Risultati da 1 a 3 di 3
  1. #1
    Fox-Astrolfo
    ospite

    Arrow [Seconda Stagione-News]Aldo Grasso su Lost

    Il critico Aldo Grasso parla di Lost, all'inizio della Seconda Stagione, rimarcando come sia "una serie straordinaria, un'opera in crescita, bello"... godetevi l'ottima videocritica in streaming sul Media Center del Corriere della Sera:

    http://mediacenter.corriere.it/Media...aMC_corriere_3



    Di conseguenza all'analisi dell'inizio della Seconda Stagione, vi riporto il pezzo riguardante la conclusione della stessa...

    Aldo Grasso per il “Corriere della Sera”

    Se la serie continua, quando si arriva al finale di stagione, inevitabilmente entra in scena la trovata linguistica del cliffhanger (letteralmente, l'orlo del burrone), ovvero la sospensione narrativa.
    L'ultima puntata della seconda stagione di Lost (Fox, lunedì, ore 21) vedeva appunto all'opera la sontuosità del cliffhanger, la moltiplicazione degli interrogativi. Quale la ragione della caduta del volo 815 della Oceanic? Chi sono i misteriosi abitanti dell'isola? A cosa servono gli strani bunker? Cosa vogliono da Jack (Matthew Fox) e compagni? Dove va Michael (Harold Perrineau), ora che ha tradito i suoi amici per riabbracciare suo figlio Walt (Malcolm David Kelley)? Cosa significano quei nomi di filosofi? Cosa succederà dopo che nella botola non è stato premuto il tasto «invio» del computer?
    Lost è una fantasmagoria di interpretazioni e di continui ribaltamenti, nonostante il tema dominante degli autori (J.J. Abrams, Damon Lindelof e Jeffrey Lieber) sia uno solo: nella vita nulla accade per caso (ma intanto il destino fa la sua parte). E dunque, da qualche parte, ci deve pur essere una risposta, anche se nascosta, anche se perduta o sperduta, alle molte domande.
    Quella oscura forza magnetica che tutto attrae a sé è anche il nostro filo conduttore: ci sono più storie che si muovono in contemporanea (questa la grandezza e l'unicità della serialità americana), ci sono più storie che si muovono in una costruzione ad abisso (sembra sempre che ogni azione sia sorvegliata da un'altra e vada a incastrarsi in un vertiginoso gioco a specchi), ci sono più storie che cercano in un dettaglio (magari un libro di Charles Dickens, “Our Mutual Friend”, un romanzo dominato da colpe e delitti commessi per denaro ma dove, alla fine, l'amore vince) il loro definitivo riscatto, cioè la nostra comune interpretazione.
    Nella geografia emotiva del paesaggio televisivo, Lost non è decifrabile che frammento per frammento: l'insieme è un ricovero misterioso di password davanti a una porta chiusa che nessuna di quelle «parole chiave» riesce, per ora, ad aprire.
    Ultima modifica di Fox-Astrolfo; 23-12-06 alle 22:45:18

  2. #2

    Predefinito Re: Aldo Grasso su Lost

    gli avranno allungato una mazzetta anche a lui

  3. #3
    Fox-Astrolfo
    ospite

    Predefinito Re: [Seconda Stagione-News]Aldo Grasso su Lost

    Ho aggiunto anche il suo articolo scritto sulla conclusione della Seconda Stagione!

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