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  1. #776
    Lo Zio
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    i tuoi diari sono davveri belli, non lasciano trapelare nulla di dettagli, ma danno un senso di immaginazione, e se non li capisci al volo ti lasciano l'amaro in bocca ma difficilmente dei bei diari così non si capiscono.

    Continua a regalarci emozioni, attravero i tuoi diari/racconti che sono davvero belli. -.-

  2. #777
    L'Onesto
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    Citazione Originariamente Scritto da Kyo999 Visualizza Messaggio
    Potrebbe essere, certo
    O magari ce l'hanno attaccato, alla macchina
    Se l'avessi spiegato chiaro chiaro non sarebbe stata la stessa cosa >_>
    io ho pesato subito ad un esperimento malsano =) comunque bellissimo kyo, questo era lungo rispetto alle tue altre opere, ma sei tanto bravo che lo leggi tutto d'un fiato e quando hai finito quasi quasi ne vuoi ancora xD

  3. #778
    Il Puppies
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    Ringrazio anche te
    Certo che la Zona è l'ideale per questo tipo di scritti, con un po' di criterio ci si può raccontare di tutto e dire che non ho ancora letto "Pic nic sul ciglio della strada", non lo trovo...

  4. #779
    L'Onesto
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    Citazione Originariamente Scritto da Kyo999 Visualizza Messaggio
    Ringrazio anche te
    Certo che la Zona è l'ideale per questo tipo di scritti, con un po' di criterio ci si può raccontare di tutto e dire che non ho ancora letto "Pic nic sul ciglio della strada", non lo trovo...
    Io l'ho ordinato in libreria =) molto bello, peccato non sia molto lungo..

  5. #780
    Il Nonno
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    Citazione Originariamente Scritto da Streen Visualizza Messaggio
    Io l'ho ordinato in libreria =) molto bello, peccato non sia molto lungo..
    E se non sbaglio il film di Tarkovskij è tratto proprio da quel romanzo! Peccato, io non ho mai visto il fil né letto il libro... Cercherò di rimediare

    5° Parte del mio racconto : <-----------------------

    5) Ore 12:30, Località : Lande Desolate, Intermezzo di Viaggio

    Stavamo camminando tranquillamente quando una pattuglia di mercenari ci ha attaccato... Ci siamo difesi bene, ne ho freddati due... Siamo andati avanti, dovevamo andare al laboratorio mobile di Yantar... Sakharov ci aveva incaricato di trovare alcuni manufatti...
    Avevamo finito il lavoro... Ci siamo fermati perché avevamo notato qualcosa di strano...
    - "Hmm... C'è qualcosa che non va... Andiamo a vedere..."
    - "Ok, ma facciamo attenzione..."
    Così ci siamo diretti verso la fonte dello strano rumore...
    La porta si è sfondata e una Chimera mi è piombata addosso... I miei due compagni sparavano alla bestia che cercava di divorarmi... Io la tenevo impugnando il fucile come un bastone... Con quello le tenevo le fauci lontano dal collo e mentre tentava di mordermi perdeva bava ovunque...
    Che schifo... Dopo due caricatori la bestia è morta...
    - "Phew! Pensavo di restarci secco..."
    - "Meglio andare!"
    - "Ok.."
    Abbiamo ripreso il viaggio e siamo andati avanti quando ad un certo punto l'asfalto si è piegato e siamo finiti dentro una specie di grande caverna... Non sembrava un seminterrato ma una grande caverna naturale... C'era una piccola fonte che in passato era acqua... Adesso invece era un ammasso verde, melmoso e radioattivo...
    - "Ma che diavolo..."
    - "Dove siamo finiti ?"
    - "Non lo so... Meglio cercare una via d'uscita..."
    Il nostro discorso è stato interrotto da diverse parole sconnesse e senza senso...
    - "Zombie ? Qui sotto ?"
    - "Nah!"
    E invece abbiamo avuto la conferma dopo un lungo : Macieeeeeeee"
    - "Correte! Correte!"
    Avevamo dietro un'intera orda di Zombie... E forse anche un controllore... Leonov si è sentito male... Diceva anche cose del tipo :
    - "AH! E' DENTRO DI ME!!! NOOOOOO!"
    Non possiamo lasciare che il controllore lo riduca a uno Zombie... Nikov tu porta via Leonov, segnami il tuo percorso con dei segnalini del PDA...
    Così mi sono nascosto dietro una roccia attendendo...
    - "Ehi tu!"
    - "Cosa? Chi se..."
    Mi sono interrotto... Era un Izlom!
    - "Amico avresti una scatoletta di cibo o qualcosa da mangiare ?"
    Ho preso un tozzo di pane e gliel'ho dato...
    - "Grazie... Se vuoi uscire di qui segui questa galleria!"
    - "Hummm... Grazie anche a te!"
    Così mascherando il mio spavento in un sorriso mi sono allontanato in tutta fretta dal mutante... Che strano... Un Izlom buono... Beh, comunque devo vedere se è la verità quella che mi ha detto... Prima però devo fare fuori il controllore e gli Zombie...
    - "E' cosi buio... Vediamo..." e ho acceso la torcia... Sembra che debba andare di qui... Proprio in quel momento mi sono sentito a solo qualche centimetro dall'orecchio : Macieeeeeeee
    Mi sono girato spaventato e ho sparato, erano gli zombie di prima... Così mi sono messo a correre sparando... L'orda è stata sterminata qualche secondo dopo da... Beh... E' incredibile... Sterminata da una squadra di Minatori... E non Minatori qualunque... Indovinate un po...
    Altri Izlom!! Dopo uno di loro mi ha salutato con il suo lungo braccio e si sono dileguati come sono arrivati... Cioè dal buio...
    - "Nah, è il controllore... Mi sta giocando dei brutti scherzi! E' impossibile..." E invece il mio ragionamento è stato smentito dal verso che gli Izlom producono... il controllore ha urlato qualcosa di incomprensibile e si sentiva dire
    - "EVVIVA! EVVIVA!"
    Boh... Non sapevo... Comunque ho deciso che era meglio uscire... Così ho seguito il percorso che Nikov mi ha suggerito sul PDA... In effetti era lo stesso che l'Izlom mi aveva detto... Che stranezza... In un punto avevo l'acqua marcia che mi arrivava alle ginocchia... Poi eccola! L'uscita!
    Nikov e Leonov erano seduti su un grosso sasso...
    - "Pensavamo di averti perso..."
    - "E invece eccomi qui! Non crederete mai a quello che ho visto là dentro..."
    L'uscita era vicino a una palude, eravamo a Yantar! Così ci siamo recati nel laboratorio e ho parlato con Sakharov
    - "Professore... Nella caverna c'erano degli Izlom buoni..."
    - "Hahah! Impossibile! Avrai sognato ad occhi aperti!"
    - "Non ne sono convinto... Hanno fatto fuori l'orda e il controllore che mi seguivano..."
    - "Tutto questo è strano... Molto strano..."
    Poi mi sono messo a riposare nella stanza letti mentre Leonov e Nikov discutevano della ricompensa con il professore...
    Ultima modifica di StalkerStrelok; 24-07-10 alle 21:30:14

