifestazioni, gli altri approfittavano delle nostre manifestazioni per saltare un giorno di scuola e andarsene a guardare le vetrine di Viale Europa. Noi ci saremmo iscritti a Lettere e Filosofia, gli altri avrebbero fatto Economia e Commercio, Ingegneria, Giurisprudenza. Anche nella scelta del proprio destino, riconoscevamo la netta divisione tra essere e avere, e noi eravamo dalla parte dell'essere, dei buoni e dei giusti.


    E neanche il notevole maggiore impegno che le altre facoltà avrebbero richiesto ai nostri compagni di scuola indirizzati verso l'avidità e il profitto, rispetto a Lettere che tutto sommato è una passeggiata, ci faceva venire qualche dubbio, anzi: ai nostri occhi il temibile biennio di Ingegneria non era altro che il primo passo all'interno dell'ingranaggio che lo Stato borghese aveva costruito per i suoi rampolli, sottoponendoli a una selezione feroce dopo aver lavato loro il cervello. Noialtri, per nostra fortuna, eravamo diversi: non avremmo fatto i soldi nella vita (nessuno di noi veniva da una famiglia disagiata, naturalmente) ma avremmo conservato la nostra dignità.


    Ho ripensato spesso a quell'episodio, negli anni. Ci ho ripensato quando, da piccolo imprenditore, mi mancavano basi che avrebbe avuto anche uno studente di Ragioneria per far quadrare i conti, ci ripenso spesso ora che ho, più coerentemente con le mie velleità di allora, l'opportunità di raccontare un po' del mondo che ho attorno, e rimpiango la mancanza di strumenti analitici - soprattutto di carattere economico e scientifico - adeguati.


    Ma ci ripenso anche e soprattutto ogni volta che leggo una frase come l'orrenda citazione della Nussbaum e la confronto con la realtà. Una realtà in cui non l'avidità e il profitto, ma il benessere e l'aspettativa di vita si sono diffusi grazie alla scienza e alla tecnologia, e al lavoro di gente meno presuntuosa di quanto eravamo noi all'epoca. La signora Nussbaum dovrebbe ringraziare chi si occupa di scienza, tecnologia, economia, per averle dato l'opportunità di coltivare le sue passioni e i suoi interessi in un mondo migliore di quello che sarebbe mai stata in grado di costruire lei, e noi con lei. Noi, al massimo, avremmo potuto ambire ad essere in qualche modo cooptati al ministero della Pubblica Istruzione a generare perle di saggezza come quella degli esami di ieri, nel tentativo di rovinare altre generazioni, oltre alla nostra, e di fornire alibi a buon mercato alla nostra pigrizia e alle nostre velleità infantili.


    C'è, peraltro, anche un'altra traccia che si occupa di scienza e tecnologia - non potrebbe essere altrimenti, con probabile rammarico dei burocrati del MIUR, dal momento che un'opzione di ambito scientifico ci deve essere per forza tra i temi della maturità - e se possibile è ancora sconfortante della precedente: si parla delle opportunità offerte dal progresso tecnologico, invitando gli studenti ad osservarlo con occhio critico. Lo spunto? I telefoni cellulari.


    Il bello è che più di vent'anni fa erano proprio i telefonini, che irrompevano allora sul mercato, ad essere uno dei trend topic delle nostre serate bohémiennes. Naturalmente ci facevano orrore, ci sembravano un simbolo di tutto ciò che noi non avremmo mai voluto essere, a cominciare dagli odiosi squilli al ristorante o dalle conversazioni in pubblico. Una gag televisiva che terminava con il tormentone "la cabina, un posto sicuro!" era diventata un nostro inno generazionale. Cito testuale dalla traccia di ieri (da un articolo de La Stampa del 2015, non del 1995!): "L'uso del cellulare anche quando si è a tavola con ospiti o in famiglia. Conversare ad alta voce al telefono quando si è in luoghi pubblici, sul treno o in metropolitana. Inviare messaggi o telefonare (magari senza vivavoce) anche se si è alla guida. L'elenco potrebbe continuare con episodi più o meno sgradevoli che giungono alla maleducazione".


    La buona notizia è che qualcuno di noi evidentemente ce l'ha fatta. Non sarà magari "entrato in banca", come il compagno di scuola della canzone di Venditti, ma evidentemente al ministero sì. E lì probabilmente c'è ancora il fumo delle barricate, e le cabine del telefono a gettoni.
    http://www.stradeonline.it/terza-pag...elle-barricate

  12. #37
    Il Nonno L'avatar di Dinofly
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    Predefinito Re: La valorizzazione della cultura scientifica in Italia

    Complimenti all'autore per la capacità di autocritica.
    Un punto particolare:
    Una realtà in cui non l'avidità e il profitto, ma il benessere e l'aspettativa di vita si sono diffusi grazie alla scienza e alla tecnologia, e al lavoro di gente meno presuntuosa di quanto eravamo noi all'epoca. La signora Nussbaum dovrebbe ringraziare chi si occupa di scienza, tecnologia, economia, per averle dato l'opportunità di coltivare le sue passioni e i suoi interessi in un mondo migliore di quello che sarebbe mai stata in grado di costruire lei, e noi con lei.

