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  1. #4176
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    LN? Legale Neutrale?

  2. #4177
    Vitor
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    un po' di festeggiamenti

    http://video.corrieredelmezzogiorno....telo/cm-152252

    (anche se il coro io non lo sento )

  3. #4178
    Shogun Assoluto L'avatar di SaTaN SHaRK
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    Ho visto Piazza Garibaldi stamattina ed era UGUALE al video di Repubblica postato da Vitor su come dovrebbe essere:
    - Pioggia a non finire
    - Cantieri ovunque
    - Traffico congestionato
    - Auto parcheggiate ovunque anche in doppia e terza fila
    - Pure i Carabinieri e la Polizia parcheggiati in doppia fila!!
    - Spazzatura sparsa un po' ovunque
    - Extracomunitari che facevano il solito mercato abusivo
    - Corteo di ombrelli e fumogeni da stadio sotto i quali c'erano Studenti e Ricercatori che scioperavano

  4. #4179
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    PAVIA - maxi operazione «Dirty Energy» a cura del corpo Forestale
    Traffico illecito di rifiuti: sequestrato l'impianto della Riso Scotti Energia
    Ai domiciliari anche Giorgio Radice, presidente del consiglio di amministrazione

    Sigilli all'impianto Riso Scotti Energia (Milani)

    MILANO - Doveva produrre energia pulita, invece smaltiva rifiuti non consentiti. La centrale a biomasse Riso Scotti Energia di Pavia è stata messa sotto sequestro mercoledì mattina, durante l’operazione «dirty energy», coordinata dalla procura della Repubblica di Pavia – diretta dal procuratore capo Gustavo Adolfo Cioppa – e condotte dai sostituti Roberto Valli, Luisa Rossi e Paolo Mazza. Sette persone sono finite agli arresti domiciliari, tra cui il presidente della società, Giorgio Radice e il direttore dell’impianto, Massimo Magnani, gli indagati nel complesso sono 12. Inoltre, sono stati sequestrati 40 mezzi ed eseguite 60 perquisizioni in tutta Italia.

    SCARTO DEL RISO - La Riso Scotti Energia, società di proprietà della Riso Scotti, era destinata, in principio, allo smaltimento, attraverso una centrale a biomasse, della lolla del riso, un sottoprodotto della lavorazione industriale impiegato come ottimo combustibile. In seguito, grazie a un’evoluzione della normativa, l’impianto era autorizzato a smaltire anche rifiuti speciali non pericolosi: «Il coinceneritore – commenta Ugo Mereu, comandante regionale della Lombardia del Corpo forestale – sulla carta era un vero e proprio fiore all’occhiello, poiché serviva a smaltire uno scarto della produzione e, al contempo, a creare energia rinnovabile da reimpiegare in azienda. Purtroppo però abbiamo constatato che le cose non stavano così».

    RIFIUTI NON CONSENTITI - Secondo le indagini condotte dal Corpo forestale, nell’impianto, insieme alla lolla, si bruciavano anche rifiuti di varia natura (tra cui legno, plastiche, imballaggi e fanghi di depurazione di acque reflue) con concentrazioni di inquinanti (soprattutto metalli pesanti) superiori ai limiti consentiti dalla legge. Un traffico di 40.000 tonnellate di rifiuti urbani e industriali non regolarmente trattati, provenienti da impianti di smaltimento in Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli, Emilia Romagna, Toscana e Puglia. Tutto ciò era possibile grazie ai falsi certificati rilasciati da laboratori di analisi chimiche compiacenti, per un giro d’affari che, secondo le prime stime, si aggira intorno ai 30 milioni di euro, grazie anche agli incentivi statali che questo genere di impianti riceve: «Il guadagno illecito principale proviene, oltre che dallo smaltimento dei rifiuti, dalla vendita di energia rinnovabile, per la quale sono previsti incentivi statali», conferma Paolo Moizi, comandante provinciale del Corpo forestale di Pavia. L’azienda, avrebbe venduto la propria energia (in realtà non pulita) a un prezzo elevato, perché incentivato, alla rete nazionale: «Inoltre – prosegue Moizi – nell’impianto era stato installato un secondo generatore, che ufficialmente sarebbe dovuto servire in caso di malfunzionamento del primo, ma che in realtà produceva ugualmente energia». La lolla miscelata con scarti industriali, inoltre, veniva anche venduta, senza alcuna autorizzazione, per la produzione di lettiere per animali, in particolare pollame e suini, e per la produzione di pannelli di legno.

    ESCLUSE INFILTRAZIONI MAFIOSE - La centrale, che si trova alle porte di Pavia, ha probabilmente immesso in atmosfera emissioni oltre il limite consentito: «E’ un filone d’indagine successivo – spiega Mereu – ciò che noi abbiamo constato, tuttavia, è che la centralina di rilevamento presente nell’impianto funzionava male: dai report non risultavano variazioni tra una rilevazione e l’altra. Impossibile non accorgersene». Le indagini condotte dal Nucleo investigativo provinciale di polizia ambientale e forestale di Pavia del Corpo forestale dello Stato, in collaborazione con personale della polizia di Stato - Gabinetto regionale della polizia scientifica di Milano e Direzione centrale anticrimine di Roma, sono durate due anni. La maxi operazione, che ha richiesto l’impiego di 250 agenti del Corpo forestale e di 25 poliziotti, è la prima nel settore delle smaltimento delle biomasse: «Sono impianti relativamente giovani ed è necassario incrementare i controlli, visto il giro d’affari che muovono, anche se questo tipo di indagini sono molto difficili, perché richiedono elevate competenze tecniche». Dell’inchiesta si sta occupando la Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, coordinata dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini: «Per ora non abbiamo elementi per affermare che sia coinvolta la criminalità organizzata, ma per legge quando un’indagine si occupa di traffico illecito di rifiuti, la competenza spetta alla DDA», conclude Mereu.

