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  1. #851
    Lo Zio
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    giammotto,stalkerstrelok,COMPLIMENTI!!!!! molto bello il tuo giammotto e quello di strelok e' molto carino,siete davvero bravi,io ormai non ho tempo e voglia per fare questi racconti e in più faccio schifo.

  2. #852
    Lo Zio
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    La Fine.

    avevo paura,stavo camminando lungo uno strettissimo corridoio e non sapevo dov'ero,mi ricordavo solo che stavo bevendo una bottiglia di vodka e poi una luce e più niente.
    era 1 ora che camminamo lungo stanze e tunnel senza mai trovare una via d'uscita,quel luogo era sinistro e buio,avevo paura e non avevo ne armi ne medicinali ne cibo.era la fine.

    raggiunsi un..........cadavere con dei medicinali e del cibo,sopra di esso c'era scritto su una parete col sangue:"Scappa!".
    stavo morendo,non ce la facevo più,rischiavo di morire di crepa cuore.
    ormai vi veniva la voglia di suicidarmi sbattendo la testa contro il muro.
    mi inoltrai per circa 40-50 metri e trovai una porta,la aprii e vidi pile di cadaveri ammassati e collegati tra di essi con dei tubi,sopra di essi una specie di cabina,guardaii cosa c'era........dentro c'era una specie di succhiasangue che stava succhiando il sangue di quei cadaveri attraverso i tubi,appena lo vidi persi la ragione e scappai via piu lontano che potevo,vidi una botola in alto e scappai via e non ci tornai mai più,ebbi cosi tanta paura che fuggì dalla zona attraverso un camion clandestino.

  3. #853
    Il Nonno
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    sembra quasi la memoria confusionaria di uno Stalker,l'effetto è riuscito,continualo e cerca di filosofeggiare un pò.

  4. #854
    Lo Zio
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    Citazione Originariamente Scritto da giammotto Visualizza Messaggio
    sembra quasi la memoria confusionaria di uno Stalker,l'effetto è riuscito,continualo e cerca di filosofeggiare un pò.
    ok.

    dopo qualche mese decisi di tornare lì e vidi 1 sola differenza,quel succhia sangue non c'era piu e le pile di cadaveri erano sparite.
    incominciai a chiedermi che cosa diavolo era quel marchingegno e se era stata la mia fantasia o c'era tutta quella roba nei mesi precedenti,mi chiesi se ero inpazzito o se ero sano e all'improvviso 1 rumore mi fece imbracciare il mio ak 47,non avevo piu tanta paura ma una cosa mi fece cambiare idea.
    ebbene vidi di peggio:i cadaveri non erano spariti affatto anzi erano.....erano......vivi.
    urlai di paura,sparai come un forsennato quando inciampiai
    su un cadavere,stavo per spararmi in testa fino a quando vidi una figura bianca che mi diceva di seguirla,io esterrefatto non seppi cosa fare e la seguii mentre confuso mi chiedevo che era questa figura.
    dopo 2-3 stanze raggiunsi un altare e.......e..........occristo non so come dirlo.
    c'....c'era un cadavere che mi stava parlando......io feci una follia,provai a uccidermi sbattendo davvero la testa contro il muro,mi promisi che non avrei avuto paura ma la provai un vero terrore,ormai stavo morendo,quando sto cadavere con una forza psitica mi alzò e mi sbatté contro il muro,persi i sensi....il resto lo dirò dopo.

  5. #855
    Lo Zio
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    come vi sembra?

  6. #856
    Il Nonno
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    bah,molto confuso.

  7. #857
    Il Fantasma
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    Spero vi piaccia la nuova storia di Sergej...

    La Fuga


    Spoiler:
    La strada luccicava di riflessi, la pioggia batteva sul cappuccio, gli alberi si contorcevano come colpiti da dei invisibili.
    L'inverno se ne era andato, lasciando il posto a una primavera bagnata.
    La Zona, sempre colpa della Zona. Sperare in un giorno di sole era inutile. Su quella terra che l'umanità aveva intelligentemente messo sotto il tappeto, le nuvole non andavano mai, quando smettevano di cadere in pezzi bianchi, incominciavano un lungo pianto fatto di tante lacrime e lunghi sospiri.
    Sarebbe bastato come segno di malaugurio a chiunque, ma invece la Zona, giorno dopo giorno, continuava a popolarsi di quella fetta di genere umano che non si commuove davanti al pianto.
    Iniziavano a diventare un popolo, e come ogni popolo che si rispetti iniziarono con il darsi un nome.
    Stalkers.


    E Sergej? Semplicemente aveva mollato. Senza vergogna si era detto che qualunque cosa lo aspettasse fuori da lì era meglio di ciò che aveva visto. In effetti non gli era bastato molto. Sentiva sempre più storie raccapriccianti e assurde, fatte di sangue e ossa, di paura e pianto. A lui ne era bastato poco di sangue. Quello che aveva macchiato di rosso il suo bianco mantello. Quello che aveva visto cadere dalle arterie direttamente dentro le fauci della bestia. Quello che aveva ucciso un suo amico.
    Camminava, credendo che ormai fosse l'unica cosa di cui fosse capace, in una sola direzione, che prima o poi lo avrebbe portato fuori.


    La strada era lunga e ancora bagnata quando arrivò nei pressi di una fattoria, circondata da un grande appezzamento di terreno oramai incolto, ricoperto di erbacce. Il sole, per quanto invisibile, dava l'idea di voler andare a nanna, e così Sergej decise che forse poteva essere una buona sistemazione per la notte. Si avvicinò con cautela verso il cancello d'ingresso, dove la carcassa di metallo di un camion lo aspettava al varco, come un cane di guardia.
    Era difficile sentire qualcosa, perché lo sgocciolio della pioggia appena finita continuava, sul legno delle travi, sul metallo, sui mattoni. E ognuno di quei rumori poteva essere un piede che si avvicinava con passi furtivi, pronto a ucciderlo per depredarlo.


    Stalker. Continuava a pensare a quel nome mentre entrava nell'edificio. Vuol dire “colui che si muove furtivamente, senza fare rumore”. Era interessante, perché era proprio il silenzio, che inzuppava le pareti e le foreste, quello che più era terrorizzante nella Zona.
    E che gli Stalker avevano accettato, metabolizzato e utilizzato. Era come un adattamento naturale.
    Il posto era tranquillo e Sergej si sentì abbastanza sicuro per trovare un bel posto al secondo piano dove rannicchiarsi dentro una coperta e accendere un piccolo fuoco discreto. Buono giusto a scaldare la sua zuppa in scatola dell'esercito. Con lo stomaco pieno riuscì a prendere sonno abbracciando il suo AK-74, il suo peluche per quella notte.


    La luce era familiare, camminava ancora lungo quel bianco ingannevole, vedeva il rosso accecarlo, aggredirlo. Come un bambino si rifugiava in un angolo mentre il mondo diventava scuro, colorato di un rosso profondo, e un urlo, un agghiacciante rantolo gli diceva che quel mondo lo stava cercando. Ancora...


    ...Ancora la luce, questa volta meno familiare, lo fece svegliare. Resistette all'istinto di urlare, rimase immobile nel buio finché un secondo lampo non lo destò del tutto. Si mise le mani sul volto.
    Quei sogni erano oramai una sua sicurezza, un suo punto fermo, erano la prova che la sua mente era ancora attaccata alla sua umanità e che ancora riusciva a discernere ciò che era da ciò che la Zona gli faceva credere di essere.
    Si girò su un fianco e chiuse gli occhi quando in mezzo al rumore della pioggia sentì un rumore che inizialmente sembrò solo sospetto.
    Si mise seduto e imbracciò il fucile, potevano essere stalker di passaggio, sarebbe bastato rimanere fermo e vigile e in qualche minuto se ne sarebbero andati.
    Ma dopo qualche minuto il rumore tornò, più distinto di prima, forse aiutato dal vento che saliva. Era una voce, interrotta da sospiri, che finivano in pianto sommesso, leggero, ma intenso. Era la voce di un'anima piegata dal terrore. Un'anima giovane, un ragazzino forse, pensò Sergej, a giudicare dal tono.
    Le membra si irrigidirono, non era ciò che aveva sentito a turbarlo, non più di quello che veniva dopo. Una domanda.
    Cosa fare?
    Rimanere lì fermo e aspettare l'alba per sgattaiolare via con abbastanza autoconvinzione da dirsi che non era stato nulla... oppure...
    la decisione arrivò in un lampo, come un arco riflesso, come se il sistema limbico avesse perso il controllo di tutto il cervello di Sergej. Si alzò, senza mai lasciare il fucile, e procedette a passi cauti verso il punto da dove proveniva il rumore.
    Ad ogni passo, ad ogni centimetro quadrato di terra che calpestava con lo scarpone, pregava che quel rumore cessasse, che fosse solo un cigolio del vento, o che la sua mente continuasse a fargli scherzi, e che adesso si sarebbe svegliato di nuovo dentro la sua coperta. Mentre ad ogni passo il rumore era sempre più chiaro, un pianto straziante per quanto delicato, che lo stava uccidendo.
    Gli ultimi metri li fece correndo, come se volesse girare quell'angolo, aprire quella porta e mettere fine a quello che stava facendo male a lui almeno quanto al suo proprietario.
    Sfondò quasi la porta con il suo corpo, cadendo a terra, quando entrò nella stanza che in un lampo si fece profondamente silenziosa, come lo era il resto della Zona.
    Sentiva solo il suono di se stesso che si alzava da terra e fissava il vuoto, perso nella confusione, nell'indecisione più completa. Per un attimo pensò con umorismo a tutta la situazione. Era talmente svitato da entrare nel bel mezzo della notte il stanze a caso solo per un rumore accennato?
    No.
    Non era svitato.
    Il suono da fondo della stanza glielo aveva confermato.
    Senti quasi quando il suo sistema ortosimpatico entrò in azione.
    La sua bocca divenne asciutta, in suo stomaco perse mobilità, il suo respiro fu all'improvviso molto più abbondante e i suoi occhi iniziarono a dilatare le pupille come un gatto che guarda nel buio.
    Vide, non riuscì a distinguere, ma vide con sicurezza qualcosa che si preparava all'attacco. Era piccolo, acquattato nell'ombra.
    Sentì l'urlo squarciali i timpani, e una forza sovrumana lanciarlo oltre la porta, sui cespugli, in mezzo alla pioggia battente. Poi i passi che si seguivano veloci prima che uscisse alla luce dei lampi. A quel punto Sergej aveva già iniziato a sparare.
    I colpi andarono a segno, sentì un altro urlo dargliene prova. Ma non cadeva, continuava a sparare, fino a finire un caricatore, e a metterne un altro nel fucile, ma quella cosa maledetta non cadeva. Continuava ad avanzare finché non arrivò a circa 3 metri da Sergej, che aveva quasi finito i colpi, e con un altro urlo disarmò Sergej, senza neanche toccarlo. L'AK-74 semplicemente si stacco dalle mani di Sergej come se avesse volontà propria, prima di cadere lontano, troppo lontano perché lo si potesse raggiungere.


    La cosa si avvicinò ancora e con un gesto del braccio scaraventò Sergej contro una colonna di mattoni, rompendogli qualche costa.
    Il dolore era lancinante, ma il panico aveva riempito Sergej dalla testa ai piedi. Si guardava intorno, non sapeva cosa fare, guardava di nuovo quella cosa che avanzava lentamente, come gustandosi il momento.
    Il respiro divenne velocissimo e il cuore gli arrivò in gola.
    Pensò di morire.


    E poi un lampo, non luminoso. Un lampo dentro la sua testa, un flusso di consapevolezza che lo colpi senza scuoterlo.
    In quel lampo aveva perso Sergej, che piangeva in quell'angolo del rosso profondo. Era rimasto solo un'animale, una scimmia costretta all'angolo, con la bava alla bocca e il coltello in una mano, come se di sua volontà fosse uscito dal fodero.
    Lanciando un urlo verso la cosa, gli si lanciò contro. Ogni muscolo contratto nell'atto di piombare su quello che ai suoi occhi non era che un pezzo di carne.
    Per un momento, mentre gli era quasi addosso, gli sembrò di vedere due cose in quegli occhi disumani. Sorpresa, e per un'attimo, paura.
    La lama scintillò nel buio, e tornò a essere illuminata dai lampi mentre si tingeva di rosso.
    Il sangue schizzo sul viso, inzuppò i capelli, i vestiti di Sergej, mentre la carne veniva smembrata da una forza che neanche lui riusciva a capire. Ruggì come un gorilla capobranco mentre fracassava la testa di quell'essere contro una pietra, mentre il sangue scendeva dai polsi fino ai gomiti e bagnava l'erba, mischiandosi con l'acqua.


    Dopo Sergej tornò in possesso del proprio corpo e cadde sfinito di fianco al corpo a brandelli.
    Mentre la pioggia lavava con minuzia il sangue dal suo viso, capì che la Zona non lo avrebbe lasciato andare così facilmente.

  8. #858
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    Predefinito Riferimento: Diario di uno S.T.A.L.K.E.R.

    Citazione Originariamente Scritto da Refixul Visualizza Messaggio
    Spero vi piaccia la nuova storia di Sergej...

    La Fuga


    Spoiler:
    La strada luccicava di riflessi, la pioggia batteva sul cappuccio, gli alberi si contorcevano come colpiti da dei invisibili.
    L'inverno se ne era andato, lasciando il posto a una primavera bagnata.
    La Zona, sempre colpa della Zona. Sperare in un giorno di sole era inutile. Su quella terra che l'umanità aveva intelligentemente messo sotto il tappeto, le nuvole non andavano mai, quando smettevano di cadere in pezzi bianchi, incominciavano un lungo pianto fatto di tante lacrime e lunghi sospiri.
    Sarebbe bastato come segno di malaugurio a chiunque, ma invece la Zona, giorno dopo giorno, continuava a popolarsi di quella fetta di genere umano che non si commuove davanti al pianto.
    Iniziavano a diventare un popolo, e come ogni popolo che si rispetti iniziarono con il darsi un nome.
    Stalkers.


    E Sergej? Semplicemente aveva mollato. Senza vergogna si era detto che qualunque cosa lo aspettasse fuori da lì era meglio di ciò che aveva visto. In effetti non gli era bastato molto. Sentiva sempre più storie raccapriccianti e assurde, fatte di sangue e ossa, di paura e pianto. A lui ne era bastato poco di sangue. Quello che aveva macchiato di rosso il suo bianco mantello. Quello che aveva visto cadere dalle arterie direttamente dentro le fauci della bestia. Quello che aveva ucciso un suo amico.
    Camminava, credendo che ormai fosse l'unica cosa di cui fosse capace, in una sola direzione, che prima o poi lo avrebbe portato fuori.


    La strada era lunga e ancora bagnata quando arrivò nei pressi di una fattoria, circondata da un grande appezzamento di terreno oramai incolto, ricoperto di erbacce. Il sole, per quanto invisibile, dava l'idea di voler andare a nanna, e così Sergej decise che forse poteva essere una buona sistemazione per la notte. Si avvicinò con cautela verso il cancello d'ingresso, dove la carcassa di metallo di un camion lo aspettava al varco, come un cane di guardia.
    Era difficile sentire qualcosa, perché lo sgocciolio della pioggia appena finita continuava, sul legno delle travi, sul metallo, sui mattoni. E ognuno di quei rumori poteva essere un piede che si avvicinava con passi furtivi, pronto a ucciderlo per depredarlo.


    Stalker. Continuava a pensare a quel nome mentre entrava nell'edificio. Vuol dire “colui che si muove furtivamente, senza fare rumore”. Era interessante, perché era proprio il silenzio, che inzuppava le pareti e le foreste, quello che più era terrorizzante nella Zona.
    E che gli Stalker avevano accettato, metabolizzato e utilizzato. Era come un adattamento naturale.
    Il posto era tranquillo e Sergej si sentì abbastanza sicuro per trovare un bel posto al secondo piano dove rannicchiarsi dentro una coperta e accendere un piccolo fuoco discreto. Buono giusto a scaldare la sua zuppa in scatola dell'esercito. Con lo stomaco pieno riuscì a prendere sonno abbracciando il suo AK-74, il suo peluche per quella notte.


    La luce era familiare, camminava ancora lungo quel bianco ingannevole, vedeva il rosso accecarlo, aggredirlo. Come un bambino si rifugiava in un angolo mentre il mondo diventava scuro, colorato di un rosso profondo, e un urlo, un agghiacciante rantolo gli diceva che quel mondo lo stava cercando. Ancora...