  6. #781
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    Macieeeeee

    Carino, bravo però pensavo che con tutti gli spunti che ci hai inserito, opportunatamente ampliandoli, potevano venirti fuori 4 racconti invece che 1 pensaci

  7. #782
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    Citazione Originariamente Scritto da Kyo999 Visualizza Messaggio
    Macieeeeee

    Carino, bravo però pensavo che con tutti gli spunti che ci hai inserito, opportunatamente ampliandoli, potevano venirti fuori 4 racconti invece che 1 pensaci
    Ci rifletterò, magari riprendendo qualche cosa raccontata e ampliandola come dici tu

  8. #783
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    Bello, Bello il diario. complimenti! io stò ancora pensando al mio episodio, a come buttarlo giù. dovrete pazientare ancora un pò.

  9. #784
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    Citazione Originariamente Scritto da rainbow6_sniper Visualizza Messaggio
    Bello, Bello il diario. complimenti! io stò ancora pensando al mio episodio, a come buttarlo giù. dovrete pazientare ancora un pò.
    Non vedo l'ora di leggerlo

  10. #785
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    Si rialzò di scatto.Savik capì che se non avesse chiuso le finestre e le porte sarebbe morto a breve.Si precipitò verso la porta e inciampò sul corpo (o cadavere?) della moglie.Ci fu un attimo di orrore,ma si disse di DOVER andare avanti subito.Tirò un calcio alla porta e senza pensarci sbattè una finestra generando un fragoroso boato.Appena serrate le uscite al piano terra chiuse con la medesima fretta quelle del piano di sopra.Raccolse il Dragunov e scese le scale.Giù si calmò quel poco che bastava e raccolse le idee.Si era dimenticato di sua moglie.Dubitava di essersi mai sposato.Nel corridioi buio vedeva a terra la testa della persona che amava di più.Lyana aveva gli occhi bianchi,Sangue sul volto e la figlia tra le braccia.Aveva cercato di proteggerla con le braccia,in un inutile gesto di affetto e responsabilità,ma nessuna delle due era sopravvissuta alla forza del Blowout.Savik non aveva voglia di pianger e dimenticò subito chi c'era sulle bianche, fredde piastrelle del corridoio.Uno Stalker non si ferma all'apparenza,va avanti.Decise di andare a farsi un caffè e si trascino verso la cucina buia.La luce non andava più.E per un attimo pensò di rinunciare alla bevanda,ma poi sentì qualcosa nell'ombra,un affanno.Tese l'orecchio e non udì più nulla,all'inizio."Dopotutto" pensò,"Voglio un caffè".Chiuse la porta alle sue spalle per lasciarsi indietro quell'orrore, per dimenticare ciò che era accaduto.E si rese conto di aver commesso un errore assurdo.Sentì un rumore viscido.E vide due occhi brillare al buio.Cercò istintivamente con la mano la sicura del Dragunov,ma il Dragunov era vicino a sua moglie,a riposare con lei sul pavimento.Capì che stava per morire e cercò di protrarsi verso la morte con dignità.Era entrato un fottuto mostro lì dentro.E lui si era chiuso dentro con la bestia."Prendimi" sussurrò "Non ho paura,e non ho nulla da perdere" il succhiasangue tese i muscoli e si preparò al balzo verso Savik.Era pronto.Il sangue dello scienziato ribolliva di paura e di disgusto.La imponente figura del succhiasangue fu sopra di lui in un attimo.E si lasciò cadere.Savik non ricordava che i succhiasangue attaccassero cadendo ma interpretò il gesto come un segno divino e si spostò all'indietro,urtando verso la porta con violenza.Il succhiasangue era a terra.Stecchito.Ma dalla finestra della cucina vide uno stalker che lo guardava.Imbracciava un ak-47u silenziato.Capì finalmente se Dio esisteva.Si affacciò incredulo ala finestra e osservò il suo salvatore con emozione.Era un Duty.Uscì dalla cucina e raccolse il Dragunov ignorando la moglie distesa sul suolo.Lo Stalker lo guardava attraverso uno spesso vetro di una tuta ambientale.Lo scrutava scrupolosamente.Per qualche istante stettero lì ad osservarsi e studiarsi ma poi Savik ruppe il silenzio."Perchè mi hai salvato,io non ti conosco.""C'è bisogno di conoscere qualcuno per salvarlo?""Nella Zona fai meglio a non soccorrere di oslito.Ma tu hai rischiato!""Cosa ho rischiato? il fottuto mostro era girato!""Bah!"Altri secondi di imbarazzo,gli sembrava di essere tornato bambino al cospetto di un nuovo amico,l'imbrazzo era simile."Bell'arma""Si inceppa spesso,se vuoi te la regalo,piuttosto quel Dragunov......l'hai usato solo al poligono?" disse con una risatina"Sinceramente raramente lo uso.L'ho usato a volte contro i cani,nulla di più.""Quella è una buona arma!"disse con un sospiro."Credevi che potesse durare ancora al ungo Savik? credevi di ppoter felicemente vivere nella Zona mangiando carne di cane e sfamando neonati? Hai fatto un grave errore,e lo sai.Questa casa e inzuppata di radiazioni,lo sapevi quando l'hai occupata? te l'ha mai detto nessuno dei tuoi "amici"?""Come sai il mio nome?"disse stupito Savik"Non credere di non avere problemi, Savik,Lo sai perchè non funzionava il dispositivo di sicurezza?perchè te l'ho sabotato io! per conto del Maresciallo.Era una solecitazione per farti lavorare all'x23!appena svenuto ti abbiamo messo al sicuro e poi ti abbiamo ridepositato qui dentro per non farti sospettare nulla.Ma durante gli spostamenti è entrata quella bestia.Non era previsto che tu morissi.""Ma allora la mia moglie è stata solo un freddo calcolo di una mente malata? solo un freddo calcolo?.....CAZZO!!!!!!!!"Savik ora capiva cosa avesse perso.prese a calci gli arbusti.E si diresse verso il Duty con aria bellicosa."TU!" Sbraitò "TU VIENI QUA!" Il Duty non si mosse. Savik caricò il suo micidiale destro verso la sua faccia odiosa e mentre il pugno arrivava verso il volto coperto dalla maschera,sentì una puntura al ventre.Cominciò a vedere offuscato."Savik,ora tu mi servi.Vivo.Ti spegherò tutto quando sarai più calmo e potrai ragionare."

