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  1. #976
    Il Niubbi L'avatar di Black DEagle
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    bumpity bump. ragà, son rimasto solo? coraggio, non voglio essere l'unico rimasto a scrivere

  2. #977
    Il Nonno
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    Citazione Originariamente Scritto da Black DEagle Visualizza Messaggio
    bumpity bump. ragà, son rimasto solo? coraggio, non voglio essere l'unico rimasto a scrivere
    Ora mi metto a scribacchiare qualcosa pure io

  3. #978
    Il Niubbi L'avatar di Black DEagle
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    Citazione Originariamente Scritto da StalkerStrelok Visualizza Messaggio
    Ora mi metto a scribacchiare qualcosa pure io
    COSì SI FA!

  4. #979
    Il Nonno
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    Magari pure io continuo,anzi riparto da zero e cerco stimoli

  5. #980
    Il Niubbi L'avatar di Black DEagle
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    Citazione Originariamente Scritto da giammotto Visualizza Messaggio
    Magari pure io continuo,anzi riparto da zero e cerco stimoli
    beh, non fare come me che ho messo in piedi una storia, l'ho tirata avanti mesi, sono rimasto inattivo e due anni dopo ho ricominciato

  6. #981
    Il Nonno
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    Predefinito Re: Diario di uno S.T.A.L.K.E.R.

    Facciamo ricominciare questo magnifico circolo letterario!

    Prima ho visto il sole.
    Non ho mai visto nulla che rappresentasse meglio il concetto di agonizzante.
    Nulla.
    Nemmeno 2 anni come infermiere in Gabon mi hanno saputo dare questo concetto. E dubito che i cani agli angoli della strada che si azzannano per un po' di gelatina fangosa possano eguagliare il vigore di quest'immagine.
    Mi ricordo che 3 anni fa insieme a mia figlia stavo facendo un pic-nic al lago,circondato da bimbi e mamme indaffarate nella preparazione del pasto. Dio se faceva caldo! le fronde del nostro albero non gettavano nemmeno l'ombra necessaria a rallentare le piccole gemme di sudore sulla nostra pelle! passarono lente le ore,e al tramonto quell'immensa palla luminosa decise di baciare l'orizzonte. Poco prima della calata i raggi passarono attraverso i rami cadenti andando ad illuminarci in pieno.
    Sentimi dicevano,assaggiami sulla tua pelle,io domani ci sarò di nuovo.
    Qul calore,quella forza,quella voglia di vivere nonstante le canoniche 12 ore di sopravvivenza,tutto ciò ti dava l'impressione che la grande palla fosse una pulsante sfera di forza e amore,un'incredibile fonte di sorrisi e chiusura di palpebre.
    E questo relitto,questo fantasma che popola le nuove 2 ore di luce cos'è? alberga silente tra le nuvole e porta timidamente il blasone di un'antica forza,è una pallida presenza di un'entità superiore che ha deciso di lasciarci in balia del buio.
    Questi raggi mi lasciano in viso il freddo,mi danno brividi,mi fanno scendere lacrime solitarie sul volto.
    Mi fanno sentire come un bambino punito dal padre e chiuso nel ripostiglio,o magari nel sottoscala,circondato da scatolame e palazzi in macerie.
    So che le mie preghiere non apriranno la porta.
    Mio padre è un tipo burbero di questi tempi.

  7. #982
    Il Fantasma
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    Predefinito Re: Diario di uno S.T.A.L.K.E.R.

    Ma allora non sono l'unico a farsi seghe mentali dopo aver giocato un paio d'ore

    Sicuramente contribuirò a mantenere in piedi questo topic.

  8. #983
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    Predefinito Re: Diario di uno S.T.A.L.K.E.R.

    Salve, sono uno dei nuovi iscritti a questo forum, nonostante sia un fan di s.t.a.l.k.e.r. dal 2007! Peccato che questo topic si sia interrotto dopo parecchio tempo, mi avete allietato parecchie sere prima di andare a letto! Ora provo abuttare giu due righe di un diario personale, ma ancora non ho ispirazioni...