    ...Ancora la luce, questa volta meno familiare, lo fece svegliare. Resistette all'istinto di urlare, rimase immobile nel buio finché un secondo lampo non lo destò del tutto. Si mise le mani sul volto.
    Quei sogni erano oramai una sua sicurezza, un suo punto fermo, erano la prova che la sua mente era ancora attaccata alla sua umanità e che ancora riusciva a discernere ciò che era da ciò che la Zona gli faceva credere di essere.
    Si girò su un fianco e chiuse gli occhi quando in mezzo al rumore della pioggia sentì un rumore che inizialmente sembrò solo sospetto.
    Si mise seduto e imbracciò il fucile, potevano essere stalker di passaggio, sarebbe bastato rimanere fermo e vigile e in qualche minuto se ne sarebbero andati.
    Ma dopo qualche minuto il rumore tornò, più distinto di prima, forse aiutato dal vento che saliva. Era una voce, interrotta da sospiri, che finivano in pianto sommesso, leggero, ma intenso. Era la voce di un'anima piegata dal terrore. Un'anima giovane, un ragazzino forse, pensò Sergej, a giudicare dal tono.
    Le membra si irrigidirono, non era ciò che aveva sentito a turbarlo, non più di quello che veniva dopo. Una domanda.
    Cosa fare?
    Rimanere lì fermo e aspettare l'alba per sgattaiolare via con abbastanza autoconvinzione da dirsi che non era stato nulla... oppure...
    la decisione arrivò in un lampo, come un arco riflesso, come se il sistema limbico avesse perso il controllo di tutto il cervello di Sergej. Si alzò, senza mai lasciare il fucile, e procedette a passi cauti verso il punto da dove proveniva il rumore.
    Ad ogni passo, ad ogni centimetro quadrato di terra che calpestava con lo scarpone, pregava che quel rumore cessasse, che fosse solo un cigolio del vento, o che la sua mente continuasse a fargli scherzi, e che adesso si sarebbe svegliato di nuovo dentro la sua coperta. Mentre ad ogni passo il rumore era sempre più chiaro, un pianto straziante per quanto delicato, che lo stava uccidendo.
    Gli ultimi metri li fece correndo, come se volesse girare quell'angolo, aprire quella porta e mettere fine a quello che stava facendo male a lui almeno quanto al suo proprietario.
    Sfondò quasi la porta con il suo corpo, cadendo a terra, quando entrò nella stanza che in un lampo si fece profondamente silenziosa, come lo era il resto della Zona.
    Sentiva solo il suono di se stesso che si alzava da terra e fissava il vuoto, perso nella confusione, nell'indecisione più completa. Per un attimo pensò con umorismo a tutta la situazione. Era talmente svitato da entrare nel bel mezzo della notte il stanze a caso solo per un rumore accennato?
    No.
    Non era svitato.
    Il suono da fondo della stanza glielo aveva confermato.
    Senti quasi quando il suo sistema ortosimpatico entrò in azione.
    La sua bocca divenne asciutta, in suo stomaco perse mobilità, il suo respiro fu all'improvviso molto più abbondante e i suoi occhi iniziarono a dilatare le pupille come un gatto che guarda nel buio.
    Vide, non riuscì a distinguere, ma vide con sicurezza qualcosa che si preparava all'attacco. Era piccolo, acquattato nell'ombra.
    Sentì l'urlo squarciali i timpani, e una forza sovrumana lanciarlo oltre la porta, sui cespugli, in mezzo alla pioggia battente. Poi i passi che si seguivano veloci prima che uscisse alla luce dei lampi. A quel punto Sergej aveva già iniziato a sparare.
    I colpi andarono a segno, sentì un altro urlo dargliene prova. Ma non cadeva, continuava a sparare, fino a finire un caricatore, e a metterne un altro nel fucile, ma quella cosa maledetta non cadeva. Continuava ad avanzare finché non arrivò a circa 3 metri da Sergej, che aveva quasi finito i colpi, e con un altro urlo disarmò Sergej, senza neanche toccarlo. L'AK-74 semplicemente si stacco dalle mani di Sergej come se avesse volontà propria, prima di cadere lontano, troppo lontano perché lo si potesse raggiungere.


    La cosa si avvicinò ancora e con un gesto del braccio scaraventò Sergej contro una colonna di mattoni, rompendogli qualche costa.
    Il dolore era lancinante, ma il panico aveva riempito Sergej dalla testa ai piedi. Si guardava intorno, non sapeva cosa fare, guardava di nuovo quella cosa che avanzava lentamente, come gustandosi il momento.
    Il respiro divenne velocissimo e il cuore gli arrivò in gola.
    Pensò di morire.


    E poi un lampo, non luminoso. Un lampo dentro la sua testa, un flusso di consapevolezza che lo colpi senza scuoterlo.
    In quel lampo aveva perso Sergej, che piangeva in quell'angolo del rosso profondo. Era rimasto solo un'animale, una scimmia costretta all'angolo, con la bava alla bocca e il coltello in una mano, come se di sua volontà fosse uscito dal fodero.
    Lanciando un urlo verso la cosa, gli si lanciò contro. Ogni muscolo contratto nell'atto di piombare su quello che ai suoi occhi non era che un pezzo di carne.
    Per un momento, mentre gli era quasi addosso, gli sembrò di vedere due cose in quegli occhi disumani. Sorpresa, e per un'attimo, paura.
    La lama scintillò nel buio, e tornò a essere illuminata dai lampi mentre si tingeva di rosso.
    Il sangue schizzo sul viso, inzuppò i capelli, i vestiti di Sergej, mentre la carne veniva smembrata da una forza che neanche lui riusciva a capire. Ruggì come un gorilla capobranco mentre fracassava la testa di quell'essere contro una pietra, mentre il sangue scendeva dai polsi fino ai gomiti e bagnava l'erba, mischiandosi con l'acqua.


    Dopo Sergej tornò in possesso del proprio corpo e cadde sfinito di fianco al corpo a brandelli.
    Mentre la pioggia lavava con minuzia il sangue dal suo viso, capì che la Zona non lo avrebbe lasciato andare così facilmente.
    Bello, veramente coinvolgente!
    Ora sto per finire il mio, fra poco lo posto
    ECCOLOOOOOOOOOO!

    Spassibo...

    Parte 3

    Raggiungemmo il Bar, dopodiché portai Karl in infermeria...
    - "Doc, rimettilo a posto in fretta eh ?"
    - "Tranquillo Frank, in due giorni di cure sarà come nuovo..."
    Lasciai Karl, andai al Bar, recuperai un buon equipaggiamento e parlai al Barista della missione precedente :
    - "Monolitani ad Agroprom ? Dobbiamo agire in fretta!"
    - "Aspetta! Conosco le loro posizioni, potrei dare una mano ai ragazzi della Duty!"
    - "Uhm... Devi rimetterti dalle ferite, non sembri in condizione di combattere..."
    - "No, sono apposto, ce la posso fare..."
    - "Va bene... Chiamo i ragazzi..."
    Il Barista chiamò una squadra di Duty e partimmo verso Agroprom...
    Arrivare là fu abbastanza facile, la strada era libera grazie alle incursioni degli Stalker contro i Banditi...
    - "Ci siamo, fate attenzione!"
    La squadra si mise in una formazione a V perfetta...
    - "Pronti al fuoco! Attendiamo un ordine..."
    - "Non sparate ancora, aspettiamo che si rivelino... Nascondiamoci!"
    - "Uhh... Una imboscata... Buona idea!"
    La squadra si sparse e si nascose, io andai un po più avanti per fare da osservatore...
    Presi il mio AK-74 con ottica PSO-1 e osservai l'edificio...
    "Avanti maledetti... Uscite..."
    Vidi una tuta grigia dalla finestra, ma non ero sicuro che fosse un Monolitano...
    "Fai vedere il cappuccio... Avanti... Alzati ancora un poco..."
    Il cappuccio marroncino con lo stemma dei Monolitani mi tolse ogni dubbio...
    "1...2...3..."
    Sparai alla testa del malcapitato e dalla porta uscirono alcune unità nemiche, così tornai indietro e aspettai che si dirigessero verso la strada...
    Cominciò a piovere molto forte e a tuonare...
    Mi stupì la indifferenza del Duty affianco a me... Era lì, fermo, con la pioggia che lo bagnava... Eppure rimaneva immobile, impassibile, con il dito pronto sul grilletto e l'occhio nel mirino...
    L'attesa era snervante, ero piuttosto teso, speravo che i nemici uscissero al più presto...
    Guardai l'orologio, era passato un quarto d'ora...
    Una recluta gridava insulti ai Monolitani :
    - "Cos'è ? Avete paura di uscire fanatici bastardi ? Avanti, sono pronto a prendervi! Venite!"
    Un veterano, un uomo sulla quarantina con una cicatrice sul volto si avvicinò al ragazzo e lo zittì...
    - "Ragazzo, quanti anni hai intenzione di vivere ?"
    - "Beh, giusto il necessario per guadagnare soldi per la mia famiglia e tornare a casa tranquillo..."
    - "E a che età vorresti arrivare eh ?"
    - "..."
    - "Ragazzo, questo non è il modo giusto di combattere per la Duty... Ci vuole disciplina, coraggio e fedeltà... Tu dimostri di non essere disciplinato... Ora guardami, la vedi la cicatrice ? bene, sai quanti anni ho ? 42... Ci vuoi arrivare o morire prima ?"
    - "..."
    - "Proprio come pensavo, sei senza parole... Ora sta zitto e stai pronto!"
    Finalmente i Monolitani si rivelarono uscendo senza curarsi di controllare in giro...
    - "State pronti..."
    - "Al tuo segnale Frank!"
    - "Aspettate... Aspettate..."
    - "Ci siamo ?"
    - "Ancora poco... ADESSO!"
    Tutta la squadra si mise a sparare, me compreso...
    Ne beccai almeno 5, bastava premere il grilletto e lasciare che il mitra facesse il suo lavoro...
    - "Vitalik! Vitalik! Aiutatelo, è stato colpito!"
    - "Non c'è più nessuno sulla strada! Chi può essere stato ?!"
    - "Può essere un cecch-"
    Il ragazzo non riuscì a finire la frase che la sua gola fu perforata da un proiettile 7.62...
    - "Cecchino! Al riparo!"
    Molto rapidamente ci spostammo e ci nascondemmo...
    - "Dev'essere sul tetto... Chi di voi è bravo a sparare ?"
    - "Io..."
    - "Senti, io faccio da bersaglio, corro molto veloce, tu aspetta che si riveli e fallo fuori!"
    - "Ooook! Dimmi dove devo mettermi..."
    - "Qui, posizionati dietro l'angolo..."
    - "Bene..."
    Partii di corsa, quanche colpo mi sfiorò appena, ma non fui ferito...
    Andai ancora avanti e mi nascosi dietro una pietra, sentii partire un colpo e un tonfo, poi sentii urlare :
    - "CENTROOOO! IL MAGO DEL FUCILE E' QUI BABY!"
    Tornai verso la squadra e presi il corpo del ragazzo...
    - "Povero ragazzo... Così giovane e pieno di speranze..."
    - "Non preoccuparti Frank... Gli daremo una degna sepoltura... Se questo può essere d'aiuto..."
    - "...Andiamo forza..."
    - "Aspetta c'è anche l'altro morto..."
    - "Prendi il cadavere di Vitalik e andiamo!"
    Un'altro ragazzo prese il corpo di Vitalik e ci avviammo verso il Bar, avevo vendicato Karl e spazzato via i Monolitani...
    Diedi il corpo ai ragazzi della squadra, che lo portarono alla base, io invece mi recai al Bar a riferire tutto al barista...
    - "Allora ?"
    - "Missione compiuta..."
    - "Tieni..."
    Il Barista mi diede 2000 Rubli...
    - "Quante perdite ?"
    - "Due ragazzi..."
    - "Uccisioni ?"
    - "Più di una ventina..."
    - "Almeno quello..."
    - "Già..."
    Mi feci versare un po di vodka e bevvi a lunghi sorsi...
    - "Buona... Dove l'hai presa ?"
    - "Fornitura speciale... Non è la solita vodka schifosa..."
    - "Aaah ecco..."
    - "Parliamo di cose serie piuttosto..."
    - "Dimmi..."
    - "Ti andrebbe di cacciare i Monolitani dal ponte che porta a Limansk ?"
    - "Ma non c'era la Clear Sky ?"
    - "Ma non sai che si è sciolta ?"
    - "Davvero ?"
    - "A quanto pare..."
    - "Uh, questa mi è nuova..."
    - "Allora, farai il lavoro o no ?"
    - "Quando devo partire ?"
    - "Quando vuoi..."
    - "E la paga ?"
    - "Buona..."
    - "Ci sto! Parto quando Karl si riprende..."
    - "D'accordo..."
    Rimasi a parlare con il Barista, fuori pioveva e non c'era molto da fare...
    Ultima modifica di StalkerStrelok; 07-11-10 alle 22:20:22

  9. #859
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    Oleg procedeva lungo il tunnel con passo deciso e visione notturna attiva.NON aveva paura,sapeva che, in fondo ciò, che ti uccie nelle gallerie è la paura :se sai che nella galleria l'unico pericolo è quello che percepisci con i tuoi sensi e non quello che ti stai immaginando!
    Saranno state 2 ore dall'inizio del viaggio sotteraneo che udì dei suoni in lontananza.Prese il Groza e tolse la sicura.Cominciò a muoversi con cirscospezione lungo il lato della galleria dove si trovava e si fermò quando in mezzo al verde del visore notturno vide una macchia bianca : luce.Spense il visore e si avvicinò.C'era una torcia a terra che rovesciava sul muro la sua luce,accanto giaceva un cadavere,e sul cadavere una creatura era chinata.Produceva strani rumori sommessi e viscidi allo stesso tempo.Oleg capì che non era un essere umano,ma aspettò prima di muovere un solo passo nella sua direzione.Pensò a tornare indietro di qualche metro,all'imbocco della curva del tunnel.Quivi decise di attaccare al Groza il silenziatore e il mirino laser.Fatto ciò fece ancora due o tre passi avanti e puntò alla testa della creatura.Bastò un colpo che ella si rovesciò in avanti sul cadavere con un gemito,fortunatamente a bassa voce.
    Oleg arrivò fino al cadavere completamente maciullato al ventre e con la testa piena di sangue,rotta in diversi punti.Espresse il suo disgusto con una smorfia di disprezzo, ma spostò la creatura e la mise via dal corpo,a questo punto decise di vedere cos'era.La rovesciò sul fianco e notò che aveva una coda da scorpione,attaccata ad un corpo suqamoso di colore rosso,la testa era coperta da tentacoli,quasi come un succhiasangue.Procedette avanti ma stavolta con molta più cautela.Fece un centinaio di metri ancora e si fermo a guardare delle scie di sangue lunghe metri.Cos'erano?A chi apparteneva quel sangue?.In prossimità delle scie di snague finiva la galleria,saranno stati 2 km al massimo.Cominciò a cercare delle scale ai lati ma non trovò nulla.A questo punto poggiò un orecchio sul muro,speranzoso.
    In un primo momento non sentì nulla e si scoraggiò,ma ascoltando con più attenzione riusciva a sentire un rumore di ingranaggi,un meccanismo era in moto lì dietro,non restava che raggiungerlo.Cercò nello zaino qualcosa utile ad aprirsi un buco nel muro,che non sembrava più spesso di 1 metro.Trovò una granata, un martello,un pacchetto di polvere da sparo e una sigaretta.Tutto inutile,ma decise di provare con la polvere da sparo.Piazzò il pacchetto sul muro e gli diede fuoco.Non esplose nemmeno,produsse un pò di luce e si spense.Cominciò a cercare punti nel muro mno spessi o vuoti,e ne trovò uno im prossimità di una cassetta del tipo dei contatori elettrici.Doveva esserci uno spazio di una decina di centimetri completamente vuoto li giù.Prese il martello dallo zaino e cominciò a battere in prossimità del punto morto.Alla seconda martellata il muro rivelò uno spazio vuoto lungo 1 metro che conduceva all'altra stanza,ora si sentiva chiaramente un rumore di macchina.Oleg si emozionò ma lo spazio per passare era irrisorio.e prese a cercae altri punti simili.Ne trovò uno molto più grande di quello,si aprì un varco,ma era ancora troppo piccolo,anche se forse facendosi stretto ci sarebbe potuto passare.Ora vedeva una luce verde nell'altra stanza che illuminava un piccola porizone di macchianrio in ferro.Oleg bruciava dalla curiosità e trovò un altro punto morto.Questa volta riuscì a passare,e si trovò in una stanza dal tetto altissimo,larga una ventina di metri,e che ospitava una decina di macchianri,sembrava una sala del generatore,ma qualcosa diceva ad Oleg che era qualcosa di PIU',di una semplice sala di generatori.Mosse dei passi in direzione di un macchinario,e vide un vetro.Il vetro celava un essere come quello visto poco prima da Oleg.Era più grande,e sembrava morto.Ognuna di quelle macchine ne conteneva uno.Oleg era rimasto a bocca aperta, e si sedette.Notò che in fondo alla sala il tunnel continuava.Era ora di rimettersi in marcia.

  10. #860
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    andiamo raga non fate morire il topic! scrivete!

