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  1. #551

    Predefinito Riferimento: Diario di uno S.T.A.L.K.E.R.

    quasi mi aspettavo che il vecchio si mettesse a riparare l'esoscheletro con la teiera...è bello,sapresti mettere i link agli altri episodi(e poi dirmi come fare)?

  2. #552
    Il Fantasma
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    Predefinito Riferimento: Diario di uno S.T.A.L.K.E.R.

    Grazie, ecco i link. (Sono link che puoi copiare dalla barra degli indirizzi quando visualizzi un post singolo, cliccando sul numero in alto a destra del post)

    Primo episodio: http://forumtgmonline.futuregamer.it...&postcount=488
    Secondo: http://forumtgmonline.futuregamer.it...&postcount=491
    Terzo: http://forumtgmonline.futuregamer.it...&postcount=504
    Quarto: http://forumtgmonline.futuregamer.it...&postcount=513
    Quinto: http://forumtgmonline.futuregamer.it...&postcount=523
    Sesto: http://forumtgmonline.futuregamer.it...&postcount=528
    Settimo: http://forumtgmonline.futuregamer.it...&postcount=548
    Ottavo: http://forumtgmonline.futuregamer.it...&postcount=550

    P.S. Forester sarebbe stato capace di riparare tutto anche solo con la teiera in effetti! XD

  3. #553
    La Borga L'avatar di BoBoBorg
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    Predefinito Riferimento: Diario di uno S.T.A.L.K.E.R.

    Ma si dai, diamoci dentro Partiamo dall'episodio pilota, un pò atipico perchè non è condotto da uno stalker nel senso ortodosso del termine...

    USER: Sgt. "major tom" Stradivski
    LOCATION: classificata
    DATE/TIME: classificata/19.35
    DATA TYPE: record comunicazione


    <Quartier generale al maggiore tom, mi riceve?>
    <Qui maggiore tom>
    <Maggiore tom, abbiamo indicazioni su una possibile presenza ostile a 600m da voi in lento avvicinamento>
    <Ricevuto quartier generale, richiedo l'autorizzazione all'ingaggio>
    <Negativo maggiore tom, tenga una distanza superiore i 150m e non risponda al fuoco qualunque cosa accada>
    <... ricevuto quartier generale>
    <Ho l'ordine del comando russo che lei scorti il vip numero 7 con la sua unità, il vip sta arrivando con una squadra di supporto>
    <Il comando russo quartier generale?>
    <A 200m mantenga il silenzio radio finchè il vip non lo riterrà opportuno>
    <Ricevuto quartier generale>
    <Quartier generale chiude>

    USER: Sgt. "major tom" Stradivski
    LOCATION: classificata
    DATE/TIME: classificata/23.30
    DATA TYPE: diario 1/3


    Ci sono cose che spesso e molto volentieri farei a meno di vedere. Cose che non mi avevano anticipato nelle clausole di arruolamento, come sempre e come tutti d'altronde. Chi viene mai avvisato degli orrori che incontrerà al fronte? Quando mi arruolai nell'esercito ucraino volevo soltanto passare un pò di tempo in caserma, a percepire uno stimpendio per rimanere semplicemente a vegetare all'angolo di una polverosa ed umida guardiola di qualche inutile relitto sovietico. Odio i sovietici, e quello che è rimasto di loro.
    Ma dal 2012 niente è più come prima, la Zona ha cambiato le vite di tutti, di noi cazzo di diavoli inviati senza speranza in questo paradiso dell'inferno. "Quello che incontrerete là dentro sarà spaventoso e meraviglioso allo stesso tempo" dissero al brefieng, oramai quasi 2 anni fa. Io adoro il sublime e l'inimmaginabile, e potrei quasi risultare estasiato dagli orrori che ho affrontato fino oggi, tutto sommato orrori da film di serie b. Dico potrei, perchè dopo quello che ho visto oggi ho paura, vera paura.
    Già un ordine espresso dalla Russia non è mai visto di buon occhio, da anni la Russia quando immischia le sue tanto rosse quanto nere mani negli affari di noi ex-alleati significa solo una cosa: brutti affari e losche macchinazioni. Oggi non sono stati da meno.
    Vip 7 è la classica sigla, spudoratamente copiata dal gergo americano, di una persona particolarmente importante in una scala da 1 a 10.

    "Sono il dottor Bryglov"
    "Piacere dottore, il sono il sergente Stradivski, ma mi può chiamare 'maggiore tom'"
    "Anche lei è un fan di David Bowie?"
    "Trovo che Space Oddity mi rappresenti molto bene come canzone"
    "Io spero di no, e lo spero per me"
    "Chi sono quei militari?"
    "Tenente Putriyev dell'esercito Russo, questi sono..."
    "Non mi piacciono i convenevoli tenente, ha ordini dal QG che non conosco?"
    "Siamo ai suoi ordini, anche se preferirei che lei conoscesse i miei uomini"
    "Siamo nella Zona tenente, non mando alla morte la gente che non conosco. Se dovrò ordinare qualcosa lo farò a lei"
    "Chiaro maggiore tom"

    Non mi piacque fin da subito, nè il dottore nè i russi nè la situazione che il QG aveva pensato bene di accollarmi. E tutto questo solo perchè eravamo di pattuglia vicino all'ostile nelle paludi Yantar, il mio posto preferito.
    Non chiedetemi perchè lo sia, so solo che mi mette sicurezza quella zona, dove la testa ti pulsa fino all'esplosione e i lamenti degli zombie si mescolano alle loro pallottole. Sarà perchè in quel momento riesco a pensare a solo una cosa: sopravvivere. Nessun elucubrazione filosofica o sega mentale di qualsivoglia genere: solo adrenalina. E la cosa mi piace
    Non fu una piacevole scampagnata quella col dottore e la sua brigata, lui cercava inutilmente di creare un clima amichevole parlando degli europei di calcio, nei quali l'Ucraina era arrivata ai quarti di finale. Credo di aver capito che la partita ci fosse tra una settimana. Dopo un buon quarto d'ora di cazzate riuscii a fargli capire che alla mia unità non fregava niente dello sport. Non potevo dirgli che mi stavo godendo l'aura di malignità della palude.
    Fino a 300m tutto procedette regolarmente, se regolarmente si definisce muoversi lentamente in mezzo alla melma. Il contatore geiger rimaneva a ticchettare la sua bella canzoncina di sottofondo, un pò scontento constatavo che il ticchettio non aumentava in concomitanza delle anomalie chimiche. Brutta faccenda quei bollitori, per fortuna che ad inizio missione prendiamo sempre una scorpacciata di antibiotici e vaccini. Non volevo maschere anti-gas, ieri come oggi desidero ancora spegnermi lentamente da questa parodia di realtà. Il rilevatore di anomalie miltare era in mano al soldato Terkya detto 'il bellissimo', a causa della sua aitante giovinezza e del suo fisico prestante. Non voglio essere frainteso, ho una ragazza a Kiev, ma sotto le armi bisogna prestarsi alla stigmatizzazione dell'omosessualità per sopravvivere ad essa.
    Procedevamo lentamente ma con precisione, attraverso la melma dell'Agroprom, a 2km dalla nostra base. Yantar era lontana, ma l'ostile si frapponeva tra noi e lei, nell'intrico di rami spinosi e gole radioattive dell'unica strada che portava a quel lago. I russi non erano stati prima nella Zona, e si vedeva. Più volte il soldato di supporto Nikita 'millefiori', chiamato così per la sua ostinazione di appartenenza ad una millantata evoluzione degli hyppie, strattonò qualcuno di essi fuori dal raggio d'azione delle anomalie. Non protestavano, ma ognuno di loro imparava presto a non reiterare i loro errori. Atipico per la fanteria semplice, congiuntamente all'AN-94 che portavano mi veniva da pensare che fossero degli Specnaz. Ma anche il migliore addestramento va a farsi benedire all'interno della Zona. Solo chi sgombra la propria mente ed abbraccia una nuova realtà può sperare di sopravvivere. Non tutti sono disposti a ricominciare da zero, non tutti sopravvivono.
    [continua]
    Ultima modifica di BoBoBorg; 02-04-10 alle 13:28:26

  4. #554

    Predefinito Riferimento: Diario di uno S.T.A.L.K.E.R.

    complimenti boboborg per l'inizio, ora aspettiamo il seguito

  5. #555
    La Borga L'avatar di BoBoBorg
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    Predefinito Riferimento: Diario di uno S.T.A.L.K.E.R.

