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Discussione: Archivio Stellare

  1. #51
    Il Niubbi L'avatar di kaoZ
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    Predefinito Re: Archivio Stellare (post 11)

    AT-ST


    Descrizione: Con solo due zampe e una corazza abbastanza leggera (tanto che i tronchi degli Ewock la squarciano in un momento), l’AT-ST è un veicolo medio-facile da danneggiare. Questa mancanza e l’assenza di armi antiaeree ne fanno, se solo e scoperto, una risorsa sprecata. Ma la sua flessibilità e il potere di fuoco ne fanno una potente arma in battaglia, soprattutto se impiegato assieme ad altri camminatori.
    Gli AT-ST sono in genere usati per coprire dal fuoco nemico le truppe imperiali a terra e per difendere qualche vulnerabile veicolo alleato.
    I suoi due uomini di equipaggio entrano ed escono dal portello collocato sopra la cabina di comando corazzata.

  2. #52
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    Predefinito Re: Archivio Stellare (post 12)

    Il caccia stellare ALA-y (Y-WING)


    Descrizione:Il più diffuso caccia-bombardiere stellare dell'Alleanza nella prime fasi della ribellione. Il più versatile per possibilità d'impiego, ed anche il modello che ha subito più perdite nell'intero corso del conflitto proprio a causa del suo massiccio utilizzo come caccia polivalente.
    Benché gli Ala-Y non siano più veloci né più manovrabili o meglio armati di altri caccia stellari, restano potenti mezzi di combattimento in grado di infliggere gravi danni come altresì di sostenerne, e con il non indifferente vantaggio di una notevole semplicità di manutenzione e riparazione anche in sfavorevoli condizioni, il che ha permesso anche ai più sperduti avamposti ribelli un pieno mantenimento in efficienza dei propri mezzi.
    Sono due le versioni standard di Ala-Y prodotto dalla Koensayr in dotazione all'Alleanza Ribelle, il monoposto BTL-A4 e il biposto BTL-S3, dotati entrambi del medesimo equipaggiamento. Una versione dell'A4, denominata "Longprobe", è adattata ai compiti di ricognizione con una più ampia autonomia ed un computer di navigazione potenziato.
    Lungo 16 metri, l'Ala-Y ha un'autonomia di sette giorni standard, raggiunge la velocità atmosferica di 1000 Km/h, e ha una capacità di carico di 110 kg.
    I due potenti cannoni laser Taim & Bak IX4, montati sul muso in direzione di volo, sono alimentati dal generatore Novaldex ubicato nella parte posteriore del caccia, e collegati tramite condotti schermati che scorrono sul lato inferiore della fusoliera. Due sono i lanciasiluri protonici Arakyd in dotazione, posti sui i lati della sezione di comando. Sotto l'abitacolo è situato il vano di carico sostituibile, con una capacità di otto siluri utilizzabili in fuoco rapido da entrambi i tubi di lancio.
    Una torretta girevole alle spalle della cabina di pilotaggio ospita un cannone ionico leggero binato ArMek SW-4, controllato nella versione monoposto da un computer di mira dedicato. Il sistema si è rivelato tuttavia di scarsa efficienza, e il cannone viene puntato per praticità verso un arco di tiro fisso prescelto dal pilota, generalmente quello anteriore. Nel BTL-S3 è invece L'artigliere di poppa a controllare il pezzo, che ruota per 360 gradi in arco orizzontale e per 60 in elevazione. L'ampiezza di tiro consente, attraverso semplice manovra di avvitamento, di coprire rapidamente ogni angolo d'attacco.
    Un droide astromeccanico è alloggiato nella parte centrale superiore della fusoliera. L'unità impiegata, solitamente una C1 o una più vecchia C4, si collega direttamente ai circuiti centrali del caccia controllando i sistemi di volo, potenza e motore. Regolando e gestendo i controlli di stato il droide consente all'equipaggio di concentrarsi sugli scopi e le necessità della missione, potendo inoltre direttamente intervenire per deviare e ripristinare controlli, o per effettuare piccole riparazioni in volo attraverso i servomeccanismi a distanza.
    Come per la maggior parte dei caccia stellari dell'Alleanza, pur essendo dotato di un motore iperspaziale con motivatore d'iperguida Koensayr R300-H, l'Ala-Y non dispone di un computer autonomo per l'astronavigazione, troppo ingombrante per essere montato in dotazione, avvalendosi in tal senso dei dati di rotta memorizzati ed elaborati dallo stesso droide astromeccanico.
    La propulsione spaziale è fornita dai due grandi motori Koensayr Ion Jet R2000, montati alle estremità degli alettoni di supporto. Quattro lunghi piloni, dietro ognuno dei motori, sostegno la parabola del timone nel percorso di scarico. Le parabole hanno anche funzione di dispersori di energia, schermando le emissioni di calore per ridurre le possibilità di intercettazione da parte dei sensori nemici. I timoni agiscono come deflettori direzionali per orientare il getto propulsivo, ciò nonostante l'agilità degli Ala-Y non brilla affatto rispetto a quella degli altri caccia spaziali. In caso di emergenza i timoni consentono un'inversione brusca e radicale della spinta dei motori: l'operazione distrugge tuttavia sia gli stessi timoni parabolici che i loro piloni di sostegno.
    Gli scudi deflettori traggono diretta alimentazione dai motori, vengono proiettati da generatori montati lungo i due alettoni di sostegno e possono essere angolati dall'equipaggio a coprire i necessari archi di tiro.
    L'apparato dei sensori Fabritech ANs-5d è situato dietro cupole protettive poste davanti a ognuno dei propulsori. Le vibrazioni dei motori disturbano generalmente le antenne dei sensori passivi compromettendone spesso la piena efficacia: uno dei più rilevanti inconvenienti di questo caccia. I sensori attivi in fase di ricerca non restano tuttavia affetti dal disturbo.
    Il tettuccio in acciaio trasparente garantisce un'ottima visibilità orizzontale dall'abitacolo, a netto scapito della visuale verticale che viene a volte integrata da telecamere. I sedili dell'equipaggio sono eiettabili, e sincronizzati nel modello biposto.
    Un sistema di tre repulsori, attivi con il carrello di atterraggio abbassato, rendono l'Ala-Y particolarmente maneggevole negli spazi ristretti degli hangar o di attracchi interni. I comandi del sistema a repulsione sono situati presso il bordo sinistro del tettuccio, e replicati sotto il muso del caccia per consentire direttamente al personale tecnico un agevole spostamento del mezzo.






  3. #53
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    Predefinito Re: Archivio Stellare (post 13)

    La corvetta Corelliana


    Descrizione:La Corellian Engineering Corporation, del sistema di Corellia, è una delle più vecchie e importanti industrie astronavali, specializzata nel settore civile senza tuttavia disdegnare occasionali produzioni militari, le cui prevalenti caratteristiche restano il moderato ma efficace armamento ed una grande versatilità, con modelli base adattabili alle più diverse esigenze conciliando le necessità del trasporto passeggeri con quelle del carico mercantile.
    La Corvetta Corelliana CR90, concepita in origine per il solo mercato interno, è probabilmente il migliore esempio di nave multifunzionale in tale filosofia di progettazione, pure rappresentando una produzione ormai piuttosto antiquata. Astronave multiruolo di media stazza, la Corvetta CR90 è lunga 150 metri, ha un anno standard di autonomia ed è dotata mediamente di undici motori sub-luce, per una velocità in atmosfera di 950 Km/h, e di una altrettanto potente propulsione iperspaziale.
    Altre principali caratteristiche mutano secondo le diverse configurazioni: come astronave da battaglia i suoi spazi interni ed abitabili si riducono drasticamente lasciando posto a motori più grandi, a più potenti scudi deflettori, e complessi sistemi di computers difensivi e per il controllo di tiro dell'artiglieria. Una Corvetta militare al pieno dell'efficienza richiede un equipaggio di 165 unità, con un armamento variabile dalle sei alle otto batterie laser, almeno due delle quali rappresentate da cannoni turbolaser binati, montati su torretta superiore ed inferiore a coprire l'intero arco di tiro.
    Nella sua configurazione civile di linea la corvetta trasporta fino a 600 passeggeri, a seconda della classificazione del lusso e dell'offerta in fatto di comfort, con un minimo di 45 membri per l'equipaggio, mentre la sua versione di cargo mercantile gli consente invece una capacità di carico di oltre 3000 tonnellate.
    La più famosa unità di Corvetta Corelliana CR90 è stata senz'altro la Tantive IV, astronave consolare del pianeta Alderaan utilizzata dalla Principessa Leia Organa per le sue missioni diplomatiche all'interno dell'Impero, e allo stesso tempo in missioni segrete di spionaggio contro di esso, a favore della Ribellione. La Principessa venne catturata con l'intera nave dallo Star Destroyer imperiale di Darth Vader mentre tentava di raggiungere Obi Wan Kenobi sul pianeta Tatooine. Le vicende di Leia Organa appartengono ormai alla Storia, mentre pare non sia mai stato chiarito il destino in particolare della Tantive IV caduta in mani avversarie.
    Nessuna astronave complessa è del tutto esente da difetti di progettazione. Il principale problema strutturale della Corvetta CR90 militarmente equipaggiata è rappresentato dalla deriva dello stabilizzatore e del collettore solare, posizionato dorsalmente a ridosso del reattore principale. L'apparato si limita a raccogliere energia solare radiante per l'alimentazione dei sistemi secondari e a controllare l'assetto della nave durante il volo atmosferico planetario, tuttavia un serio danneggiamento della deriva, per incidente oppure in fase di combattimento, può provocare eccessive vibrazioni ed un surriscaldamento che vanno a ripercuotersi direttamente sul reattore, mandandolo in sovraccarico e costringendo i piloti a disattivare tutti i sistemi di bordo per scongiurarne l'esplosione. Il punto debole è ormai noto e sempre più sfruttato negli attacchi contro le Corvette, il che ha indotto la gran parte dei loro proprietari ad intervenire con un rinforzo della struttura della deriva stessa e della schermatura superiore dell'astronave.
    Efficaci in ogni circostanza di utilizzo nelle più diverse flotte interstellari, le Corvette resistono a lungo alla sostituzione con modelli superiori, tecnologicamente più avanzati ma sempre più specializzati in ristretti campi operativi e lontani dalla versatilità ed affidabilità dei vecchi progetti. Le medesime caratteristiche hanno reso i CR90 particolarmente adatti anche ai fini del contrabbando e della pirateria spaziale, il che ha contribuito a diffondere la sua reputazione ed il suo soprannome di "Blockade Runner", ovvero nave "rompi-blocco" per l'abilità nel forzare gli sbarramenti dell'autorità imperiale.