  11. #861
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    Citazione Originariamente Scritto da giammotto Visualizza Messaggio
    andiamo raga non fate morire il topic! scrivete!
    continuerei a scrivere se non fosse per il cambio di PC
    Ho perso tutto, vedrò di rimettermi in pari, fra scuola e amici ho avuto poco tempo...
    Mi metterò a lavorare al più presto

  12. #862
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    non posso scrivere solo io! (a proposito un pò di commenti sull'ultimo capitolo?)

  13. #863
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    Nelle precedenti puntate...

    Episodio Quattro - Quelle direzioni che portano a Roma

    USER: Sgt. "major tom" Stradivski
    LOCATION: Foresta Rossa
    DATE/TIME: classificata/11:35
    DATA TYPE: diario 1/4


    Mi svegliai di buona mattina, Saul mi stava impazientemente scrollando la spalla. Avevo dormito col coltello stretto in mano, in una morsa che nell'esercito insegnano essere salda e sicura, a prova di malintenzionato. Mi sarei svegliato se Saul avesse provato a disarmarmi, ed effettivamente non ci aveva provato.

    "Maggiore, svegliati, la tempesta è passata!" era particolarmente allegro, anzi felice oserei ora dire
    "Sicuro Saul? E se fosse stata un emissione? Dovremmo aspettare che le anomalie si stabilizzino, almeno fino a... mezzogiorno?" ogni emissione cambia la disposizione e la tipologia delle anomalie. Non in maniera istantanea, possono a volte passare ore prima che le anomalie si fermino in una data posizione ed in una data caratteristica. Ricevetti rapporti quando ero ancora nell'esercito di uomini usciti appena dopo la fine di un emissioni e colti di sorpresa dallo spostarsi di una anomalia, che aveva chiuso il passaggio di ritorno di un sentiero all'inizio agibile
    "No no, fidati di me, era solo una tempesta"

    Mi fidai

    Uscimmo velocemente dal casolare, e ci guardammo intorno. Io alla ricerca di sentieri agibili e praticabile, Saul alla ricerca vaga di qualcosa di indefinito. Incrociai il suo sguardo, era perso in aria, vagava senza apparente motivo, come fosse in una sorta di trance, ma più ancorata alla realtà.

    "L'avevo detto, era una tempesta, le anomalie sono le stesse, tutte là" indicò una direzione simile alle altre, ma che per lui doveva significare qualcosa
    "Sicuro?"
    "Certamente maggiore, fidati di me"
    "Mi fido, ma come fai?"
    "Non lo so..." disse sconsolato. Sembrava sincero, ed ora che ci penso si, era sincero

    Scartai allora quella direzione, ed intravidi tra le frasche della direzione opposta quello che sembrava un sentiero battuto, vidi anche in lontananza un cartello turistico, quando un tempo la Foresta Rossa era una riserva di bellezza e natura, invece che una prigione di morte e terrore. Non vi mentirò, mi fa paura pensare che un tempo la gente potesse trovare bello visitare questi luoghi. D'accordo, ai tempi della gloriosa Unione Sovietica la Foresta Rossa era una parco come gli altri, pieno di alberi come gli altri, pieni di intrattenimenti come gli altri... Ma non potevo non pensare alle storie inquietanti sull'attuale Foresta Rossa, nella quale ero imprigionato.

    O meglio, eravamo...

    "Un cartello turistico, là in fondo" lo indicai a Saul "Potrebbe contenere una mappa"
    "Dici? Io non vedo niente..."
    "Fidati di me, lo vedo"

    Si fidò

    Vi ho già parlato della diversa percezione della distanza nella Foresta Rossa? Sembrava distante non più di 200 metri quel cartello, ma conto di averne percorsi molti più. Qualche chilometro penso, Saul mi confermò che il terreno sotto di lui cambiava, che non c'erano anomalie spaziali, che insomma stavamo procedendo diritto

    "Molte persone impazziscono nel non vedere avvicinarsi i loro obiettivi" mi disse mentre camminavamo "Ma bisogna avere fede, io ti dico che arriveremo a quel cartello, se mi garantisci che esiste"
    "Si Saul, lo vedo, quindi esiste"
    "Allora continuiamo a camminare, continuiamo ad avere fede"

    Sembrava catechismo, ma aveva ragione. Quando la razionalità viene meno, quando il dolore e la paura per la realtà che sembra schiacciarci si fanno forti in noi, siamo portati ad appellarci a qualcosa di immutabile ed eterno, di giusto e virtuoso. Ad un faro ci appelliamo per annaspare fuori dal mare nel quale anneghiamo, questo gli uomini chiamano Dio, in vari modi e con vari attributi. Non ero religioso, il mio Dio era una nebbia, una sorta di nebulosità che non riuscivo ad identificare in una religione specifica o in una dottrina certa. Avete mai fatto esperienza di una crisi di fede? Possiamo definire così quello che provavo, e che provo tutt'ora, ma che con la lucidità della notte analizzo. Una sorta di Dio ipocrita, al quale ti appelli ma al quale non ti abbandoni, al quale credi ma al quale non sei sicuro di voler credere.

    Una ragionevole speranza... chissà da chi avevo letto questa frase... E' proprio vero che la notte porta consiglio, pensare appena prima di dormire, osservando il buio intorno a te, la tranquillità dell'aria... ti conferisce la lucidità e la voglia di riflettere sufficienti a ricapitolare la giornata. E a scrivere un diario, ovviamente

    Ma sto divagando troppo, i fatti parlano di circa due ore per raggiungere quel cartello. Mi ero appellato alla divinità giusta, perchè alla fine con molto fatica potei ammirare l'opera di tanta dedizione: un pannello di legno sgualcito e sporco, con affissa una cartina ingiallita e umida del parco.

    "Avevi ragione!" disse Saul contento "Ora possiamo trovare la giusta strada"
    "Abbiamo avuto fede e questa è la ricompensa, fammi capire dove siamo..."

    Con grande disappunto notai che il pallino rosso che riportava la nostra posizione era al centro della Foresta Rossa. Il casolare era alla fine una riserva dei guardia caccia, questo ci fornì un importante punto di riferimento, per individuare l'uscita proprio a Nord, indicata da un sentiero che partiva bello e libero davanti a noi a novanta gradi da quello dal quale eravamo venuti

    "Maggiore, non mi piace quella strada..." disse Saul preoccupato "Non è mai così semplice l'uscita, e percepisco dei pericoli sul sentiero, dovremmo prenderne uno che giri intorno..."
    "Un sentiero panoramico che prende un lungo tratto ad Est, eccolo, è questo a destra" lo indicai a Saul
    "E come procede nella foresta?"
    "Diritto per un chilometro, per poi girare a... sinistra e zigzagare in direzione leggermente tendente a sinistra per altri... tre chilometri"
    "E' buono, si è proprio un buon percorso, non sento molti pericoli, sono sicuro che è migliore"
    "Se tu lo dici..."

    Aveva maledettamente ragione in termini di anomalie. Che rapporto aveva Saul con la Zona? O meglio, che rapporto ha, è qui ancora con me. Sia maledetta la mia tendenza a parlare al passato, un vizio di forma, quello che è avvenuto è avvenuto in giornata, non settimane o mesi fa...

    Tornando in discorso, non so tutt'ora in che rapporto sia con la Zona, ma ho come l'impressione che siamo stati fatti per completarci a vicenda. Ci vede poco, ma percepisce tanto, il mio esatto contrario

    Forse è proprio così che siamo arrivati dove sto scrivendo ora il mio diario...


    [continua]
    Ultima modifica di BoBoBorg; 09-12-10 alle 21:45:35

  14. #864
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    molto bello e intrigante,come al solito!

  15. #865
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    "Ma quando finisce questa galleria?"
    Oleg disse ciò con voce disperata,ma non stremata.Era una persona estremamente realista e sapeva che prima o poi doveva finire.Fu accontentato solo dopo ore e ore di marcia imperterrita.Il Tunnel si allargò in un puntò e ai lati apparve una scala."Grazie a Dio..."
    Si avvicinò alla scala di ferro arruginita,e messo il primo piede sullo scalino che conduceva alla libertà fece una sgradevole scoperta.Una sostanza viscida e incolore sotto la visione notturna sporcava la scala,la contaminava con la sua presenza oscena.Sembrava fosse stata messa da un regista di un film dell'orrore sulla scena,per creare suspence.
    Oleg si sentiva un pò un'attore che svolgeva la sua parte,ma si avventurava in peripezie ben peggiori di qualsiasi attore di film americani.Non si fece scoraggiare e continuò,chiudendo un'occhio.Giunto pressocchè a metà della scala sentì dei suoni. Provenivano dai lati dello stretto condotto della scala,e sembravano passi,o ventole che giravano.Cercò di continuare ulteriormente la sua scalata,ma non resistette: prese la Makarov dalla fondina di pelle e la mise nella sua mano destra,si sarebbe difeso da chiunque,era come un animale che voleva fuggire.
    Giunto in cima trovò una botola,che probabilmente conduceva all'esterno,spinse con tutta la sua forza,ma c'era un impedimento.Niente da fare.Provò a spingere un'altro pò.Niente.Si sentiva abbattuto.Dov'era la sua speranza ora? era finita nel cassetto delle cose dimenticate nel suo cervello,e Dio solo sa come la recuperò in seguito.
    Ritornò giù,nel tunnel e scoprì di aver tralasciato alla sua vista un macabro dettaglio : cadaveri ammassati e mangiati sui pavimenti.Nulla ormai lo turbava.
    Cercò altre scale o simili,ma trovò solo una porta nel muro,come una delle porte nelle metropolitane.Decise di andare a vedere se da lì si poteva fare qualcosa,magari la botola era chiusa meccanicamente e bisognava sbloccarla con dei comandi.Aprì la porticina e si trovò in una stanzetta.Troneggiava al centro un enorme pannello comandi,con delle chiavi inserite all'interno.Diede una veloce occhiata : era coperto dalla polvere.Diede una passata con la mano e scoprì centinaia di piccoli tastini,levette e manovelle.Gli ricordava un pò quando prese la licenza di volo,a San Pietroburgo.Sembrava il pannello comadi di un aereo.Carrello,Luci,Radar.Era tutto lì! Ma lì non vedeva aerei,e dove doveva essere scritto "Carrello" c'era scritto "General power time preset" e altre cose simili."Linguaggio specifico" Come diceva la sua professoressa alle medie.Questo ricordo gli strappò un sorriso.Il sorriso di un uomo disperato.Tra gli altri tastini ce n'era un altro grande : ON\OFF."Questo lo capisco"Disse Oleg.Senza sapere cosa stava facendo premette il tasto.All'improvviso si avviò un generatore.Era vecchio dal suono,e sembrava mancasse combustibile per farlo andare,ma in qualche modo si attivò.
    All'improvviso ad Oleg sembrò evidente il perchè di quei tastini in "Linguaggio Specifico" er una "Fottuta centralina elettrica!!" Ma a cosa dava energia?Oleg si mise a saltellare per la sal come un bimbo a Natale,cercando altri pannelli o contatori industriali.Ne trovò uno :Lights ON\OFF.Si diede alla pazza gioia e accese tutte le luci,tutti i sistemi.Finchè il tunnel si illuminò a giorno.Pregò Dio di non averlo fatto.
    Uscì dalla saletta e si precipitò nel tunnel.Si chiese se ora lo botola si aprisse.Ma il suo spirito esploratore si era liberato,e quella galleria era stata privata della sua fonte di paura "Il Buio".Prese a muoversi lungo il Tunnel ora luminoso e ritornò in quella specie di atrio con le macchine.
    Aveva il fiatone e il cuore a mille. Sui muri c'era sempre la scritta CNPP34,talvolta macchiata,talvolta insanguinata,talvolta mancante di una lettera.Nella stanza c'era silenzio.Si trovava al centro e si sedette per osservare quella maestosità.Si era dimenticato completamente di dove era,sembrava stesse sognando ad occhi aperti.Quel muro sudicio non era più un muro,era una magnifica lastra di mattonelle bianche come una tunica da Comunione.Quelle scirtte non erano scritte,bensì manoscritti.Segreti e antichi manoscritti,che gli volevano dire qualcosa.Quel mostro dinanzi a lui,purtroppo,non era un mostro.Era un FOTTUTO mostro.

  16. #866
    Il Nonno
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    Citazione Originariamente Scritto da giammotto Visualizza Messaggio
    Piccolo riepilogo
    Primi episodi e registrazioni audio
    Spoiler:
    ore 0.00
    Alekny Yivasiev
    Piove.Quanta pioggia."una settiamana e mi sarò già ambientato" mi dicevo e ora sorrido perchè capisco quando dico stupidaggini.Il filtro della maschera antigas si è rotto,Sidorovich non me la può riparare e io non ho i soldi.E se in questo momento mi trovassi in una zona radioattiva? credo che entro domani morirei,e forse sarebbe meglio, la Zona più che un territorio,è qualcosa di VIVO un qualcosa che ti fa cadere quando sei in ginocchio,come un fottutissimo animale,o, per restare in tema un Izlom che ti azzanna quando tu abbassi la guardia. Ieri Srovich è andato a prendere il cibo al villaggio.Non è tornato.Penso sia morto.Oramai quando penso ad una persona la prima cosa che mi chiedo e se sia ancora viva,è normale? in ogni caso qui al villaggio si è presentato uno strano personaggio.....Macchiato oppure.....Marciato qualcosa del genere.Ci ha raccontato una storiella in modo confuso ed è andato a dormire : a cielo aperto! ora stiamo tutti dormendo nella casa fuori ma se qualcuno (o qualcosa) attacca il villaggio io non lo aiuterò : perchè rischiare questa mia unica fottiutissima vita per un demente? la vita è il bene più orrendo che noi umani possediamo! è fatta di sofferenze! almeno la mia......se Dio esiste perchè noi siamo qui? se Dio esiste perchè esiste la ZONA? che sia una delle sue creazioni contorte oppure un errore? un errore generato dagli uomini! Queste riflessioni mi stancano.Vedremo domani.Se ci arrivo a domani.


    Spoiler:
    ore 19.00
    Il pazzo se n'è andato senza avvertire ,l'ho detto che era pazzo!. Srovich è stato trovato asfissiato sulla strada che conduce al villaggio :novellino. Non voleva aiuto e non avrà attivato i filtri(almeno lui ce li aveva).
    Avevo 16 anni quando entrai nella zona,servizio militare.Mi ricordo che mi misero in mano un kalashnikov che non riuscivo a reggere per la pesantezza.Stetti 2 settimane in un campo di addestramento e poi mi gettarono lungo un viale che conduceva in questo cesso di tugurio.Questa "casa" nonstante sia qui da 20 anni pare più forte! le radiazioni si sono sviluppate anche al di fuori di organismi viventi,infiltrandosi atomo per atomo fino al nucleo di ogni atomo e lì a caso,o secondo un criterio astruso (o preciso?),modificano qualcosa.Iovik ha subito una mutazione, è insofferente alle radiazioni psioniche! In una nostra perlustrazione cercando banditi, sentimmo tutti la terra muoversi : illusioni.Iovik era impassibile e ci chiese perchè ci stendessimo a terra.Nessuno rispose ma Iovik ci fece tornare indietro trascinandoci e ci disse "Cazzo! la mappa ice che è zona con alta emissione di radiazioni.......pionich....ps-io-ni-che! muoviamo il culo!" e ci mettemmo a correre incoscienti di dove andavamo seguivmo lui che ci condusse a casa.Ma,indovina? uno dei membri migliori del gruppo,Iovik,è MORTO! allora faccio bene a domandarmi se una persona è morta?aspetta.......c'è qualcos......................................

    Spoiler:
    Alekny Yivasiev
    ore 18.00
    Per 4 anni mi appoggiai ai militari,cibo acqua e armi a disposizione!se avevi un ufficiale amico.......
    Quel giorno ci mandarono nella foresta rossa dopo un blowout : pulizia generale di mostri e mercenari.Eravamo vicini ad una roccia che pareva un rombo a riposare,quando all'orizzonte....eccoli là! una ventina di uomini che con passo lento e calcolato si dirigeva verso di noi. Protendendo in avanti le mani,uno di questi si era avvicinato di soppiatto e mi tirò un'artigliata in petto : fu falciato da 3-4 colpi del miei compagni in testa.Il petto mi faceva male,guardai.......5 graffi che si vedevano nitidamente facevano sgorgare sangue a fiotti! sapevo che gli alberi di quercia della foresta rossa emettevano una linfa dai poteri leggermente curativi ma non riuscivo a muovermi e applicai semplicemente una benda che,fortunatamente,faceva il suo lavoro.Il comandante diede l'ordine di sparare e nessuno indugiò : la paura era tanta.Cominciai a non distinguere più i suoni delle armi e poi i colori.La testa mi girava e la ferita mi faceva passare le pene dell'inferno fin quando svenni.Fu quasi come morire. QUando mi svegliai mi ritrovai da solo,su una roccia con la ferita cucita e un messaggio sul petto "riguardati non posso stare sempre a salvarti!" era frimato : T.A.S.E.
    Cosa voleva dire? chi era il suo salvatore? se di un salvatore si parlava,dovevo essergli grato.Fu difficile alzarsi,quando piegavo gli addominali,tutto ok,ma il diaframma era inamovibile dal dolore.Sembrava che la ferita si allargasse piano piano quando provavo ad alzarmi ma ci riuscii e mi sentii più sollevato.Me ne andai subito lasciando il mitra : non ce la facevo a portarlo!.
    Capii che i militari non erano poi così affidabili e preferii non avere più contatti,d'altronde credevano fossi morto!16 anni fa.....16......


