Con l'arrivo delle console di nuova generazione, che comincerà con Xbox 360 il prossimo due dicembre, assisteremo ad un già annunciato aumento del prezzo medio dei giochi, che dai cinquanta euro attuali lieviterà a sessanta (centesimo più, centesimo meno).
Le motivazioni sono più o meno quelle che sentiamo da sempre: costi di sviluppo più elevati, kit per le case più costosi, ecc. Cosa significa, a livello di mercato, tutto questo? Quello che ci viene detto è che - tanto per cominciare - si dovranno vendere molte più copie di un gioco perchè questo raggiunga un punto di pareggio (il temutissimo break-even).
Il prezzo in più servirà inoltre a coprire gli eventuali costi dei titoli che faranno la polvere sugli scaffali, evitando se possibile la bancarotta degli sviluppatori. Questo implica ovviamente anche dei rischi maggiori per i publisher.
E allora? Lo scenario più probabile è quello che vedrà l'arrivo di un nugolo di titoli di sicuro successo, marchi consolidati, prodotti che si vendono praticamente da soli; del resto i giochi di lancio di Xbox 360 si attengono rigidamente a questa regola non scritta: Quake 4, King Kong, Call of Duty 2, Project Gotham Racing 3... Tutti prodotti probabilmente assai validi, che perlopiù sono seguiti di serie famose, dal gameplay e dalla struttura assai consolidata, e decisamente poco "rischiosi".
Una strada solo apparentemente sicura, che potrebbe avere conseguenze nefaste.