  4. #54
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    Predefinito Re: Archivio Stellare (post 14)

    Droidi da battaglia


    Descrizione: Nell'immagine sono rappresentate le quattro categorie principali di droidi. Da sinistra: droide da battaglia di fanteria, droide pilota, droide di sicurezza, droide comandante OOM-9.
    In un'epoca in cui la pace nella galassia è assicurata dall'ordine dei Cavalieri Jedi, la presenza di eserciti è superflua e i pochi esistenti sono esigui e retti solo per formalità. Mentre il Senato affonda nella corruzione, alimentata dal labirinto della burocrazia, i perfidi Neimoidian, che con la loro Federazione sono i padroni incontrastati dei commerci nella Repubblica, hanno creato un possente esercito di droidi, superando qualsiasi altra potenza.
    Tali droidi sono esteticamente ispirati ai corpi dei Neimoidian morti. Se tali corpi non vengono sepolti o cremati, il cervello si essicca dietro la nuca e la faccia, priva di naso, si allunga assumendo una forma caratteristica, in base alla quale vengono appunto progettati i droidi, per incutere paura.
    Nonostante il loro aspetto, i droidi da battaglia, per molteplici motivi, non hanno una buona mira e non sono dotati di un sistema di difesa, oltre ad essere costruiti con materiali poco resistenti. Si tratta di una particolare strategia economica dei Neimoidian: i costi dei droidi sono ovviamente bassissimi e i processi di produzione molto brevi, quindi la Federazione conta sul numero di droidi, trascurandone la qualità e potendone produrre, all'occorrenza, una grande moltitudine in tempi brevi.
    A tal proposito i droidi sono stati progettati per ripiegarsi in modo compatto al fine di ridurre l'ingombro. Nella configurazione compressa, 112 droidi possono essere trasportati su speciali rastrelliere da sbarco MTT .
    Sempre per risparmiare sui costi, i Neimoidian non hanno dotato i droidi di sistemi di elaborazione dati proprio: i loro movimenti e le loro reazioni sono gestiti dagli elaboratori delle navi di controllo. Per velocizzare i tempi di reazione di un numero consistente di droidi, ne sono stati progettati quattro tipi diversi, ognuno con un sistema mnemonico base in cui sono registrate le routine dei movimenti di base, nonché quelle specifiche per ogni tipo di droide. Tali movimenti sono il risultato di campionature su soldati viventi, riadattate alle proporzioni dei droidi. Le trasmissioni tra droidi e stazioni di controllo avvengono naturalmente su frequenze differenti per ogni categoria. Un particolare va evidenziato per i droidi comandanti come gli OOM-9 : questa categoria di droidi è dotata di un semplice elaboratore di informazioni proprio, che permette una certa autonomia del droide e quindi della sua squadra dalla nave di controllo, velocizzando eventuali reazioni a situazioni di pericolo. Tali droidi possono infatti colloquiare con esseri intelligenti o cyborg, presentare rapporto ai superiori o dirigere un'azione di battaglia ricevendo dalla nave-controllo solo gli ordini più importanti, trasmessi su canali prioritari.
    Tecnicamente i droidi sono molto semplici: le articolazioni sono poco resistenti e i movimenti sono generati da pistoni pneumatici e servomotori a basso consumo (e a basso costo), che non consentono certamente "scatti felini", rendendo i droidi piuttosto lenti. I motori del bacino sono leggermente più resistenti, ma ugualmente lenti. Le mani hanno tre dita, sufficienti a svolgere tutte le possibili mansioni dei droidi, dall'uso dei blaster, al binocolo, alla guida delle navi e dei trasporti. I piedi ordinari possono essere sostituiti con chele o pattini.
    La parte più complessa, se così si può definire, dei droidi è la testa che, tranne nel caso dei comandanti, è poco più di un grande e sensibile ricevitore dei segnali di controllo. Nella parte alta della testa ci sono i filtri del segnale e i decodificatori, con gli stabilizzatori magnetici e i dispositivi di conferma e chiarificazione del segnale. Tali dispositivi proseguono verso la parte bassa della testa con una lunga antenna multipla, sia per la ricezione che per la trasmissione del segnale codificato. Vi è poi un grande dissipatore elettromagnetico per la soppressione delle interferenze, collegato al chiarificatore con cavi schermati. Nella parte terminale bassa della testa c'è l'elaboratore vocale, dotato di un limitassimo vocabolario (diverso per ogni tipo di droide) e di un economico quanto scadente fonoriproduttore. Infine, nella testa si trovano i sensori ottici, talmente scadenti da penalizzare ulteriormente la mira dei droidi, già scarsa a causa dell'imprecisione dei servomotori degli arti superiori.
    I droidi di fanteria e i comandanti sono dotati di due antennine amplificate poste dietro la spalla sinistra, per la ricezione a vasto raggio. I droidi pilota e quelli di sicurezza ne sono invece sprovvisti. I "piloti" ricevono un eventuale segnale amplificato dalla nave in cui si trovano (tutte le navi e i trasporti sono provvisti di amplificatore e ripetitore di segnale per i droidi); i droidi di sicurezza sono a corto raggio e non necessitano di segnale amplificato, in quanto non arrivano mai tanto lontano dalle navi da essere fuori campo ed è sufficiente il ricevitore della testa per ottenere un segnale pulito. I droidi di fanteria sono dotati inoltre di uno "zaino" che contiene un alimentatore ausiliario a lunga autonomia e l'amplificatore di segnale per le antennine.
    I droidi da battaglia sono muniti di micidiali blaster a gas folgorante, tanto potenti da perforare armature anche piuttosto spesse (si rivelano invece poco potenti contro uno scudo deflettore): indubbiamente tra i più potenti blaster di quelle dimensioni. Il gas, contenuto in una cartuccia posta nella parte posteriore della pistola (a destra, nell'immagine qui sopra), passa nella cella di energia (esattamente sopra il calcio) che incendia e carica elettrostaticamente il gas; da lì il gas passa nella canna di dissipazione, dove il colpo viene "concentrato", raccogliendo le scorie di energia nel condotto sovrastante e, infine, arriva alla canna finale, che focalizza il colpo. Quest'ultima canna può essere sostituita con altre, variando così la focalizzazione e conseguentemente la portata del colpo: più il colpo è focalizzato, più il suo effetto sarà devastante, ma, contrariamente a un raggio laser vero e proprio, la sua portata diminuirà sensibilmente, rendendo meno efficace il blaster sulle lunghe distanze. Il calcio, progettato espressamente per le mani dei droidi, è munito di due grilletti, che il droide può premere utilizzando l'uno o l'altro dito. Il grilletto superiore, più piccolo, spara un colpo singolo, mentre quello inferiore, più grande, serve per il fuoco a ripetizione; nonostante ciò, la cella di energia necessita di un certo tempo per ricaricarsi, quindi l'intervallo tra un colpo e l'altro nella ripetizione, è piuttosto lungo. Il forte rinculo generato dal blaster penalizza ancora la mira dei droidi, i cui pistoni e servomotori non sono abbastanza potenti da mantenere le braccia stabili durante il fuoco.
    I droidi da battaglia da ricognizione e cecchini volano a bordo di speciali piattaforme aeree monoposto. Le ridotte dimensioni degli STAP consentono al mezzo di farsi largo tra la boscaglia, che ai veicoli più grandi risulterebbe inaccessibile. Gli STAP sono dotati di un congegno antigravitazionale posto sotto la pedana e di due motori a turbina alimentati da una cella di energia posta nel troncone centrale. La stessa cella alimenta due laser singoli posti davanti al manubrio. La velocità e l'altezza da terra sono controllate tramite pedali, mentre la direzione e il fuoco si controllano con il manubrio. Essendo gli STAP prevalentemente mezzi da ricognizione, i laser non sono molto precisi; inoltre, sempre per lo stesso motivo, non è stato installato sugli STAP un dispositivo di difesa, lasciando il droide completamente esposto al fuoco nemico.
    Insomma, la potenza dei droidi da battaglia della Federazione risiede soprattutto nel numero estremamente elevato con il quale vengono generalmente impiegati e che, come si è visto, è in grado di creare parecchi grattacapi anche a un esercito motivato come quello dei Gungans. A meno che, ovviamente, non ci siano di mezzo dei Jedi del calibro di Obi-Wan Kenobi e Qui-Gon Jinn!