    Spoiler:
    ALEKNY YIVASIEV
    ore 23.00
    Poco fa ho sentito diversi fruscii nell'ombra,mi hanno lasciato a badare al campo e ora sono da solo.Niente più fruscii : meno male,mi stavo cagando sotto,non sono mai stato coraggioso e non mi sento neanche il tipo che si ferma indietro a salvare un compagno ferito,sono decisamente un bastardo, sono pochi gli Stalker onesti, e se una ti sembra tale, vedrai che prima o poi rivelerà un suo segreto : magari si droga,è un sadico o semplicemente non è affidabile : come i militari.Brutta razza quella.......cresciuti con un pasto ogni giorno a disposizione e rifugi sempre sicuri.Non sono considerabili Stalkers, loro in effetti non se lo sentono dentro.Essere uno Stalker non significa stare nella zona,piuttosto significa il saper CONOSCERE la zona,il sper DOMARE la zona e imbrigliare il suo potere,sfruttandolo a proprio vantaggio.Un novellino è quasi sempre a conoscenza di tale concetto,e piano piano con privazioni e esperienza lo afferrerà,e farà sua un abilità primordiale dell'uomo : la sopravvivenza.


    Spoiler:
    Alekny Yivasiev
    ore 23.35
    Sono stupito nel vedere che posso ancora scrivere.Perchè mi hanno lasciato da solo....perchè? sono passati dei....cosi,non so cosa fossero, mi parevano succhiasangue o qualcosa del genere stavano qui giù e banchettavano con un cadavere di cane....si spingevano e si mordevano per avere un pò di carne.Alchè io affacciandomi dalla finestra della soffitta del "tugurio" non sono riuscito a trattenere un urlo.......mi hanno visto....quando tornano i miei compagni?quando?? ho sentito che hanno sfondato la porta giù e potrebbero salire in un istante.
    Io non credo in Dio ma penso di averlo già detto nelle pagine prima,ma ora credo che vorrei un Dio,lo vorrei tanto,un punto di riferimento,un faro,un qualcosa che mi dia sollievo.Ma perchè venerare una croce?venerare un icona,una statuetta!non ha senso! ma quanto vorrei poterlo fare,quanto......



    ore 23.50
    Non ce l'ho fatta,ho preso l'akaban e mi sono sporto dalle scale per vedere,mirando la contempo.Era vuoto.Sono abbastanza fortunato.Ah questo akaban......è speciale! la storia che mi portò a comprarlo è rocambolesca,e dato che sto aspettando proverò a scriverla......
    Successe 14 anni fa,ero al Bar e stavo dando una mano a togliere cadaveri di zombie e cani dopo un blowout,quando nella camicia di uno zombie rinvenni un biglietto con un indirizzo che portava a Prijpat per me era irraggiungibile ma al Bar trovai un disperato che alla mia richiesta......accettò! io gli diedi il biglietto e gli chiesi di...perlustrare l'area.A quanto pare era uno Stalker onesto!mi portò una valigetta: pazzesco! dentro c'erano soldi a volontà.Per correttezza gli diedi qualcosa e quello accettò contento!un buon affare senza dubbio.Andai dal Barista e comprai l'akaban con i soldi recuperati da un indirizzo nella giacca di uno zombie!pazzesco......assurdo!


    Spoiler:
    Alekny Yivasiev
    ore 14.00
    Che compagni di merda che scelgo.......sono andato a domandare qui intorno se li avevano visti e ......indovina! come dei deficienti sono finiti in un gorgo e si sono spappolati hahahaha,non ho parole e rido per non piangere! in effetti avevano dimenticato rilevatori di anomalie e contatori geiger qui.....hanno sbagliato.Io di solito sono cauto e non dimenticherei neanche una cartuccia in un posto sperduto come questo.Credo che me ne andrò.Non ne posso più di stenti e tetti che crollano.Lascerò una scritta sul muro per ricordo e partirò........andrò nei depositi dell'esercito dove potrò fare esperienza e trovare i Duty.Non so se mi unirò a loro dopo l'esperienza che ho passato con i militari ma di sicuro me li farò amici.



    Il giorno dopo
    ore 20.00
    sono appena arrivato.Mi sono sistemato in un villaggio disabitato.Qui c'è il cadavere di un certo Okhrink sto leggendo il suo PDA,roba di prima classe con GPS e rilevatore di anomalie : utile.
    C'è un dato audio,scriverò ciò che ascolterò :
    "(con affanno) maledetti succhiasangue mi hanno inseguito fin qui........(respiri pesanti e rumori di fondo simili a guaiti).....sto parlando qui dentro per dire a tutti coloro che mi ascolteranno un domani,che qui giù c'è qualcosa!un reattore semi-distrutto con diverse bombe in costruzione,forse inagibili.Se tu che stai ascoltando apparteini ai Duty,consegnagli questo messaggio e digli di agire in fretta,scendere giù e disattivare quelle fottutissime cariche,oppure portarle in luogo sicuro il codice per la porta è T-A-S-E mobilitatevi tutti"fine messaggio.
    Sarà vero?



    giorno dopo
    ore 14.00
    Ho fatto come richiesto,i Duty non spaevano più che pesci prendere.......mi hanno detto che sospettavano qualcosa del genere ma non credevano fosse più di qualche leggenda.Mi hanno concesso di leggere diversi documenti segretissimi.Li allegherò in un secondo momento ora stanno organizzando la squadra di ricognizione e io dovrò andare,farò da apripista.

    Spoiler:
    Rapporto Operativo N.1
    Colonnello Oilighiev
    Orario indefinito
    Audio,durata 00:00:30
    Oh mio Dio.....cos'è questo?? è mastodontico!
    Mai visto qualcosa del genere colonnello?
    No,no......
    E' piuttosto malandato!
    Polvere.....(starnuto)
    Soldato! vuoi attirare qualche mutante?
    Mi scusi sig.....
    (rumore di qualcosa all'interno delle tubature)
    Oh mio Dio
    Correte!
    (Nastro danneggiato,suoni di parole inudibili)
    (Spari)
    N.2
    Soggetto anonimo
    Orario indefinito
    Audio, durata 00:01:36
    Assurdo.........sono qui per una perlrustrazione e mi trovo questo davanti? che roba........forse posso prendere qualcosina? quella cosa lì luccicante!cos'è? una moneta! pare antica oppure è un Rublo normale? trovarlo qui dentro è strano! è un posto dimenticato da Dio e da tutti! che silenzio....
    (zampettare sempre più vicino)
    basta che non ci siano mutanti e sto tranquillo! è dura la vita del novellino! è in......
    Ma cosa?! che diavolo è??? CAZZO!,CAZZO,CAZZO
    (rumore di arma bloccata)
    AAAAAAAAAAAAHHHHHH!!!!!!!
    (sparo soffocato)
    Nastri risaliti misteriosamente all'entrata della suddetta struttura.Indagine indetta in data 2\4\2056.
    Urgente.


    Spoiler:
    Alekny Yivasiev
    ore 13.00
    Abbiamo trovato un'sotruzione all'entrata del laboratorio : un masso. Enorme per di più io stavo aiutando quando abbiamo capito che è impossibile in 4,abbiamo chiamato il bulldozzer!un antico esemplare mezzo rotto,ma in grado di spostare un masso,si dice.Stiamo ancora aspettando,i laboratori sono sempre nei depositi dell'esercito ma la zona è accidentata e perciò un veicolo può trovare difficoltà a spostarsi.Il posto è tranquillo e ora stiamo mangiando qulacosa,offre il colonnello : Nevisky l'Alto.E' davvero alto comunque,ci ha raccontato che giocava a Basket un tempo,alcuni di noi non sapevano neanche cosa fosse!specialmente quelli più giovani,magari nati e portati subito nella zona.Qui l'unico sport che facciamo è la caccia al mutante se è considerabile tale....oltre all'arena.



    8 ore dopo
    ore 21.00
    Aiuto......il bulldozzer non c'è,ma siamo ugualmente riusciti a postare un pò il masso,ha scoperto un portellone antisismico di tipo antico.C'è una combinazione per entrare il fatidico T-A-S-E-.Stiamo per entrare.....

    Spoiler:
    Alekny Yivasiev
    orario indefinito
    Audio,durata 00:43:42
    (Yivasiev)
    Siamo scesi ora, il posto sembra quasi abitato,ci sono sacchi a pelo sporchi di ...sangue o qualcosa del genere.Quando li illumino con la torcia mi resituiscono dei riflessi macabri meglio non guardare.
    00:02:03
    Ma cosa ci dovrebbe essere di pericoloso? sembra un posto tranquillo,quasi ideale per farci una dormita......ho detto quasi,d'altronde chi avrebbe il coraggio di entrare qui,e di dormire qui! c'è dappertutto una sensazione di claustrofobia e oppressione,non credo di essere l'unico a provare quest sensazioni.Poco fa un ragazzo lungo il tunnel che porta qui si è fermato,e si è messo a piangere! l'abbiamo rispedito su,la scala era vicina.Mi han detto che era un novellino,aveva già contatti con i Duty e perciò ne ha approfittato,brutta scelta.A 19 anni entri in un posto del genere con una fazione composta solo da maestri ed esperti? molto male.....
    (Voce lontana)
    "Ragazzi attenti un attimo per favore,inizamo con le rilevazioni magnetiche e misuriamo livello di radiazioni...
    (Yivasiev)
    Non me li avete dati gli strumenti sergente!
    (Sergente)
    Tu infatti non sei del gruppo.
    (Yivasiev sta zitto)
    Bhè,forse è meglio,me ne andrò prima.
    00:08:02
    (voce lontana)
    Signore,rilevazione fuori dai margini di sicurezza,radiazioni psioniche oltre i limiti di sicurezza.
    (Sergente)
    Abbiamo gli elmetti psionici,li abbiamo forniti anche a te,tranquillo.
    (voce del soldato)
    Ehm.....signore,purtroppo non è la sola cosa....
    (Sergente)
    Prego.Cosa'altro c'è? qualcosa che ci possa spaventare?
    (risata)
    (soldato)
    Signore,si sente bene? Signore? Merda! aiutatelo!!!
    (Sergente)
    non mi sento molto ben....
    (vomito)
    Merda è sangue!
    (silenzio per 1 minuto interrotto dal cadre di alcune gocce d'acqua.Silenzio opprimente)
    Che....che facciamo? il rilevatore segnala grandi fonti di calore dietro i muri,ma soprattutto dietro quella porta!
    (Yivasiev)
    Andate tutti a fare in culo! io non voglio stare nella merda per colpa vostra! arrivede...
    (rumore nelle tubature,similmente alla registrazione n.1 del rapporto)
    Quel rumore....è quello delle registrazioni!
    PORCO!!!!!.......
    (spari continui e grugniti non umani)
    00:12:23
    (Yivasiev)
    Siamo qui da così poco,eppure abbiamo già capito qual'è il pericolo di questo posto
    (affanni vari e ripetuti)
    Non ci sono testate nucleari! era una pista falsa la mia registrazione! c'è un enorme tunnel.......sembra portare a nord quindi......non ho più l'orientamento! comunque mi pare Chernobyl! non mi vorrei sbagliare ma...
    (voce fuori campo)
    Basta Yivasiev! non è il momento di fare filosofia! vedi il cadavere di quella cosa? non è grazie a te che è un cadavere! quindi non hai il diritto nè di parlare,nè di muoverti senza il mio permesso!!
    (Yivasiev)
    AH?davvero? ma chi cazzo ti ha dato il permesso di prendere il comando,mio capitano?
    (voce)
    Maledetto!!
    (passi via via più vicini)
    (il registratore sembra cadere a terra,registra ancora)
    (voci lontane)
    Brutto figlio di puttana! vedi che siamo circondati da ragazzini spaventati? siamo gli unici più o meno a posto e ci ammazziamo di botte?
    Tu non sei a posto!
    Stronzo,finiamola qui.Abbiamo il dovere di mandare l'ultimo rapporto della spedizione e di portare in salvo questi ragazzi!
    Doveri?? col cazzo doveri! siamo fottuti!
    (voce diversa)
    BASTA! sentite.....
    (porta che cigola...)
    (Yivasiev)
    Oh cazzo...
    Spoiler:
    Rapporto n.2
    Dato in perfetto stato,documento di 1°classe con video
    n.1
    Video durata 00:02:21
    (Inquadratura dal taglio amatoriale)
    (audio pessimo,video discreto)
    (Regista)
    Wow! è bello!
    Bello in che senso? intendi la grandezza? di bello qui non ci vedo niente.
    Perchè dai? siamo venuti qui in vacanza e voglio il brivido! voglio sentire la paura!
    Amico tu non stai bene. Lo sai che se non riusciamo a risalire schiattiamo qui giù? per di più con due ragazze!
    (voce femminile)
    Hey! facci un pò da guida invece di preoccuparti su!
    (telecamera che si sposta bruscamente verso due ragazze,senza tuta di protezione)
    Da guida eh?
    (spostamento verso un uomo senza tuta)
    Andate a fare in culo...(sussurrato)
    Hey non è così che si parla alle ragazze! chiedi scusa!
    Che roba infantile! siamo in un buco che potrebbe crollare da un momento all'altro e devo chiederti scusa!
    Si! e lo pretendo
    Bene.....benissimo! andate davvero a fare in culo! dammi la telecamera! è mia!
    (telecamera che si sposta)
    (regista che si muove lungo un tunnel,largo e buio,si fa luce con una torcia)
    Non ti vuoi proprio divertire!
    (voce sempre più lontana)
    Cagasotto! cagasotto! cagasotto! cagaso.......
    Alleluia! hanno smesso finalmente...
    (sussurro)
    Divertimento! certo.....
    (attimo di esitazione,la telecamera si ferma)
    Ragazzi!?
    (urlo con eco)
    Hey ora basta! se volete vengo con voi!
    (nessuna risposta)
    Oh madonna santa...
    (voce preoccupata,tesa,al limite del pianto)
    Che cazzo fate?
    Che cazzo....fate?
    (pianto)
    Ma-ma cosa m-mi prende? devo salire,via.....di........qui.
    Dov'è la scala? d-dov'è?
    Aiuto.....aiuto.....
    (sussurri)
    (parole senza senso)
    aiut-to
    (telecamera subisce dei disturbi,via via più forti)
    Ma dov'è? d-d-dov-v-vvè?
    CAZZO!!!!!!!!
    DOV'E'?!?!?!
    (silenzio opprimente)
    Se devo morire qui m-morirò per colp-pa di t-t-tre stronzi? n-no! mi rifiuto!
    (soggetto che vaga in tondo,stato di semi-incoscienza)
    (apice della registrazione)
    (telecamera inquadra una torcia che cade a terra dalla mano dell'uomo.Telecamera cade e si intravede una scritta su di un muro : CNPP 34. un'ombra si muove sullo sfondo,quasi impercettibile)
    Signore che sei nei cieli...s-sia s-santificato il TUO NOME!!!!!
    Fine registrazione.
    Dato di °classe.
    Analisi urgente.


    Spoiler:
    Alekny Yivasiev
    Orario indefinito
    Audio durata 00:43:32
    16:32
    (Yivasiev)
    FUOCO! PRESTO!!!
    (spari multipli,gemiti e tonfi sordi)
    CAZZO!
    Sono finiti?
    Guarda più in la con il visore!
    (....)
    Ce ne sono altri,nascosti,ma ci sono.
    Che grandi figli di....
    FUOCO!
    (spari)
    (.....)
    Altri?
    No,no mi pare!.
    20:11
    Sembra ci sia un attimo di tregua. Sembravano succhiasangue...ma so che non c'entrano nulla.
    Erano su due piedi ,testa minuscola ricoperta da squame e coda con chela. Quasi degli scorpioni mutanti....ma qui che c'entrano gli scorpioni? la mia teoria è che questo sia un laboratorio come gli x10,16 e 18 ma che qui si operasse soprattutto su animali. Ci sono camere criogeniche e sarcofagi di ferro,quasi servissero a trattenere una potenza non controllabile da un fucile o da un uomo.Qualcosa di non umano!
    Venivano dall'ombra. Non parlo tanto di invisibilità quanto di furtività. Non emettevano suoni,ma incutevano paura in tutti. Io e altri due ragazzi siamo riusciti a sparare,e quei cosi cadevano come sagome di cartone al parco giochi! ma erano troppe,le munizioni sono quasi finite....parlo di 2-3 caricatori a testa.
    26:12
    No,non lo fare! metti giù la pistola ragazzo...
    Non lo fare metti giù! ecco.....bravo....ok,ok,o..
    (sparo)
    Cazzo!
    Perchè si è suicidato? perchè?
    (voce stonata)
    Perchè? non lo senti anche tu compagno? ci sta chiamando! lo senti?....ecco! voi mi trattenete ma tra un pò anche voi lo sentirete e ci lascerete andare! anche voi verrete con noi! lo vedremo! sapremo ciò che...
    Vedremo chi? vedremo cosa? qui l'unica cosa che voglio vedere è la luce del sole!
    La luce del sole? noi vedremo ben altra luce! fidati
    Yivasiev, ce ne sono altri
    Si eccoli! voglio andare! voglio!
    Sta buono e andrai ok? prendi il fucile e uccidili,uccidili tutti!