  9. #984
    Il Nonno
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    Predefinito Re: Diario di uno S.T.A.L.K.E.R.

    sarebbe bello ricominciare, venivano fuori storie carine

  10. #985
    La Nebbia
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    Predefinito Re: Diario di uno S.T.A.L.K.E.R.

    Citazione Originariamente Scritto da giammotto Visualizza Messaggio
    sarebbe bello ricominciare, venivano fuori storie carine
    ci sto lavorando. per fortuna mi sta venendo un pò di ispirazione!

  11. #986
    La Nebbia
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    Predefinito Re: Diario di uno S.T.A.L.K.E.R.

    Salve, io ho provato a scrivere un "diario" (più che un diario, il mio è un memorando). spero che vi piaccia questa premessa.
    MEMORIE DELLO S.T.A.L.K.E.R. DETTO “LO SBARBATO”
    Premessa:
    “Caro diario”, così mi hanno insegnato a scuola quando dovevo scrivere un diario delle mie vacanze estive. Ovviamente io non inizierò così, prima perché non sono più un marmocchio, poi perché quello che sto scrivendo non è un vero e proprio diario, ma una specie di memoriale. Si perché, personalmente, ho sempre ritenuto i diari come una specie di necrologi giornalieri. Però mi hanno detto che per non impazzire nella zona, bisogna tenere la mente impegnata e distaccata di tutto lo schifo che ci circonda e per far ciò, ci sono 2 soluzioni semplici ed efficaci: vodka o scrivere. Per i primi anni ho optato per la prima soluzione, ma ora ho deciso di cambiare … Parzialmente! Sono sei anni ormai che abito in questo dannato posto, la famosa “ZONA”. Sei anni di avventure e di incontri ravvicinati con la morte, scampati per un non so chi o un non so cosa. Se esiste un Dio, questo ha deciso di proteggermi, anche se io, sinceramente, ho perso le speranze di una sua esistenza da parecchio tempo, ormai. Sono uno degli ultimi figli dell’epoca sovietica (di Dytyatky, per la precisione) che ha conosciuto, anche se vagamente dato che ero un bambino, la tragedia di Chernobyl. Si può dire che, per un malefico scherzo del destino, il mio rapporto con la zona dura da parecchi anni e sembra che non abbia avuto alcuna intenzione di smettere (per mia fortuna o, sfortuna, non saprei). Da bambino non ho conosciuto molto l’affetto dei miei genitori, perché entrambi lavoravano come operai in una fabbrica statale e quindi vivevo a casa dei miei nonni. Mia nonna, grandissima lavoratrice di casa, mi portava sempre con se nei campi, dopo la scuola, della fattoria collettiva del nostro paesino di mille anime e io la aiutavo tantissimo e mi divertivo anche un sacco. Mio nonno, invece, era un eroe di guerra. Aveva combattuto nell’armata rossa per la liberazione dell’ucraina dai tedeschi e, per colpa di una granata, perse una gamba divenendo così un invalido. invalidità che gli permise di ottenere il congedo, la medaglia di “eroe dell’Unione Sovietica” e un sussidio statale, che non era molto, ma con lo stipendio dei miei genitori si riusciva a vivere decentemente. Erano periodi felici. Mio nonno giocava molto con me, mentre mia nonna lo sgridava perché invece di farmi studiare, giocava con me e mi insegnava diversi trucchi che utilizzava da bambino. Erano davvero dei bei tempi ed ero felice e spensierato. Così crebbi sempre con i miei nonni e i miei genitori che di tanto in tanto, cercavano di dimostrarmi il loro affetto, ma con scarsi risultati. Al tempo della prima esplosione, ricordo soltanto che io mi trovavo nel letto e che ad un certo punto sentii un forte boato, come se un tuono fosse caduto a pochi metri di distanza. Mia madre si affaccio dalla finestra, ma non riuscì a capire cosa fosse successo, anche perché era buio pesto. Il giorno dopo si seppe da alcune persone che venivano da pripyat che la notte precedente la centrale nucleare aveva avuto un incidente con un conseguente incendio, ma che le autorità dissero loro di stare tranquilli perché non c’era alcun pericolo (che ingannevoli figli di puttana) e che tutto si sarebbe risolto. Dopo tre giorni, però, giunse un comunicato da Kiev dove tutte le persone che vivevano nel raggio di 30 Km dalla città di Pripyat sarebbero state evacuate. Ci dissero di lasciare tutto e di prendere giusto quello che potevamo prendere e di salire sui bus che ci avevano mandato e ci mandarono a Kiev. Con l’esplosione della centrale e il trasferimento a Kiev, cominciarono