  11. #786
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    consiglio di rileggere la prima parte a pagina 26.Cosa ne pensate?

  12. #787
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    Buono, giammotto, davvero. Bravo
    Mi piace come scrivi
    Unica cosa magari guarda di più la formattazione, gli "accapo", viene più scorrevole. Ma per il resto bello

  13. #788
    Il Nonno
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    grazie,ho cambiato radicalmente lo stile! kyo comunque anche i tuoi sono decisamente molto belli,anche se atipici.Ma penso prprio che quest'ultima caratteristica li renda così particolari! Bravo!

  14. #789
    Il Puppies
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    Grazie ^o^

    Infatti ho notato che hai cambiato, sicuramente in meglio. Bravo
    Su questo topic si legge bene, c'è poco da dire >_>

  15. #790
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    Io ho qualcosa da postare e la posto qui, perché mi sembra la sezione più adatta, non è un diario, ma una breve storia ispirata naturalmente a tutto l'universo stalker... spero di non sbagliarmi, se no i moderatori sposteranno o toglieranno. Ciccia...

    Red Snow

    Spoiler:
    Una bianca distesa di neve copriva le colline intorno al campo. Sergej e Tristan camminavano in mezzo al bianco.
    Un vento fortissimo sferzava le tute tanto da rendere difficoltoso muoversi.
    "Lo sai che io, lì dentro non ci sono mai entrato."
    "Credevo avessi detto..."
    Anche se Sergej non vedeva il viso di Tristan capiva ciò che voleva dire.
    "Beh, hai mentito, e ora purtroppo dovrai entrarci."
    "Lo so, ma...."
    "...Hai paura?"
    "...un pò"
    "Qualcuno deve controllare lì dentro, è da giorni ormai che sentiamo quei rumori dal campo... abbiamo controllato ovunque; probabilmente sono solo dei cagnacci, basterà qualche colpo in aria e scapperanno e rompere le palle da un'altra parte."
    "Sergej, sai che mi fido di te, siamo qui da 5 anni ormai e non mi hai mai fatto dubitare di te, quindi sono pronto. Entriamo."
    "Sei davvero un fifone senza palle. Mi chiedo per quale motivo tu sia riuscito ad arrivare fin qui." Gli disse Sergej sorridendo.
    Risero entrambi.
    Erano già davanti alla porta da un minuto circa. Il fabbricato lo conoscevano entrambi benissimo,almeno esternamente, era una delle poche costruzioni intorno al campo. Era ancora in costruzione quando fu abbandonato, infatti non era intonacato, erano visibili i mattoni rossi e i pilastri grigi di cemento armato. La neve non era riuscita a coprirne la bruttezza di bianco.
    Entrando si ritrovarono nel buio più assoluto; il rumore del vento, fuori assordante, diventò ovattato e lontano, una volta varcata l'entrata, naturalmente sprovvista di porta. Accesero le torcie e iniziarono a cercare qualcosa, dei cani, una colonia di ratti, non lo sapevano.
    I loro scarponi toccavano sul pavimento rieccheggiando per le stanze abbandonate. Tristan entrò in una piccola stanza, le finestre erano sbarrate da travi di legno.
    "Qui qualcuno ha passato la notte."
    "Davvero" Disse Sergej non troppo sorpreso. "Credo fosse qualcuno di passaggio, non c'è neanche qualcosa su cui dormire, doveva avere con se un sacco a pelo, quindi probabilmente era un viaggiatore"
    "Posso farti una domanda che non ti ho mai fatto in tutto questo tempo?"
    "Certo ma ricordati: Vale sempre la pena di fare una domanda, ma non sempre vale la pena darle una risposta." disse mentre con la torcia controllava la stanza successiva.
    "Che lavoro facevi prima di venire qui?"
    "Per un lungo periodo della mia vita ho insegnato, ero professore di filosofia all'Università"
    "A Kiev?"
    "Si, vivevo vicino alla facoltà. Ma ormai saranno 15 anni che non ho una classe mia."
    "Ecco da dove arrivano tutte le frasi intelligenti che dici"
    "Non tutte" disse ghigniando un mezzo sorriso.
    Il piano terra era stato controllato, così si avviarono verso il piano superiore.
    Un colpo secco immobilizzo entrambi. Sergej fece cenno a Tristan di seguirlo e imbracciò l'AK-74/U che aveva con se.
    Ho solo mezzo caricatore, maledizione! pensò. Tristan nel frattempo gli copriva le spalle, tremante.
    Sergej salì le scale lentamente e cercando di tenere d'occhio tutte le direzioni. La scala finì, e alla sua sommità si aprivano due stanze. Sergej proseguì verso quella da cui credeva provenisse il suono.
    La stanza era vuota, anche qui le finestre sbarrate, tranne una.
    "Porca puttana, il vento ha staccato un fottutissimo pezzo di legno marcio, mi stava venendo un colpo, alla mia età"
    Tristan iniziò di nuovo a respirare attraverso i filtri della maschera.
    Passarono all'altra stanza, anche questa con le finestre sbarrate, tutte, e completamente vuota.
    "Bene, qualunque cosa fosse, deve essersi dileguata, forse ci ha sentiti ed è scappata senza che noi ci accorgessimo di nulla. Vedi, questo è solo uno stupido vecchio palazzo, forse ora qua ci sarebbero uffici. Pensalo così, sembrerà molto più noioso."
