Il Centenario che salto' dalla finestra e scomparve - Jonas Nonasson
...il titolo del libro è talmente strano di suo che non ho avvertito il bisogno di crearne uno io per il topic, ma bando alle ciance:
Il Centenario che salto' dalla finestra e scomparve
Jonas Jonasson
Bompiani, Romanzo Bompiano Narratori Stranieri | "Hundraåringen som klev ut genom fönstret och fönstret och försvann", 2009 | euro 17.90 pagg 446 | ISBN 978-88-452-6652-2
"
Allan Karlsson compie cento anni e per l’occasione la casa di riposo dove vive intende festeggiare la ricorrenza in pompa magna, con tutte le autorità.
Allan, però, è di un’altra idea. Così decide, di punto in bianco, di darsela a gambe.
Con le pantofole ai piedi scavalca la finestra e si dirige nell’unico luogo dove la megera direttrice dell’istituto non può riacciuffarlo, alla stazione degli autobus, per allontanarsi anche se non sa bene verso dove. Anzi, senza avere alcuna destinazione in mente. Nell’attesa del primo pullman in partenza, Allan si imbatte in un ceffo strano, giovane, biondo e troppo fiducioso che l’attempato Allan non sia capace di colpi di testa. Non potendo entrare nella piccola cabina della toilet pubblica insieme all’ingombrante valigia cui si accompagna, il giovane chiede ad Allan, con una certa scortesia, di vigilare bene che nessuno se ne appropri mentre disbriga le sue necessità. Mai avrebbe pensato, il biondo, quanto gli sarebbe costata questa fiducia malriposta e quella necessità fisiologica.
La corriera per-non-si-sa-dove sta partendo, infatti.
Allan non può perderla se vuole seminare la megera che ha già dato l’allarme, e così vi sale, naturalmente portando con sé quella grossa, misteriosa valigia.
E non sa ancora che quel biondino scialbo è un feroce criminale pronto a tutto per riprendersi la sua valigia e fare fuori l’arzillo vecchietto.
Una girandola di equivoci. Una esilarante avventura.
Una vitalità esuberante. Una galleria di personaggi senza paragoni. Un centenario capace di incarnare i sogni di ognuno, pronto a tutto per non lasciarsi scappare questo improvviso e pericoloso dono del destino.
«Un libro incredibilmente divertente» Monica Bengstonn, Smålänningen
RdSava73: ah si'? Quale?
«Era da tanto tempo che non ridevo così tanto.» Christina Flodman, Nerikes Allehanda
RdSava73: no aspè, ma che davvero? DOVE!?!?
«I lettori ameranno tutte le splendide bugie, le esagerazioni e le incredibili invenzioni di Allan». Jacob Carlander, Östgöta Correspondenten
RdSava73: ehm... ma anche no.
comincero' con la fine del libro, cioè la quarta:
"Quando pensi
Di non avere tanto tempo
puoi permetterti
certe libertà."
...tipo se state leggendo questo libro lasciatelo pure a metà! ( ho fatto la rima)
NA CAGATA. Scusate il francesismo.
Il libro parte dal presupposto che se hai 100 anni forse non ti resta molto da vivere e forse per una qualche ragione "valida" si possono compiere degli atti poco ortodossi ...bhè questo era almeno in principio quello che mi aspettavo io.
Invece mi trovo di fronte un centenario dalla vita "tumultuosa" che il giorno del suo compleanno decide di scappare dalla casa di cura che lo ospita per vivere un'altra avventura. Già, perchè Allan in vita ne ha passate tante ( e purtroppo si prenderà tutto il tempo necessario per mettercene al corrente) e non riesce ad essere rinchiuso suo malgrado in 4 mura senza potersi cacciare negli impicci piu' assurdi o senza poter bere liberamente ( sembra divertente vero? Non lo sarà
)
Al di fuori della trama, che puo' "piacere" ... o meglio "interessare", il libro è scritto davvero male.
I discorsi sono quasi tutti indiretti e senza verve ( e vi assicuro è la cosa che ho piu' fatto fatica a mandare giu' per tutte le 400 e rotte pagine del romanzo ). Ogni comprimario che entra nella storia lascia quasi subito lo spazio al protagonista, che diciamocelo, non ha nessun tipo di carisma. Odia la politica, ma nel suo peregrinare finisce a contatto con tutti i piu' alti uomini di stato della sua epoca ( 100 anni
E' evidente fin da subito dove si andrà a finire con la storia... che è ciclica si sa( tanto che alla fine l'autore ci delizia pure con una finezza stilistica: ci ripete paro-paro il primo capitolo
come a significare quanto appena espresso con poche parole ), quindi non aspettatevi voli pindari o scenari fantascientifici, ma tanta piattissima letteratura ...rosa? Ma no, perchè prendersela cosi' con una categoria legittima! Didascalica! Ecco, questo ci si avvicina di piu'.
Insomma... per trovargli un paragone direi... "Il Vangelo secondo Biff" ma senza l'ironia di Moore e senza il carisma dei protagonisti...e pure senza tutto il resto
...nemmeno "Firmino" era arrivato cosi' in basso..senza essere cosi' "negativo". Capisco che non mi spiego bene... avete presente quella barzelletta sugli stupidi in cui si diceva: "sei talmente stupido che se partecipassi ad un concorso per stupidi arriveresti secondo?" ecco cosi'!
Libro inutile.
Come avrà fatto a vendere cosi' tanto in Svezia davvero non lo so: ma non hanno davvero altro di meglio per passarsi le serate?
GIUDIZIO FINALE
PRO:
+ giuro: faccio fatica a trovarne. Il titolo! Quello si, e la copertina: INGANNEVOLOSSIMI, promettono un "divertimento" che non arriverà.
CONTRO:
- protagonista apatico ( ma pure anti-patico )
- scritto davvero male, senza brio.
- finale ridicolo. Epilogo, prima ancora dell'epilogo, assurdamente lungo e inutile.
- storia poco credibile, ok, ma davvero poco poco poco ... pure per una commediola leggera.
ascoltate sava:
EVITATELO, ma non perchè sia il male della letteratura, no, quanto per la sua mediocrità, banalità e piattezza.
edizione/copertina: ***** ( i libri non si comprano per la copertina, i libri non si comprano per la copertina... )
stile di scrittura: ** ( pessimo. Meno che scolastico. Discorsi indiretti odiosissimi. )
storia vera e propria: *** ( nessun colpo di scena, nessun sussulto, niente. )
globale: */5
cosa ci somiglia: niente per fortuna.
dello stesso autore: spero smetta qui.
Rispondi Citando
Re: Il Centenario che salto' dalla finestra e scomparve - Jonas Nonasson