    Spoiler:
    Alekny Yivasiev
    Audio durata 00:43:32
    34:10
    (Affanno)
    Siamo rimasti in cinque qui giù,spero che un domani qualcuno possa trovare questo nastro e darlo a chi di competenza.
    C'è davvero qualcosa quiggiù,non sono e non siamo in grado di verificare COSA,ma sappiamo che c'è un punto di ritrovo per mutanti.
    Tutto mi fa pensare ad un laboratorio per studiare gli effetti delle radiazioni psioniche sugli insetti e sugli animali,ma soprattutto sugli insetti.
    Abbiamo visto ragni in quantità scendere dalle pareti e quelle strane bestie simili a scorpioni venirci contro per tutti questi interminabili momenti.
    Mi sembra di essere l'unico sano di mente qui,stanno tutti seduti a fissare il fondo del tunnel,ogni tanto dicono qualcosa ma non è altro che un barbottio che si perde nella spaventosa eco di questo posto.
    Eco? vuol dire che siamo a più di.......16.....no 17 metri dal fondo della struttura! e nella zona principale non c'era eco! quindi o ci sono delle porte chiuse oppure il fondo è vuoto! certo....dovrei andare a controllare,ma non riesco a vedere le mie dita da qui,figuriamoci lì in fondo!
    37:32
    Ehilà! visore notturno caro sergente!
    (suono di ferraglie)
    Mhhhh...sembra funzionare! risalirò,ho deciso.Purtroppo lascerò questi uomini in balia della pazzia,non ho tempo da perdere.Ora basta capire da dove venivo......
    40:01
    Mi sono perso,i tizi ora fissano me e i miei tentativi di attraversare l'oscurità opprimente di questo posto.E' penoso,ma ne devo uscire.
    42:22
    E' inutile,la scala sembra non esserci mi tocca andare in fondo al tunnel e vedere cosa c'è.
    Sta per finire il nastro,non ci voleva! secoli di innovazione scientifica e mi ritrovo con un nastro merdoso che......diamine altri mostri!
    (spari e urla in russo)
    43:18
    Perfetto.....è il momento di andare e restare o nella storia,o nella putrida aria di questo posto
    (respiro profondo)
    (passi)
    (...)
    Fine nastro,in attesa di aggiornamenti.


    Spoiler:
    Rapporto Colonnello n.4
    Locazione 05643
    I vari dati emersi dall'inchiesta dimostrano che nel suddetto laboratorio c'è qualcosa,tempo fa,un certo Alekny Yivasiev si avventurò laggiù insieme ad una task force dei Duty,dell'investigazione ci permane oggi un nastro dalla durata di circa un'ora,che fa emergere nuovi dubbi,pensiamo di aver trovato il laboratorio x23.
    Le emissioni psioniche sono purtroppo a livello pericoloso,ma crediamo che con l'aiuto degli scenziati al QG potremo perfezionare l'armatura e l'elmetto psionico integrato in essa,fino a nuove notizie la situazione è top secret.
    Riotchy Lis colonello della Task Force dei Duty 12932


    Spoiler:
    Alekny Yivasiev
    Documento scritto
    Sul fondo della galleria si sta freschi,era come immaginavo.Il fondo ha delle porte,aperte.In una sala ho trovato la registrazione video di un esperimento,l'ho visualizzata tramite il PDA.Non si capisce molto,ma a quanto sembra è un nastro non autorizzato,quasi ripreso da un cellulare.Vi si vede una cella,all'interno di essa è presente una figura con una grande testa e arti malmenati,il soggetto è nella penombra ma si capisce subito che si sta concentrando su qualcosa.E' un controllore,incalanano la sua forza psichica (forza psichica..........ma siamo in un telefilm americano?) in dei cavetti,non so come ma è un'abominio.Dura solo 30 secondi ma conferma la mia teoria,questo è un laboratorio!.
    Rumori,rumori,rumori,rumori........ma che cazzo c'è qui dentro? la struttura si sviluppa verso l'alto,direi che raggiunge i 10 m massimo,ma ha una parte che scende verso il basso, e quest'ultima penso raggiunga notevoli dimensioni.
    C'è buio,l'aria è secca e puzzolente,puzza di morte.Puzza di disperazione.Puzza.
    Rumori,rumori,rumori,rumori,rumori,rumori,rumori.. ........


    L'ho visto! la luce,la grandezza ciò che ci attende tutti!!! è qui! di fronte a me mi sta rumori,rumori,rumori,rumori,rumori,rumori,puzza,mo rte,grandezza,luce,rumori,
    PRENDIMI CON TE! NELLA TUA GRANDEZZA!
    NELLA TUA POTENZA!
    NELLA TUA LUCE!
    Rumori,rumori,rumori,rumori..............

    Spoiler:
    Bar
    Ore 19:30
    Allora? novità dal laboratorio? intendo l'x23.
    La task force è andata,il solitario è rimasto lì dentro,sappiamo che è vivo,il chip che gli abbiamo impiantato di nascosto segnala segni vitali in buone condizioni,anche se oggi qualcosa è accaduto.
    Spara.
    La sua attività cerebrale ha dei picchi di inattività che non corrispondono nè al sonno,nè alla tranquillità.Sono stati di trance o qualcosa del genere,durano 20 minuti mediamente e non provocano conseguenze.
    Il ragazzo è in gamba,spesso mi portava ottimi manufatti e armi di ottima qualità,si fidava di me e mi ha parlato di ciò che stava per fare.Per me è come un figlio,gli ho insegnato tutto ciò che sapevo,ogni singolo nascondiglio è oramai a sua conoscenza ogni respiro che fa, mi fa sentire bene,perchè so che lui sta bene! ora è nelle vostre mani,e se muore lì sotto non avrete pace!
    Condivido il tuo dolore Lonyek ma ti devi rendere conto che la situazione è brutta! ci troviamo in possesso di coordinate che valgono più delle nostre vite! alle quali i nostri capi danno significati assurdi! non sappiamo ciò che abbiamo per le mani,e le uniche informazioni che ci giungono da quel posto sono delle linee e dei picchi elettromagnetici!
    Ascoltami adesso perchè non parlero più.E' nelle vostre fottutissime coscienze sporche che dovete trovare un significato a tutto questo! Avete fatto scendere un ragazzo innocente in un posto che neanche voi conoscevate, e lo state tracciando con un chip senza il suo consenso,questo è un crimine! e tutti voi duty siete criminali!
    SHH! abbasa la voce! siamo nel bar! qui ogni parola si diffonde a macchia d'olio!
    Se devo stare zitto starò zitto! ma voi cominciate un pò ad organizzarvi o la macchia d'olio si espanderà!
    Va bene,cambiamo discorso,domani devo rientrare in servizio presto ok?
    Ok fratello,scusami.
    Hai saputo di quello che vogliono fare quei tre stalkers?
    Ah,la faccenda della radiostalker?
    Proprio! tra cinque minuti cominciano a trasmettere! la frequenza è 76.5 ci sintonizziamo?
    Vediamo un pò.....la notte sarà lunga oggi.

    Spoiler:
    Qui trasmettiamo dal radar in prossimità della base Monolith! potremmo essere qui ma potremmo essere al cordon,anzi siamo alla discarica in compagnia di due belle succhiasangue!
    (risate)
    Le novità sono queste,diversi ascoltatori ci segnalano da Nord l'arrivo di grossi camion Duty carichi di armi diretti al bar,affrettatevi a vedere le merci nuove! si presume siano giunte munizioni 7.65 e versioni modificate del Groza e degli RPG.Inoltre vi informiamo che il prezzo di mercato delle armi sta salendo vertiginosamente,un Abakan che prima si poteva avere per 9834 rubli ora viene circa il doppio,lascio a voi il calcolo del prezzo esorbitante.
    Il Bar stamane ha subito uno degli attacchi più violenti di mutanti,(si stamattina,abbiamo perso il soldato Stranosky) si conteggiavano circa 20 cinghiali che scendevano dalla collina come una mandria,supportati da Nani e da vari Succhiasangue.Il posto di blocco è stato preso di sorpresa e i soldati sono riusciti a non far avvicinare troppo i mutanti,ma purtroppo oggi,durante l'assalto abbiamo perso uno Stalker,un minuto di silenzio per il soldato Stranisky.Perdonate,Stranosky.
    (suono di marcia funebre e silenzio da parte degli ascoltatori.)
    Ma andiamo avanti,e lasciamoci alle spalle gli orrori della zona per cinque minuti.Stasera si preannuncia una tempesta,accompagnata da una strana luminescenza che si è già verificata spesso,il fenomeno è molto bello,la luce intensa.Ma purtroppo il livello di radiazioni sale molto durante questa "Aurora Zonale"(risata)consigliamo di trovare un riparo,indossare specifici artefatti o specifiche tute e pregare.Se volete contattarci,trasmettiamo su questa frequenza,munitevi di microfoni e comunicate,spesso nella solitudine della Zona,una voce ti salva.
    Per oggi è tutto,grazie per aver partecipato all'inaugurazione della prima radio-attiva.Buona notte,sopravvivete.
    Non so questi cosa abbiano intenzione di fare con questa radio,ma credo che non andranno molto lontano,nella zona campi se pensi a te stesso,non devi pensare all'informazione! Andiamo dai,è puro intrattenimento,quel ragazzo è forte! si ma proprio perchè è un bravo ragazzo mi preoccupo! amico,tu sei troppo protettivo,hai lasciato qualche figlio a casa? a casa ho lasciato solo lo sporco e il silenzio di quell'apprtamento a San Pietroburgo! a casa ho lasciato la droga,e il gioco! la Zona mi ha salvato,e mi ha donato la gioia di avere qualcuno con cui parlare,ma è un patto col diavolo,e prima o poi la Zona vorrà riscuotere.Quando ciò accadrà io sarò pronto me ne andrò con leggerezza prima o poi tutti moriamo.Ma chi ti dice che il debito da pagare sia la morte?

    Ora arrival ap arte bela,buoina lettura!
    Spoiler:
    Savik era seduto a guardare il muro.Aveva un dubbio: quanto avrebbe resistito? certo,aveva trovato un'occupazione FISSA! una casa a due piani nelle vicinanze del Cordon, aveva creato un perimetro difensivo tutt'intorno,e riempito di cartelli il "suo" territorio.Ma il peggio non era questo.Anni prima,all'entrata nella Zona non ha voluto nemmeno lasciare la famiglia! Ha portato sua moglie e sua figlia nel retro del camion,nascoste.Quando lo hanno portato al campo degli scienziati per le prime rilevazioni,ha portato i "pacchi" fino alla sua casupola,e alla prima spedizione andò tutto storto,non fu calcolata la variabile dei mutanti,e questo fu un grande errore.Comunque sia,riuscì con pochi colleghi a tornare al campo,raccolse tutto ciò che aveva e partì in auto con la famiglia.Raggiunse il campo militare all'entrata del Cordon (lo fecero passare) e si stabilì poco più avanti.La casa era in pessime condizioni,c'era muffa e umidità.Ma in qualche settimana era stata lustrata.In tutto questo,la famiglia era rimasta occultata al pubblico.Ebbe non pochi problemi con gli stalker che volevano pernottare (gratis).A volte si poteva trovare un accordo,ma con gli stalker più decisi,il miglior accordo era un colpo nel cervello.Aveva una piccola Makarov con una decina di caricatori.
    Solo ora aveva capito quanto fosse inadeguata la sua scelta.Che FOLLIA.Portare una donna e una bambina nella Zona! Anni prima avrebbe sostenuto qualche battuta di caccia,ma ora poteva solo comprare qualche provvista da Sidorovich.Aveva 5000 rubli all'inizio.Ora ne aveva 6578 sotto una mattonella nell'ingresso.Il Dragunov che aveva comprato gli era costato ben 20000 rubli.Era un'arma eccezionale.Passato qualche mese,gli Stalker capirono che era una brava persona,spaventata.E quando puoi gestire la paura di un uomo,hai in mano la sua volontà. Ma Savik Reyliaev era un uomo forte psicologicamente,impenetrabile. Aveva diversi amici nel Cordon,venivano a mangiare da lui la sera (cucinava la moglie) e gli facevano compagnia.Oramai tutti erano a conoscenza del suo "piccolo" segreto.Ma tutti si astenevano dal toccare la figlia o la moglie.Anzi,le trattavano con riverenza,e il più delle volte le ignoravano.(donne nella Zona?)
    Ora Savik,era in una situazione di stallo.Una squadriglia armata chiamata Duty gli aveva chiesto una cosa.Una cosa che non voleva fare.Doveva unirsi ad una squadra,e scendere nell'X 23.Ora,lui era a conoscenza di ogni singolo dettaglio dei laboratori nella "Zona di Alienazione"(termine accademico,roba vecchia)Ma gli era vietato proferire anche solo una sillaba riguardo quei luoghi oscuri.Aveva rinnegato da tempo militari e sceinziati,ma diciamo che...li rinnegava nella sua mente.Non voleva avere confronti con queste organizzazioni,ma temeva per la sua famiglia.Questi Duty,non sembravano vendicativi, ma voleva prima confrontarsi con i suoi amici.In uqel momento entrò sua moglie nella stanza "Renya ha fame,cosa le do?""dalle quello che ti pare,non so,l'omogeneizzato?""va bene,proverò con quello grazie.".Questi dialoghi avvenivano spesso,oramai non si amavano più.Erano freddi nei propri confronti e sentivano il peso degli anni.Mentre Savik stava chiudendo la porta per avere più silenzio per pensare,tremarono le pareti.Si sentirono delle vibrazioni nell'aria e lo scenziato sentì un brivido.Strano brivido,qualcosa di antico,di innato.Un campanello d'allarme naturale.Significava solo una cosa."BLOWOUT! LYANA ATTIVA LE DIFESE AUTOMATICHE!" scese le scale a due a due e premette il bottone per serrare le finestre,lo premette e non si accorse che non andava più.Lo ripremette e sentì solo uno scattino.Si guardarono agghiacciati,lei aveva la bambina in braccio,era in stato di shock.Savik continuò a premere il pulsante senza accorgersene.Le vibrazioni aumentarono,si sentì un boato così forte da far crollare le mensole della'armadio.E in quel momento sentirono un mancamento.Savik cadde a terra,vomitò e vide che il mondo era diventato rosso.