    Scendevano le scale mentre Sergej batteva la mano sulla spalla di Tristan.
    "Non vedo l'ora di scaldarmi con un bicchiere di quella schifosissima merda trasparente che chiamiamo ancora vodka."
    "Beh almeno è alcolica" dicce Tristan, rincuorato e escusivamente felice di tornare al campo. Si sarebbe fatto anche lui un bicchierino di vodka.
    "Però l'abbiamo trovata in quel deposito, sarà vecchia di almeno 25 anni." Erano già all'uscita.
    Sergej si voltò in attimo e subitò si fermò. Una fievolissima luce filtrava lungo il pavimento in una stanza dove erano passati 3 minuti prima.
    "Come ho fatto a non notarla."
    Tristan, vista anche lui la luce, era tornato un fascio di nervi. Imbracciò il fucile.
    "Sergej, tieni, è un caricatore di riserva"
    Sergej prese il caricatore e tirò un lungo respiro. Si avvicinò alla stanza. Il fascio di luce proveniva da una millimetrica fessura sotto il pavimento di legno. Sergej tastò col piede: sotto c'era un pò di vuoto.
    Spostò una trave, che era solo poggiata, e sotto una botola,anch'essa aperta solo per una fessura, da cui fuoriusciva la luce, ora più intensa.
    "Cazzo Sergej non aprirla, andiamo al campo a chiamare qualcuno"
    Sergej non lo ascoltò e aprì la botola lentamente, la luce diventò più forte e inondò tutta la stanza.
    "Qui c'è una scala..." Sergej iniziò a scenderla.
    "Cazzo, andiamo via"
    Traistan seguì Sergej tentando di prenderlo per il braccio, mentre insieme percorrevano lentamente un corridoio, pulito, illuminato alla perfezione, se non per una striscia di sangue che lo percorreva fino a dentro una stanza.
    Tristan raggelò, rimase immobile,e iniziò a stritolare il fucile, brandendolo e girandosi con fare paranoico.
    Sergej continuò fino alla stanza; gli stivali quasi scivolavano sul sangue.
    E' fresco. Dio mio.
    Come aveva imparato nell'esercito aprì la porta lentamente con la mano sinistra, il dito pronto sul grilletto.
    Tristan avrebbe voluto urlare per scaricare la tensione nervosa, ma quella non glielo permetteva.
    Sergej vide ciò che c'era nella stanza.
    Un uomo lo fissava con occhi pieni di terrore, spalancati. Muoveva la bocca per parlare, ma la gola era recisa e con essa anche le sue corde vocali. Lo spingere del diaframma per respirare fece uscire con fiotti e bolle il sangue che gli aveva invaso la trachea. Vista la pozza su cui era disteso, doveva avere anche altre ferite.
    Cazzo,cazzo, cazzo.
    "Tristan, cazzo! vieni qui, dobbiamo aiutare quest'uomo"
    Tristan rinvenne dal suo intorpidimento di tensione e raggiunse Sergej.
    "Oh, dio"
    Sergej cercò di caricare il corpo e si sporco la tuta bianca di un rosso acceso.
    Guardò ancora negli occhi quell'uomo che muoveva la bocca e capì cosa diceva.
    Via Via Via!!!
    Uscirono di corsa nel corridoio, tanto che Tristan stava per scivolare sul sangue.
    Mentre la scala si faceva più vicina sentirono dei passi, e un rantolo, lento e profondo come il rumore che esce da una caverna, ma non videro nulla.
    La fretta di uscire e un brivido che lungo le gambe e la schiena arrivava come una martellata al cervello furono le sole cose che sentì Sergej.
    "Cazzo esci esci!!" urlò a Tristan.
    I passi si fecero più vicini e il rantolo pesante, doveva essere a non più di due metri, ma Sergej non vedeva nulla.
    Un peso venne meno, Sergej si girò d'istinto e vide.
    Il collo reciso dell'uomo era tra le dita di una creatura di fattezze umane, ma che umana non era. Quella iniziò a stritolare il collo, il sangue schizzo con violenza e la pressione intraoculare crebbe, facendo quasi uscire gli occhi dalle orbite; finchè il collo si spezzò definitivamente e la testa cadde con un tonfo netto sul pavimento di linoleum. Irrimediabilmente sporco di sangue.
    La creatura iniziò a bere letteralmente l'uomo. Mentre Tristan e Sergej guardavano con gli occhi spalancati e immobilizzati dal terrore.
    Quando ebbe finito, iniziò a muoversi verso loro ringhiando, e l'instinto di sopravvivenza ebbe la meglio sul terrore.
    L'Ak-74/U iniziò a sparare e a colpire, ma non fermò la creatura.
    "Scappa!" urlo Sergej a Tristan, che in un attimo era già sulle scale.
    30 pallottole colpirono la creatura e il caricatore finì, Sergej iniziò a correre verso la scala e la botola.
    La creatura affamata era ferita e non riuscì a essere veloce quanto un uomo terrorizzato.
    Uscirono, e chiuserò la botola, girando il manubrio per bloccarla. Senza pensare corsero; corsero fuori, in mezzo alla neve,e accecati dalla luce, corsero fino al campo, dove vennero soccorsi dai compagni increduli.
    Qualche tempo dopo, la botola venne saldata e sigillata. E il campo spostato.
    Tristan morì un anno dopo di inedia, aveva smesso di magiare e diventò debole e scorbutico, apatico, e all'arrivo dell'inverno, l'ipotermia lo uccise.