    [continua]
    USER: Sgt. "major tom" Stradivski
    LOCATION: classificata
    DATE/TIME: classificata/23.30
    DATA TYPE: diario 2/3


    C'è chi odia definitivamente e senza speranza un posto, e crede che odiandolo possa sopravvivere. Io dico che si sbaglia. Io amo la Zona, per quanto ne voglia la distruzione, così come la odio per quanto ne voglia la conservazione. Ho conosciuto uno stalker, durante una ricognizione congiunta coi Duty nella Foresta Rossa, l'unico che condividesse questa mia opinione

    "Ragazzo, lo sai perchè a differenza dei tuoi compagni sopravviverai per raccontare quello che hai visto?"
    "No"
    "Perchè sei più umano di quanto pensi. Tutti qui vogliono essere qualcosa di diverso dalla propria natura, meglio o peggio è un punto di vista. Ma la Zona non ama questo, la Zona in ogni sua anomalia, in ogni suo mutante ed in ogni sua aberrazione ci dimostra quanto sia unico e meraviglioso quello che siamo"
    "Non la seguo"
    "E' difficile spiegare in maniera teorica quello che so. Le mie sono osservazioni date dall'empirismo. Puoi afferrarti ad Eraclito, se vuoi e se lo conosci, oppure puoi affidarti alla mano divina, per spiegare perchè le persone che trattano la Zona in maniera ambigua e ipocrita ne escono vincitrici"
    "Ne è sicuro?"
    "Come l'oro. Non tutti ne sono al corrente, moltissimi si comportano in tale modo senza saperlo"

    Non incotrai più quello stalker, non mi ricordo neanche come si chiamasse. Era uno dei pochi che non aveva aperto il fuoco preventivamente contro di noi, calmo come una roccia, ma diceva di "ribollire all'interno di ansia per ogni singolo respiro". Non sono un fine psicologo, non vendo negli altri più di quanto non veda in me stesso dopo che mi è stato indicato di cercare, ma sono sopravvissuto a tante squadre, a tanti bravi compagni che meritavano di tornare a casa. Più comprendo meno capisco.
    Finite le larghe paludi entrammo negli anfratti scavati dalle anomalie gravitazionali al limitare della zona dell'Agroprom. Può sembrare stupido attraversare quel labirinto di Gorghi e Trampolini, ma almeno l'irraggiamento radioattivo è minore che in superficie. Il rilevatore militare del 'bellissimo' è una versione tanto avanzata che gli stalker tentano spesso di rubarci, salvo non comprenderne l'utilizzo. Credo che qualche volta abbiano tentato di commissionare al bunker degli scienziati un 'manuale di utilizzo', salvo scoprire che gli scienziati sono alle nostre dipendenze.
    Ogni pulsazione del rilevatore personale era un segnale di allerta, le anomalie gravitazionali sono le più subdole e temibili. Gli Specnaz avanzavano oramai pratici di questo divertente giochino, quasi con più destrezza di noi veterani. Il dottore invece necessitava che lo tenessi a braccetto, in quanto non possedeva un rilevatore personale, solo un voluminoso zaino nella sua tuta ambientale.

    "Signore ci siamo, le indicazioni parlando di un ostile a 160m" il rilevatore fungeva anche molto bene per le forme di vita. Non chiedetemi come facesse, di sicuro erano dati intrinsechi
    "E' lui maggiore tom, fermi la squadra"

    Alzai la mano sinistra chiudendo il pungo. Tutta la comitiva si mise in copertura e spianò le armi. L'esercito ucraino non era bene armato, usavamo ancora degli AKM. Non erano armi avanzate, ma sapevano dare del filo da torcere alla Zona, resistenti ad ogni sua intemperia. Il mio era un semplice AK-74UB, dove U stava per le sue dimensioni ridotte, dove B sta per il singolare silenziatore attaccato. Mi era stato conferito in via speciale dal comando ucraino per i miei meriti di guerra. L'arma stessa era modificata in via speciale per ridurre il rinculo ed aumentare la cadenza di fuoco e la precisione. Un arma affidabile, non me ne sarei mai più separato

    "millefiori, vieni davanti e assicuraci un fuoco di soppressione, strelok sali il crinale e copri lo sfondo, tenente disponga i suoi uomini per guardarci le spalle"
    "mi dispiace signore, dobbiamo lavorare col dottore"

    Strelok era il nome comune nell'esercito per indicare i tiratori scelti, anche se il nostro era proprio un cecchino. Credo che ci fosse uno stalker noto come lo strelok, qualcosa come una leggenda metropolitana, che avrebbe raggiunto il centro della zona prima del grande blowout. Di lui poco o niente mi importava.
    Non capii subito cosa stessero facendo gli Specnaz. Tirarono fuori dallo zaino macchinari strani e svariate parabole. Montarono qualcosa come un computer, un oscillatore, un decoder di segnale e tre parabole flessibili che aprirono ad ombrello. Il compito era evidentemente studiare quell'ostile.
    Cosa era allora lui? Perchè rappresentava una fonte di interesse così alta da raggiungere addirittura la Russia? Le risposte sarebbero arrivate dopo.

    "Professor Kruglov, mi riceve professor Kruglov?"
    "Dottore, mi è stato ordinato il silenzio radio" dissi io
    "Queste frequenze sono discrete, non disturberanno l'ostile"

    Eravamo in un punto delle gole che dava su una piccola valle, cento metri neanche di diametro. Era nota come il 'mare della tranquillità', l'unico punto calmo nelle gole. Si comportava come un incrocio mentre assomigliava ad un cratere, tanto che noi sul bordo eravamo protetti dal naturale declivio. Tre altre insenature, simili alle nostra che avevamo percorso, partivano a formare una croce dalla valle.
    L'ostile era in mezzo, anche se non vedevo esattamente niente

    "Qui professor Kruglov"
    "Bene professore, sono in posizione e con gli strumenti aperti"
    "Anche io dottore, avvio l'impulso, si prepari a ricevere"

    Temetti per il peggio, mentre aspettavo nel più religioso silenzio che il dottore mi rispondesse che tutto era a posto.
    Poi iniziai a scorgere qualcosa all'interno della valle, piccole scariche elettriche bianche e una nube verde pallido.

    "I valori professore sono di 150 su 180"
    "Tutto nella norma dottore, cosa ha nel campo di simmetria?"
    "Dati riconducibili a spin irrazionale, valori di massa nulli"
    "Iniziamo un controllo incrociato dell'impulso laser"

    Un fascio di luce rossa, il laser presumo, partì direttamente verso di noi dalla diramazione opposta alla nostra, per attraversare il centro della valle. Lì accadde qualcosa che le mie scarse conoscenze fisiche reputarono comunque impossibile, il raggio si divise in due fasci curvati simmetricamente dall'ostile.