i miei guai. Si perché a scuola venivo deriso come un mutante, mia nonna e mia madre ebbero il cancro che se le portò via nel giro di un anno entrambe, mentre mio nonno perse il suo sussidio e mio padre perse il lavoro, entrambi causati dal collasso dell’Unione Sovietica. Vivemmo di stenti e io cominciai la mia piccola carriera criminale. Furti e rapine erano il mio forte, fino a quando non venni arrestato. Appena mi riportarono a casa, mio padre mi cacciò di casa e visto che, secondo lui, ormai sapevo cavarmela, era meglio che vivevo per i fatti miei. Furono 5 anni davvero particolari per la mia sopravvivenza e per il mio cinismo. Forse è grazie a questi se ora sono ancora vivo in questo schifo. Fatto sta che in questi 5 anni sono stato arrestato più volete e per diversi periodi sono rimasto in galera. In galera conobbi un ragazzo, Yuri. Questi era stato arrestato per aver tentato di rapinare una banca. Eravamo compagni di cella e facemmo amicizia in poco tempo. Lui mi raccontava dei sui guai di gioventù, mentre io gli raccontavo della mia spensieratezza e venivo deriso da lui per questo. Ma i nostri discorsi non si fermavano al passato, guardavano al futuro specie quello prossimo, dato che da li ad un anno saremmo stati scarcerati entrambi con solo un mese di differenza. Siccome me Yuri, ne io volevamo tornare alla vecchia vita, cercavamo di trovare delle soluzioni alternative. Un giorno mi si avvicina mentre mangiavo il mio pranzo e, nel sedersi, disse che aveva delle buone notizie per noi. Disse che parlando durante l’ora d’aria con alcuni galeotti, aveva scoperto un modo semplice per fare soldi senza avere troppe noie e che era anche un posto vicino alla mia vecchia casa. La mia prima casa! Appena sentii le parole “vicino alla mia vecchia casa”, ho smesso di mangiare e guardavo Yuri con aria perplessa ed incredula, pensando di aver capito male, invece non era così. Mi disse che l’anno prima ci fu una seconda esplosione alla centrale di Chernobyl e che questa aveva provocato una trasformazione dell’area circostante. Yuri mi raccontò che in quest’area s’erano formati degli strani fenomeni ribattezzati “anomalie” e che nelle vicinanze di queste vi erano i nostri affari: dei cosiddetti “manufatti” che c’avrebbero fruttato un sacco di soldi perché gli scienziati li cercavano per poterli studiare. C’era un unico problema: entrare nella zona; si perché l’esercito piantonava tutti gli ingressi alla zona con dei check-point per evitare che la gente vi si addentrasse. Già, perché pare che qualcuno ci avesse preceduto nell’idea e che questi avventurieri erano chiamati “S.T.A.L.K.E.R.”. Fu li che mi venne il dubbio e chiesi a Yuri come avessero fatto loro ad entrare, mi disse che non lo sapeva e che si sarebbe informato. Il giorno dopo tornò di nuovo all’ora di pranzo e mi disse che aveva delle novità. C’era un modo per poter evitare i check-point: alcuni camion a servizio dell’esercito, andavano in giro nella zona per raccattare i cadaveri degli stalker morti e portarli fuori dalla zona per poterli bruciare. Per entrare bastava dare una somma all’autista e l’ingresso era assicurato. Senza pensarci due volte, dissi a Yuri che sarei partito con lui, una volta uscito di qui. Gli dissi anche di trovare la somma per pagare il camion ad entrambi, dato che lui sarebbe uscito un mese prima di me e che gli avrei ripagato questo debito con i ricavi dei reperti che avremmo trovato. Entrambi sognavamo ad occhi aperti la possibilità di riuscire a guadagnare delle belle somme di denaro, in modo da sistemarci a vita e magari avremmo conosciuto qualche bella ragazza. Ah i sogni! Come sono belli. Senza i sogni l’uomo non riuscirebbe nei sui intendi, ma alle volte l’uomo sogna talmente tanto che questo prende il sopravvento nella sua mente e appena egli si riprende e capisce di non poterlo mai realizzare, si sente come se un treno lo stesse investendo, distruggendo tutto il suo castello di sabbia e riducendolo ad un vegetale incapace di reagire. I mesi passarono e Yuri uscì dal carcere prima di me, dicendomi di tenere duro giusto per un mese. Io presi in parola quello che mi disse e i giorni passarono veloci. Per tenermi occupato facevo esercizi fisici e leggevo; leggevo specialmente libri scientifici e mi appassionai in particolar modo alla chimica. Anche se leggevo giusto per tenermi impegnato, imparai molte cose.