    Sergej fece un funerale per l'uomo che aveva tentato di salvare, di cui aveva trovato la piastrina in una tasca della tuta.

    =============== LAB X6 ===============
    NOME: Lev
    COGNOME: Sorokin
    RUOLO: Fisico (Dip. Effetti Somatici)
    ====================================


    Se volete ho anche una specie di continuo.

  16. #791
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    Io ho qualcosa da postare e la posto qui, perché mi sembra la sezione più adatta, non è un diario, ma una breve storia ispirata naturalmente a tutto l'universo stalker... spero di non sbagliarmi, se no i moderatori sposteranno o toglieranno. Ciccia...

    Red Snow

    Spoiler:
    Una bianca distesa di neve copriva le colline intorno al campo. Sergej e Tristan camminavano in mezzo al bianco.
    Un vento fortissimo sferzava le tute tanto da rendere difficoltoso muoversi.
    "Lo sai che io, lì dentro non ci sono mai entrato."
    "Credevo avessi detto..."
    Anche se Sergej non vedeva il viso di Tristan capiva ciò che voleva dire.
    "Beh, hai mentito, e ora purtroppo dovrai entrarci."
    "Lo so, ma...."
    "...Hai paura?"
    "...un pò"
    "Qualcuno deve controllare lì dentro, è da giorni ormai che sentiamo quei rumori dal campo... abbiamo controllato ovunque; probabilmente sono solo dei cagnacci, basterà qualche colpo in aria e scapperanno e rompere le palle da un'altra parte."
    "Sergej, sai che mi fido di te, siamo qui da 5 anni ormai e non mi hai mai fatto dubitare di te, quindi sono pronto. Entriamo."
    "Sei davvero un fifone senza palle. Mi chiedo per quale motivo tu sia riuscito ad arrivare fin qui." Gli disse Sergej sorridendo.
    Risero entrambi.
    Erano già davanti alla porta da un minuto circa. Il fabbricato lo conoscevano entrambi benissimo,almeno esternamente, era una delle poche costruzioni intorno al campo. Era ancora in costruzione quando fu abbandonato, infatti non era intonacato, erano visibili i mattoni rossi e i pilastri grigi di cemento armato. La neve non era riuscita a coprirne la bruttezza di bianco.
    Entrando si ritrovarono nel buio più assoluto; il rumore del vento, fuori assordante, diventò ovattato e lontano, una volta varcata l'entrata, naturalmente sprovvista di porta. Accesero le torcie e iniziarono a cercare qualcosa, dei cani, una colonia di ratti, non lo sapevano.
    I loro scarponi toccavano sul pavimento rieccheggiando per le stanze abbandonate. Tristan entrò in una piccola stanza, le finestre erano sbarrate da travi di legno.
    "Qui qualcuno ha passato la notte."
    "Davvero" Disse Sergej non troppo sorpreso. "Credo fosse qualcuno di passaggio, non c'è neanche qualcosa su cui dormire, doveva avere con se un sacco a pelo, quindi probabilmente era un viaggiatore"
    "Posso farti una domanda che non ti ho mai fatto in tutto questo tempo?"
    "Certo ma ricordati: Vale sempre la pena di fare una domanda, ma non sempre vale la pena darle una risposta." disse mentre con la torcia controllava la stanza successiva.
    "Che lavoro facevi prima di venire qui?"
    "Per un lungo periodo della mia vita ho insegnato, ero professore di filosofia all'Università"
    "A Kiev?"
    "Si, vivevo vicino alla facoltà. Ma ormai saranno 15 anni che non ho una classe mia."
    "Ecco da dove arrivano tutte le frasi intelligenti che dici"
    "Non tutte" disse ghigniando un mezzo sorriso.
    Il piano terra era stato controllato, così si avviarono verso il piano superiore.
    Un colpo secco immobilizzo entrambi. Sergej fece cenno a Tristan di seguirlo e imbracciò l'AK-74/U che aveva con se.
    Ho solo mezzo caricatore, maledizione! pensò. Tristan nel frattempo gli copriva le spalle, tremante.
    Sergej salì le scale lentamente e cercando di tenere d'occhio tutte le direzioni. La scala finì, e alla sua sommità si aprivano due stanze. Sergej proseguì verso quella da cui credeva provenisse il suono.
    La stanza era vuota, anche qui le finestre sbarrate, tranne una.
    "Porca puttana, il vento ha staccato un fottutissimo pezzo di legno marcio, mi stava venendo un colpo, alla mia età"
    Tristan iniziò di nuovo a respirare attraverso i filtri della maschera.
    Passarono all'altra stanza, anche questa con le finestre sbarrate, tutte, e completamente vuota.
    "Bene, qualunque cosa fosse, deve essersi dileguata, forse ci ha sentiti ed è scappata senza che noi ci accorgessimo di nulla. Vedi, questo è solo uno stupido vecchio palazzo, forse ora qua ci sarebbero uffici. Pensalo così, sembrerà molto più noioso."
    Scendevano le scale mentre Sergej batteva la mano sulla spalla di Tristan.
    "Non vedo l'ora di scaldarmi con un bicchiere di quella schifosissima merda trasparente che chiamiamo ancora vodka."