  13. #38
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    Predefinito Re: La valorizzazione della cultura scientifica in Italia

    Citazione Originariamente Scritto da Moloch Visualizza Messaggio
    trovo questo articolo di masini molto interessante e condivisibile

    http://www.stradeonline.it/terza-pag...elle-barricate
    Da un eccesso ad un altro. Ma a parte la citazione, qualcuno di questi commentatori ha letto l'opera della tizia? Perchè se no adesso io estrapolo varie frasi a caso da qualche libro e giudico gli autori dei cretini

    Fra l'altro:
    Noi, al massimo, avremmo potuto ambire ad essere in qualche modo cooptati al ministero della Pubblica Istruzione a generare perle di saggezza come quella degli esami di ieri, nel tentativo di rovinare altre generazioni, oltre alla nostra, e di fornire alibi a buon mercato alla nostra pigrizia e alle nostre velleità infantili.
    Ma rovinare cosa? Che ormai gli umanisti sono trattati come gente di serie B (ed infatti ogni due per tre parte la cantilena delle scienze delle merendine), a parte i quattro vecchiacci al potere.

    Poi sugli smartphone e il loro impatto sociale io avrei da dirne, visto che hanno portato ad un rincoglionimento over 9000.

  14. #39
    Moloch
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    Predefinito Re: La valorizzazione della cultura scientifica in Italia

    Citazione Originariamente Scritto da Edward Green Visualizza Messaggio
    Da un eccesso ad un altro.
    perché eccesso? l'autore non sostiene mica che la cultura umanistica sia inutile, ma che tutto il substrato ideologico che gli è stato costruito intorno è assolutamente deleterio.
    che poi è quello che penso pure io

  15. #40
    Il Nonno L'avatar di Dinofly
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    Predefinito Re: La valorizzazione della cultura scientifica in Italia

    L'effetto "rovina" è "indiretto".
    L'italia è totalemtne assente in alcuni settori economici in grande crescita anche per via della macnanza di capitale umano.
    Se fare l'avvocato era troppo attraente ai tempi, molti di quegli avvocati avrebbero potuto essere bravi ingegneri.

  16. #41
    Moloch
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    Predefinito Re: La valorizzazione della cultura scientifica in Italia

    Citazione Originariamente Scritto da Dinofly Visualizza Messaggio
    Se fare l'avvocato era troppo attraente ai tempi, molti di quegli avvocati avrebbero potuto essere bravi ingegneri.
    ma che poi il problema vero era che l'attraenza dell'avvocatura e similari non derivava da motivazioni economico-razionali, quanto dai pregiudizi ideologici che masini evidenza chiaramente, per i quali l'umanista era un superiore pensatore, mentre l'ingegnere costituiva un tecnico privo della cognizione della complessità dell'esistente. è tutto lì il problema.

    di contro l'avversione all'"umanismo" di recente insorgenza che evidenzia edward è squisitamente economica, non ideologica. è completamente diverso.

  17. #42
    Moloch
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    Predefinito Re: La valorizzazione della cultura scientifica in Italia

    che poi ho usato il tempo imperfetto, quando in realtà potrei benissimo utilizzare il presente riferendomi alla classe dirigente

  18. #43
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    Predefinito Re: La valorizzazione della cultura scientifica in Italia

    Citazione Originariamente Scritto da Moloch Visualizza Messaggio
    perché eccesso? l'autore non sostiene mica che la cultura umanistica sia inutile, ma che tutto il substrato ideologico che gli è stato costruito intorno è assolutamente deleterio.
    che poi è quello che penso pure io
    Ho riletto l'articolo, e la questione del substrato (che pure condivido) mi sembra secondaria, rispetto ad un peana alla scienza, portatrice dei benefici che i biechi umanisti non sarebbero mai stati in grado di produrre.

    Personalmente mi limito a una considerazione:

    Le comodità che oggi diamo per garantite sono il frutto della scienza e di chi quella scienza l'ha permessa. Chi l'ha salvata dall'oscurantismo religioso, chi l'ha protetta, chi l'ha finanziata. Ovvero tutte quelle figure politiche che hanno caratterizzato la storia occidentale e che, fatte salve poche eccezioni, non possedevano certo una formazione scientifica.
    Probabilmente se i progetti di Leonardo fossero stati analizzati in un ottica di costi/benefici e non in un'ottica di mecenatismo, il genio nostrano sarebbe finito a dissodare i campi.