    "Confermi i numeri quantici: 0,0,0, -1"
    "Confermati dottore, cosa rileva dal campo di simmetria"
    "Valori di spin di +1, -1 e 0"
    "Fantastico, tutte e tre contemporaneamente dottore?"
    "Certo professore, nel medesimo punto di spazio"

    Erano contenti, sperai che ciò significasse la fine dell'esperimento, ma mi sbagliavo, ovviamente mi sbagliavo. Vigliacco sarà il giorno in cui aspettandomi una cosa non accada l'esatto opposto

    "Professore, rilevo valori di campo oltre 180"
    "Come è possibile? Il fascio è coerente"
    "Credo che l'ostile stia rompendo la supersimmetria"
    "E' intelligente dottore, ha consapevolezza di noi"
    "Come è possibile, non appartiene alla..."

    Non fece in tempo a finire, una chiara luce verde permeò ogni centimetro del nostro campo visivo, per quanto mi girassi ella mi perseguitava con intensità esponenzialmente maggiore tanto più cercavo di evitarla. Neanche gli occhi chiusi potevano fermarla. Fu terribile, non vedevo niente se non la luce, ma sentivo e avevo padronanza di ogni altra facoltà. Toccai il terreno, mi chiusi gli occhi con le mani e con le palpebre, crollai a terra... Una sensazione di assoluta impotenza, terrore puro, come se fossi stato messo davanti ad una sensazione di ineluttabile infinito. Ero scoperto, ero nudo di ogni difesa. Mi dimenai e mi divincolai come un cane rabbioso, urlando e piangendo lacrime che non potevo vedere. Sentii altre urla, i miei compagni credo, degli spari e i fischi delle pallottole, il sordo suono delle anomalie, il calore di un liquido che iniziava ad imbrattarmi pelle e divisa.
    Lentamente mi arresi, rilassando ogni muscolo alla luce invincibile. Pian piano si fece più scura, attutendo ogni suono ed ogni altra sensazione. Stavo morendo? Il fatto che sia qui a raccontarlo vi risponde già subito, ma allora mi chiesi se quello stalker, la Guida, non si fosse sbagliato, se invece non vi fosse alcuna logica nella Zona, che tutto fosse fottutamente casuale. La Provvidenza di una mano divina, che sia Dio o la Zona stessa era una credenza sempre più radicata nell'immaginario degli stalker. In quel momento mi sentii tanto ateo come mai in vita mia. Una breve sensazione, il buio sostituì l'accecante luce senza che neanche me ne accorgessi, lasciandomi nel sonno meno desiderato della mia vita

  6. #556
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    Predefinito Riferimento: Diario di uno S.T.A.L.K.E.R.

    USER: Sgt. "major tom" Stradivski
    LOCATION: classificata
    DATE/TIME: classificata/23.30
    DATA TYPE: diario 3/3


    Mi svegliai, non so quanto tempo dopo, ma era sera. Il cielo stava imbrunendo, con sfumature rosse e azzurre. Non ricordo di aver mai visto altri tramonti in precedenza, perfino oggi, mentre sto scrivendo queste memorie, non ricordo di aver visto un tramonto. Nessuno ricorda mai i tramonti, c'è chi riteneva che nella Zona il sole non tramontasse, ma scomparisse e basta, come se non ci concedesse il lusso di prepararci alla tremenda notte, o come se ci volesse privare di un fottuto momento romantico.
    Sta di fatto che mi svegliai. Mi alzai dal suolo stropicciandomi gli occhi, lentamente guardandomi intorno. Nessuno. Nè gli strumenti nè i miei uomini, neanche le gocce di sangue che mi avevano imbrattato il corpo, perchè sangue era. Solo terriccio e la mia arma lì per terra. La raccolsi e mi rialzai.
    Non appena fui in piedi rimasi congelato dal vedere, a pochi centimetri di distanza, una serie di crepitanti lampi. Una anomalia elettrica, non c'era prima, non c'erano mai state nelle gole. Non capii, le anomalie cambiano di posizione ma non di tipo, e sopratutto non c'era stato un blowout, altrimenti sarei morto.
    Incomprensibile, così come la via per uscire, che mancava. Nella valle s'era formata invece una gigantesca anomalia Gorgo, le cui propaggini sollevavano polvere e sabbia a pochi centimetri di distanza.
    Alleluja pensai, le Electro continuavano alternate per centinaia di metri, in precisa fila indiana, come se non volessero farmi uscire. C'è chi sostiene che la Zona sia cosciente, che pensi e che agisca in diretta. In tal caso sarebbe stata una gran bastarda. Avevo assistito a qualcosa che non dovevo? Ero stato testimoni di fatti che meritavano l'eterno silenzio? Se questa era la punizione divina sorrisi, ci capivo troppo poco per permettere alla Zona di mettermi a tacere.
    Per esclusione, la superficie radioattiva oltre i limiti di letalità era l'unica vera possibilità di salvezza, diciamo quella che contemplava più possibilità di miracoli. Aspettare che mi salvassero? Che arrivasse un blowout? Senza provviste sarei morto comunque, come un topo. I topi non mi piacciono, sopratutto quelli mutati della Zona, non volevo e non voglio tuttora accomunarmi a qualcuna di quelle creature. Qualcuno, un dittatore credo, non so se italiano o cosa altro, disse che era meglio morire tentando che vivere evitando. Stronzate, tranne che in quel caso. Non avevo farmaci anti radiazioni, nè retroattivi nè curativi, mi piacque. Morire per mano del nemico più subdolo e caratteristico della Zona, cercando di sfuggirgli, la radioattività.
    Presi un bel respiro, scalai il declivio e iniziai a correre come il demonio, Dio e tutti i santi e diavoli mi stessero inseguendo, chi per un motivo chi per un altro. Non voglio credere in qualcosa, nè Satana nè il Signore, preferisco bestemmiare la sera e pensare la mattina che l'amore e l'odio siano algoritmi biochimici del nostro cervello.
    L'area intorno a me era deserta, uniforme, in quanto le gole si dipanavano alla destra da me. Nessun cespuglio, solo erbetta gialla secca, incomprensibilmente viva, incomprensibilmente contenta del livello disumano di radiazioni che il contatore geiger si rifiutava di misurare. Trattenevo il respiro e correvo, forte, senza preoccuparmi dei polmoni che imploravano aria e dei muscoli che pregavano riposo. L'acidità iniziò a permeare ogni mia membra, mentre il misuratore di dosaggio indicava 200 rad/sec. Era passato neanche un minuto e già iniziavo a soffrire dei primi avvelenamenti radioattivi. Fatica, spossatezza generalizzata, stanchezza globale. Non importava, trattenevo il respiro e correvo.
    Il minuto successivo, o quello dopo ancora, non ricordo, iniziai ad avvertire cefalee pulsanti, come chiodi incandescenti che penetravano il cervello da parte a parte, sotto possenti colpi di martello. Il dolore era esponenziale, cresceva senza sosta ad ogni secondo. Non importava, trattenevo il respiro e correvo.
    Non credo di aver trattenuto il respiro per tutto quel tempo, forse dopo 5 minuti di corsa iniziai ad annaspare con garbo, mentre la fatica iniziava ad accumularsi. Non mi importava di boccheggiare aria, di divorare l'atmosfera, percepivo sempre meno del mio corpo, correvo e non capivo, sebbene registrassi ogni singolo malessere. Si dice che concentrandosi sul male esso appare meno intenso, forse quel giorno l'ho verificato. I muscoli iniziavano a scogliersi sotto l'azione dell'acido lattico, i polmoni iniziavano a lavorare con lentezza sebbene dovessero recuperare 5 minuti di apnea, la testa iniziava a perdere concentrazione su tutto, tanto i pensieri quanto la coordinazione dei movimenti.
    Caracollai, portando tutto il peso sul piede destro in un interruzione anomale della corsa. Una pressione al petto esagerata, tanto che tossii ripetutamente. Barcollavo e ansimavo, cercando di trattenere quanto più possibile dolori e distrazioni.

