Un’azienda informatica cinese ha assunto delle “cheerleader” che hanno il compito di motivare i programmatori: l’idea è quella di creare un ambiente più allegro e informale, perché in questo modo si aumenterebbe la produttività. L’idea sembra si stia estendendo in diverse aziende del settore.
Tra i compiti delle “cheerleader”, che vengono appositamente formate allo scopo, c’è quello di andare a comprare la colazione per i programmatori, fare quattro chiacchiere con loro, e durante le pause giocare con loro a ping pong, karaoke o altri “giochi”. Un responsabile delle risorse umane ha spiegato che la maggior parte dei loro dipendenti sono uomini (anche se non mancano le donne, comunque), e non sono particolarmente bravi a socializzare, e quindi si creava un clima “chiuso” e poco collaborativo che si rifletteva anche sulla qualità del lavoro svolto.
Ovviamente non sono mancate le critiche da parte di chi giudica l’idea sessista: molti però controbattono che l’idea non ha nulla a che vedere con il sesso, ma con la volontà di creare un clima più amichevole e allegro nell’azienda, e il lavoro delle ragazze non è quello di “sedurre” i maschi o eccitarli, ma di socializzare. Altri ancora sostengono che uffici composti da soli uomini, o sole donne, tendono a finire con il lavorare in modo non ottimale, e quindi cercare di spezzare questa “monotonia”, in un senso o nell’altro, fa sempre bene.