    Spoiler:
    Si rialzò di scatto.Savik capì che se non avesse chiuso le finestre e le porte sarebbe morto a breve.Si precipitò verso la porta e inciampò sul corpo (o cadavere?) della moglie.Ci fu un attimo di orrore,ma si disse di DOVER andare avanti subito.Tirò un calcio alla porta e senza pensarci sbattè una finestra generando un fragoroso boato.Appena serrate le uscite al piano terra chiuse con la medesima fretta quelle del piano di sopra.Raccolse il Dragunov e scese le scale.Giù si calmò quel poco che bastava e raccolse le idee.Si era dimenticato di sua moglie.Dubitava di essersi mai sposato.Nel corridioi buio vedeva a terra la testa della persona che amava di più.Lyana aveva gli occhi bianchi,Sangue sul volto e la figlia tra le braccia.Aveva cercato di proteggerla con le braccia,in un inutile gesto di affetto e responsabilità,ma nessuna delle due era sopravvissuta alla forza del Blowout.Savik non aveva voglia di pianger e dimenticò subito chi c'era sulle bianche, fredde piastrelle del corridoio.Uno Stalker non si ferma all'apparenza,va avanti.Decise di andare a farsi un caffè e si trascino verso la cucina buia.La luce non andava più.E per un attimo pensò di rinunciare alla bevanda,ma poi sentì qualcosa nell'ombra,un affanno.Tese l'orecchio e non udì più nulla,all'inizio."Dopotutto" pensò,"Voglio un caffè".Chiuse la porta alle sue spalle per lasciarsi indietro quell'orrore, per dimenticare ciò che era accaduto.E si rese conto di aver commesso un errore assurdo.Sentì un rumore viscido.E vide due occhi brillare al buio.Cercò istintivamente con la mano la sicura del Dragunov,ma il Dragunov era vicino a sua moglie,a riposare con lei sul pavimento.Capì che stava per morire e cercò di protrarsi verso la morte con dignità.Era entrato un fottuto mostro lì dentro.E lui si era chiuso dentro con la bestia."Prendimi" sussurrò "Non ho paura,e non ho nulla da perdere" il succhiasangue tese i muscoli e si preparò al balzo verso Savik.Era pronto.Il sangue dello scienziato ribolliva di paura e di disgusto.La imponente figura del succhiasangue fu sopra di lui in un attimo.E si lasciò cadere.Savik non ricordava che i succhiasangue attaccassero cadendo ma interpretò il gesto come un segno divino e si spostò all'indietro,urtando verso la porta con violenza.Il succhiasangue era a terra.Stecchito.Ma dalla finestra della cucina vide uno stalker che lo guardava.Imbracciava un ak-47u silenziato.Capì finalmente se Dio esisteva.Si affacciò incredulo ala finestra e osservò il suo salvatore con emozione.Era un Duty.Uscì dalla cucina e raccolse il Dragunov ignorando la moglie distesa sul suolo.Lo Stalker lo guardava attraverso uno spesso vetro di una tuta ambientale.Lo scrutava scrupolosamente.Per qualche istante stettero lì ad osservarsi e studiarsi ma poi Savik ruppe il silenzio."Perchè mi hai salvato,io non ti conosco.""C'è bisogno di conoscere qualcuno per salvarlo?""Nella Zona fai meglio a non soccorrere di oslito.Ma tu hai rischiato!""Cosa ho rischiato? il fottuto mostro era girato!""Bah!"Altri secondi di imbarazzo,gli sembrava di essere tornato bambino al cospetto di un nuovo amico,l'imbrazzo era simile."Bell'arma""Si inceppa spesso,se vuoi te la regalo,piuttosto quel Dragunov......l'hai usato solo al poligono?" disse con una risatina"Sinceramente raramente lo uso.L'ho usato a volte contro i cani,nulla di più.""Quella è una buona arma!"disse con un sospiro."Credevi che potesse durare ancora al ungo Savik? credevi di ppoter felicemente vivere nella Zona mangiando carne di cane e sfamando neonati? Hai fatto un grave errore,e lo sai.Questa casa e inzuppata di radiazioni,lo sapevi quando l'hai occupata? te l'ha mai detto nessuno dei tuoi "amici"?""Come sai il mio nome?"disse stupito Savik"Non credere di non avere problemi, Savik,Lo sai perchè non funzionava il dispositivo di sicurezza?perchè te l'ho sabotato io! per conto del Maresciallo.Era una solecitazione per farti lavorare all'x23!appena svenuto ti abbiamo messo al sicuro e poi ti abbiamo ridepositato qui dentro per non farti sospettare nulla.Ma durante gli spostamenti è entrata quella bestia.Non era previsto che tu morissi.""Ma allora la mia moglie è stata solo un freddo calcolo di una mente malata? solo un freddo calcolo?.....CAZZO!!!!!!!!"Savik ora capiva cosa avesse perso.prese a calci gli arbusti.E si diresse verso il Duty con aria bellicosa."TU!" Sbraitò "TU VIENI QUA!" Il Duty non si mosse. Savik caricò il suo micidiale destro verso la sua faccia odiosa e mentre il pugno arrivava verso il volto coperto dalla maschera,sentì una puntura al ventre.Cominciò a vedere offuscato."Savik,ora tu mi servi.Vivo.Ti spegherò tutto quando sarai più calmo e potrai ragionare."

    Spoiler:
    Savik aveva la vista offuscata.
    Sentiva che tutti i suoi arti inferiori erano indolenziti,non sentiva dolore,non sentiva niente.
    "Buongiorno,ho cercato di trattarti con dolcezza,ma il tranquillante era in una dose piuttosto massiccia,perdonami."
    "Dove..........dove.....sono?"
    "Tranquillo,non rischi niente per ora,sei nel mio rifugio ai depositi militari,sottoterra.Capisco che forse il modo che ho usato per portarti qui è esagerato,ma era il solo modo possibile,ti rendi conto di come stavi?"
    "Dov'è mia moglie?,che cosa è successo ala casa?"
    "Dopo il blowout non è sopravvisuto nulla lì dentro,hai resistito per la tua corporatura.Qualcuno ti vuole bene lassù."
    "Nessuno ci vuole bene lassù,questo è un posto dimenticato da tutti e da Dio,ammesso che esista.
    "Pessimista?"
    "Realista"
    Ci furono diversi minutti di silenzio,l'uomo era girato su un bancone e operava su di un arma.Savik non cercò neanche di capire quello che stava facendo l'uomo,voleva solo capire quello che stava succedendo.Provò a muovere la testa,gli doleva e gli sembrò pesantissima.
    "Savik,per quest'ora non muoverti,il tranquillante e ancora attivo e in circolo."
    "Ehi,non mi hai detto come ti chiami."
    "Sono Oleg Vasjik,ex. membro dei Duty,pluridecorato."
    "Ex?,non mi risulta che si possano rinnegare i Duty,"
    "Me l'hanno permesso perchè sono vecchio,Voronin mi ha detto di prendermi una pausa,e mi hanno buttato fuori.Prima vivevo esclusivamente con i soldi che mi davano.Ora sopravvivo con 300 rubli e un tavolo da fabbro."
    "A cosa stai lavorando lì?"
    "Ho quasi finito,tra 5 minuti te la faccio vedere,è una pistola con qualche modifica."
    Savik sfruttò questi nuovi attimi di silenzio per guardarsi attorno e cercare di decifrare quale fosse il comportamento del compagno dai suoi movimenti.Era un tipo preciso,faceva ampi movimenti con le braccia e stava perfettamente immobile,la postura era perfetta,l'età non l'aveva ancora messo in ginocchio.
    "Ecco,questa è la USP.45m203c"
    "Sarebbe a dire?"
    "e la pistola USP.45 con un lanciagranate m203 portatile,sono riuscito a miniaturizzare il tutto e ad inserire un piccolo lancimissili,del tipo dei raggi di segnalazione.A dire la verità,i lanciagranate sono due,posti a destra e sinistra sotto la canna.Per inserire la granata basta tirare le due culatte mobili,facendo aprire le camere che ospiteranno la granata,per attivare la funzione di lanciagranate basta spostare la levetta su m203."
    "E perchè me la mostri?"
    "Savik,la domanda piuttosto è : perchè mi hai portato qui?"
    Savik ci riflettè un attimo,come aveva fatto a non porsi la domanda?"
    "Savik,hai presente il Bar,la base dei Duty? mettiamo fine al loro regime. So che tu hai un conto in sospeso con loro, entra e parla con Voronin,piazza questo nascosto"
    Indicò dell'esplosivo plastico c4
    "E falli saltare per aria,loro e le loro idee."
    "Vecchio,ma tu sei pazzo? sai quanto è protetta la base? e perchè poi dovrei ubbidirti? perchè sei anziano? i Duty non sono contro di me,ma contro la Zona!"
    "Savik,sai perchè ti vogliono portare nell'X23? per continuare gli esperimenti sulle radiazioni psioniche!"
    A questa esclamazione seguirno istanti di tentennamento da parte di Savik : Erano questi i veri scopi dei Duty? lui spaeva che doveva soccorere uno Stalker!
    "Sennò perchè hanno chiamato un ecologista a combattere? mi vogliono trascinare in questa storia?" sussurrò preoccupato.

    Spoiler:
    L'ingresso del Bar era al solito presidiato dai guardiani Duty,che lo fecero passare senza troppe domande.Passati i primi 2 capannoni,Savik si diresse ala base Duty.La guardia al'ingresso lo fermò.
    "Altolà,questo è il centro operativo Duty,non puoi entrare senza un'autorizzazione o un'invito"
    "Davvero?" chiese Savik
    "Guarda qui che ho!"
    Mostrò l'involucro alla guardia.
    "Un sovversivo ai depositi militari mi ha detto di venire qui e piazzare questa bomba,ma ho deciso di denunciarlo."
    Il Duty guardò attentamente l'involucro e chiese se quella fosse davvero una bomba.
    "Certo che lo è,guarda" ma prima che Savik potesse anche solo tirare fuori del tutto il pacchetto il guardiano gli diede un colpo di calcio del fucile sul viso,e lo immobilizzò a terra.Savik non si sentiva più il naso e vedeva sfocato.
    "Comando,qui un sospetto si è presentato con una bomba,l'abbiamo neutralizzato,lo porto da voi?"
    Non riuscì a sentire la risposta,cadde semplicemente nella confusione e svenne,più tardi si risvegliò.
    Si trovava in una stanza male illuminata,aveva dinanzi un tavolo e una sedia,si trovava seduto e ammanettato ad una gamba della sedia.Lo avevano privato delle armi e della tuta,indossava solo un maglione.Ad un certo punto si aprì la porta della stanza e ne uscì un uomo corpulento sulla cinquantina,indossante la divisa dei Duty.
    "Bene" pronunciò quest'ultimo con aria sommessa
    "e così un sovversivo ti ha dato una bomba,e ti ha detto di piazzarla qui?"
    "è un interrogatorio?"
    "no,è che qui sono io che faccio le domande e tu dai le risposte,chiaro?"lo disse con voce calma,ma a Savik sembrava stesse urlando,quell'uomo aveva un grande carisma.
    "Dov'era?"
    "dov'era cosa?"
    "il sovversivo!"
    "ai magazzini militari, in un sotteraneo,mi ha detto di essere un ex membro dei Duty,sulla settantina,un artigiano,ascoltate io sono venuto qui con le migliori.."
    "Artigiano hai detto?"
    "si un'artigiano,costruiva armi,le modificava!" ci furono diversi secondi di silenzio,e l'uomo sembrò riflettere.
    "come si chiama lei?"era passato a dare il lei,simbolo di rispetto o freddezza?
    "Savik".
    "Bene Savik,seguici,dobbiamo farti vedere qualcosa,sappiamo che sei lo scienziato che si rifiuta di lavorare con noi..."
    "io non mi rifiuto signore,stavo solo riflettendo!"
    "Non mi interrompere!"Tuonò il Duty
    "Smanettatelo e portatelo nella stanza proiezioni."
    Savik rimase a bocca aperta,aveva visto i vari video in sala proiezioni,erano registrazioni amatoriali il più dele volte,mostravano un sotteraneo,nei depositi militari,la gente sembrava impazzire lì dentro,era l'X23.All'inizio della faccenda pensava fosse solo una banale cosuccia da dilettanti,analizzare un tunnel con delle camere.Ma adesso ricordava,le bugie di Sakharov,e del congresso di San Pietroburgo.Quel luogo era un ricettacolo di radiazioni psioniche.Inolte gli posero davanti diversi documenti,resoconti e registrazioni audio,li vedeva sfilare davanti a sè,perchè non credeva a ciò che stava vedendo,anni di dati sulle radiazioni e sul loro effetto sulla psiche erano dinanzi a lui,ma sapeva che tutto ciò l'avrebbe pagato in qualche modo.
    "Professore,ora capisce perchè doveva scendere?vuole dare una spinta al progresso scientifico? allora scenda insieme alla nostra spedizione,prenderemo i rilevamento e vedremo che fine ha fatto quell'uomo disperso all'interno.Ci stà?"Savik non rispose"Domani si parte alle venti-zero-zero-zero,sia puntuale,le abbiamo riservato una stanza,faccia una bella dormita."
    Spoiler:
    Nuovo episodio
    Rumori.
    "Ecco,ora mi hanno incastrato"
    Savik era disteso sul letto a pensare sul da farsi.Gli avevano dato un'appartamento quasi normale,con servizi igienici e letto comodo.E si,nella Zona i bisogni e i "bisognini" non vengono per primi,vi sembra una novità?In quel momento lo scienziato desiderò di potersi freddare sul momento,con un colpo in bocca,soluzione non molto eroica ma efficace.Aveva perso tutto,gli restava quel cesso di vita,tanto vale farla finita!
    "Cosa direbbe tua moglie?,cosa farebbe tuo fratello?"
    Il fratello di Savik aveva largamente evitato il campo scientifico e si era specializzato nello sport,era stato un sollevatore di pesi della nazionale Ucraina.Ma purtroppo era morto a 30 anni.Gli era scoppiato il fegato per gli steroidi e il doping.All'improvviso la porta bussò.
    "Signor Reyliaev?"
    "Si?"
    "La stanno aspettando all'ingresso,non li faccia aspettare,troverà fuori la porta gli indumenti."
    "E le armi?"
    Non vi fu risposta,udì i passi che si allontanavano nel corridoio,cosa pretendevano da lui? Aprì la porta e trovò un carrello con una tuta SKAT-9.5 mniuti dopo era già all'ingresso con il gruppo.
    "Bene! ragazzi vi presento Savik Reyliaev! è lo scienziato che ci seguirà in questa avventura!Savik,qui abbiamo in ordine di apparizione : Brisuk il magnifico dal fascino italiano.."
    Risatina da parte dei compagni,Brisuk sembrò non apprezzare.
    "Alexander Leschkin"
    Un uomo tarchiato gli rivolse un sorriso e alzò un braccio muscoloso in saluto,era il fantasma di ciò che poteva essere senza la Zona.
    "E per concludere,ecco me! il Capitano Yoschik!"
    Allungò la mano per stringergliela,e Savik notò che con lo sguardo lo incentivava a fare il bravo "Sennò......"sembrava dire il suo sguardo.Sembravano tutti bravi soldatini,piuttosto che stalkers.
    Tempo 2 ore e si trovarono all'entrata del laboratorio,in superficie.Brusik fumava una sigaretta e il Capitano si frugava nella borsa.
    "Savik?"
    "Che c'è?"
    "Tieni questo, hai due caricatori,usali bene."
    Gli aveva passato uno Steyr AUG A2,arma usata spesso dagli scienziati nella Zona.
    "Grazie,ho già esperienza con questo!"
    "Come ogni scienziato che si rispetti,ragazzi ora dovrete sapere cosa ci attende li giù! qualche giorno fa uno Stalker è sceso con una nostra Task Force,i nostri sono morti,lui è vivo,dobbiamo scoprire come sta e ciò che ha visto!"
    Nessunò battè ciglio,Brusik stava per finire la sigaretta e Leschik lucidava il suo ak 105.
    Scesero uno ad uno,il primo fu Yoschik,poi scese Savik,Leschik posò l'ak nella fondina e scese la scaletta,Brusik finì la sigaretta e la gettò a terra calpestandola.Poi scese anche lui.
    "Ci siete tutti?"
    "Si capitano,piazziamo i primi flares?"
    "No muoviamoci prima,visori notturni!"
    Savik calò la mascherina per la vista notturna sul visore,si trovavano lungo il Tunnel che conduceva all'X 23,era molto largo per consentire il passaggio delle gabbie dei mutanti.
    Passarono cinque minuti in cui si mosserò di una ventina di metri.
    "Flares,ora."
    "Ricevuto"
    La luce rossa,calda del flare illuminò le pareti del tunnel,luride per tutti gli anni di abbandono.
    "Lo sentite anche voi?"
    "Cosa Alexander?"
    "Brusik,li senti?"
    "Che cazzo dici zotico?"
    "Stiamo calmi ragazzi!"
    "Odio questi tunnel,mi mettono l'ansia addosso! finitela di dire stronzate!Ora bas...."
    Ci fu un baccano proveniente dal fondo del tunnel
    "Formazione a cuneo! Savik vai dietro!"
    Fu difficile eseguire la formazione visto il panico che fermentava intorno. Ma dopo qualche incompresione vi riuscirono.
    "Procediamo,vedo delle ombre in fondo."
    "Di che tipo?"
    "Umane,direi se dai un occhio puoi aiutare."
    Forse sarebbe stato meglio non comunicare niente al gruppo.
    "Cazzo,qualcosa si muove lì!lancio un flare?"
    "Procedi"
    Il flare illuminò un gruppo di cadaveri attornato da scarafaggi,erano stipati agli angoli del tunnel.
    "Cristo! andiamocene capo!"
    "Un attimo,arriviamo al fondo e poi indietro di corsa!"
    Attimi di silenzio,il vetro della tuta di Savik si appannò,lo pulì e si rese conto del buio del luogo.
    "ALEKNY? CI SEI?"
    Yoschik urlò nel vuoto,non vi fu risposta,ma al suono dell'urlo qualcosa cadde dal soffitto,e vi fu panico.
    "Cazzo!"
    Gli spari risuonarono,al termine del gran fracasso causato dai rimbombi Brusik si stese a terra.
    "Cristo,mi avete beccato! stronzi!"
    "Merda!,dove ti ho preso?"
    "Caviglia! ma che cazzo sparavamo?"
    "Capitano,non mi sento molto bene."
    "Alexander che c'è?"
    "Alexander?"
    Si udì un rumore di ferraglie che cadono a terra. e il corpo muscoloso di Alexander Leschkin si arrese alla Zona. Ci fu uno schizzo di sangue.
    "CAZZO! Leschkin è esploso!"
    "NO!!!!"
    Leschkin parlava ancora
    "NON E' VERO!che rumore!!!!!"
    "Savik,cosa sta succedendo a Leschkin?"
    "E' sotto shock,ma è ancora vivo..."
    "RUMORI!!!!!!!!"
    "Cosa senti Alex?"
    "Non sento nulla! c'è qualcosa di sottofondo che mi assorda!!!! RUMORI!"
    "Alex,ti prego non urlare!"
    "Yoschik sono grave? dove sono caduto? dal cielo?"
    Parlava come fosse in un sogno
    "Mia figlia mi ha detto che dobbiamo andare,Yoschik!non voglio morire.Io sono stato illuminato! io......"
    "Andato."
    "Macabra come conclusione!"
    "Brusik,procediamo per qualche metro,poi via di qui."
    "CHI SIETE? COME OSATE INTERROMPERE LA MIA RIFLESSIONE?"
    "E' Yivasiev! è lui!"
    "Alekny?"
    "Si,era il mio nome."
    "Era?"
    "Bhè,ora che ho appreso ciò che mi circonda non ho bisogno di un nome."
    "Ecco un altro disperato"
    Yoschik lo sussurrò via radio,ma Yivasiev lo sentì lo stesso.
    "Disperato?"
    Silenzio,non si udì più nulla per diversi minuti.
    "Andiamo capitano?"
    "Si,qui non c'è nulla da fare.Yivasiev è andato,Leschnik è morto.Andiamo"
    "Capitano?"
    "Savik? dov'è?"
    "Dov'è Savik?"