    "Beh almeno è alcolica" dicce Tristan, rincuorato e escusivamente felice di tornare al campo. Si sarebbe fatto anche lui un bicchierino di vodka.
    "Però l'abbiamo trovata in quel deposito, sarà vecchia di almeno 25 anni." Erano già all'uscita.
    Sergej si voltò in attimo e subitò si fermò. Una fievolissima luce filtrava lungo il pavimento in una stanza dove erano passati 3 minuti prima.
    "Come ho fatto a non notarla."
    Tristan, vista anche lui la luce, era tornato un fascio di nervi. Imbracciò il fucile.
    "Sergej, tieni, è un caricatore di riserva"
    Sergej prese il caricatore e tirò un lungo respiro. Si avvicinò alla stanza. Il fascio di luce proveniva da una millimetrica fessura sotto il pavimento di legno. Sergej tastò col piede: sotto c'era un pò di vuoto.
    Spostò una trave, che era solo poggiata, e sotto una botola,anch'essa aperta solo per una fessura, da cui fuoriusciva la luce, ora più intensa.
    "Cazzo Sergej non aprirla, andiamo al campo a chiamare qualcuno"
    Sergej non lo ascoltò e aprì la botola lentamente, la luce diventò più forte e inondò tutta la stanza.
    "Qui c'è una scala..." Sergej iniziò a scenderla.
    "Cazzo, andiamo via"
    Traistan seguì Sergej tentando di prenderlo per il braccio, mentre insieme percorrevano lentamente un corridoio, pulito, illuminato alla perfezione, se non per una striscia di sangue che lo percorreva fino a dentro una stanza.
    Tristan raggelò, rimase immobile,e iniziò a stritolare il fucile, brandendolo e girandosi con fare paranoico.
    Sergej continuò fino alla stanza; gli stivali quasi scivolavano sul sangue.
    E' fresco. Dio mio.
    Come aveva imparato nell'esercito aprì la porta lentamente con la mano sinistra, il dito pronto sul grilletto.
    Tristan avrebbe voluto urlare per scaricare la tensione nervosa, ma quella non glielo permetteva.
    Sergej vide ciò che c'era nella stanza.
    Un uomo lo fissava con occhi pieni di terrore, spalancati. Muoveva la bocca per parlare, ma la gola era recisa e con essa anche le sue corde vocali. Lo spingere del diaframma per respirare fece uscire con fiotti e bolle il sangue che gli aveva invaso la trachea. Vista la pozza su cui era disteso, doveva avere anche altre ferite.
    Cazzo,cazzo, cazzo.
    "Tristan, cazzo! vieni qui, dobbiamo aiutare quest'uomo"
    Tristan rinvenne dal suo intorpidimento di tensione e raggiunse Sergej.
    "Oh, dio"
    Sergej cercò di caricare il corpo e si sporco la tuta bianca di un rosso acceso.
    Guardò ancora negli occhi quell'uomo che muoveva la bocca e capì cosa diceva.
    Via Via Via!!!
    Uscirono di corsa nel corridoio, tanto che Tristan stava per scivolare sul sangue.
    Mentre la scala si faceva più vicina sentirono dei passi, e un rantolo, lento e profondo come il rumore che esce da una caverna, ma non videro nulla.
    La fretta di uscire e un brivido che lungo le gambe e la schiena arrivava come una martellata al cervello furono le sole cose che sentì Sergej.
    "Cazzo esci esci!!" urlò a Tristan.
    I passi si fecero più vicini e il rantolo pesante, doveva essere a non più di due metri, ma Sergej non vedeva nulla.
    Un peso venne meno, Sergej si girò d'istinto e vide.
    Il collo reciso dell'uomo era tra le dita di una creatura di fattezze umane, ma che umana non era. Quella iniziò a stritolare il collo, il sangue schizzo con violenza e la pressione intraoculare crebbe, facendo quasi uscire gli occhi dalle orbite; finchè il collo si spezzò definitivamente e la testa cadde con un tonfo netto sul pavimento di linoleum. Irrimediabilmente sporco di sangue.
    La creatura iniziò a bere letteralmente l'uomo. Mentre Tristan e Sergej guardavano con gli occhi spalancati e immobilizzati dal terrore.
    Quando ebbe finito, iniziò a muoversi verso loro ringhiando, e l'instinto di sopravvivenza ebbe la meglio sul terrore.
    L'Ak-74/U iniziò a sparare e a colpire, ma non fermò la creatura.
    "Scappa!" urlo Sergej a Tristan, che in un attimo era già sulle scale.
    30 pallottole colpirono la creatura e il caricatore finì, Sergej iniziò a correre verso la scala e la botola.
    La creatura affamata era ferita e non riuscì a essere veloce quanto un uomo terrorizzato.
    Uscirono, e chiuserò la botola, girando il manubrio per bloccarla. Senza pensare corsero; corsero fuori, in mezzo alla neve,e accecati dalla luce, corsero fino al campo, dove vennero soccorsi dai compagni increduli.
    Qualche tempo dopo, la botola venne saldata e sigillata. E il campo spostato.
    Tristan morì un anno dopo di inedia, aveva smesso di magiare e diventò debole e scorbutico, apatico, e all'arrivo dell'inverno, l'ipotermia lo uccise.

