Signor Presidente, onorevoli colleghi, trovo una strana concezione delle priorità in quest'Aula, perché sembra che vadano avanti le bandierine ideologiche, piuttosto che le questioni serie.
Oggi abbiamo letto sul principale quotidiano italiano la notizia che, a seguito di un intervento abortivo, un bambino è nato vivo e vitale, anche se in pessime condizioni, come è ovvio. Il nostro ordinamento non tutela la vita umana innocente, tant'è che è possibile l'aborto a richiesta; non tutela la vita umana nelle sue fasi critiche, se è vero che l'autorità giudiziaria archivia un caso di patente eutanasia, dopo che una commissione, nominata dal Ministro della salute in carica, ha accertato che non vi era alcun accanimento terapeutico. Ci si attenderebbe una riflessione ampia su tutto questo, ma tutto questo non è seguito da riflessione ampia.
Tante donne extracomunitarie, la maggior parte appartenenti a comunità di matrice islamica, presenti in Italia, subiscono vessazioni, violenze e talora anche la morte per atti che in qualunque Paese civile sarebbero normali e in questo momento, invece, la priorità sembra essere un'altra.
Non vi è un tempo di guerra in atto, non vi è un tempo di guerra a breve - grazie a Dio! - e neanche a medio e lungo termine. Più volte ci viene detto e ripetuto che la I Parte della Costituzione sembra intangibile; ebbene, non riesco a condividere deroghe in nome di necessità che non sono reali né attuali, ma che sono esclusivamente ideologiche. Soprattutto, non riesco a condividere, a fondamento di certe proposte, un inno alla diserzione nel momento in cui nostri uomini in divisa difendono la pace in tanti scenari internazionali.
Per questo motivo non parteciperò al voto.