  19. #44
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    Predefinito Re: La valorizzazione della cultura scientifica in Italia

    Citazione Originariamente Scritto da Moloch Visualizza Messaggio
    ma che poi il problema vero era che l'attraenza dell'avvocatura e similari non derivava da motivazioni economico-razionali, quanto dai pregiudizi ideologici che masini evidenza chiaramente, per i quali l'umanista era un superiore pensatore, mentre l'ingegnere costituiva un tecnico privo della cognizione della complessità dell'esistente. è tutto lì il problema.

    di contro l'avversione all'"umanismo" di recente insorgenza che evidenzia edward è squisitamente economica, non ideologica. è completamente diverso.
    C'erano anche le motivazioni economiche: negli anni 70-80 tutte le professioni si sono costruite posizioni di rendita, leggi su misura che gli garantissero lavoro e buona parte del PIL.
    Fino all'inizio nuovo millennio gli è girata molto bene, gli stipendi così alti portavano molta gente ad entrare in quelle professioni. Peccato che poi il giochino è scoppiato, in parte perchè i mestieri redditizi sono stati protetti ulteriormente escludendone la partecipazione a molti (magistrato, notaio), altri invece hanno avuto una sovraofferta allucinante (avvocati).
    Ringraziamo la mentalità della corporazione e la mancanza di una tutela del libero mercato di questo paese.

  20. #45
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    Predefinito Re: La valorizzazione della cultura scientifica in Italia

    Citazione Originariamente Scritto da Sarpedon Visualizza Messaggio
    Ho riletto l'articolo, e la questione del substrato (che pure condivido) mi sembra secondaria, rispetto ad un peana alla scienza, portatrice dei benefici che i biechi umanisti non sarebbero mai stati in grado di produrre.

    Personalmente mi limito a una considerazione:

    Le comodità che oggi diamo per garantite sono il frutto della scienza e di chi quella scienza l'ha permessa. Chi l'ha salvata dall'oscurantismo religioso, chi l'ha protetta, chi l'ha finanziata. Ovvero tutte quelle figure politiche che hanno caratterizzato la storia occidentale e che, fatte salve poche eccezioni, non possedevano certo una formazione scientifica.
    Probabilmente se i progetti di Leonardo fossero stati analizzati in un ottica di costi/benefici e non in un'ottica di mecenatismo, il genio nostrano sarebbe finito a dissodare i campi.
    Subquesto non sono d'accordo leonardo era sopratutto un geniere almeno all'inizio e fu con quello che gli fu permessondi fare. In tempo di pace uso le sue capacità anche artistiche che riuscì ad affermarsi altrove.
    Poi ai suoi tempi gli artisti facevano un po' di tutto michelangelo che era nato scultore dipinse e fece anche delle discrete poesie.

  21. #46
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    Predefinito Re: La valorizzazione della cultura scientifica in Italia

    Citazione Originariamente Scritto da Firestorm Visualizza Messaggio
    Subquesto non sono d'accordo leonardo era sopratutto un geniere almeno all'inizio e fu con quello che gli fu permessondi fare. In tempo di pace uso le sue capacità anche artistiche che riuscì ad affermarsi altrove.
    Poi ai suoi tempi gli artisti facevano un po' di tutto michelangelo che era nato scultore dipinse e fece anche delle discrete poesie.
    Vabbé ma non focalizziamoci sul classico dito che indica la Luna eh?

    Se non ti va bene Leonardo d Vinci possiamo parlare di Giovanni Cassini (finanziato e protetto dal Marchese di Malvasia) oppure Tycho Brahe (finanziato e protetto da Rodolfo II di Asburgo) o di tutti gli scienziati finanziati dai Medici, dai principi protestanti tedeschi e dai sovrani francesi.

  22. #47
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    Predefinito Re: La valorizzazione della cultura scientifica in Italia

    Ok ma il concetto importante era che ai tempi un artista difficilmente faceva solo quello...
    Ad oggi è improbabile che un ingegnere nucleare possa dare con molto profitto anche il pittore

  23. #48
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    Predefinito Re: La valorizzazione della cultura scientifica in Italia

    Citazione Originariamente Scritto da Firestorm Visualizza Messaggio
    Ok ma il concetto importante era che ai tempi un artista difficilmente faceva solo quello...
    Ad oggi è improbabile che un ingegnere nucleare possa dare con molto profitto anche il pittore
    Mica vero. Guarda Chiwaz: lui é sia Ing. che artista.

  24. #49
    Chiwaz
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    Predefinito Re: La valorizzazione della cultura scientifica in Italia

    ese, semai artigiano

    Comunque, se mi fossi trovato questa traccia è probabile che l'avrei svolta e poi mi avrebbero arrestato per vilipendio alla Repubblica.

    EDIT: nella classifica dei best jobs 2015 postata da Dinofly, al 7° posto c'è l'igienista dentale. E' reale o la Minetti sballa la statistica?

  25. #50
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    Predefinito Re: La valorizzazione della cultura scientifica in Italia

    Citazione Originariamente Scritto da Sarpedon Visualizza Messaggio
    Mica vero. Guarda Chiwaz: lui é sia Ing. che artista.
    Ma chiwaz ha la lambo station wagon disegnata da lui...

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