    "Vedo... dei canneti, in fondo, al chiaro di luna"

    Pensai. Erano le propaggini della palude dell'Agroprom, l'area sicura, almeno per morire.
    Caricai le gambe e ripartii con uno slancio poco salutare, tornando a correre. Respiravo convulsamente, perdipiù tossendo, mentre sfruttavo il barcollio per saltellare e restare in movimento qualora mi capitasse di cadere. Le spalle erano pesanti, percepivo tutto il carico del mio equipaggiamento, ergo era da lasciare.
    Iniziai a slacciare lo zaino, che cadde pesantemente dietro di me. Sganciai le sicure del tattico, che cadde pezzo per pezzo portandosi dietro caricatori e oggettistica varia. Buttai il rilevatore di anomalie, il contatore geiger, il dosatore che indicava oramai 600 rad/s, l'elmetto... Tutto quanto fuorchè il fucile, che tenevo gelosamente con la mano destra per la cinghia. Avrei perso tutto, anche la vita, ma non il mio fucile. E' la cosa che sotto le armi ti insegnano ad amare di più, sopra tua madre, la tua ragazza e la tua stessa strada. Con alcuni soldati ci riescono nell'addestramento, e formano delle belve, con altri ci riescono con l'esperienza, e formano i veri soldati.
    Continuai a correre, singhiozzando inciampi, mentre la nausea iniziava ad accentuarsi. Le cefalee erano talmente ripetitive e costanti che oramai non le percepivo più, come se appartenessero alla mia testa da secoli.
    Vomitai, crollando a terra, sulla cruda e ispida terra. Una chiazza rossiccia si formò sotto la mia bocca, che vedevo a malapena, complice il crepuscolo e gli occhi che si annebbiavano. Odorava di sangue, solo di sangue, mentre le budella crepitavano di fiamme acide insopportabili. Gli occhi mi lacrimavano dal dolore mentre mi rialzavo, tra un conato e l'altro, che rallentavano la risalita.

    "Sono... vicino... fottutamente... incredibilmente"

    Non chiedetemi il come o il perchè fossi a soli duecento metri dalla palude, di sicuro persi oltre che lo zaino anche la concezione del tempo, calciata via dalla mia testa dai pulsanti mal di testa.
    Finalmente in piedi tornai a correre, spinto più dalla disperazione che dalla speranza, non contavo di sopravvivere ad un avvelenamento mortale. Oramai respiravo per ansimi giganteschi, che aprivano la bocca fino a dolorare la mascella, al tempo stesso in rapide e sincopate inspirazioni ed espirazioni. Le gambe erano andate, si muovevano più per spinta inerziale che per altro. La testa riusciva solo a vedere, e neanche bene, il canneto, ebbra di dolore e stanchezza, e un gruppetto di stalker.

    "Loro... salvezza... sole..."

    Mi ricordo solo queste parole, ed il fatto che presi il fucile e sparai in aria per attirare la loro attenzione. Il rinculo mi fece cadere all'indietro, rovinosamente, e vomitare. Caddi sul fianco, altrimenti il vomito mi avrebbe soffocato. Tossii e vomitai, con alterna precisione, mentre mi sforzavo di mettere a fuoco gli stalker. Credo fossero allibiti, per un poco, poi avanzarono. Di corsa anche loro, con le armi in mano, pronti a seccarmi.

    "No... le pallottole no..."

    Poi svenni.


    USER: Sgt. "major tom" Stradivski
    LOCATION: Bar
    DATE/TIME: classificata/23.45
    DATA TYPE: diario supplemento


    Sono riuscito a sbloccare il localizzatore gps del mio datapad, sebbene i codici di criptaggio della data rimangano un punto interrogativo. Non ho neanche voglia di tentarci, il tempo ha così poca importanza nella Zona...
    Ecco, ho filosofeggiato. Rileggendo il diario ho notato di questi exploit. Non chiedetemi perchè, mi sono usciti spontanei, come se aspettassi da secoli di dire e scrivere quello che ambivo dire e scrivere.
    Il supplemento è un aggiunta al limite di caratteri imposto dal file di testo. Non c'è molto da dire, sono rinvenuto in un letto di ospedale, improvvisato più che altro, ed il dottore mi ha detto molto seccamente che sono stato in coma farmacologico per tre settimane circa, mentre mi inniettava a intervalli regolari cocktail di farmaci.

    "Non siamo al Nazionale di Kiev, qui il massimo di operazione è un medikit. Ritieniti fortunato che il generale Voronin ha disposto molte risorse su di te. Raccogli le forze, dormi che domani dovrai fare rapporto a lui"
    "Non hai detto che ho dormito per tre settimane?"
    "Devi metabolizzare l'ultima endovena, se ti muovi adesso potresti rimanerci secco"
    "Posso scrivere il mio diario?"
    "Fa un pò il cazzo che ti pare, basta che non esci dal letto"

    Da allora, circa due ore fa, per addormentarmi sto scrivendo. Non so perchè, domani incontrerò Voronin, forse voglio fargli rapporto con questo. Certo non sarà contento di leggere tutti gli exploit però... E' necessario che tutte le strane cose che ho visto rimangano scritte... Necessario per chi? Meglio non saperlo, facciamolo e basta.
    Ora sono stano abbastanza, mi congederò con questa frase e dormirò, domani sera tornerò a scrivere, forse

  7. #557
    Lo Zio
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    Complimenti per il diario BoBoBorg. Davvero!

  8. #558
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    grazie, anzhe se troppa filosofia e pochi eventi, ma dalla prossima giornata il maggiore tom inizia a pestare le mani

    sarà una lunga avventura, questo lo garantisco

  9. #559
    La Borga L'avatar di BoBoBorg
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    (Se volete un'idea circa il maggiore tom, nella firma ho inserito la sua scheda tecnica)

    USER: Sgt. "major tom" Stradivski
    LOCATION: Bar
    DATE/TIME: classificata/21.00
    DATA TYPE: diario 1/2


    Curioso, premetterei prima di continuare la narrazione.
    Venni svegliato all'alba circa, anche se da mezz'ora stavo semplicemente sonnecchiando in dormiveglia. Venni svegliato dal suono di circa quattro scarponi militari che entrarono di fretta nella mia stanza. Due Duty pensai.

    "Dottore ci serve ora"
    "Va bene, in 6 ore dovrebbe aver digerito"

    Davvero un buon dottore, credo che i militari gli stessero sullo stomaco, così come per tutti gli stalker d'altronde. Anche se non capivo perchè i misteriosi samaritani avessero rischiato una contaminazione salvando il sottoscritto

    "Alzati"

    Suonò come un comando secco e poco simpatico. Soldati nell'animo ma non nella forma. Neanche uno di loro sarebbe stato in grado di sostenere una battaglia urbana, nè di comprendere alcunchè dei concetti e delle tattiche. Stupide emulazioni, paramilitari con le armi, null'altro. Conveniva però seguire i suoi 'consigli', ero nel suo territorio.

