Ci sono un paio di cose che mi porterò sempre nel cuore, al termine del lungo e faticoso tour de force che, alla fine di ottobre, ci ha catapultati da Milano a Parigi, passando per Lucca, Londra e la Polonia, tra una Games Week e l'altra. Mi ha fatto un piacere enorme, dopo tanto tempo, tornare a incontrare nuovamente i nostri lettori, che poi siete voi, al nostro stand di Milan Games Week, tra una partita ad Assetto Corsa e un'intervista agli sviluppatori che sono venuti a trovarci. Davanti a un caffè, o sfogliando l'ultimo numero di TGM, tra chi "vi leggo dal primo numero" e chi "ma dai, ci siete ancora? Vi leggevo un sacco di anni fa ,tra chi non vede l'ora di conoscere il nostro Mario e chi invece si lamenta del voto che abbiamo dato a questo o quel gioco, stimolando una discussione che, considerazioni numeriche a parte, ci interroga sempre sul modo in cui facciamo il nostro lavoro. Allo stesso modo mi ha riempito di gioia riuscire (o provarci, quantomeno) a raccontare un po' la scena dello sviluppo italiana, mai così vivace e in fermento come in questo periodo: le nostre assurde (ma inusitatamente confortevoli) sedie hanno accolto gli sviluppatori di Sebastien Loeb Rally EVO, Town of Light, Loading Human, Progetto Ustica, The Way of Life, Blue Volta, Racecraft e molti altri. Abbiamo raccolto le chiacchierate con loro in una serie di video che trovate sul nostro canale YouTube (youtube.com/c/***************).
Esperienze e racconti molto diversi tra loro, progetti in alcuni casi agli antipodi, ma tutti accomunati dalla straordinaria passione e dall'enorme entusiasmo dei loro autori. Un entusiasmo contagioso.
E poi c'è il ricordo della di gente che ha affollato per due settimane i padiglioni fieristici di mezza Europa, assai più numerosa di quella che abbiamo visto nelle edizioni degli anni passati. Persone di ogni età e provenienza, tutte radunate insieme per celebrare la comune passione per i videogiochi, in tutte le loro forme e suggestioni. E questa, comunque Ia si voglia vedere, rappresenta un'ottima notizia. Per
noi che viviamo nella speranza di ritrovarci, prima o poi, in un mondo nel quale i videogiochi smetteranno di essere un fenomeno di nicchia, per sfigati o deviati sociali, ma vedranno finalmente riconosciuto il posto che gli spetta, accanto a tutte le altre forme (o arti) di intrattenimento, dal cinema al fumetto, dalla musica alla letteratura, con uguale dignità e importanza. Dignità e importanza che nascono non (solo) dai budget multimilionari o dalla quantità di denaro che sono in grado di muovere, ma dalla loro capacità di narrare storie, coinvolgere, divertire, commuovere, raccontare noi stessi e il nostro tempo. Mentirei, se dicessi che ci siamo arrivati, ma nelle immagini delle Games Week 2015 il mondo che immaginiamo mi è sembrato più vicino, quasi da arrivare a poterlo sfiorare con la punta delle dita. Un passo alla volta, e vedrete che ci arriviamo. Avete voglia di camminare con noi?

Claudio "Keiser" Todeschini