  5. #55
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    Predefinito Re: Archivio Stellare (post 15)

    I Droidekas


    Descrizione:La forza dei Droidi da Battaglia della Federazione è dovuta unicamente al loro numero, sempre elevato, in quanto la loro mira, la loro velocità e la loro resistenza sono alquanto scadenti. In ambienti piccoli, o comunque quando è impossibile disporne di un numero elevato, i Droidi da Battaglia possono facilmente soccombere contro nemici più forti di loro. Per questo motivo i dirigenti della Federazione del Commercio hanno commissionato un nuovo tipo di droide, molto più potente dei Droidi da Battaglia: i Droidekas. Questi micidiali droidi da combattimento sono stati progettati a loro immagine dai Colicoidi, noti per la loro ferocia. Il sistema di Colla, situato nei territori esterni della galassia, è noto infatti come un sistema molto pericoloso: Colla IV è da anni al centro di polemiche sorte in seguito alla sparizione e morte di molte persone che vi erano approdate.
    I Colicoidi hanno quindi pienamente soddisfatto le richieste della Federazione, creando micidiali macchine da guerra, conosciute in molte parti della galassia come Droidi Distruttori.
    Una delle caratteristiche più evidenti osservando un Droideka in combattimento è la capacità di chiudersi in forma circolare. I Droidekas possono "piegarsi" assumendo una forma circolare che gli permette di rotolare, grazie ad un sistema di microrepulsori interni, aumentando così la velocità degli spostamenti e divenendo un bersaglio molto più difficile per i nemici. Proprio come i loro creatori, i Droidekas passano dalla configurazione circolare alla posizione eretta in pochi istanti.
    Tutto ciò è reso possibile grazie ai potentissimi motori pneumatici, in combinazione con dei generatori di impulsi antigravitazionali (situati nel bulbo): la prima fase è l'apertura delle gambe, che bloccano il droide rotolante nella posizione eretta; seguono il posizionamento della testa, lo spiegamento degli arti superiori con i blaster e il puntamento dei sensori ottici di mira; il Droideka è ora pronto al fuoco, attivando, se necessario, il deflettore.
    In posizione eretta di attacco, i Droidekas presentano, oltre ad un aspetto terrificante, un profilo esiguo, rendendosi bersagli molto difficili per i nemici.
    Veniamo ora alla parte tecnica. Le parti principali dei Droidekas sono tre: il bulbo, il troncone centrale con la testa e il gruppo degli arti superiori.
    Nel bulbo sono contenuti il generatore di impulsi antigravitazionali per il passaggio dalla configurazione circolare a quella eretta e il generatore di energia costituito non dalle comunissime celle energetiche, poco affidabili e non adatte ad alimentare i potenti meccanismi dei Droidekas, bensì da un reattore, che alimenta, oltre al deflettore, anche il sistema di apertura e i blaster pesanti. Il bulbo è corazzato e rivestito di una lega di bronzium ad alta resistenza. Le tre gambe, attaccate al bulbo, sono mosse da due servomotori ad alta resistenza e vari estensori pneumatici ciascuna. Nella configurazione circolare le gambe anteriori si piegano e si avvicinano tra loro, mentre la gamba posteriore si piega in avanti, arrivando fin quasi a toccare la testa.
    Sopra al bulbo si trovano le due piastre di proiezione del deflettore.
    Le piastre di proiezione, in configurazione circolare, si ripiegano sul bulbo, per poi riaprirsi una volta giunto in posizione eretta. Il deflettore sferico protegge tutto il Droideka ed è abbastanza potente da deflettere i colpi di tutti i blaster portatili, anche i più potenti; nulla può invece contro i cannoni blaster e laser delle navi da battaglia, come dimostra Anakin dal suo Naboo Starfighter.
    Nella "spina dorsale", ovvero il troncone centrale dei Droidekas, sono situate delle celle energetiche di supporto per il generatore, che alimentano il compressore degli estensori pneumatici degli arti superiori ed i sistemi dei sensori, di ricezione del segnale e di elaborazione dati-mira. Naturalmente tutta la spina dorsale è pesantemente corazzata. La testa è, praticamente, un sistema di sensori: al centro, pendente sotto la punta della testa, si trova il sensore ottico principale, la cui struttura è simile a quella delle fibre ottiche. Ai lati della testa vi sono i sensori ottici infrarossi ed ultravioletti, esteticamente molto simili al sensore ottico principale. La corazza semicircolare (fatta anch'essa di bronzium) che protegge la testa e si prolunga fin sopra al bulbo ha, oltre a uno scopo protettivo, altre due funzioni: nella configurazione circolare funge da superficie rotatoria principale e, nella parte terminale, dove si divide in cinque parti, ha funzione di dissipatore degli scarichi termici del reattore.
    Gli arti superiori, collegati al resto del corpo per mezzo dello sterno, fungono unicamente da sistema di attacco e sono quindi privi di mani. Al loro posto sono stati montati due micidiali blaster binati pesanti, estremamente rapidi e precisi. Nella configurazione circolare i blaster si piegano verso l'interno, avvicinandosi allo sterno, al fine di proteggere i blaster da eventuali danni dovuti alla rotazione. I movimenti delle braccia sono operati da estensori pneumatici che, come quelli delle gambe, sono forse la parte più vulnerabile dei Droidekas. Dietro lo sterno, corazzato anch'esso, si trova il sistema di elaborazione dati-mira, che utilizza i dati forniti dai sensori ottici per la mira (estremamente precisa). Altri sensori sono invece montati sulle spalle e captano le microvibrazioni, incluse quelle sonore.
    I blaster dei Droidekas sono blaster binati pesanti alimentati direttamente dal reattore del bulbo, attraverso cavi flessibili ad alta resistenza. Il potente amplificatore dei colpi situato nella prima parte del blaster, produce raffiche potentissime, che vengono collimate nella parte terminale di ciascuna canna, dopo aver attraversato pesanti dissipatori, situati immediatamente dopo l'amplificatore, dove iniziano le canne.
    Per permettere alle raffiche blaster di oltrepassare il deflettore i Colicoidi hanno ingegnosamente sfruttato il rinculo prodotto dai blaster stessi. Le braccia vengono infatti portate alternativamente in avanti, fino a far uscire la punta delle canne dei blaster dal deflettore. Dopo che il colpo è partito, il braccio torna automaticamente indietro, mentre l'altro avanza, facendo fulcro sullo sterno. Si genera così un movimento alternativo delle braccia, che produce delle raffiche molto rapide.
    Come i Droidi da Battaglia, i Droidekas non sono dotati di sistemi di elaborazione dati propri, esclusi quelli per la mira. Gli ordini vengono impartiti dalla nave controllo droidi della Federazione. Questo non piace affatto ai Colicoidi, in quanto genera vari problemi. Uno di questi è legato alla gestione del deflettore: lo scudo assorbe una grande quantità di energia e, per evitare un surriscaldamento del reattore, è attivato solo in caso di necessità. La scelta è però operata dalla nave controllo droidi, che, a differenza di quanto farebbe un sistema di elaborazione dati posto in ogni Droideka, non è in grado di considerare correttamente tutti gli elementi ambientali, inclusi quelli pericolosi. Ne risulta che lo scudo non è attivato in situazioni in cui sarebbe richiesto, come nella battaglia contro i Gungans. Una conseguenza diretta è la maggiore esposizione al fuoco nemico, come ci dimostra il Generale JarJar Binks, seppur in maniera non del tutto ortodossa. Per questo i feroci Colicoidi hanno imposto ai codardi Neimoidian della Federazione la fabbricazione di una serie speciale di Droidekas, dotati di sistemi di elaborazione propri.
    Tutta questa efficienza dei Droidekas ha però un prezzo molto elevato: per questo gli avari funzionari della Federazione usano i Droidekas solo in casi eccezionali, quando i Droidi da Battaglia possono non bastare, oppure quando essi stessi si trovano in pericolo.


  6. #56
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    Predefinito Re: Archivio Stellare (post 16)

    C1-P8 (R2-D2)


    DescrizioneC1-P8 è un robot della serie C1 ovvero un " astromech droids" creato per operare nello spazio interstellare ed in grado di interfacciarsi con sistemi di computer e soprattutto con i sistemi di navigazione delle astronavi da combattimento. Per questo motivo Artoo-Detoo è in grado di fornire a qualsiasi pilota tutte le necessarie informazioni per essere in grado di pilotare centinaia di tipologie di caccia stellari esistenti senza contare che all'occorrenza può pure diventare un abile secondo pilota.
    Fisicamente, C1-P8 si collega al computer di bordo attraverso una sonda periscopica che innesta in una presa standard presente all'interno della parte anteriore della carlinga del veicolo spaziale in cui egli è posizionato. Attraverso tale collegamento questo robot è in condizioni di monitorare, elaborare ed archiviare tutte le performance di volo, le mappe, le coordinate per il salto in iperspazio e soprattutto è in grado di localizzare eventuali anomalie tecniche o difetti nei codici dell'elaboratore di bordo: rilevata l'anomalia egli non si limita a comunicarla al suo padrone ma spesso è anche in grado di eliminarla o compensarla con un programma di recupero presente nel suo database personale.
    C1-P8 comunica attraverso un linguaggio elettronico complesso che consiste principalmente nell'emissione di fischi, beep e cinguettii di vario genere; è in grado di intendere la maggiorparte dei linguaggi umani ma per farsi da loro capire necessita dell'ausilio di un computer di bordo dotato di monitor sul quale compaiono i suoi messaggi in forma testuale. Ancora meglio se è accompagnato dal suo fedele amico droide quale C-3PO il quale da buon droide protocollare è in grado di tradurre le emissioni sonore di C1-P8 e di tradurle in un qualsiasi altro linguaggio.