    "Non vestirti, non hai vestiti"

    Ero in maglietta e jeans, dove fosse il mio equipaggiamento lo ignoravo per il momento. Il suo sguardo sprezzante mi fece accelerare notevolmente l'allacciatura di semplici scarpe da ginnastica.

    Una volta usciti mi ritrovai nelle vie trafficate del Bar. Stalker d'ogni viso ed arma andavano e venivano in silenzio, taluni marciando taluni camminando, senza guardarsi o parlare. Neanche i gruppi scambiavano parole al loro interno. Un'aura di tristezza mi avvolse, abituato al cameratismo talvolta anche violento qui mi sembrava che si fosse in perenne lutto per la morte della propria anima. Eravamo in un edificio anonimo proprio di fronte ad un campanile, dal quale si sentiva una vaga e gracchiante musica vintage. Neanche 200 metri e ci ritrovammo davanti ad una guardiola presidiata da cinque Duty. Portavano tutti un Abakan, segno inequivocabile dell'intesa tra l'esercito e questa fazione, quasi come fossero una nostra propaggine.

    Un rapido scambio di battute e mi dissero di scendere le scale che vedevo oltre quella porta presidiata da due energumeni bene armati. Forse i miei compagni di viaggio ritenevano la mia presenza noiosa. Non sono un gran barzellettiere, nè un gran buffone, anche se so ridere. Forse puzzavo, magari i cadaveri radioattivi appena curati odorano di... aglio. Tutti questi invitanti pensieri vennero soppiantati dall'enesima constatazione balistica, questa volta delle guardie alla porta diroccata della base. Due OTs-14, detti Groza. Li riconobbi, quando ero ancora nell'esercito russo avevo usato uno di quelli in cecenia, contro i dissidenti. Un'arma tanto formidabile quanto rara, mi compiacevo di vederla in mano a chi poco la sapeva usare.

    Scesi le scale, permeato dall'odore di calcinacci e intonaco decrepito, che si scrostava dalle pareti in cotto sovietico. Una luce calda incideva ombre frastagliate sul pavimento, creando caricature dei paramilitari impettiti a controllare che il muro continuasse a rimanere in piedi. Le loro armi disegnavano per terra un intrico di linee scure che pareva di camminare in una foresta. Altri Abakan, dio solo sa in che modo fatti arrivare in questo paradiso infernale.

    Nella grande sala stavano un pò tutti i tipi di Duty, dal colonnello corazzato quanto un carro armato al soldato invidioso del suo superiore, fino al generale che aspettava impaziente il mio arrivo.

    "Siediti soldato"

    Un ordine, senza neanche che si fosse presentato. La cosa mi innervosii parecchio. Strinsi i pugni mentre mi sedevo lentamente, saggiando ogni secondo di discesa del mio culo sulla scomoda sedia in alluminio e legno

    "Sei stato trovato privo di sensi ai bordi della palude dell'Agroprom con solo un terzo del tuo equipaggiamento di ordinanza. Confermi?"
    "E' esattamente come me lo ricordo"
    "Non ti ho chiesto pareri soldato"

    Mi trattava come se fossi un suo sottoposto. Ed oltre che sbagliare il mio grado sbagliava anche la mia fazione. Iniziavo a provare un certo odio nei suoi confronti

    "Voglio un rapporto su quello che è successo durante l'esperimento del professor Kruglov"
    "Come sa che stavamo conducendo esperimenti?"
    "Qui le domande le faccio io sol..."

    Lo censurai sbattendo il pugno sul tavolo, che scricchiolò. Tutti i Duty nella stanza si girarono, le guardie alzarono le armi, Voronin trasalì

    "Con che pretesa mi vuole dare ordini? Con quale grado pretende di avere autorità? Sotto quale bandiera chiede che io appartenga? So chi è lei generale Voronin, so che lei è solo un semplice stupido stalker con solo il culo di comandare una banda di esaltati"

    Il silenzio regnò sovrano

    "Secondo un codice internazionale approvato perfino in fondo agli oceani IO rappresento un'autorità in quanto IO appartengo alle forze armate Ucraine. Perfino il più degradato dei miei sottoposti potrebbe ordinarle di leccare il pavimento, perciò chiariamo le posizioni. Io risponderò alle sue domande se lei risponderà alle mie e, sopratutto, se me lo domanderà in modo gentile"
    "Come... cazzo osi a parlarmi in questo modo! Ti dovrei uccidere solo per aver sbattuto un pugno sulla mia scrivania, figuriamoci abbassarci alle tue pretese. Guardia!"

    Un cazzotto raggiunse il mio naso, per fortuna già rotto dai tempi delle elementari. Non concessi il lusso di vedermi sconfitto

    "Lo sai come facciamo noi nell'esercito? Prima colpiamo al diaframma, prova tu..."

    Mi rispose in tempo zero piantandome un altro diretto sul fianco, mozzandomi il respiro. Non sussultai, rimasi immobile

    "Quanti ne torturate in questo modo? Pochi se dobbiamo valutare da come tiri questi buffetti"

    Un altro pungo, dritto in bocca. Mi avrebbe fatto saltare un dente se non lo avessi anticipato schivandolo con la testa

    "Basta così" Voronin fermò la pantomima prima che potessero deridere la guardia "Passa alle maniere forti"

    Sentii solo un click metallico, poi il freddo di una canna che premeva sul mio collo. L'arma da fuoco, la più antica ed abusata credenziale per ottenere informazioni riservate, nonchè una delle meno efficaci. In genere i meno bravi nell'arte dell'interrogatorio cedevano alle richieste dell'interrogato, mentre i più stupidi lo uccidevano. Ora restava solo da capire come impostare l'arringa, per far crollare tutto il sistema di tortura.
    [continua]

  10. #560
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    Bravo... se quasi piu bravo di me

  11. #561
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    Citazione Originariamente Scritto da NoSf3rA†U Visualizza Messaggio
    Bravo... se quasi piu bravo di me
    non adularmi che poi sbaglio

  12. #562
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    [continua]
    USER: Sgt. "major tom" Stradivski
    LOCATION: Bar
    DATE/TIME: classificata/21.00
    DATA TYPE: diario 2/2


    "Generale, non mi pare il caso"
    "Zitto merda. Apri bocca solo per rispondere alla mia precedente domanda"
    "Generale, se sappiamo quello che sappiamo è perchè abbiamo bisogno l'uno dell'altro"
    "Conterò fino a tre per fare uscire da quella fogna una risposta pertinente"
    "Generale io le servo vivo"
    "Al tre ordinerò Fuoco. Spera solo di non imbrattarmi la divisa. Uno"
    "Generale solo gli stupidi si comportano così"
    "Due"
    "Sarà pure stronzo ma lei stupido non lo è Generale"
    "Tre"
    "Cazzo Voronin, credi che non sappia che quelli che mi hanno salvato siano suoi uomini, e che hai già parlato con un sopravvissuto?"

    Bluffai, sul momento, ma neanche tanto. Quelle parole troncarono Voronin, facendogli crollare il suo castello di carte. Ridisegnò la sua espressione da incazzata a preoccupata, senza tuttavia fare granchè per modificare il suo tono di voce altamente poco simpatico. Non aveva fedi al dito, ne capivo il perchè

    "Portate questo duro nei miei alloggi"

    Venni alzato di peso e cacciato dietro una porta blindata appena di fianco, separata dal resto della sala da un'inferriata di sbarre arrugginite senza alcun motivo pratico di esistere, ma facilmente aggirabili nell'unico lato libero di quel curioso corridoio formatosi. Sbattuto violentemente per terra feci appena in tempo a rialzarmi quando Voronin sprangò la porta.

