Federico il Grande di Prussia fu molto astuto nel far sì che i tedeschi iniziassero a mangiare le patate. Perché aveva capito che avendo 2 fonti di carboidrati, grano e patate, si aveva una minore fluttuazione nel prezzo del pane. Con un rischio molto minore di carestie, perché si poteva di fatto contare su due raccolti, non su uno solo.
L'unico problema erano le patate. Se ci pensate, sembrano abbastanza disgustose. Inoltre i prussiani del diciottesimo secolo mangiavano pochissime verdure - un po' come gli scozzesi di oggi. (Risate) Quindi cercò di renderle obbligatorie. I contadini prussiani risposero: "Non riusciamo neanche a farle mangiare ai cani questa robaccia. Sono disgustose e non servono a nulla." Addirittura, secondo documenti dell'epoca, alcuni sarebbero stati giustiziati per aver rifiutato di coltivare patate.
Provò quindi con il piano B. Ovvero, con una mossa da pubblicitario, dichiarò che le patate erano una verdura 'reale'. Nessuno, tranne la famiglia reale, poteva mangiarne. E piantò un campo di patate reali, con tanto di guardie che avevano l'ordine di sorvegliarlo giorno e notte, ma con l'ordine segreto di non sorvegliarlo troppo. (Risate) I contadini del 18esimo secolo sapevano che c'è una regola abbastanza valida nella vita: se qualcosa vale delle guardie, vale la pena di essere rubato. Di lì a poco, in Germania, si scatenò una vasta operazione clandestina di coltivazione della patata. Ciò che fece, in realtà, fu dare alle patate una nuova etichetta.
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