  7. #57
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    Predefinito Re: Archivio Stellare (post 17)

    Qui Gon-Jinn



    Specie: Umana

    Sesso: Maschio

    Altezza: 1,93

    Arma Preferita: Lightsaber (lama verde)

    Appartenenza: Vecchia Repubblica, Jedi

    Informazioni:Qui Gon-Jinn fu il Padawan del Conte Dooku, un Jedi che si fece successivamente sedurre dal lato Oscuro della Forza.
    Qui-Gon viaggiò attraverso la Galassia per proteggere i cittadini della Repubblica e difendere la giustizia.
    Il suo apprendista Obi-Wan fu sempre al suo fianco ed imparò molto da lui, osservando la sua saggezza e la sua esperienza.
    Qui-Gon era molto sensibile alla Forza ed aveva una forte empatia con tutte le forme di vita. Seguì spesso il suo istinto, anche se questo lo portò ad opporsi ad alcune decisioni del Consiglio degli Jedi, procurandogli la fama di ribelle.
    Fu proprio Qui Gonn a scoprire le potenzialità di Anakin Skywalker: conobbe il ragazzo quando, per un avaria all' iperpropulsore, la nave su cui viaggiava anche la regina Amidala, fu costretta ad un atterraggio di emergenza su un remoto pianeta di nome Tatooine; in cerca di denaro contante per riscattare i pezzi di ricambio necessari, Jinn si fece convincere da Anakin a scommettere su una corsa di Sgusci (Pod-Racer), il Jedi però aveva un'altra idea: scommettere la nave contro la libertà del ragazzo.
    Quando Anakin vinse la corsa il suo proprietario, un certo Watto, fu costretto a rendere onore alle proprie scommesse.
    Qui Gon perse la vita nel tentativo, per altro riuscito, di liberare il pianeta Naboo dall'oppressione della federazione dei mercanti, durante un duello all'ultimo sangue tra lui, il suo Padawan Obi Wan Kenobi e Darth Maul, il sith inviato da Lord Sidious nel tentativo di controllare il pianeta.
    Il suo corpo vennè bruciato su una pira in un'antica celebrazione funebre Jedi ed egli viene ancora ricordato come uno dei grandi Maestri nel periodo antecedente il dominio imperiale.


  8. #58
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    Predefinito Re: Archivio Stellare (post 18)

    I caccia T.I.E.

    Il simbolo più evidente delle forze dell’Impero nel periodo della sua massima espansione è di certo il caccia monoposto TIE, utilizzato su vastissima scala e ovunque, dai più minuscoli presidi planetari alle imponenti navi Star Destroyer di classe Imperiale.
    Una grande manovrabilità e una velocità spaziale superiore alla maggior parte delle astronavi sono le caratteristiche principali del TIE, facilmente riconoscibile per i pannelli esagonali laterali e per lo scafo sferico. La sua versatilità lo rende adatto sia all’intercettazione che a missioni di scorta, ricognizione, pattugliamento o appoggio agli attacchi al suolo.

    Descrizione:Il primo modello denominato T.I.E., Twin Ionic Engine ovvero a motori ionici gemellati, venne progettato e costruito prima della caduta della Vecchia Repubblica presso la Republic Sienar Systems, divenuta in seguito Sienar Fleet Systems, o SFS, quando l’Impero ne prese il controllo per avviare la produzione in serie dei primi caccia, con lievi modifiche rispetto al prototipo originale.
    Il particolare sistema motore di questi caccia utilizza gas ionizzati, introdotti in speciali acceleratori di microparticelle che li spingono ad una velocità prossima a quella della luce. La necessità di manutenzione sui motori ionici è alquanto ridotta rispetto ad altri, non avendo questi parti meccaniche in attrito né elevate temperature d’esercizio. L’emissione guidata delle particelle accelerate fornisce la spinta propulsiva, che può essere indirizzata in ogni direzione permettendo un’eccellente possibilità di manovra, mentre una notevole efficienza nello sfruttamento dell’inerzia fornita dalla propria massa consente al TIE di caricare a bordo una limitato carico di propellente, unendo le sue caratteristiche di leggerezza alla potenza dei motori per raggiungere un’elevata velocità. Dirigendo il getto di particelle il pilota esperto può eseguire incredibili manovre evasive od acrobatiche, ma alla facilità di virata si contrappone l’impossibilità di effettuare brusche decelerazioni, salvo rischiare gravi danni strutturali ai piloni di supporto. A differenza dei caccia dell’Alleanza Ribelle, i TIE non sono forniti di motore iperspaziale, essendo studiati per fare capo a grandi navi-appoggio o basi fisse. Inoltre l’ingombro del sistema di iperguida ne comprometterebbe la manovrabilità, ed evidentemente ne renderebbe assai meno economica la produzione su vasta scala. Per simili motivi nemmeno gli scudi deflettori sono previsti a bordo, il che nonostante scafo e pannelli siano corazzati rende il TIE estremamente vulnerabile agli attacchi laser. Alla grave lacuna dovrebbe sopperire una tattica basata sugli assalti in massa, spesso risolti con ingenti perdite, confidando sulla velocità onde colpire per primi e sulla capacità di evadere il fuoco avversario con rapide manovre.
    I caccia TIE sono armati con due cannoni laser binati anteriori, montati nella cabina sferica. In origine l’alimentazione della batteria laser era in comune con quella dei motori, e ciò poteva comprometterne la piena efficienza in caso di fuoco prolungato. Un generatore separato per ovviare al problema ed incrementare gittata e potenza dei cannoni viene quindi introdotto nella successiva generazione di caccia, denominata TIE/In.
    Nel periodo tra l’attivazione della prima Morte Nera, distrutta dall’Alleanza Ribelle nella battaglia di Yavin, e la conclusiva battaglia di Endor il progetto del caccia TIE si evolve in nuovi modelli, rinnovandosi ed adattandosi a nuove necessità d’impiego.

    TIE/In


    Descrizione:Misura 6,3 m. di lunghezza e ha 2 giorni standard di autonomia. Con un’alimentazione autonoma per l’armamento quale principale innovazione, il TIE/In sostituisce gradualmente il precedente modello, divenendo l’elemento-base della flotta.

    TIE/rc


    Descrizione:Caccia ricognitore, è dotato di un sofisticato sistema di sensori adatti alla perlustrazione e di mezzi di comunicazione a lungo raggio. Monta un solo cannone laser anteriore.

    TIE/fc

    Descrizione:Ricognitore d’appoggio per i sistemi di mira. Munito di comunicatori anti-disturbo e dispositivi laser per l’individuazione del bersaglio, avvicinando l’obiettivo fornisce alla nave madre i precisi dati di puntamento per il bombardamento navale a lungo raggio, sia spaziale che al suolo. In seguito all’introduzione dei bombardieri TIE, ne supporta gli attacchi mirati.

    TIE/gt


    Descrizione:Lo sforzo bellico per contrastare la Ribellione rende necessario un caccia specificamente adatto alle missioni a lungo raggio, al bombardamento ed al supporto degli attacchi al suolo. Ciò induce ad apportare alcune modifiche al TIE base con un allungamento dello scafo dietro la cabina sferica, per contenere un più pesante armamento e nuovi sistemi di mira, mentre i pannelli laterali sono "piegati" verso l’interno a conferire una linea più compatta.
    Lo speciale caccia personale pilotato da Darth Vader durante la battaglia di Yavin riassumeva molte di queste innovazioni.

    Bombardiere TIE


    Descrizione:Sostituisce rapidamente il TIE/gt, rientrando nella categoria di bombardiere leggero piuttosto che in quella di caccia. Lungo 7,8 m., ha una struttura "ad ali piegate" e con un due scafi paralleli che risolvono i precedenti problemi di carico, riservando il vano destro alla cabina di pilotaggio con la strumentazione ed il sinistro agli armamenti pesanti. Munito di due cannoni laser anteriori binati, trasporta un armamento standard di 16 missili a concussione ma può altresì munirsi di detonatori termici a caduta, bombe protoniche e mine spaziali. L’utilizzo del bombardiere consente alla flotta imperiale attacchi "chirurgici" mirati su particolari obiettivi, o laddove si vogliano evitare gli effetti eccessivamente devastanti di un bombardamento navale.

    Intercettore TIE


    Descrizione:L’ultima generazione di caccia. Misura 6,6 m. in lunghezza, i pannelli ad ali piegate sono ampi a maggior supporto dei motori ed allungati in avanti, ma resi in forma appuntita ed aerodinamica per non intralciare la visibilità diretta del pilota. Montati alle loro estremità, quattro cannoni in direzione di volo si aggiungono al laser binato sullo scafo, mentre nuovi sistemi di puntamento e di tiro ne accentuano precisione e intensità di fuoco. I motori ionici sono più grandi e sviluppano una velocità maggiore rispetto ai comuni TIE, un innovativo sistema di proiezione per la propulsione a getto di particelle permette poi di regolare singolarmente i deflettori di flusso gemelli, i quali consentono un arco di virata ancora più stretto, bilanciandosi reciprocamente in fase di manovra. La diffusione dell’intercettore è rimasta limitata, e sino allo scontro finale di Endor la flotta imperiale non è mai riuscita ad impiegarlo su vasta scala.

    La flotta dell'Impero


    Descrizione:I grandi Star Destroyer di tipo Imperiale imbarcano un’intera formazione di 72 TIE, mentre gli Star Destroyer della precedente classe Victory, di minori dimensioni (900 m. contro i 1600 degli Imperiali), ne trasportano due sole squadriglie da 12.
    Una formazione comprende per definizione gli stessi TIE, l’equipaggiamento, i piloti e il personale di supporto al completo, tutti a rapporto di un proprio comandante con una catena gerarchica autonoma rispetto al resto dell’equipaggio dello Star Destroyer. Il comandante della formazione risponde direttamente al capitano della nave.
    La formazione comprende sei squadriglie. Nel periodo della battaglia alla luna di Endor la composizione standard di TIE in una formazione prevede una squadriglia di intercettori, una di bombardieri e quattro squadriglie di caccia, una delle quali da ricognizione.
    Ogni squadriglia è formata da tre stormi di quattro TIE ciascuno, le unità tattiche più comunemente adoperate. Uno o due stormi in una squadriglia di caccia si compone di TIE/fc, a supporto dei bombardieri o delle forze d’attacco.
    Lo stormo è a sua volta suddiviso in due elementi. L’elemento rappresenta l’unità tattica di base, componendosi di un capo e di un gregario che ne segue gli ordini.
    I piloti dei caccia TIE sono tenuti in alta considerazione per la loro abilità, ed esiste una certa sana rivalità fra quelli di stanza in guarnigione e coloro che prestano servizio sulle astronavi della flotta.