    Sergej fece un funerale per l'uomo che aveva tentato di salvare, di cui aveva trovato la piastrina in una tasca della tuta.

    =============== LAB X6 ===============
    NOME: Lev
    COGNOME: Sorokin
    RUOLO: Fisico (Dip. Effetti Somatici)
    ====================================


    Se volete ho anche una specie di continuo.
    Non male! Davvero bello! Mi ha tenuto in suspence soprattutto nei momenti della botola!

  17. #792
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    Grazie StalkerStrelok, veramente bello anche il tuo diario!

  18. #793
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    Citazione Originariamente Scritto da Refixul Visualizza Messaggio
    Grazie StalkerStrelok, veramente bello anche il tuo diario!
    Grazie grazie sto lavorando su un nuovo raccontino aspettando che mi arrivi l'ispirazione per il diario... L'ho intitolato Spassibo... (dovrebbe essere Grazie in russo)

  19. #794
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    Bravo, Rexiful. Mi è piaciuto molto.
    Sei riuscito a far salire la tensione come si deve...complimenti
    Se posso permettermi un suggerimento, direi solo di stare un po' più attento con la velocità del racconto, perchè in alcuni tratti si fatica un po' a reggere il ritmo...ma per il resto ci sei proprio

  20. #795
    Il Fantasma
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    Grazie Kyo... Cmq hai ragione sul ritmo, a volte vado troppo veloce...

  21. #796
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    Cazz, refixul, bellissimo sto pezzo. Da thriller puro. Non ansimavo così da quando mi leggevo i libri. Complimenti

  22. #797
    Il Nonno
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    SPASSIBO...

    Parte Prima

    "La Zona... Una cosa misteriosa che non riusciremo mai a capire..."
    Me lo diceva sempre Karl... Un ragazzone tedesco che era arrivato nella Zona chissà come... Viaggiavamo spesso insieme... Una primavera ci siamo trovati ad Agroprom, dovevamo sbrigare alcune faccende per il Barista... Il posto era pieno di militari ma bastava non farsi notare... Siamo arrivati in un piccolo luogo nascosto dove potevamo riposare in pace... O almeno così credevamo...
    "Cosa cavolo è stato ?"
    "E lo chiedi a me ? Cosa vuoi che ne sappia ?"
    "Andiamo a vedere ?"
    Ho pensato e dopo aver fatto una smorfia poco convinta ho risposto a Karl...
    "Va bene..."
    Siamo andati avanti con le orecchie tese e gli occhi sbarrati... Sudavo... Sudavo freddo... Ha incominciato a piovere...
    Sussultai appena incominciai a sentire le gocce, ma poco dopo mi sono calmato...
    Con l'acqua alle ginocchia abbiamo continuato il percorso, cercando di percepire alla meglio il rumore...
    Quando a un certo punto ho sentito Karl urlare dietro di me :
    "Fluch! Scheiße! Scheiße! Diese Sache ist Tötung ich!"
    Mi sono girato in preda al panico, stava affondando nell'acqua afferrato da alcuni strani tentacoli dentati...
    "Porca Puttana!"
    Ho estratto il coltello e ho cercato di liberarlo, dopo aver reciso un tentacolo però... La bestia mi ha afferrato per una caviglia tirandomi fuori dall'acqua... Ho battuto la testa e rialzandomi mi sono accorto di vedere sdoppiato e di perdere sangue dal naso...
    "Uh... Che botta!"
    Quelle sono state le mie ultime famose parole prima di svenire...
    Mi sono svegliato con Karl affianco, mi ha aiutato ad alzarmi...
    Per fortuna avevo recuperato bene l'uso della vista e ci vedevo di nuovo alla perfezione...
    Però Karl mi sembrava ferito, aveva dei tagli sulla gamba destra e un grosso graffio sul collo...
    "Stai bene Karl ?"
    "Potrebbe andare meglio ma non mi lamento... Sigaretta ?"
    "Uh... No grazie, al momento non me la sento..."
    Appena mi sono sentito meglio mi sono alzato e preparato per entrare nell'istituto di ricerca Agroprom...
    "Eccoci, facciamo attenzione..."
    Ci siamo avviati verso l'ufficio...
    "Cos'è stato ?"
    "Non lo so, meglio non avvicinarsi..."
    Ma poi la curiosità, mista alla paura ha vinto e mi sono diretto verso la fonte del rumore sospetto...
    C'era una porta in metallo massiccio e là dentro sembrava esserci la fonte rumorosa...
    "E ora ? Che si fa ?"
    "Proviamo ad entrare..."
    La porta mi sembrava un boccaporto, simile a quelli utilizzati nelle navi...
    "Karl aiutami, al mio 3 gira la manovella assieme a me..."
    "Ok..."
    "1..2..3.. Spingi con tutte le tue forze!"
    Insieme abbiamo aperto la porta...
    C'era della gente che cantava... Erano... Sembravano monolitani... Ma ad Agroprom era improbabile che ci fossero loro...
    Pregavano intorno ad un grosso palo con dei mucchietti di legno e una specie di antenna con cui parlavano...
    Dicevano delle cose del tipo : "O grande e potente monolite, illuminaci con la tua saggezza..."
    Io e Karl ci siamo guardati un po e abbiamo riso... Che sciocchi che sono quelli...
    Avevamo parlato troppo presto... Una forte botta sulla parte posteriore del cranio mi ha fatto cadere a terra...
    Quando mi sono alzato ho notato che ci avevano trascinati da un'altra parte... Non so dove ma mi sembrava una specie di strano laboratorio... Era tutto così buio... Avevo paura... Mi tremavano le mani e riuscivo a malapena a stare in piedi...