    "Stradivski, vogliamo gettare le maschere? Lascia che ti aiuti"

    Ero a malapena in piedi che mi sferrò un pugno, l'ennesimo della giornata, iniziavo ad abituarmi ad incassare. Debbo riconoscerlo, fu veloce e forte, sebbene non troppo preciso, in quanto mi colpì alla fronte. Incassato senza onore non potei fare a meno di alterarmi in maniera irreversibile. Al suo secondo diretto parai il colpo e gli sferrai un destro sulla mascella, tanto che barcollò indietro sbattendo la schiena contro la porta. Ero già a metà strada con un montante cordiale quando mi deviò il colpo bloccandolo contro la porta.

    Sanguinavamo tutti e due, io per di più ero spossato dalle legnate non proprio leggere della guardia. Avevo mentito, mi avevano fatto un male terribile, solamente sapevo mascherarlo. Sanguinavamo tutti e due, e la cosa mi strappò un sorrisetto ebete. Anche Voronin sorrise prima di premere il mio braccio contro la porta provocandomi un certo fastidio

    "Molto divertente sergente. Ora che abbiamo avuto le nostre rispettive lezioni di umiltà e concluso i convenevoli, possiamo conversare da adulti?"
    "Dimentichi la parolina magica"

    Voronin rise, mentre mi strattonò ad un tavolo in legno di noce, chiaro e lucido, ancora in buone condizioni. Una sedia sulla mia traettoria mi consentì di accomodarmi. Voronin si sedette sul tavolo, estraendo dai cassetti sotto di esso una serie di fogli. Erano dossier sul nulla, in quanto perfettamente vuoti.

    "Sei simpatico"
    "Volevi mettermi alla prova?"
    "No, volevo trattarti male"
    "Fai così con tutti gli stalker?"
    "Solo con quelli che mi stanno simpatici"

    Prese anche una biro ed un fermablocchi, mettendosi in posizione da appunti

    "Avanti, aspetto una bella storiella, per favore" sorrideva sardonico, mi preoccupava

    Sorrisi, ed iniziai a raccontargli filo per segno quello che qualche pagina fa avete avuto il piacere di leggere. Non fraintendetemi, continuavo ad odiarlo, e a sfotterlo

    "Questo mi conferma due cose" disse Voronin quando ebbe finito sia di ascoltare che di scrivere "Che su quell'esperimento sappiamo esattamente le stesse cose"
    "E la seconda?"
    "Che su quello che immagino ti interessi sono in vantaggio"

    Capii

    "Avevo ragione, qualcuno ti ha parlato di questo, chi era della mia squadra?"
    "Sapeva esattamente quello che sai te, peccato che per giorni non abbiamo trovato nessuno"
    "Voronin, chi è sopravvissuto?"
    "Siamo stati giorni, quasi settimane, ad aspettare, finchè un morto vivente è uscito dalla palude urlando e vomitando sangue. Niente meno che il maggiore tom in persona"
    "E' un membro della mia squadra e devo sapere se è sopravvissuto"
    "E' bastato poco perchè confermasse la tua identità e poi sparisse" stava giocando con me "Strano tipo questo Bellissimo"

    Il mio tecnico era sopravvissuto. Perchè fuggì senza avvertirmi? Perchè sopratutto non ha atteso che guarissi?

    "Sai dove si trova?"
    "No"
    "Invece si"
    "Perchè lo credi?"
    "Perchè ti servirò solo se continuerò a non saperlo, e sopratutto, perchè non sei così coglione da lasciare libero un testimone così prezioso"
    "Può darsi"
    "A cosa ti servo?"
    "A niente"
    "Allora perchè sono vivo? La storia delle conferme non me la bevo"
    "C'è un alone di mistero intorno a questa faccenda. Paradossalmente, meno sai più sarai utile"
    "Oh che bello, sono la tua talpa ora?"
    "Cerchiamo le stesse cose, perchè non condividerle?"
    "E perchè dovrei?"
    "Perchè io so più cose di te"
    "Allora sei un bugiardo"
    "Può essere"

    Capii il suo gioco. Capii per modo di dire. Era un guardone, sapeva molto più di quello che lasciava intendere, astuto devo dire, tanto che non mi lasciava altra scelta che seguire le sue regole per capire qualcosa di più. Quell'ostile rappresentava un evento molto più grande di quanto non reputassi.

    "Potrei semplicemente tornare al Cordon e fare rapporto"
    "Ne dubito, ti hanno disconosciuto"
    "Mi hanno cosa?"
    "Il Bellissimo ha tentato un rapporto via radio, peccato che abbiano rifiutato il suo identificativo, così come abbiano negato di avere avuto te o qualcun'altro della tua squadra nell'esercito"
    "Andiamo questa è grossa"
    "La radio è li, le frequenze le conosci"

    Cari lettori, andò tutto come anticipato dal generale. Rifiutarono tutto, dal codice alla parola d'ordine, per passare dal mio intero cursus honorum dalla Russia fino ad oggi. Debbo precisarvelo lettori, se mai leggerete queste memorie, il mio passato è molto più complesso di quello di un semplice sergente ucraino, anche se non ho nè la voglia nè il tempo di raccontarvela tutta ora. Piuttosto devo confessarvi che in quel momento, alla conclusione della comunicazione, mi accorsi che per la prima volta nella mia vita trattai con indifferenza il fatto di essere stato escluso dalle forze armate. Io, proprio io che ho fatto dell'esercito la mia esistenza. Me ne stupii, non poco ma neanche troppo. Indifferenza, come se i militari fossero usciti dal mio interesse.

    Lasciai Voronin, che mi congedò con un

    "Quando sarai pronto vai da Petrenko, ti dirà e darà il necessario"

    e mi ritirai in infermeria, dove convinsi il dottore a farmi passare un'altra notte lì. Vi sembrerà strano, ma è da allora, ossia stamettina, che sto qui a pensare e rimuginare, e solo dal tardo pomeriggio anche scrivere. Ho brutte sensazioni, credo anche riguardanti lo stato di incoscienza che ebbi dopo la luce verde. Mi sale un brivido quando penso a quel momento, con una fastidiosissima sensazione di deja-vù, come se stessi vivendo da spettatore le mie azioni attive. Meglio riposare, almeno ora, domani chissà, la notte mi avrà portato consiglio.

  13. #563
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    Bello il diario BoBo, però se fai nelle descrizioni delle giornate un dialogo scrivi a chi parla chi. ho fatto fatica a capire, quando parlava il maggiore tom, e quando parlava invece voronin.

  14. #564
    La Borga L'avatar di BoBoBorg
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    Beh mettere i nomi prima dei dialoghi mi pare troppo, però posso aumentare gli incisi, si quello si. Comunque non ti sbagli, i dialoghi sono sempre a due, descrivo il primo intervento e si va avanti una battuta per volta, come in un fumetto. Quindi se parte Voronin gli seguirà il maggiore tom e via di scorrendo.