    Spoiler:
    "Ti guardo,e tu guardi me Savik,siamo un unica cosa.Facciamo parte dello stesso gruppo."
    "Alek,dove sono?"
    "Sei nel luogo che ti cambierà la vita."
    Savik aprì gli occhi e vide il luogo dove si trovava,c'era buio e la sua vista era appannata.
    "E' il laboratorio?"
    "No non è un insulso laboratorio! è dove custodisco ciò che ho trovato Savik!"
    Si accorse di avere le mani legate a qualcosa,e ciò lo faceva sentire in trappola.Comiciò a vedere più chiaramente il luogo dov'era.Tubi che sporgevano dal terreno e le infiltrazioni d'acqua avevano alzato enormi fossi nel pavimento a piastrelle.
    "Vedi Savik,qui giù c'è qualcosa....."
    Parlava con calma,la calma del pazzo,la sua voce tremava.
    "Alek,come ci sei arrivato qui?"
    "Mi ci ha portato il fato Savik! sono qui perchè l'ha voluto LUI."
    "Alek il fato non ti ha portato qui! sono stati i Duty! te lo ricordi?"
    "Oh no,Savik non è così.....tra un pò anche tu saprai come ci sono arrivato!"
    "Perchè sono legato?"
    Savik si accorse di averlo detto con una vocina stridula che di sicuro non gli apparteneva.
    "Perchè sei legato?"
    Alekny mosse dei passi intorno a lui,ragionando.
    "Perchè sennò mi avresti aggredito."
    "Oh no Alek,tranquillo"
    "Tranquillo? con la tua presenza? non credo! tu sei estraneo a ciò che io so! tu sei estraneo a quello che accade! la tua mente è costretta da funi invisibili! che però ti pregiudicano! ti paralizzano! sei un burattino!"
    Era pazzo,questo era certo.Ma era lui a non essere legato.Savik notò un luccichio nelle sue mani,un oggetto luccicante.
    "Alek,cos'hai in mano?"
    "Una lama,un coltello.Il tuo coltello."
    "Ridammelo per favore"
    "No,prima devo fare una cosa Savik."
    "No!"
    Savik sentì di novo quella voce dalla sua bocca.
    "Cosa vuoi fare?"
    Alekny non rispose,ma si avvicinò a Savik con il coltello sguainato e si chinò sul suo volto.
    "Durerà poco,il tuo sacrificio"
    "SACRIFICIO? Cazzo!"
    Savik cercò di muoversi sotto le corde che lo tenevano fermo.
    "Alek ti prego cosa stai dicendo?"
    "Non sei in te Savik,ti aggiusto io."
    "No ti prego! NO!"
    Nell'attimo in cui Alekny calò il coltello risuonò uno sparo.
    "Soggetto neutralizzato.Procediamo con l'estrazione."

    Spoiler:
    Oleg e Shavi stavano facendo la guardia al palazzo,giù a Prijpat.Oleg portava a tracolla un Groza,Shavi aveva un'Ak dietro la schiena.Stavano pattugliando la Zona.La loro banda si era sistemata in quella palazzina,erano al 4° piano e si potevano sentire le urla e gli schiamazzi,contenuti in qualche modo dala vogli di rimanere segreti. Erano un ventina di solitari,partiti dal Cordon e giunti fin lì,armati pesantemente e con l'intenzione di non far vincere la Zona contro di loro.
    "Oleg?"
    "Si?"
    "Penso sia finito il turno,chi sono i prossimi 2?"
    "Shavi, non è finito il turno,abbiamo iniziato da 2 ore e già te ne vuoi andare?"
    "2 ore? sto invecchiando allora...."
    Shavi quella sera non voleva pattugliare,aveva sentito di voci riguardanti un progetto dei Duty a Prijpat.
    "La vedi li,la vecchia chiesa?" Oleg provò a far distrarre l'amico,sapeva che era inquieto.
    "Si,è una struttura antica."
    "Nessuno c'è mai entrato.Dalle finestre non si vede nulla,ma si dice che ogni tanto da lì dentro,solo Dio sa come,fuoriescano strani suoni e versi."
    "Oleg se volevi aiutarmi ci sei riuscito,complimenti!"Shavi glielo disse con tutta sincerità,era in buoni rapporti con Oleg.
    Stettero in silenzio per un pò,e tronarono di nuovo al portone scardinato della palazzina.Davanti v'erano dei blocchi tradali di calcestruzzo mezzi rotti ma che erano ancora utili a creare delle barricate.
    "Oleg senti anche tu questo suono?"
    "Quale?"Oleg si mise in ascolto e mostrò il suo volto all'amico.
    "E' come un...rombo?"
    "Motori."
    E dall'angolo della strada apparve un grosso camion,seguito da una jeep e da un altro camion.Recavano il simbolo dei Duty.
    Si ripararono in fretta davanti ai blocchi di calcestruzzo e stettero a guradare ciò che accadeva.
    I camion si fermarono nella piazza della chiesa,la jeep un poco più dietro trasportava 4 uomini in una spessa tuta.Scesero oltre una decina di uomini dai camion che piazzarono diversi sacchi di sabbia,fino a formare una lunga barricata davanti all'enorme portone della chiesa.
    "Ma cosa fanno?"chiese Oleg
    "SH!"Shavi zittì l'amico con decisione ma con la paura di un uomo che sa ciò che sta accadendo.
    I Duty piazzarono 3 mitragliatrici sui blocchi di sabbia e altrettanti uomini vi si misero accanto,pronti a prenderle in caso di pericolo.Dal 4° pèiano non volava più una mosca,uno dei loro compagni si affacciò con un binocolo e stette lì a guardare.
    2 uomini andarono al portone della chiesa,alto 4 volte loro, e lo saggiarono per 5 minuti.
    "Ehi voi due!"Un Duty aveva notato i due Stalker dietro i blocchi,più precisamente aveva notato Shavi,nascosto maldestramente con le gambe sporgenti.
    "Non vi preoccupate,non abbiamo intenzione di uccidervi,piuttosto ci serve qualcuno che venga con noi,potete uscire"
    "Vaffanculo Shavi,non sai nemmeno nasconderti! Si stiamo arrivando no, sparate!"
    "No non spariamo"
    Oleg e Shavi uscirono allo scoperto e si avvicinarono al gruppo di Duty.
    "Stiamo aprendo breccia nella chiesa,per vedere ciò che c'è dentro e abbiamo bisogni di altri uomini per l'irruzione."
    "Quanto ci darete a lavoro fatto?"
    "Lo sapete che i Duty pagano per i servizi chi gli si fanno,siamo uomini di parola!"
    Il Duty condusse i due uomini verso la barricata e li gli disse di tenersi pronti all'irruzione.fu piazzato del C4 sulla porta e sui cardini di essa.Un ingegnere Duty aveva in mano il bottone del C4, lo premette e un rumore fortissimo scosse il terreno dai meandri delle sue profondità.Ci sembrò essere quasi un terremoto.In una nuvola di polvere alzata dalla detonazione si riuscì a vedere l'ingresso della chiesa.
    "Andate con il gruppo lì davanti"
    "D'accordo"
    Oleg e uno spaventato Shavi si avvicinarono al portone con altri 4 uomini,presero le armi e entrarono.
    La chiesa era in stile gotico con altissime navate e grandi corridoi laterali.Si spostarono sulle navate e si prepararono a sparare al minimo rumore.Arrivarono fin uqasi all'altare e poi qualcosa li fece letteralmente pietrificare.C'era un enorme animale sul tetto,appeso a testa in giù,lungo oltre 15 m.Sembrava un aquila dalle dimensioni astronomiche.QUando il Duty che la avvistò si accorse che si muoveva non capì più nulla e apri il fuoco contro la bestia,che si svegliò immediatamente ed emise rumori striduli da uccello.Scese dal soffito e cadde con un tonfo a terra scuotendo la struttura.E a quel punto tutti e sei gli uomini presero a sparare sparare e sparare fin quando finirono i colpi.La bestia non avvertiva minimamente le ferite provocate dali uomini.Li squadrò uno ad uno con i suoi grandi occhi e in men che non si dica,spalancò le ali ed emise dei suoni acutissimi che contrinsero glu uomini a chinarsi a terra coprendosi le orecchie.
    Oleg non pensò più a nulla e corse a perdifiato verso una saletta sul lato,senza coprirsi le orecchie.Nel momnto in cui scattò la creatura battè i piedi a terra facendo cadere il legno dalle travi sul soffitto e creando crepe nei muri,sempre più crepae finchè non si formarono buchi dai quali entrava luce e illuminava i volti degli uomini davanti alla morte.L'uccello prese due Duty e ne staccò la testa con il becco appuntito.Oleg era già riuscito a uscire dallo Shock e correva verso quella saletta,che poteva diventare la sua ultima via d'uscita.Nel momento in cui vi mise prede dentro crollò il muro e si ritrvò chiuso dentro.
    In quel momento sentì le urla degli uomini nella stanza a fianco e ringraziò Dio di essere ancora vivo,Shavi non ce l'avceva fatta purtroppo.Si trovava su di un piccolo altare,l'immagine di un santo era davanti a lui e delle candele ormai consumate erano ai suoi piedi. Esplorò la stanza per cinque minuti e spostò il tavolo delle offerte,sotto vi era una botola.
    "Poco male" pronunciò lieto
    "C'è sempre una via d'uscita."
    Sollevò la botola e vi trovò una scala che conduceva giù per un sei-sette metri.Scese fin giù e si ritrovò in un tunnel,completamente al buio.Accese la torcia e lesse una cosa sul muro :
    CNPP 34.

    Spoiler:
    Oleg procedeva lungo il tunnel con passo deciso e visione notturna attiva.NON aveva paura,sapeva che, in fondo ciò, che ti uccie nelle gallerie è la paura :se sai che nella galleria l'unico pericolo è quello che percepisci con i tuoi sensi e non quello che ti stai immaginando!
    Saranno state 2 ore dall'inizio del viaggio sotteraneo che udì dei suoni in lontananza.Prese il Groza e tolse la sicura.Cominciò a muoversi con cirscospezione lungo il lato della galleria dove si trovava e si fermò quando in mezzo al verde del visore notturno vide una macchia bianca : luce.Spense il visore e si avvicinò.C'era una torcia a terra che rovesciava sul muro la sua luce,accanto giaceva un cadavere,e sul cadavere una creatura era chinata.Produceva strani rumori sommessi e viscidi allo stesso tempo.Oleg capì che non era un essere umano,ma aspettò prima di muovere un solo passo nella sua direzione.Pensò a tornare indietro di qualche metro,all'imbocco della curva del tunnel.Quivi decise di attaccare al Groza il silenziatore e il mirino laser.Fatto ciò fece ancora due o tre passi avanti e puntò alla testa della creatura.Bastò un colpo che ella si rovesciò in avanti sul cadavere con un gemito,fortunatamente a bassa voce.
    Oleg arrivò fino al cadavere completamente maciullato al ventre e con la testa piena di sangue,rotta in diversi punti.Espresse il suo disgusto con una smorfia di disprezzo, ma spostò la creatura e la mise via dal corpo,a questo punto decise di vedere cos'era.La rovesciò sul fianco e notò che aveva una coda da scorpione,attaccata ad un corpo suqamoso di colore rosso,la testa era coperta da tentacoli,quasi come un succhiasangue.Procedette avanti ma stavolta con molta più cautela.Fece un centinaio di metri ancora e si fermo a guardare delle scie di sangue lunghe metri.Cos'erano?A chi apparteneva quel sangue?.In prossimità delle scie di snague finiva la galleria,saranno stati 2 km al massimo.Cominciò a cercare delle scale ai lati ma non trovò nulla.A questo punto poggiò un orecchio sul muro,speranzoso.
    In un primo momento non sentì nulla e si scoraggiò,ma ascoltando con più attenzione riusciva a sentire un rumore di ingranaggi,un meccanismo era in moto lì dietro,non restava che raggiungerlo.Cercò nello zaino qualcosa utile ad aprirsi un buco nel muro,che non sembrava più spesso di 1 metro.Trovò una granata, un martello,un pacchetto di polvere da sparo e una sigaretta.Tutto inutile,ma decise di provare con la polvere da sparo.Piazzò il pacchetto sul muro e gli diede fuoco.Non esplose nemmeno,produsse un pò di luce e si spense.Cominciò a cercare punti nel muro mno spessi o vuoti,e ne trovò uno im prossimità di una cassetta del tipo dei contatori elettrici.Doveva esserci uno spazio di una decina di centimetri completamente vuoto li giù.Prese il martello dallo zaino e cominciò a battere in prossimità del punto morto.Alla seconda martellata il muro rivelò uno spazio vuoto lungo 1 metro che conduceva all'altra stanza,ora si sentiva chiaramente un rumore di macchina.Oleg si emozionò ma lo spazio per passare era irrisorio.e prese a cercae altri punti simili.Ne trovò uno molto più grande di quello,si aprì un varco,ma era ancora troppo piccolo,anche se forse facendosi stretto ci sarebbe potuto passare.Ora vedeva una luce verde nell'altra stanza che illuminava un piccola porizone di macchianrio in ferro.Oleg bruciava dalla curiosità e trovò un altro punto morto.Questa volta riuscì a passare,e si trovò in una stanza dal tetto altissimo,larga una ventina di metri,e che ospitava una decina di macchianri,sembrava una sala del generatore,ma qualcosa diceva ad Oleg che era qualcosa di PIU',di una semplice sala di generatori.Mosse dei passi in direzione di un macchinario,e vide un vetro.Il vetro celava un essere come quello visto poco prima da Oleg.Era più grande,e sembrava morto.Ognuna di quelle macchine ne conteneva uno.Oleg era rimasto a bocca aperta, e si sedette.Notò che in fondo alla sala il tunnel continuava.Era ora di rimettersi in marcia.