    (Fine Prima Parte )

  23. #798
    Lo Zio
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    Mamma mia bellissimi questi episodi. Sia quello di refixul sia il tuo stalker strelok. Ho ansimato di paura anche con il tuo diario stalker strelok. Meglio dei film horror e libri thriller.

    L'ultima volta che avevo le gambe tremolanti er astato dai tempi de l'Esorcista.

  24. #799
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    Citazione Originariamente Scritto da rainbow6_sniper Visualizza Messaggio
    Ho ansimato di paura anche con il tuo diario stalker strelok. Meglio dei film horror e libri thriller.

    L'ultima volta che avevo le gambe tremolanti era stato dai tempi de l'Esorcista.
    Non sono riuscito a farlo più pauroso, comunque grazie per il complimento

  25. #800
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    Savik aveva la vista offuscata.
    Sentiva che tutti i suoi arti inferiori erano indolenziti,non sentiva dolore,non sentiva niente.
    "Buongiorno,ho cercato di trattarti con dolcezza,ma il tranquillante era in una dose piuttosto massiccia,perdonami."
    "Dove..........dove.....sono?"
    "Tranquillo,non rischi niente per ora,sei nel mio rifugio ai depositi militari,sottoterra.Capisco che forse il modo che ho usato per portarti qui è esagerato,ma era il solo modo possibile,ti rendi conto di come stavi?"
    "Dov'è mia moglie?,che cosa è successo ala casa?"
    "Dopo il blowout non è sopravvisuto nulla lì dentro,hai resistito per la tua corporatura.Qualcuno ti vuole bene lassù."
    "Nessuno ci vuole bene lassù,questo è un posto dimenticato da tutti e da Dio,ammesso che esista.
    "Pessimista?"
    "Realista"
    Ci furono diversi minutti di silenzio,l'uomo era girato su un bancone e operava su di un arma.Savik non cercò neanche di capire quello che stava facendo l'uomo,voleva solo capire quello che stava succedendo.Provò a muovere la testa,gli doleva e gli sembrò pesantissima.
    "Savik,per quest'ora non muoverti,il tranquillante e ancora attivo e in circolo."
    "Ehi,non mi hai detto come ti chiami."
    "Sono Oleg Vasjik,ex. membro dei Duty,pluridecorato."
    "Ex?,non mi risulta che si possano rinnegare i Duty,"
    "Me l'hanno permesso perchè sono vecchio,Voronin mi ha detto di prendermi una pausa,e mi hanno buttato fuori.Prima vivevo esclusivamente con i soldi che mi davano.Ora sopravvivo con 300 rubli e un tavolo da fabbro."
    "A cosa stai lavorando lì?"
    "Ho quasi finito,tra 5 minuti te la faccio vedere,è una pistola con qualche modifica."
    Savik sfruttò questi nuovi attimi di silenzio per guardarsi attorno e cercare di decifrare quale fosse il comportamento del compagno dai suoi movimenti.Era un tipo preciso,faceva ampi movimenti con le braccia e stava perfettamente immobile,la postura era perfetta,l'età non l'aveva ancora messo in ginocchio.
    "Ecco,questa è la USP.45m203c"
    "Sarebbe a dire?"
    "e la pistola USP.45 con un lanciagranate m203 portatile,sono riuscito a miniaturizzare il tutto e ad inserire un piccolo lancimissili,del tipo dei raggi di segnalazione.A dire la verità,i lanciagranate sono due,posti a destra e sinistra sotto la canna.Per inserire la granata basta tirare le due culatte mobili,facendo aprire le camere che ospiteranno la granata,per attivare la funzione di lanciagranate basta spostare la levetta su m203."
    "E perchè me la mostri?"
    "Savik,la domanda piuttosto è : perchè mi hai portato qui?"
    Savik ci riflettè un attimo,come aveva fatto a non porsi la domanda?"
    "Savik,hai presente il Bar,la base dei Duty? mettiamo fine al loro regime. So che tu hai un conto in sospeso con loro, entra e parla con Voronin,piazza questo nascosto"
    Indicò dell'esplosivo plastico c4
    "E falli saltare per aria,loro e le loro idee."
    "Vecchio,ma tu sei pazzo? sai quanto è protetta la base? e perchè poi dovrei ubbidirti? perchè sei anziano? i Duty non sono contro di me,ma contro la Zona!"
    "Savik,sai perchè ti vogliono portare nell'X23? per continuare gli esperimenti sulle radiazioni psioniche!"
    A questa esclamazione seguirno istanti di tentennamento da parte di Savik : Erano questi i veri scopi dei Duty? lui spaeva che doveva soccorere uno Stalker!
    "Sennò perchè hanno chiamato un ecologista a combattere? mi vogliono trascinare in questa storia?" sussurrò preoccupato.

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