  9. #59
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    Predefinito Re: Archivio Stellare (post 19)

    Conte Dooku



    Specie: Umana

    Sesso: Maschio

    Altezza: 1,75

    Arma preferita: Lightsaber

    Appartenenza: Inizialmente fedele all'ordine dei Jedi, venne successivamente attratto dal lato oscuro della forza e divenne un Sith con il nome di Lord Tiranus

    Informazioni: Un tempo un grande maestro Jedi, il Conte Dooku ha abbandonato l'ordine dopo la morte di Qui-Gon Jinn, diventando l'ultimo dei Venti Perduti, i Jedi rinnegati. Ha stretto un'alleanza con potenti gilde e corporazioni e con molti sistemi stellari dando vita alla Confederazione dei Sistemi Indipendenti, un imponente movimento separatista che combatte il governo centrale della Repubblica Galattica con il fine della secessione. Uno stato alternativo del quale egli è il leader carismatico.
    Eserciti di droidi da battaglia della Federazione del Commercio e altre macchine da guerra sono pronti a sfidare la Repubblica, che invece non è mai stata dotata di alcun esercito. Scocca l'ora della guerra, la prima guerra su scala galattica che la plurimillenaria Repubblica abbia mai vissuto.

  10. #60
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    Predefinito Re: Archivio Stellare (post 20)

    La Morte Nera



    DIMENSIONI: 120 km. di diametro.

    CAPACITÀ DI CARICO: oltre il miliardo di tonnellate.

    AUTONOMIA: tre anni standard.

    PROPULSIONE: motori ionici sub-spaziali a bassa velocità; anche l’Iperguida è sensibilmente più lenta che nelle grandi astronavi imperiali.

    SCAFO: corazzato in acciaio Quadanium.

    EQUIPAGGIO: 265.675 unità di personale; 57.276 serventi.

    PASSEGGERI: 607.360 soldati dell’esercito; 25.984 assaltatori imperiali; 167.216 piloti, membri d’equipaggio e personale ausiliario delle navi; 42.782 unità di personale tecnico e di supporto alle navi.

    ARMAMENTO:
    5.000 Batterie Turbolaser.
    5.000 Turbolaser Pesanti.
    2.500 Cannoni Laser
    2.500 Cannoni Ionici
    768 Proiettori di Raggio Traente, in grado di agganciare astronavi da battaglia.


    1 Cannone Superlaser ad arco di tiro frontale, situato nell’emisfero nord, con una portata ottimale stimabile sui 200.000 chilometri. La sua enorme parabola concentra l’emissione di otto raggi di sorgente periferica in un solo punto di fuoco innanzi alla grande lente centrale, formando un unico raggio distruttore.

    DOTAZIONE:
    4 Incrociatori d’Assalto; 3.600 Navette d’Assalto; 2.840 Navette Cannoniere Skipray; 1.860 Navi da Sbarco Planetario; 13.000 Navicelle d’Appoggio.
    7.200 unità TIE divise in 100 Stormi.
    4.483 Semoventi Juggernaut; 1.420 Mezzi Corazzati a Repulsione, 1.420 Repulsori, 1.400 Camminatori AT-AT; 1.400 Camminatori AT-ST; 355 Fortezze Volanti, 178 Basi Mobili di Comando.

    COMANDO:


    Il Grand Moff Tarkin ebbe il comando della stazione, vice-comandanti furono designati l’Ammiraglio Motti per la Marina Imperiale e il Generale Tagge per l’Esercito. La Morte Nera imbarcava un intero Esercito di Settore, più due intere legioni di fedelissimi Assaltatori agli ordini esclusivi del Grand Moff sotto il diretto controllo imperiale. Quale inviato personale dell’imperatore, Lord Darth Vader era al di sopra della normale catena di comando, secondo in autorità, almeno nominalmente, al solo Tarkin.

    DESCRIZIONE:Una poderosa stazione spaziale da battaglia delle dimensioni di una piccola luna, munita di un’arma innovativa in grado di distruggere in un sol colpo un intero pianeta: un gigante apparentemente inarrestabile abbattuto però dal minuscolo caccia di Luke Skywalker nella battaglia di Yavin, come la sua seconda versione fu distrutta presso la luna di Endor dall’incursione del Millennium Falcon.
    Il progetto "Morte Nera" fu avanzato dal Governatore Tarkin in un piano generale per il mantenimento dell’ordine imperiale, basato sul terrore. Tarkin propose a Palpatine l’istituzione di una forza sovra-settoriale direttamente rispondente all’imperatore, con poteri superiori all’autorità di governo dei Moff locali, accusati di badare alla politica assai più che alla sicurezza dell’Impero, per stroncare sul nascere ogni accenno di ribellione nei sistemi esterni. Una dottrina che adotta la paura come primario strumento di controllo aveva bisogno di un potente simbolo, secondo il governatore: un’arma così devastante da costituire un deterrente a qualsivoglia idea di opposizione, talmente vasta e formidabile da potersi considerare invulnerabile, ed identificare con l’Impero stesso. Col nuovo titolo di Grand Moff, Tarkin fu così nominato Governatore dei Settori Esterni e gli venne affidato in segreto il progetto della stazione.
    Pare che un prototipo sperimentale della Morte Nera fosse stato realizzato nel sistema di Kessel, costituito da una semplice struttura portante munita soltanto di reattore, propulsione e cannone Sulperlaser.
    La prima stazione operativa, quella distrutta presso Yavin IV, fu costruita nell’orbita del pianeta Despayre, colonia penale nel sistema periferico di Horuz, sfruttando la locale manodopera di reclusi in impianti industriali di superficie e con un massiccio impiego di schiavi wookiee. Il progettista Bevel Lemelisk fece un largo utilizzo di moduli e strutture imperiali standard, sia per l’ecomomia d’uso di molti componenti prefabbricati che per semplificare l’addestramento del personale e dell’equipaggio, mentre l’operazione fu condotta in tale segretezza che nemmeno il Senato, prima di essere sciolto da Palpatine, ne venne al corrente. Fortunatamente un commando dell’Alleanza Ribelle riuscì ad impadronirsi degli schemi tecnici della stazione durante le operazioni di salvataggio dell’Ammiraglio Ackbar, prigioniero di Tarkin.
    La stazione spaziale era divisa in ventiquattro moduli settoriali di superficie, dodici per ogni emisfero, ognuno strutturato come una sottostazione autonoma, talvolta specializzata come per l’area del Superlaser, dotata di complessi urbani e di un comando di zona coordinato con il comando centrale. La crosta abitabile aveva uno spessore tra i due e i quattro chilometri, e nei vasti hangar e depositi interni la custodia in sospensione di gravità di navi, mezzi, equipaggiamento e provvigioni era assicurata dalla protettiva luminescenza dei campi di stasi.
    La gravità artificiale era generalmente orientata verso l’interno, come in un planetoide naturale, ma la sua direzione poteva cambiare da zona a zona secondo necessità, mentre il collegamento tra i diversi ambienti era semplificato dall’assetto variabile dei velocissimi turboascensori, muniti di compensatori gravitazionali. Gli hangar principali erano orientati come perpendicolari al nucleo, isolati dal vuoto esterno tramite campi di forza a trattenere l’atmosfera, e dalle strutture circostanti con portelloni anti-blaster e turboascensori a prova di decompressione. Particolari erano gli hangar per i TIE, comprendenti delle enormi rastrelliere a soffitto suddivise in settantadue alloggiamenti, sufficienti per un’intera formazione, in cui ogni singolo caccia era tenuto in sospensione sul ponte. L’accesso dei piloti all’abitacolo attraverso il portello superiore era assicurato da una rete di passerelle sovrastanti, mentre il decollo e l’attracco dei TIE veniva esclusivamente affidato all’aggancio dei raggi traenti.
    Più che sui suoi limitati scudi deflettori, le difese della Morte Nera si affidavano principalmente alla robusta corazzatura esterna, alla rete di batterie turbolaser di superficie e alla dotazione formidabile di TIE ed astronavi.
    L’eccessiva fiducia nel suo potenziale, non ultimo quello intimidatorio, e la sopravvalutazione della tecnologia nei confronti della Forza ne decretarono tuttavia la rovina, in specie nella Battaglia di Yavin in cui il solo Darth Vader intuì una reale minaccia nell’attacco mirato dei caccia Ala-X e Ala-Y, mentre il Grand Moff nemmeno ritenne necessario un impiego massiccio delle pur numerose squadriglie di caccia TIE.