  15. #565
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    Ma anche solo mettere le iniziali, non guasterebbere, ah beh dimenticavo voi militari comunicate agesti con i vostri commilitoni, sapete fare bene una cosa sola, premere il grilletto

  16. #566
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    Citazione Originariamente Scritto da rainbow6_sniper Visualizza Messaggio
    Ma anche solo mettere le iniziali, non guasterebbere, ah beh dimenticavo voi militari comunicate agesti con i vostri commilitoni, sapete fare bene una cosa sola, premere il grilletto
    no ma dai, mettere i nomi agli interventi è triste, non siamo mica in una piece teatrale

  17. #567
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    ore 0.00
    Alekny Yivasiev
    Piove.Quanta pioggia."una settiamana e mi sarò già ambientato" mi dicevo e ora sorrido perchè capisco quando dico stupidaggini.Il filtro della maschera antigas si è rotto,Sidorovich non me la può riparare e io non ho i soldi.E se in questo momento mi trovassi in una zona radioattiva? credo che entro domani morirei,e forse sarebbe meglio, la Zona più che un territorio,è qualcosa di VIVO un qualcosa che ti fa cadere quando sei in ginocchio,come un fottutissimo animale,o, per restare in tema un Izlom che ti azzanna quando tu abbassi la guardia. Ieri Srovich è andato a prendere il cibo al villaggio.Non è tornato.Penso sia morto.Oramai quando penso ad una persona la prima cosa che mi chiedo e se sia ancora viva,è normale? in ogni caso qui al villaggio si è presentato uno strano personaggio.....Macchiato oppure.....Marciato qualcosa del genere.Ci ha raccontato una storiella in modo confuso ed è andato a dormire : a cielo aperto! ora stiamo tutti dormendo nella casa fuori ma se qualcuno (o qualcosa) attacca il villaggio io non lo aiuterò : perchè rischiare questa mia unica fottiutissima vita per un demente? la vita è il bene più orrendo che noi umani possediamo! è fatta di sofferenze! almeno la mia......se Dio esiste perchè noi siamo qui? se Dio esiste perchè esiste la ZONA? che sia una delle sue creazioni contorte oppure un errore? un errore generato dagli uomini! Queste riflessioni mi stancano.Vedremo domani.Se ci arrivo a domani.

  18. #568

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    Citazione Originariamente Scritto da giammotto Visualizza Messaggio
    ore 0.00
    Alekny Yivasiev
    Piove.Quanta pioggia."una settiamana e mi sarò già ambientato" mi dicevo e ora sorrido perchè capisco quando dico stupidaggini.Il filtro della maschera antigas si è rotto,Sidorovich non me la può riparare e io non ho i soldi.E se in questo momento mi trovassi in una zona radioattiva? credo che entro domani morirei,e forse sarebbe meglio, la Zona più che un territorio,è qualcosa di VIVO un qualcosa che ti fa cadere quando sei in ginocchio,come un fottutissimo animale,o, per restare in tema un Izlom che ti azzanna quando tu abbassi la guardia. Ieri Srovich è andato a prendere il cibo al villaggio.Non è tornato.Penso sia morto.Oramai quando penso ad una persona la prima cosa che mi chiedo e se sia ancora viva,è normale? in ogni caso qui al villaggio si è presentato uno strano personaggio.....Macchiato oppure.....Marciato qualcosa del genere.Ci ha raccontato una storiella in modo confuso ed è andato a dormire : a cielo aperto! ora stiamo tutti dormendo nella casa fuori ma se qualcuno (o qualcosa) attacca il villaggio io non lo aiuterò : perchè rischiare questa mia unica fottiutissima vita per un demente? la vita è il bene più orrendo che noi umani possediamo! è fatta di sofferenze! almeno la mia......se Dio esiste perchè noi siamo qui? se Dio esiste perchè esiste la ZONA? che sia una delle sue creazioni contorte oppure un errore? un errore generato dagli uomini! Queste riflessioni mi stancano.Vedremo domani.Se ci arrivo a domani.
    Non male... povero Marchiato

  19. #569
    Il Nonno
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    ore 19.00
    Il pazzo se n'è andato senza avvertire ,l'ho detto che era pazzo!. Srovich è stato trovato asfissiato sulla strada che conduce al villaggio :novellino. Non voleva aiuto e non avrà attivato i filtri(almeno lui ce li aveva).
    Avevo 16 anni quando entrai nella zona,servizio militare.Mi ricordo che mi misero in mano un kalashnikov che non riuscivo a reggere per la pesantezza.Stetti 2 settimane in un campo di addestramento e poi mi gettarono lungo un viale che conduceva in questo cesso di tugurio.Questa "casa" nonstante sia qui da 20 anni pare più forte! le radiazioni si sono sviluppate anche al di fuori di organismi viventi,infiltrandosi atomo per atomo fino al nucleo di ogni atomo e lì a caso,o secondo un criterio astruso (o preciso?),modificano qualcosa.Iovik ha subito una mutazione, è insofferente alle radiazioni psioniche! In una nostra perlustrazione cercando banditi, sentimmo tutti la terra muoversi : illusioni.Iovik era impassibile e ci chiese perchè ci stendessimo a terra.Nessuno rispose ma Iovik ci fece tornare indietro trascinandoci e ci disse "Cazzo! la mappa ice che è zona con alta emissione di radiazioni.......pionich....ps-io-ni-che! muoviamo il culo!" e ci mettemmo a correre incoscienti di dove andavamo seguivmo lui che ci condusse a casa.Ma,indovina? uno dei membri migliori del gruppo,Iovik,è MORTO! allora faccio bene a domandarmi se una persona è morta?aspetta.......c'è qualcos......................................

  20. #570
    Il Nonno
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    Citazione Originariamente Scritto da Sacrificato Visualizza Messaggio
    Non male... povero Marchiato
    chi ti dice che sia Marchiato? o.......Macciato?

  21. #571
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    Diario di esplorazione di Boris Strugatzki "Il Misterioso"

    Giovedì, ore 16:00

    Siamo in fine stagione autunnale credo, i riferimenti per capire il passare delle settimane e delle stagioni è difficile qui, la testa sembra non capire più il normale passare del tempo quando si mette piede nella zona, se non osservare l'inclinazione del sole in cielo, se non si guarda il palmare possono passare le ore girovagando senza rendersi conto di quanto sia vicina la sera e i suoi pericoli, e il clima è traditore...
    Oggi a metà giornata bighellonando in cerca di qualche cassetta con della roba da sgraffignare ho trovato il locomotore deragliato di un treno vicino alla galleria, tutt'intorno
    è pieno di anomalie trampolino e non mi sono certo arrischiato a salire da una delle scalette ai lati, sopra di esso c'era un cadevere in decomposizione e uno zaino, si intravedeva un reperto viscidume..
    Non capisco cosa mi sia preso...
    Non sono mai stato distratto come in quel momento.. Mi sono messo in mezzo ai binari a ragionare su come arrivarci e non mi sono reso conto nè degli zombie nè del segnale del contatore geiger.. Ho bevuto una bottiglia intera di vodka a stomaco vuoto per non sentire l'effetto delle radiazioni e dopo poco già correvo a perdifiato verso il locomotore situato più in basso rispetto alle rotaie.. Ricordo solo un volo che durava in eterno, rumore metallico e una fitta a metà tra ginocchio e caviglia..
    ... Ci sono arrivato..
    Perdevo sangue attraverso i pantaloni anche se l'emorragia era ridotta dal reperto nelle vicinanze.. forse i gravi hanno aiutato nel salto..
    Ho ripreso piena coscienza solo mezz'ora fa, mi è parso di sentire un rombo,
    la gamba è gonfia e fa male ma ho corso fino alla casa abbandonata, gli zombie mi hanno seguito anche se mi hanno perso di vista ed è pieno di cani e lupi mutanti.. spero che l'anomalia incendiaria protegga dagli ospiti indesiderati e non salga in soffitta dove mi sono nascosto..
    Non so se sarò protetto dalla tempesta imminente qui, che diavolo mi è preso? la permanenza qui mi sta tirando dei brutti scherzi, devo controllare lo zaino e la cassa nascoste qui o non sopravviverò all'avvelenamento da radiazioni preso sulle rotaie...
    Vorrei tanto farmi un bagno caldo o almeno stare ad un focolare...
    ma non posso rivelare la mia posizione...

