arriviamo nel piano oblivionesco dell'asciuto demente ed apro la gabbia (ce fa molto "american gladiators"). Esco e i tizio fa "ah, povero bosmer". Io mi controllo sotto la suola delle scarpe se per caso ho pestato il malcapitato (si sa, i bosmer sono piccoli e il mio avatar oltre a fare Nerevar di nome va per il quarantesimo livello, che credo sia correlato col numero delle scarpe) ma non trovo hamburgers con occhi da Hamtaro da nessuna parte. Andiamo allora al cancello alla sinistra. Ennò, la porta è quella sbagliata, vai dall'altra parte. chiusa pure quella. Ora, avendomi levato levitazione, farmi il mare di lava a nuoto per prendere a craniate la statua non mi va. Faccio per tornare indietro e trovo sotto la mia gabbia dei tizi che aspettano la metropolitana, stretti stretti attorno all'isolotto. Scendo e gentilmente chiedo al Kajit "scusi, ma questa è la linea rossa?" lui mi risponde "o la borsa o la vita". Potrebbe essere la linea giusta, in effetti: è tardi, ci sono i teppisti. Mi sfrego la barba sfatta, cosiderando l'idiota, ed ho l'illuminazione: sono i dieci deficienti che son venuti a tendermi un agguato sul MIO isolotto! che volpi. Grazie alla mia notevole agilità (se non uso i cavalli c'è una ragione) risalto sul ponte e inizio ad esplorare la varia casistica della pirocinesi da Gran Maestro di Distruzione. gente che si contorce bruciando, urla, che chiede pietà, che si ammazza da sola nella lava. mah.