goku76 ha scritto lun, 19 dicembre 2005 alle 15:43
Toru Watanabe ha scritto sab, 17 dicembre 2005 alle 15:35
Che tamarrata!
Ecco un perfetto sunto del film. La prima parte interessante, anche se alcune scene sono interminabili ed estenuanti. La parte migliore del film è la breve sequenza con gli indigeni, inquietanti e pittoreschi al punto giusto. Tutta la parte nella giungla è degna di xXx o simili.
Un'alternanza di tamarrate e scene estenuanti per la loro prolissità. Bello lo scimmione e la sua caratterizzazione. Salvo solo quello oltre a Jack Black.
Se soltanto qualcuno di quelli che lo criticano si fossero accorti che il film di jackson è in realtà (ma neanche troppo nascosta), un immenso dialogo tra cinema e teatro, se qualcun altro si fosse accorto che jackson sbeffeggia gli spettatori facendo suoi gli insegnamenti di Delluc sulla recitazione attoriale e sul primo cinema muto introducendo gesticolazioni da teatro in un film degli anni 30 dove il sonoro è presente e ormai necessario, se altri si fossero accorti che il capolavoro di Joseph Conrad qui affonda le sue radici almeno quanto lo fa in apocalypse now e non si limita a mera citazione di classe, se qualcun altro si fosse accorto che il film riesce a dare il massimo di sè proprio nel rapporto tra uomo (donna scusate) e bestia (digitale), riuscendo nell'impresa di avvicinare gli attori in carne ed ossa al digitale finalmente in maniera umana, forse non ci sarebbe bisogno di rimarcare che il cinema non è soltanto scene d'azione.
Perchè alla fine quello stupendo baraccone che è il cinema Jackson ce lo offre in chiave di spettacolo visivo. Fotogrammi su fotogrammi che si susseguono. L'evoluzione del cinema può mettere in crisi la metamorfosi del teatro?
E viceversa l'ormai finito teatro deve veramente chiudere i battenti di fronte a questa settima arte?!?
E se l'ottava meraviglia del mondo fosse in realtà la parafrasi della settima arte che esponenzialmente nel ventesimo secolo ha preso sempre più piede scalzando le altre da un altrettanto onorevole e ben diviso trono?!?
E perchè è proprio la messa in scena delle gag di una giovane Swank inscenata in un teatro di vita che è la giungla stessa, il cui unico spettatore è un gorilla stupido ma capace ancora di innamorarsi delle piccole cose, di quelle più naturale e libere dai preconcetti di qual si voglia altra arte?!?
Siete sicuri di aver fisto il solito king kong o semplicemente per un'ennesima volta i vostri preconcetti si sono fermati al primo stato di una lettura cinematografica che impone inevitabilmente il rapporto King Kong=grandieffettispecialilimportanteèfa recasino?
E ancora possibile che per una volta che un regista cerca di offrire qualcosa di diverso nessuno dei soliti frequentatori di multisale non se ne accorga?!?
Posso per una volta ancora auto-lesionare la mia figura in moviamachine aggiungendo che trovo snobbistico da parte della stragande maggioranza degli utenti che qui postano continuare a perpetrare elogi su film ignobili quali i soliti mr.smith o amenità varie e quando possono trovarsi di fronte ad un'opera che per una volta tanto può permettere di portare la massa al cinema e sperare di incontrare un'interpretazione linguistica a più strati invece si snobba il tutto con un aprioristico: Che Tamarrata! ???
Toru o Kaio qual che sia il tuo psudonimo, si può pure continuare a enunciare banalità su tutto ciò che si vede e si sente in una sala cinematografica, ma se ora, nemmeno più ci si sforza di guardare i film con l'oggettività del termine, e non con la classificazione del genere, allora lo spettatore non è altro che un inerme corpo seduto di fronte ad una macchina, quella hollywoodiana, che ci impedisce di pensare, e ci obbliga a scegliere in funzione di una locandina o di 1 minuto di immagini scomposite e informi nella loro natura. E allora guai più a cercare di uscire dai generi. Azione per i film d'azione, eccitazione per i thriller, amore per le commedie e lacrime per i drammi.
Mai più contaminazioni o innovazioni.
E allora perdonate il povero Jackson che ha realizzato il suo capolavoro all'interno della macchina hollywoodiana che in questo film ama e odia così visceralmente da farne l'emblema stesso di un cuore di tenebra, il suo, che soffre al non poter trovare sè stesso in un fiume di film-cadaveri da risalire pur di avere un minimo spazio tra le poche cose che ancora il cinema americano ha da raccontare.
E scusate ancora se io che sono un povera bestia che il cinema lo guarda tutto, bello e brutto (giusto per parlare terra-terra), per un'altra volta mi schiero contro tanti altri e difendo un mentecatto film la cui unica sfortuna è di portare il nome di uno scimmione forzuto e di marchiarsi di genere d'azione.
Ma nessuno se ne è accorto e così sarà sempre.