  11. #61
    Il Fedel Griso
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    Predefinito Re: Archivio Stellare (post 21)

    Millenium Falcon



    Pianeta di provenienza: Corellia

    Lunghezza: 26.7 m

    Casa di Costruzione: Corellian Engineering Corporation

    Tipo: YT-1300

    Armamenti: Quadruplo turbolaser, Missili a Concussione

    In Uso: Contrabbandieri, Alleanza Ribelle

    Breve Descrizione: E' una delle navi che ha dato più vittorie nelle battaglie spaziali dell'Alleanza Ribelle. Famosa inoltre per aver tirato fuori dai guai Luke e compagni moltepilici volte. Il suo design è quello del classico cargo corelliano, con un corpo centrale schiacciato a forma di disco e due "mandibole" per caricare merci. La cabina di pilotaggio è di forma cilindrica ed è posizionata sul lato destro della nave. Ma il Falcon è un'astronave fortemente modificata dalla sua configurazione di base. I motori sono truccati (persino quelli dell'Iperspazio, vedi post apposito) così come gli scudi e gli armamenti fino a livelli "quasi" illegali. In particolare monta due postazioni con doppi cannoni turbolaser di derivazione militare nella parte superiore e inferiore dello scafo, un cannone laser antiuomo nascosto nella parte inferiore e due bocche lanciamissili nelle "Mandibole" anteriori. Il motore iperspaziale, essendo modificato, è molto delicato, è quindi spesso finisce vittima dei suoi malfunzionamenti. Molto importanti sono i compartimenti segreti, che sono a prova di scanner a ricerca (dove si nasconderanno Luke e gli altri in "A new Hope"). Il Falcon era di proprietà di Lando Carlissian, ma quest'ultimo lo perse in una accessa partita a sabacc contro Han Solo, che insieme al suo amico Chewbacca, divenne il proprietario della "Nave più veloce della Galassia". Nel periodo in cui era proprietà di Lando, gli furono installati gli scompartimenti anti-scanning. In quel periodo il Falcon disponeva solo di un misero doppio cannone laser anteriore, e subì una delle tante cicartici di battaglia, un solco a fianco del pannello di entrata a causa di una collisione con un caccia della confederazione Renatasiana. Nelle mani di Solo le modifiche al trasporto continuarono, furono rinforzate tutte le zone vitali del Falcon con corazze rinforzate e fu dotato di un intero set di scudi Kuat Drive Yards, Nordoxicon e Novaldex, rendendo il Falcon a tutti gli effetti una nave da guerra. Fu aggiunta inoltre un'antenna radar a lungo raggio nella sua parte superiore. Tutta la parte tecnica della nave può essere controllata dalla parte anteriore della nave, e il computer di bordo è equipaggiato con 3 cervelli elettronici, che rendono la nave spesso schizofrenica con se stessa. All'interno si trovano ovunque fili sporgenti e circuti in bella vista e ciò è dovuto alle molteplici modifiche. Nella parte posteriore (il corpo centrale) si trova una zona abitabile e un tavolo con hologame. Inoltre per le situazioni di emergenza la nave è equipaggiata con un bacta tank e una cella criogenica (utile anche per i trasporti di "merce vivente").
    Ebbe un ruolo importante negli ultimi anni dell'Impero, e fu protagonista di incredibili imprese della Ribellione. Fu Han Solo a scortare Luke nell'attacco finale alla prima Morte Nera, e nella fuga da Hoth nel Falcon si mise in salvo la principaessa Leia.Fu inoltre responsabile della distruzione della seconda Morte Nera, dopo una corsa mozzafiato nei suoi condotti (guidata questa volta però da Lando).

  12. #62
    Il Puppies L'avatar di mikeli
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    Predefinito Re: Archivio Stellare (post 22)

    Vicerè Nute Gunray


    Specie: Neimoidiano
    Sesso: Maschio
    Altezza: 1,91m
    Origine: Neimoida
    Affiliazione: Federazione dei mercanti

    Cenni sul personaggio:Originario del pianeta Neimoida, Gunray nacque come secondo tradizione del suo pianeta in un'arnia. Li fù cresciuto e allevato per circa sette anni.
    In queste arnie appunto, i giovani Neomoidani che riescono ad accaparrarsi più cibo vivono mentre i più sfortunati soccombone e quindi muoiono.
    Gunray faceva parte della seconda categoria, quella delle larve deboli...si pensava infatti che sarebbe morto in fretta.
    Invece non fu cosi...Il giovane Gunray riuscì a sopravvivere organizzando una politica di alleanze all'interno dell'arnia.
    In seguito fu addottato da una delle famiglie piu potenti dell'alveare da cui prese anche il nome: i Nute.
    Poco tempo dopo si alleò con Darth Sidious...il sith costrinse il Neimoidiano ad allearsi con lui tramite ricatti...per ricompensa il Sith fornì a Nute informazioni sul piu pericoloso dei Neimoidiani, che avrebbe messo sotto minaccia la supremazia del clan Nute...
    Liberatosi dell'intruso, Gunray giurò completa fedeltà a Sidious.
    Nel giro di un anno ebbe la carica di Vicerè della federazione dei mercanti...Successivamente Sidious ordinò al vicerè la costruzione di un esercito di droidi da battaglia per il blocco al pianeta Naboo.
    Il cancelliere supremo però, riuscì a cogliere di sorpresa il vicerè mandando due Jedi per mettere fine alla controversia del blocco.
    Sidious ordinò l'uccisione dei due "diplomatici" ma Gunray fallì...decise quindi di provare a farli fuori da solo tenendo il Sith all'oscuro del fallimento.
    Purtroppo per lui, i Jedi riuscirono a fuggire da Naboo insieme alla regina Amidala e a quel punto il vicerè non potè piu tenere nascosto l'accaduto a Sidious.
    Il Sith rivelò Darth Maul e disse che avrebbe pensato lui ai Jedi...
    Nel periodo successivo, Gunray si occupo dei Gungan tramite i droidi da battaglia....Nel frattempo i Jedi erano ritornati su Naboo insieme ad Amidala...Obi Wan e Qui-Gon si occuparono di Maul mentre la regina, tramite uno stratagemma, riuscì a negoziare una resa con i Neimoidiani. La sconfitta definitiva per la federazione, avvenne quando Anakin Skywalker distrusse la nave controllo dei doridi che orbitava intorno a Naboo.

  13. #63
    Il Puppies L'avatar di mikeli
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    Predefinito Re: Archivio Stellare (post 23)

    Podracer di Anakin Skywalker

    Costruttore: Anakin Skywalker
    Origine veicolo: Tatooine
    Notizie: Uno schiavo di nome Anakin Skywalker, realizzò questo progetto di Podracer da corsa a soli nove anni!
    Gran parte dei pezzi del mezzo, provenivano da scarti provenienti dalle piste o dalla città di Mos Espa.
    Nonostante i pezzi usati fossero "scadenti", il veicolo era potentissimo.
    Il motore del pod, era costituito da due motori Radon-Ulzer 620c.
    Ciascun motore misurava sette metri di lunghezza e insieme producevano una velocità pari a 974km/h a pieno regime.
    Gli accoppiatori di energia, si trovavano tra due piastre coassiali poste tra i motori; generavano in potente fascio di energia però non mortale.
    La cabina del podracer, era poco piu lunga di tre metri; era scoperta e aveva davanti a se un parabrezza per deviare polvere e sabbia. Alloggiava i comandi, controllava la temperatura del motore e i dispositivi di accensione tramite gli interruttori montati sulla plancia degli strumenti.

  14. #64
    Il Nonno L'avatar di Jedi-78
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    Predefinito Re: Archivio Stellare (post 24)

    Maw

    Il Maw è forse il posto più assurdo che l'intera galassia conosca. Si tratta di un gruppo di grossi asteroidi (dimensioni planetarie) che sono situati tra un infinità di buchi neri, barriere naturali a protezione dei planetoidi che, per miracolo formato dalla vicinanza di buchi neri opposti e contrari, non vengono da essi risucchiati.

    In questo luogo Tarkin trovò una protezione perfetta per la creazione del suo laboratorio di sperimentazioni armi. Qui fu tenuta in "ostaggio" Qui Xux (leggere post apposito) scienzata ideatrice di armi da distruzione quali la Morte Nera (questo non è molto chiaro, dato che con l'arrivo di EpII sembra che quest'arma sia stata costruita non dall'Impero... Mah! ) ed il Disintegratore Stellare (post apposito). Difesa da un funzionante prototipo della stazione imperiale per eccellenza, la Morte Nera, la zona era governata da inetti che, dopo la morte di Tarkin, non furono in grado di sgominare il distruttivo attacco portato dai Rogue Squadron.

  15. #65
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    Predefinito Re: Archivio Stellare (post 25)

    Disintegratore Stellare

    Tipo di veicolo: Piccola astronave

    Arma di distruzione: Bomba disintegratrice

    Appartenenza: Rimanenza Imperiale

    L'arma assoluta: il piccolo veicolo può apparire semplice e poco distruttivo, ma ha una struttura veramente pericolosa, ed è munito di un arma ancora peggiore.

    Questa navicella è perfettamente in grado, infatti, di entrare in una stella ed attraversarla passando dal nucleo senza danni.

    Ideata da Qui Xux (post apposito), la quale pensava fosse solo per "esperimenti scientifici", la piccola nave, grande come un Y-Wing (se non ricordo male... scusate è da molto che non leggo di esso... N.d. Jedi-78 ) era dotata di una bomba che, coperta dello stesso materiale della nave era capace di raggiungere intera il nucleo della stella ed esploderci all'interno provocando l'instabilità dello stesso e la sua conseguente disintegrazione.

    Kyp Durron, giovane allievo di Luke, lanciò l'astronave in una stella, ma in seguito, tentato dal Lato Oscuro, la riprese per vendicarsi dei rimanenti imperiali.

    Riportato alla ragione dal suo grande amico Han Solo, (aveva sconfitto Luke ed in quel momento egli era a rischio di morte), Kyp lanciò, nel Maw, l'astronave dentro ad un buco nero, l'unico luogo da cui, persino il più potente Jedi, non avrebbe potuto più richiamare a sè quella nave di distruzione.

  16. #66
    Il Fedel Griso
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    Predefinito Re: Archivio Stellare (post 26)

    Super Star Destroyer Executor



    Pianeta di provenienza: Fondor

    Lunghezza: 12,800 meters

    Casa di Costruzione: Kuat Drive Yards

    Tipo: Ammiraglia della Flotta.