  12. #987

    Predefinito Re: Diario di uno S.T.A.L.K.E.R.

    Ciao Zona Maniaci... come ve la passate? oggi avevo nulla da fare... e son venuto a farmi un giro in quello che, dentro di me, considero ancora oggi il mio 3D preferito!

    Un saluto a tutti!
    Buona caccia Stalker!

  13. #988

    Predefinito Re: Diario di uno S.T.A.L.K.E.R.

    quando, scorrendo il menu principale ho letto "ultimo messaggio: marco m. in diario di uno stalker" ho detto "OOOMMMMMIIIOOOODDDIOOOOO!!!!!\\\11111!!"

    e speravo avessi ricominciato a scrivere.





































    invece meh

  14. #989

    Predefinito Re: Diario di uno S.T.A.L.K.E.R.

    mah... era un saluto... ingordo!

    Però devo ammettere che oggi mi son messo lì a rileggere qualche riga scritta... e le dita fremevano... non si sa mai... certo, dovrei prima rinfrescarmi la zona... sia mai che reinstallo il tutto e mi ci rificco per un po' nella zona!

  15. #990
    L'Onesto L'avatar di _Niko_
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    Predefinito Re: Diario di uno S.T.A.L.K.E.R.

    Ehi ci sono anche io che di tanto in tanto passo a dare un sbirciatina sono contento che qualche volenteroso abbia continuato a scrivere...

    e devo dire che anche io vedendo marco ho avuto un sussulto, bei tempi!

  16. #991
    La Nebbia
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    Predefinito Re: Diario di uno S.T.A.L.K.E.R.

    Dai ragazzi rimettiamo su questo topic che era così bello e poteva considerarsi il fiore all'occhiello dei nostri topic su S.T.A.L.K.E.R.

  17. #992
    Il Fantasma
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    Predefinito Re: Diario di uno S.T.A.L.K.E.R.

    Citazione Originariamente Scritto da ReBorn.e.d Visualizza Messaggio
    Dai ragazzi rimettiamo su questo topic che era così bello e poteva considerarsi il fiore all'occhiello dei nostri topic su S.T.A.L.K.E.R.
    A distanza di 10 anni, c'è ancora qualcuno che legge?
    Oggi mi è tornato in mente S.T.A.L.K.E.R. e il fatto che avessi lasciato il Diario incompleto : )Ho fatto fatica a trovarlo da Google
    Mi sono riletto i capitoli....beh, devo dire che mi ha gasato un sacco

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