    Spoiler:
    "Ma quando finisce questa galleria?"
    Oleg disse ciò con voce disperata,ma non stremata.Era una persona estremamente realista e sapeva che prima o poi doveva finire.Fu accontentato solo dopo ore e ore di marcia imperterrita.Il Tunnel si allargò in un puntò e ai lati apparve una scala."Grazie a Dio..."
    Si avvicinò alla scala di ferro arruginita,e messo il primo piede sullo scalino che conduceva alla libertà fece una sgradevole scoperta.Una sostanza viscida e incolore sotto la visione notturna sporcava la scala,la contaminava con la sua presenza oscena.Sembrava fosse stata messa da un regista di un film dell'orrore sulla scena,per creare suspence.
    Oleg si sentiva un pò un'attore che svolgeva la sua parte,ma si avventurava in peripezie ben peggiori di qualsiasi attore di film americani.Non si fece scoraggiare e continuò,chiudendo un'occhio.Giunto pressocchè a metà della scala sentì dei suoni. Provenivano dai lati dello stretto condotto della scala,e sembravano passi,o ventole che giravano.Cercò di continuare ulteriormente la sua scalata,ma non resistette: prese la Makarov dalla fondina di pelle e la mise nella sua mano destra,si sarebbe difeso da chiunque,era come un animale che voleva fuggire.
    Giunto in cima trovò una botola,che probabilmente conduceva all'esterno,spinse con tutta la sua forza,ma c'era un impedimento.Niente da fare.Provò a spingere un'altro pò.Niente.Si sentiva abbattuto.Dov'era la sua speranza ora? era finita nel cassetto delle cose dimenticate nel suo cervello,e Dio solo sa come la recuperò in seguito.
    Ritornò giù,nel tunnel e scoprì di aver tralasciato alla sua vista un macabro dettaglio : cadaveri ammassati e mangiati sui pavimenti.Nulla ormai lo turbava.
    Cercò altre scale o simili,ma trovò solo una porta nel muro,come una delle porte nelle metropolitane.Decise di andare a vedere se da lì si poteva fare qualcosa,magari la botola era chiusa meccanicamente e bisognava sbloccarla con dei comandi.Aprì la porticina e si trovò in una stanzetta.Troneggiava al centro un enorme pannello comandi,con delle chiavi inserite all'interno.Diede una veloce occhiata : era coperto dalla polvere.Diede una passata con la mano e scoprì centinaia di piccoli tastini,levette e manovelle.Gli ricordava un pò quando prese la licenza di volo,a San Pietroburgo.Sembrava il pannello comadi di un aereo.Carrello,Luci,Radar.Era tutto lì! Ma lì non vedeva aerei,e dove doveva essere scritto "Carrello" c'era scritto "General power time preset" e altre cose simili."Linguaggio specifico" Come diceva la sua professoressa alle medie.Questo ricordo gli strappò un sorriso.Il sorriso di un uomo disperato.Tra gli altri tastini ce n'era un altro grande : ON\OFF."Questo lo capisco"Disse Oleg.Senza sapere cosa stava facendo premette il tasto.All'improvviso si avviò un generatore.Era vecchio dal suono,e sembrava mancasse combustibile per farlo andare,ma in qualche modo si attivò.
    All'improvviso ad Oleg sembrò evidente il perchè di quei tastini in "Linguaggio Specifico" er una "Fottuta centralina elettrica!!" Ma a cosa dava energia?Oleg si mise a saltellare per la sal come un bimbo a Natale,cercando altri pannelli o contatori industriali.Ne trovò uno :Lights ON\OFF.Si diede alla pazza gioia e accese tutte le luci,tutti i sistemi.Finchè il tunnel si illuminò a giorno.Pregò Dio di non averlo fatto.
    Uscì dalla saletta e si precipitò nel tunnel.Si chiese se ora lo botola si aprisse.Ma il suo spirito esploratore si era liberato,e quella galleria era stata privata della sua fonte di paura "Il Buio".Prese a muoversi lungo il Tunnel ora luminoso e ritornò in quella specie di atrio con le macchine.
    Aveva il fiatone e il cuore a mille. Sui muri c'era sempre la scritta CNPP34,talvolta macchiata,talvolta insanguinata,talvolta mancante di una lettera.Nella stanza c'era silenzio.Si trovava al centro e si sedette per osservare quella maestosità.Si era dimenticato completamente di dove era,sembrava stesse sognando ad occhi aperti.Quel muro sudicio non era più un muro,era una magnifica lastra di mattonelle bianche come una tunica da Comunione.Quelle scirtte non erano scritte,bensì manoscritti.Segreti e antichi manoscritti,che gli volevano dire qualcosa.Quel mostro dinanzi a lui,purtroppo,non era un mostro.Era un FOTTUTO mostro.

  17. #867
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    Che posso dire,Buona lettura!

  18. #868
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    "Savik? ci sei?"
    Savik si era risvegliato nella base Duty,erano le 8:00 e cominciavano le varie attività.
    "Non penso sia il caso di chiedere dove mi trovo adesso."
    "No,infattti.Sei alla base,non ti preoccupare."
    "Ok,però adesso voglio dormire ancora un pò."
    "Non ora,c'è la conferenza e non la puoi perdere! ci diranno cosa concludono riguardo l'X23!"
    "Certo,ora mi vesto"
    Durante tutto questo discorso era rimasto con gli occhi chiusi nel letto del dormitorio Duty.Passava solo una flebile luce attraverso le palpebre stanche.
    "Cosa mi è successo laggiù?"
    L'uomo vicino a lui tacque,stava pensando? noi non sappiamo cosa stesse passando per la mente di Igor Bleisevich,ma sappiamo che era riluttante nel parlare con Savik.
    "Lo saprai alla riunione"
    Rispose con tono secco e irritato,non era più l'uomo cordiale di poco prima.Savik udì i suoi passi mentre si llontanava e quando si credette solo aprì gli occhi e si alzò.Si infilò il maglione a collo lungo sul comodino del letto e il pantalone.Si incamminò verso la sala conferenze dove era già stato il giorno precedente.Si ritrovò in pochi minuti di fronte all'entrata di una porta blindata,con uno spioncino in alto.Diede una bussata e lo spioncino si aprì di scatto.
    "Signor Reyliaev,la stavamo aspettando...."
    La porta si aprì e Savik mosse alcuni timidi passi all'interno della salett scarsamente illuminata e riempita di sedie poste davanti ad una tela.
    "Sembra un Cinema"
    Pensò Savik.
    "La prego di accomodarsi,adesso inizierà la proiezione dei dati raccolti e il nostro esperto esporrà la situazione."
    Gli parlava un uomo posto su di un palco sotto la tela.
    Savik si accomodò e aspettò 5 minuti.Si spensero le luci e la proiezione iniziò.Prese posto sul palco un altro uomo,alto e dal biso intelligente.
    "Salve a tutti,siete tutti a conoscenza della spedizione esplorativa di ieri,e sapete che non è stata la prima.Il bersaglio è una galleria nei depositi militari,vi si accede tramite una scaletta coperta da una botola antiradiazioni,a chiusura ermetica.Fin dall'inizio abbiamo pensato fosse il laboratorio X23,dove si studiavano gli effette delle radiazioni psioniche sugli animali.Questa tesi può essere accettata ma non del tutto.Infatti in fondo alla galleria presente nel complesso,vi si trovano diverse gabbie di ibernazione,che contengono mutanti,e animali in perfetto stato.Ma oltre a ciò,nella parte opposta vi è un lunghissimo tunnel, che procede e mano mano si restringe fino a diventare un passagio angusto.Stamattina abbiamo registrato strana ttività,qualcuno o qualcosa ha riacceso i generatori e la zona è ora in costante attività.pensiamo che i generatori si siano accessi per mano di qualche sistema di protezione,a seguito delle varie spedizioni eseguite.Comunque ora il tutto è illuminato e ulteriori spedizioni potranno ben presto essere provate per verificare l'esistenza di altre prove da attribuire a....."
    Fu un attimo,la luce dietro il palco esplose in mille pezzi e ci ritrovammo al buio.Si sentiva il generatore centrale della struttura che perdeva potenza.
    "Che succede?!"
    Le persone nella sala stavano impazzendo,al buio totale.
    "Aprite le porte!!!"
    Il problema purtroppo era di tutta la struttura.
    "CALMA!"
    Savik si fece sentire sopra il panico. E la folla spaventata subito si ridiede un contegno.
    "Abbiamo bisogno di flares! subito!"
    Ne accesero uno sul palco.
    "Reyiliaev,seguimi,andiamo a vedere la situazione nel rsto dell'edificio!"
    Savik si incamminò nsieme all'uomo che prima stava sul palco,di cui non conosceva il nome.Gli angusti corridoi della base Duty erano calustrofobici ora,illuminati solo dai flares.
    "Ho paura che la porta di sicurezza sia scattata,se questo è accaduto siamo intrappolati come topi qui dentro."
    Passarono 5 minuti a vagare nei corridoi quando si spense il flare.
    "Ne hai un altro?"
    "No ma siamo al dormitorio ora,qui ce ne dovrebbero essere altri."
    Dal dormitorio erano entrambi in grado di arrivare dovunque nella struttura.All'improvviso risuonò l'allarme nella base in superficie.
    "Questo vuol dire che siamo rimasti chiusi qui dentro?"
    Savik chiese ciò temendo con tutto sè stesso la risposta.




    "Temo di si Savik,e anche per molto direi."

  19. #869
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    non fate morire il topic! scrivo solo io da settimane! commentate! vi piace?

  20. #870
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    consiglio quando è il narratore che racconta, metti le frasi in corsivo, risulta più facile da leggere e capire.

  21. #871
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    tu dici? l'hai letto? ti piace? che ne dici?
    Ho evitato perchè Boborg lo fa e l'idea l'ha avuta lui per primo quindi per non copiare.....

  22. #872
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    Diario di rainbow6_sniper
    Episodio 6 26/03/2012

    Il lavoro
    Dopo aver accettato dal Gen. Voronin, la missione, ho deciso di riposarmi un pò al dormitorio. Tengo stretto il mio zaino, sotto un braccio mentre con l'altra mano tengo il mio pad. Con più lo guardo e più sono felice.. leggere sui miei diari le avventure qui trascorse, è una sensazione indescrivibile, nemmeno per chi le ha vissute.
    Appena ho finito di sistemare e rileggere le varie pagine del diario, il pad squilla, è il Barista. Mi ha contattato, anzi caro diario ha contattato un pò di stalker, ha una consegna urgente, un suo cliente vuole un manufatto, Ardente, proprio quello che ho trovato e faticato per averlo nell'anomalia... diario cosa posso fare? Venderlo o tenerlo come trofeo?? mi sono addormentato tormentato dal pensiero, e quando mi sono svegliato ho deciso... ho deciso di vendere il manufatto, la ricompensa è ottima, 10000 rubli, più 2 caricatori tipo fucile da caccia, 3 kit scientifici e 3 militari... ne avevo proprio bisogno...
    Caro diario, c'è anche uno stalker al 100rads, che tramite piccole compense modifica l'equipaggiamento, è proprio in gamba, ho parlato con lui, prima di arrivare nella zona, era il responsabile di uno dei poligoni di tiro sportivi in Ucraina, e che dire diario, si ci sà fare proprio bene con le armi, sono il suo pane..ho deciso di potenziare il fucile di caccia di mio nonno, gli dissi diario di prendersi cura del fucile, di trattarlo con i guanti di velluto, ha chiesto per tutte le modifiche 1500 rubli.. speriamo bene... Faccio un salto dal barista a prendere un pò di provviste in vista della missione, un pacchetto di sigarette e poi mi incammino verso nord, i grandi depositi dell'esercito, la base dei freedom, che hanno conquistato grazie a un mercenario... speriamo bene caro diario ti scriverò ancora quando arriverò là.. a presto

  23. #873
    Il Nonno
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    Ti lascia in sospeso! aspettiamo la prossima parte!

  24. #874
    Lo Zio
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    Diario di rainbow6_sniper
    Episodio 6 26/03/2012 ore 06:30

    Il lavoro - parte2

    Diario, ho troppa paura, fuori fà freddo, e piove e gli sporadici lampi illuminano questa tenebrosa notte.. ho sempre odiato i temporali, ho sempre avuto paura che qualcuno potesse scivolarmi alle spalle, e finire ciò che aveva iniziato ai miei familiari, cosa mi succederà, voglio riuscire a scoprire dove si trova il mio amico Mat Tonovak, prima di andarmene, ma sopratutto riuscirò a uscire di qua, da questa zona?? oramai mi sono affezzionato all'ambiente, e alle persone che finora ho incontrato sono quasi tutte oneste, a parte i banditi [criminali, si, criminali, la stessa feccia che tentavano di fermare la nostra squadra dell'esercito]... mah ho trovato un container per ripararmi dalla pioggia, la mia giacchetta in pelle, si bagnerebbe troppo, e anche il maglione fatto a mano dalla mia nonna, non mi serve qua, il freddo pungente fà più male di qualunque anomalia qui, ma questo freddo, mi ha fatto anche dimenticare il perchè sono qua.. devo andare alla base di questi esaltati chiamati freedom per scoprire se c'è un traditore nelle fila della duty, e se scopro qualcosa devo fermarlo a ogni costo... me la sentirò ancora di poter privare una persona della vita?? non sò se riuscirei a superare lo shock, mi ricorda i brutti periodi dell'esercito, ho visto molti miei commilitoni morire davanti ai miei occhi per negligenza degli ufficiali, e mi sentivo uno straccio, spero che qualcuno in paradiso possa prendersi cura delle anime dei miei colleghi....

    Ore 07:12
    Sembra che il temporale si stia alzando, e un piccolo fascio di luce solare si stia facendo sempre più spazio tra le plumbee nuvole della zona... è ora di mettersi in cammino, caro diario, ancora poco e dovrei essere al checkpoint o almeno quello che dovrebbe essere..

    Ore 7:30
    Eccomi manca poco, vedo 3 persone di pattuglia, vestiti con tute simili a quelle degli stalker, ma stalker non so, forse saranno loro i freedom? bah, ma ecco che mi avvicino, quando questi tizi mi intimano l'altolà, al momento ho pensato mi avrebbero riservato il trattamento dei banditi, ma no questi non sono così, mi hanno chiesto cosa ci facevo... Beh sono qui in cerca di un rifugio, e loro mi indicano la loro base, e si si caro diario sono freedom questi, e io dovrei pugnalare oneste persone alle spalle, per chi? per cosa? per un traditore duty, o per un fucile nuovo di pacca??
    ma non faccio in tempo a finire di parlare con il comandante che un proiettile perfora la sua gola, giù urlo a tutti, cecchino a sinistra! riparatevi! ma un altro cecchino è riuscito a eliminare gli altri due, non sapevo che fare, avevo solo la pistola d'ordinanza silenziata per le forze speciali che sicuramente contro un 7.62 non può competere. Getto così l'arma a terra e alzo le mani, e sento qualcosa che mi colpisce alle spalle....ricordi solo ricordi...

  25. #875
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    Red Anarchy - L'assassino della Duty

    Ricevetti un messaggio sul PDA... Era una segnalazione, completa di foto e descrizione, di un Freedom che aveva dato troppo fastidio alla Duty... Il messaggio conteneva come allegato un comunicato di Voronin in persona... La frase del generale era : "Fategli pagare la sua voglia di anarchia con il sangue".
    Così presi armi e bagagli e mi diressi verso il Bar...

    Dimitri <Ehi! Dov'eri finito sergente ?>
    Vitaliy <Ho impiegato un po più di tempo ad arrivare... Niente di particolare...>
    Dimitri <Hai ricevuto anche tu il comunicato ?>
    Vitaliy <Si...>
    Dimitri <Hai intenzione di occupartene ?>
    Vitaliy <Si... Ha causato un sacco di problemi alla Duty, è ora che la smetta... Per sempre...>
    Dimitri <Buona fortuna allora, sergente...>

    Comprai diversi caricatori 7.62 per il Dragunov e qualche 5.45 per l'AKS-74U, quel lavoro doveva essere sicuramente di finezza... Un colpo di SVD... Un colpo solo, in testa... Sicuramente non c'era neanche bisogno di usare l'AK... Ma non si sa mai...
    Secondo la segnalazione l'ultima posizione del soggetto era un piazzale a Rostok, nella zona controllata da Segugio e i suoi tagliagole...
    Uscii dalla base della Duty e andai alle Lande Desolate... Il Freedom sicuramente doveva avere una scorta, di solito se mi scontro con la scorta ho commesso un'errore e io commetto errori raramente... Molto raramente...
    Attraversai una casa in rovina e controllai vari edifici che potessero dare una buona visuale sul posto e una posizione di tiro eccellente...
    Mi appostai in un cantiere in rovina, sulla cima... Quel posto garantiva una linea di tiro pulita e molte vie di fuga...
    Vidi alcuni uomini attraverso il mirino, ingrandii un po e constatai che erano mercenari...Si fermarono in mezzo alla piazza, sembravano aspettare qualcuno... Pioveva forte e i lampi ogni tanto illuminavano il cielo e rumoreggiavano... Il rumore dei fulmini era l'ideale per mascherare un colpo... Dovevo solo aspettare che si facesse vivo i bersaglio e che un tuono facesse rumore... Il lavoro sarebbe finito presto... Lo sentivo...
    Altre tre persone andarono in mezzo alla piazza, l'uniforme era quella della Freedom... Il bersaglio arrivò poco dopo e si mise a parlare con il mercenario in esoscheletro... Mirai alla testa del Freedom, non c'era vento, dovevo solo alzare il tiro di tre tacche... Ero molto lontano dal bersaglio...
    -"Avanti... mi serve solo un tuono.."
    Ero bagnato fradicio... Ma nulla doveva sconcentrarmi dal bersaglio... L'acqua colava dalla canna coperta da uno straccio grigio per mimetizzare il fucile... Il tuono arrivò... Alzai il mirino di tre tacche e aspettai il rumore... Premetti il grilletto... E mi volatilizzai...Quando fui al sicuro, lontano da occhi e orecchie indesiderate accesi il comunicatore...


    Vitaliy <Bersaglio a terra, dite a Voronin di rimuovere il comunicato sul bersaglio...>
    Assistente di Voronin <Ottimo lavoro sergente... Torni alla base, la ricompensa l'attende...>

    Scivolai via come un'ombra dalle Lande Desolate...

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