    In Uso: Impero

    Breve Descrizione: La Executor è la prima nave di una nuova generazione di astronavi da battaglia dell'impero. E' una Star Destroyer di Classe Imperial. Fu costruita in gran segreto nei cantieri su Fondor dalla Marina Imperiale e la Kuat Drive Yards sotto la supervisione dell'Ammiraglio Griff. Divenne immediatamente l'ammiraglia della flota stellare dell'Impero e spesso ospitava a bordo Darth Vader in persona. La sua prima missione fu una dimostrazione all'intera Galassia che l'Impero era ancora potentissimo, nonostante la distruzione da parte della Ribellione della prima Morte Nera. La Executor distrusse l'avamposto ribelle a Laakteen, quindi si diresse su Yavin 4, dove la Flotta Ribelle stava compiendo una fuga frettolosa alla volta di Hoth. Diverse navi Ribelli però, grazie all'utilizzo di particolari gemme molto potenti, gli scudi della Executor caddero, e la nave cominciò a subire dei danni. Ma un errore di calcolo dell'ammiraglio Griff fece apparire sal salto dell'Iperzspazio tre Super Star Destroyer proprio sopra la Executor, e questa fu la sua fortuna, infatti le tre navi andarono distrutte e la Executor ne uscì indenne. Successivamente divenne l'ammiraglia dell'Imperial Death Squadron nella battaglia di Endor. Finì distrutta sulla seconda Morte nera, in seugito a uno scontro con un A-Wing (l'ironia della sorta, una nave immensa distrutta da un incidente con un caccia monoposto...come se con fate un incidente mentre guidate un Tir contro una Micromachine...vabbè, scusate la digressione) contro il suo nucleo di pilotaggio. Era comunque il primo obiettivo della flotta ribelle per dare tempo alla Task Force sulla luna di Endor affinchè distruggesse lo scudo dell seconda Death Star. La forma della Executor ricorda quella classica delle Star Destroyer, solo immensamente più grande e mastodontica. La superficie dell'Executor è costellata di qualunque tipo di armamento. Nella parte anteriore monta 200 batterie di turbolaser leggere e pesanti, 50 bocche lancia missili a concussione, 100 cannoni e ioni e 20 raggi trattori. Ogni fianco monta 75 batterie leggere di turbolaser, 50 batterie pesanti, 75 bocche lanciamissili, 50 cannoni a ioni e 10 raggi trattori. La parte posteriore, tradizionalmente la meno difesa in una nave, presenta a sua volta un armamento sconvolgente: 50 batterie turbolaser, 50 bocche lanciamissili e 50 cannoni a ioni. Insomma, una vera fortezza dello spazio, superata in potenza solo dalla Death Star probabilmente.

  17. #67

    Predefinito Re: Archivio Stellare (post 27)

    Spada normale (ligtsaber)



    è una spada comune e utilizzata da tutti i jedi.Questo modello però lo possiamo vedere tra le mani di Luke Skywalker.

  18. #68
    devilmanga
    ospite

    Predefinito Re: Archivio Stellare (post 28)

    Spada laser di Yoda.


    è la spada laser personale di Yoda.

    La si vede maneggiare solo nel II° epi. di Star Wars durante lo scontro con il Conte Dooku (Dart Tiranus).

  19. #69
    Il Puppies L'avatar di mikeli
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    Predefinito Re: Archivio Stellare (post 29)

    Senatore Palpatine


    Razza: umana
    Altezza: 1,78 m
    Origine: Naboo
    Affiliazione: Senatore

    Informazioni: Palpatine era nato povero sul pianeta Naboo.
    Aveva un carattere schivo e dotto, incompatibile con la carriera che prese in seguito. Tuttavia, quest'uomo aveva una dote caratteriale che superava di granlunga il suo carattere schivo: l'ambizione.
    Prima di diventare Senatore, egli tentò varie volte di ottenere qualche carica politica; ma in maniera infelice. Ma a ogni sconfitta subita, esso diveniva piu forte imparando dai propri errori, e riuscì a cogliere il momento adatto per candidarsi alla carica di Senatore di Naboo con successo.
    Fù eletto, e tale carica gli permise di rappresentare oltre a Naboo anche altri 30 sistemi dell'orlo esterno.
    Molti suoi "colleghi" Senatori, ritenevano che Palpatine sarebbe rimasto un politico di secondo piano anche dopo avere conquistato la carica. Tuttavia si sbagliavano...Egli rimase molto riservato, ma strinse velocemente molte amicizie e conoscenze importanti.
    Con il passare degli anni, Palpatine riuscì a crearsi una cerchia di seguaci e leccapiedi, tra cui govenratori regionali e planetari e infine anche lo stesso cancelliere supremo.
    Palpatine compariva di rado alle feste e ai ricevimenti tanto amati dagli altri senatori. Egli preferiva rimanere nei suoi appartamenti a lavorare sodo per farsi strada nel mondo politico.
    Il piano per screditare il Cancelliere Valorum, era solo una piccola parte del progetto di Palpatine, il cui scopo era assicurarsi l'elezione a cancelliere supremo.
    Più avanti, la federazione dei mercanti assediò il pianeta natale di palpatine. Fu preso di mira pechè lo stesso senatore, aveva alzato di parecchio le tasse danneggiando la federazione.
    Con molta furbizia, Palpatine riuscì a convincere la regina Amidala di Naboo ad avviare la caduta di Valorum tramite una mozione di sfiducia e a candidarsi lui stesso come cancelliere.
    Le sue simpatie, e la sua posizione incorruttibile, fecero del voto una semplice formalità ed egli divenne Cancelliere supremo.
    Ora Palpatine, poteva avviare la seconda fase del suo piano...la Repubblica, ignara, stava correndo un grave pericolo...

  20. #70
    devilmanga
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    Predefinito Re: Archivio Stellare (post 30)

    jar jar Binks


    Razza:Gungan
    Sesso:maschio
    Provenienza:Otoh Gunga(città sottomarina)
    Altezza:1,96 m.

    Informazioni:Obi-Wan Kenobi e il suo maestro Qui-Gon Jinn lo incontrano in episodio I°(la minaccia fantasma).Lui era un grande imbranato,e venne salvato dai due Jedi prendendolo come guida,ma intanto venne esiliato dalla sua città sottomarina,intraprendendo così il viaggio con il padawan Obi-Wan e Qui-Gon.Molte volte a causa della sua goffagine si è trovato nei guai,ma se l'è sempre cavata.Infine venne chiamato a difendere la senatrice Amidala e divvenne capo della spedizione acquistando così la fiducia di tutti.

  21. #71
    devilmanga
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    Predefinito Re: Archivio Stellare (post 31)

    Otoh Gunga



    Informazioni:Questa è la località ovvero la città natale di jar jar Bink.Otoh Gunga si trova nelle acque di Naboo ed è li che vivono tutti i Gungan,la città è molto grande e per la sua goffagine jar jar ne è stato esiliato.

  22. #72
    devilmanga
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    Predefinito Re: Archivio Stellare (post 32)

    Anakin ligthsaber


    spada personale di Anakin


  23. #73
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    Predefinito Re: Archivio Stellare (post 33)