    Sabato, 17:30

    sono 2 giorni che non annoto nulla, sono stato troppo occupato a leccarmi le ferite e a tenere a bada i banditi...
    Ieri ho provato una cosa nuova, avevo sentito che il DNA dei cani ciechi avesse proprietà guaritive ma non credevo arrivasse a tanto, ne ho ammazzati un paio e ho asportato la loro coda, l'ho cotta un pò ma il sapore è disgustoso ed è leggermente radioattiva, ma tritando la poca carne e i fluidi e spalmando il tutto la ferita ha iniziato a cicatrizzarsi in tipo 3 ore, prudeva di brutto, veramente insopportabile, mi son legato le mani per non toccarla e infettarla con le mani sporche ma ora va meglio..
    ho mangiato un pò di pane e sono arrivato in discarica, c'è uno strano odore e le colline di detriti brillano di luce tenue, ma è meglio non avvicinarsi troppo, troppi gorghi e radioattività alle stelle, oltretutto ha degli strani effetti sulla vista perchè man mano che aumenta il contrasto diventa maggiore tra gli oggetti chiari e scuri e i colori sembrano sbiadire, temevo di diventare cieco...
    in un boschetto vicino al cimitero dei mezzi sembrava tutto tranquillo, ma c'è un accampamento e dopo un pò ho sentito voci avvicinarsi, nella fretta ho lasciato 3 caricatori della beretta che stavo riempiendo da quelli semivuoti usati con i cani cazzo... ma tra i mulinelli ho preso un'anima, giuro non credo di essermi cagato mai così tanto sotto, vedevo baluginare il nucleo delle anomalie ma usando sassi e bulloni ho approssimato il perimetro d'azione.. calcolo sbagliato.. mi stavo facendo prendere dal mulinello a fianco e se non avessi tempestivamente lanciato a terra qualche gravi l'anomalia mi avrebbe usato per fare un pò di splatter, però ho faticato a portarmi dietro le 80 libbre di roba che avevo nello zaino...
    l'anima mi da vigore, e mi ipnotizza guardarla, però sembra che mi ferisco più facilmente tenendola alla cintola...!
    Dopo averla presa ho visto che i banditi era un bel numero, ma ho usato il loro covo a mio vantaggio, c'erano un sacco di punti dove nascondermi e prendere la mira, ma l'AK 74 mi ha fatto sudare, il mirino non è in linea e probabilmente un piccolo difetto nella canna fa sfasare la traittoria dei colpi, è ora di riparare questo cesso del cazzo... ho anche visto qualche grosso cinghiale ma non entro nel loro terreno mi lasciano stare, quello che mi preoccupa è la scena che ho visto ritornando in strada, un solitario sparava al nulla e l'ho visto venire atterrato e lanciato come da una forza invisibile, non so cosa fosse ma non era una cosa tipica di chi interagisce con una anomalia, ormai a vedere novellini sbatacchiati per aria e venire fatti a pezzi al cordon c'ho fatto l'occhio...
    sta notte ho montato di guardia e non sono riuscito a risposarmi, lì non c'erano anomalie, cosa cazzo era tutto quel sangue..?

    Oggi ero un pò stordito, ho dovuto rileggere la missione data da quella porchetta umanizzata di sidorovich 4 volte prima di capire bene cosa fare, dei banditi avevano occupato una zona incontaminata qui nella discarica che lui chiama paradiso e dove porta i "turisti", i turisti... mi fanno incazzare, cosa vengono a fare? un pic-nic sul ciglio della strada? questa non è mica la toscana... li sgozzerei tutti se mi capitassero a tiro.. e pensare che 2 mesi fa mi scandalizzava persino pensare di ammazzare una mosca..
    ho ammazzato i due banditi che erano tanto idioti da spararmi con un fucile a canne mozze da decine di metri di distanza, ma il posto non è per nulla come lo descriveva la porchetta, è solo una piaga nel fianco delle colline con qualche albero e un gorgo in mezzo, cosa cazzo c'è di incontaminato?
    Ora torno al fianco di una delle colline di rifiuti, ho trovato un rifugio in un serbatoio metallico a forma di damigiana squadrata, è molto riparato e non entra nè pioggia nè vento e stranamente non è radioattivo diversamente dagli oggetti metallici di questa area... Ne approfitterò per leggere quel rapporto che ho rubato per sidorovich sui reperti lampada morte e gelatina di strega, il primo sembra pericoloso, forse la lettura mi distrarrà e non penserò alla cosa che ha ucciso il pivello in mezzo alla radura..

    dopo che tutto questo sarò finito penso che scriverò un libro, magari con mio fratello, chissà se è ancora vivo, e cosa sta facendo..

    Ditemi cosa ne pensate =P

    p.s. scusate per il doppio messaggio pensavo di aver editato ma devo aver sbagliato qualcosa
    Ultima modifica di Streen; 11-04-10 alle 16:14:41

  22. #572

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    Per problemi al pc mi sono fermato,fra poco finirò la storia della bambina impagliata.cmq molto belli i nuovi diari

  23. #573
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    Bravi ragazzi... l'unica cosa, è che se volete tenere in "ordine" le varie storie/diari numerateli in grassetto, size 4 e con un colore e non appena create altri linkate prima o dopo le storie/diari precedenti all'ultima

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  24. #574
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    nosfe mi cancelleresti il messaggio di ieri delle 14:31:41, che l'ho ricorretto nel messaggio successivo ed è un poco diverso ora xD

  25. #575
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    Alekny Yivasiev
    ore 18.00
    Per 4 anni mi appoggiai ai militari,cibo acqua e armi a disposizione!se avevi un ufficiale amico.......
    Quel giorno ci mandarono nella foresta rossa dopo un blowout : pulizia generale di mostri e mercenari.Eravamo vicini ad una roccia che pareva un rombo a riposare,quando all'orizzonte....eccoli là! una ventina di uomini che con passo lento e calcolato si dirigeva verso di noi. Protendendo in avanti le mani,uno di questi si era avvicinato di soppiatto e mi tirò un'artigliata in petto : fu falciato da 3-4 colpi del miei compagni in testa.Il petto mi faceva male,guardai.......5 graffi che si vedevano nitidamente facevano sgorgare sangue a fiotti! sapevo che gli alberi di quercia della foresta rossa emettevano una linfa dai poteri leggermente curativi ma non riuscivo a muovermi e applicai semplicemente una benda che,fortunatamente,faceva il suo lavoro.Il comandante diede l'ordine di sparare e nessuno indugiò : la paura era tanta.Cominciai a non distinguere più i suoni delle armi e poi i colori.La testa mi girava e la ferita mi faceva passare le pene dell'inferno fin quando svenni.Fu quasi come morire. QUando mi svegliai mi ritrovai da solo,su una roccia con la ferita cucita e un messaggio sul petto "riguardati non posso stare sempre a salvarti!" era frimato : T.A.S.E.
    Cosa voleva dire? chi era il suo salvatore? se di un salvatore si parlava,dovevo essergli grato.Fu difficile alzarsi,quando piegavo gli addominali,tutto ok,ma il diaframma era inamovibile dal dolore.Sembrava che la ferita si allargasse piano piano quando provavo ad alzarmi ma ci riuscii e mi sentii più sollevato.Me ne andai subito lasciando il mitra : non ce la facevo a portarlo!.
    Capii che i militari non erano poi così affidabili e preferii non avere più contatti,d'altronde credevano fossi morto!16 anni fa.....16......

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