    I trasporti Jawa



    I Trasporti Corelliani da Scavo Minerario, meglio conosciuti su Tatooine come Trasporti Jawa (Sandcrawlers nella versione originale), portati sul pianeta dai primi coloni, sono attualmente usati quasi esclusivamente dai Jawas per muoversi da un capo all'altro del Mare delle Dune e delle altre desertiche distese del pianeta. Inizialmente progettati per scavi minerari, questi trasporti furono abbandonati quando l'avventura dei minatori su Tatooine fallì definitivamente. I primi coloni di Tatooine, infatti, sondarono in lungo e in largo i deserti del pianeta, fronteggiando le tempeste di sabbia e le creature che incontrarono, cercando preziosi minerali, impiegando interi "eserciti" di Trasporti Sandcrawler per scavare miniere sempre più profonde. Col passare del tempo, però, ci si accorse che i minerali di maggior valore erano più facili da trovare in superficie che in profondità. I Sandcrawlers furono così abbandonati nel deserto. Poco dopo, i Jawas ne presero il controllo, modificandoli e riparandoli quando necessario, per adattarli alle loro esigenze.
    Dentro ogni Trasporto, i Jawas hanno creato un vasto labirinto di nicchie, dove i piccoli umanoidi mangiano, dormono e immagazzinano tutto quello che trovano nel deserto.
    I Jawas infatti sono famosi per essere esperti meccanici e progettisti: saprebbero mettere insieme un droide funzionante usando una sorprendente varietà di pezzi di scarto.
    Grazie allo spesso rivestimento di metallo, molto denso, i Trasporti Jawa sono virtualmente inarrestabili; i Jawas sono così protetti dai loro naturali nemici, i Predoni Tusken (meglio noti nel Bel Paese come Sabbipodi) e dagli altri pericoli del deserto di Tatooine. Tuttavia, le Truppe d'Assalto Imperiali (Stormtroopers) hanno dimostrato come neanche i Trasporti Jawa possano resistere alle potenti e precise raffiche blaster dei loro fucili E-11 (vedi numero 9 di GS.Net).
    I Trasporti Jawa si muovono grazie ad un motore a vapore di fusione, formato da una camera di combustione, dove le rocce raccolte vengono frantumate (dapprima con un frantumatore al laser, successivamente polverizzate meccanicamente) e poi fuse, per produrre vapore, che giunge in pressione alla trasmissione primaria, muovendo i cingoli posteriori. Purtroppo l'impianto della trasmissione, progettato ad elevata resistenza meccanica, non ha reso possibile, nemmeno ai Jawas, inserire un sistema sterzante per i cingoli posteriori, il che limita la mobilità del mezzo, rendendo più problematiche le manovre strette. Tuttavia, la resistenza della trasmissione, se da una parte penalizza la mobilità, dall'altra permette al Trasposto Jawa di raggiungere i 30Km orari praticamente su ogni terreno. I repulsori elettrostatici dei cingoli (le tre fessure sul lato di ogni cingolo) tengono alla larga dalle meccaniche sabbia e quant'altro potrebbe infiltrarvisi, danneggiandole. I generatori, situati nella parte posteriore, sebbene piuttosto ingombranti, alimentano tutto il Sandcrawler, dai frantumatori, all'impianto di fusione, a quello di purificazione, che estrae il minerale dalle rocce fuse. Il generatore secondario alimenta tutto l'impianto elettrico, dalle luci, interne ed esterne, ai dispositivi di controllo, ai sensori, gru e sollevatori interni, ecc... Un generatore a parte invece alimenta il tubo ad aspirazione magnetica, che necessita di grandi potenze, essendo progettato per sollevare minerali anche molto densi (ne sa qualcosa C1P8!). Tale generatore, situato direttamente sopra il tubo, ha anche funzione energetica di emergenza. In ogni caso, sopra la trasmissione primaria si trovano quattro celle energetiche, che possono alimentare i sistemi base (insomma, non manca certo energia in questi Trasporti Jawa!).
    Nella parte anteriore dei Trasporti Jawa si trova invece un enorme magazzino, equipaggiato con un'infinità di nastri trasportatori, gru e attrezzature meccaniche di ogni genere, molte delle quali aggiunte dai Jawas stessi. Nell'interno si può trovare di tutto: vaporatori di condensa abbandonati e successivamente riparati dai Jawas, pezzi recuperati da relitti di astronavi precipitate, affiorati dalla sabbia dopo le frequenti tempeste dei deserti di Tatooine, droidi catturati o rubati, molti dei quali in pezzi. Dove una volta veniva immagazzinato il minerale estratto, si trova un grande cantiere che sforna droidi, apparecchiature riparate e quant'altro, pronti da vendere al miglior offerente.
    La rampa frontale, mossa da estensori idraulici, viene aperta per la vendita o per caricare relitti o qualsiasi pezzo non possa essere imbarcato con il tubo ad aspirazione magnetica. Generalmente, nel vano inferiore vengono imbarcati i droidi funzionanti destinati alla vendita, mentre nel vano superiore, quello più grande e attrezzato, vengono portati i pezzi di maggiori dimensioni o sui quali sono necessari interventi da parte dei Jawas. Per trasportare il materiale al vano superiore ci si avvale di una gru meccanica e di un nastro trasportatore, che porta i pezzi direttamente nell'interno.
    Un altro apparato dei Trasporti Jawa che ha subito forti modifiche da parte dei nuovi "padroni" è stata la cabina di controllo: divisa in due piani, quello inferiore dove si segna la rotta e si disegnano carte delle zone esplorate e quello superiore, di vero e proprio controllo del Trasporto. Forti modifiche hanno subito appunto i controlli, adattati alle capacità e... ehm... all'altezza dei piloti ed il complesso sistema di sensori, posti sotto la cabina stessa, notevolmente ampliato e modificato dai Jawas al fine di rilevare tutti gli eventuali pericoli o rottami utili a 360°, con un discreto raggio d'azione. Tali caratteristiche variano da Trasporto a Trasporto, a seconda delle capacità e della fortuna nel trovare i pezzi necessari della tribù Jawa che ne è "proprietaria".
    Essendo stati costruiti in tempi remoti, i Trasporti utilizzano tecnologie non proprio all'avanguardia: i generatori molto ingombranti, seppur potenti e affidabili, il motore a vapore, ecc... Tuttavia, non vi sono solamente aspetti negativi, in tutto ciò: il motore a vapore, ad esempio, non è tecnologicamente avanzato, ma garantisce una potenza e una resistenza tali da renderlo veramente notevole e permette di svolgere, oltre alla funzione motrice, anche quella di estrazione dei minerali.
    Tranne i Jawas stessi, nessuno sa esattamente quanti siano i Trasporti ancora funzionanti. Raramente sono stati visti viaggiare insieme, sebbene si dice che una volta l'anno si riuniscano in una località segreta del Mare delle Dune: a queste adunanze (sempre secondo voci) ogni tribù Jawa apre il suo Trasporto e scambia le merci con gli altri.

  24. #74
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    Predefinito Re: Archivio Stellare (post 34)

    Truppe d'assalto imperiali

    Costituiscono il più grande apparato militare della galassia formato da milioni di ufficiali, soldati, piloti e artiglieri, tutti al servizio dell'Impero e dell'imperatore Palpatine.
    I più conosciuti e temuti erano le Truppe d'assalto standard, che erano anche le più numerose, poi conosciamo anche le truppe d'assalto del deserto, gli assaltatori artici e le truppe da ricognizione. Generalmente sono tutte simili, e riconoscibli da questa descrizione: alti 1,83 m circa, tuta nera, coperta da un'armatura bianca di diciotto pezzi, molto resistente capace di respingere colpi di laser leggeri; la temperatura al suo interno è termicamente regolata, e con il casco l'armatura poteva essere ermeticamente sigillata. La corazza prevedeva anche una cintura contenente caricatori di riserva per l'arma blaster, un comlink, un macrobinocolo, un rampino ed un detonatore termico.
    Tutti gli elmetti possiedono al loro interno un comlink che permette loro di comunicare con altri soldati non vicini o con eventuali basi presenti in un determinato raggio.

    Truppe d'assalto standard



    Costituiscono la maggior parte dell'esercito dell'impero, e sono costituite da soldati armati di un fucile blaster E-11, e protetti da un armatura a 18 piastre completa. Furono la miglior alternativa dell'impero ai droidi: infatti i soldati pensano in modo autonomo, ed addestrati in maniera da essere fedelissimi all'imperatore. L'arma standard di cui sono dotati è un arma a media portata, compatta e potente che grazie ad un avanzata tecnologia di raffreddamento forniva una migliore resa rispetto agli altri blaster della stessa classe.

    Truppe d'assalto del deserto

    Sono una variante, pressochè uguale delle truppe standard, se non fosse per lo speciale equipaggiamento ottico e al sistema di elaborazione dell'atmosfera del casco, le truppe d'assalto del deserto potevano operare in climi molto caldi. Inoltre l'arma standard era diversa, ovvero un fucile blaster a ripetizione leggero T-21.

    Truppe da ricognizione



    Sono quelle più particolari: hanno una corazza molto diversa, che permette loro di spostarsi agevolmente anche nelle locazioni più inagibili e inaccessibili, anche l'elmetto è diverso, con una visiera che permette loro di proteggersi dal sole e dalla luce, pre avere una visione sempre nitida. Anche in questo caso l'arma è diversa e hanno in dotazione un blaster da esploratore, molto piccolo ma comunque efficace.

    Assaltatori artici



    Fanno parte del reparto speciale imperiale Blizzard, e li abbiamo visti solo in rare situazione come per esempio la battaglia di Hoth. Ogni soldato indossava la speciale tuta riscaldata, alimentata dalla potente cella energetica dello zaino; l'armatura è composta da meno pezzi, per permettere al soldato di muoversi già appesantito dallo zaino e dal tessuto riscaldante della tuta. L'arma in dotazione è un blaster E-11 modificato in grado di resistere le basse temperature.

  25. #75
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    Predefinito Re: Archivio Stellare (post 35)

    Aethersprite Delta-7 (caccia stellare Jedi)



    Progetto: Kuat Drive Yards

    Lunghezza: 8m

    Velocità: 12.000 km/h

    Proprietario: Accademia Jedi

    Affiliazione: Maestro Jedi Obi-Wan Kenobi

    Armamento: Cannoni laser

    Descrizione: C'è sicuramente da precisare come inizio, che i caccia Jedi sono dei caccia costruiti o modificati dai Jedi stessi o da meccanici esperti, che grazie ad avanzate tecnologie e modifiche, permettono a queste astronavi di raggiungere prestazioni elevatissime; detto questo sottointendo che questi tipi di astronavi possono essere pilotate solamente da dei Jedi o da piloti espertissimi in grado di viaggiare a velocità elevatissime come i piloti di Pod. E' stata la prina navetta caccia ad essere adattata ad un uso esclusivo ai Jedi, e può essere paragonata all'infiltratore Sith. Parlando tecnicamente, è una nave molto veloce e agile, che permette manovre d'attacco ed evasive come pochissime altre astronavi della galassia, ed è basata su di un prototipo di navesviluppato dalla maestra Jedi Adi Gallia (per maggiori info. pagina 1, topic 5), e si distingueva per il colore rosso bruno e la forma a cuneo, fino ad allora poco sfruttata. In quanto a modifiche, Obi-Wan stesso provvide a modificare la nave, e aggiunse un vano, sull'ala, sinistra, dove poteva alloggiare un unità tipo R: personalmente usava un unità sempre modificata da lui, che consisteva nell'uso di un corpo di unità R-4, più calotta di unità R-2.
    I motori del Delta-7, sono molto potenti per gli spostamenti a corto raggio, ma risultavano comunque troppo piccoli per i viaggi in iperspazio. Quindi la nave era stata dotata di un booster iperspaziale, che veniva agganciato o sganciato dalla nave a seconda dell'utilizzo che se ne voleva fare. Questo Booster aveva forma circolare, e dotava la nave di un'iperguida di Classe 1.
    Per il combattimento, il caccia era dotato di due laser binati, che gli fornivano una potenza di fuoco di prua di un chilotone a colpo. Nonostante l'incerdibile potenza di fuoco della sua nave, il maestro Obi-Wan, cercava di risolvere i suoi scontri in maniera più pacifica, da vero Jedi.

    Punto debole: L'unico punto debole della nave è che se il nemico ti sorprende, a distanza ridotta, mentre la nave e il booster iperspaziale sono agganciati (magari appena usciti dall'iperspazio),difficile sarà la fuga perchè appesantita la nave e difficile le manovre evasive: ma un Jedi se la cava in qualsiasi situazione.

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