    Maddalena Montecucco
    17 novembre 2010

    Dottor Scotti la accendiamo??? Forse è meglio di no....

  5. #4180
    Vitor
    ospite

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    NAPOLI (18 novembre) - Quindici anni sono tanti, un lasso di tempo interminabile, ma non rendono meno intenso l’entusiasmo quando arriva il giorno della cattura di un camorrista. Se poi il camorrista si chiama Mario Iovine (ma non era Antonio, ndVitor ), allora la soddisfazione raddoppia. Alla guida della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, con delega al coordinamento per l’area casertana, siede un magistrato di razza, si chiama Federico Cafiero de Raho e rappresenta la memoria storica, quella vecchia guardia di inquirenti che questa giornata l’aspettavano da tanto. «Ci siamo andati vicini diverse volte, alla cattura di Iovine - spiega al «Mattino» - e sempre ci è sfuggito per un soffio. Oggi è un bel giorno, di quelli che non si dimenticano...».

    Il prossimo 5 dicembre Iovine avrebbe «festeggiato» i tre lustri di latitanza. Come si fa a sfuggire alle maglie della legge per così tanto tempo?

    «Tutte le volte in cui sembrava stesse per chiudersi il cerchio, lui riusciva a dileguarsi. In realtà Iovine ha sfruttato sempre le coperture di cui i boss di quella zona del Casertano godono. Una fitta rete di connivenze che è stata capace di consentirgli lo stato di libertà, seppure in una condizione di latitanza».

    Qual è stata la volta in cui siete stati più vicini al suo arresto?

    «Questo non posso dirlo. In generale, quando si tenta di stanare un latitante non lo si intercetta direttamente: si utilizzano tecniche investigative rivolte ai soggetti che si ritiene possano avere contatti con lui. Ebbene, tutte le volte che monitoravamo queste persone, trovando conferma di contatti con Iovine, dopo poco del camorrista si perdevano incredibilmente le tracce. Questo particolare ovviamente rivela l’astuzia e le capacità del soggetto».

    Al di là delle complicità sul territorio, come è riuscito Mario Iovine (ancora? ) a tenersi lontano dal carcere per quasi 15 anni?

    «Utilizzando pochi ma sempre mutevoli riferimenti».

    Cioè?

    «Non utilizzava mai, o quasi mai, la stessa base di appoggio per nascondersi. A Casal di Principe si nascondeva nella casa di una famiglia umile, e anche questo ci conferma che i camorristi sono sempre molto attenti a tenere ben saldi i rapporti con il tessuto sociale dei loro luoghi di origine».

    Probabilmente Iovine non si è mai allontanato da quelle zone.

    «È presumibile che ciò sia vero, anche per un altro motivo».

    Quale?

    «Per un latitante perdere i riferimenti con il proprio territorio significa perdere potere. Questo è tanto più vero oggi, cioè nel momento in cui i vertici del clan del casalesi sono tutti in galera, eccezion fatta che per Zagaria».

    «Territorio» è parola che torna ciclicamente, in questa vicenda...

    «I casalesi non corrispondono a un classico gruppo criminale metropolitano. Sono mafiosi veri, e essere mafiosi non significa solo imporre la propria legge e obbedire a regole precise, ma anche mantenere un rapporto quasi viscerale con il proprio territorio. Particolare è anche la doppia struttura del clan dei casalesi. Due facce, quella militare e quella imprenditoriale».

    E quest’ultima come continua ad operare?

    «Non utilizza imprenditori prestanome ma una rete stabile, costituisce cordate, è quasi sempre presente quando si tratta di offrire le proprie offerte: nell’ultima operazione denominata “Normandia” abbiamo scoperto che Nicola Schiavone organizzava cordate di imprenditori per accaparrarsi gli appalti».

    Presidente Cafiero, e adesso che succede? Che meccanismi scatteranno nelle prossime ore all’interno del clan, dopo l’arresto di Antonio (ah ecco ) Iovine?

    «Anche se i capi storici conservano sempre il loro carisma, per loro comunicare con l’esterno è sempre più difficile. L’arresto di un boss non scompagina la fazione. Vuole sapere che succederà adesso? Già nelle prossime ore si individuerà il successore che dovrà gestire tutti gli affari finora delegati a Iovine».
    Ultima modifica di Vitor; 18-11-10 alle 10:22:15

  6. #4181
    Shogun Assoluto L'avatar di SaTaN SHaRK
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    Citazione Originariamente Scritto da MrVermont Visualizza Messaggio
    Dottor Scotti la accendiamo??? Forse è meglio di no....
    Figurati che succede se i termovalorizzatori e le centrali nucleari finiscono in mano alla Camorra, come è successo per l'Ikea di Baronissi (SA) il cui tetto durante la costruzione è caduto (per la mancanza di alcuni piloni di sostegno non costruiti per accorciare i tempi ed i costi dei lavori.

  7. #4182
    King Elessar
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    ormai abbiamo quasi raggiunto il livello di due anni fa.
    nella mia zona (posillipo) è persino peggio, due anni fa, a parte il monumento a totonno (per la gioia di mia nonna che ci vive vicino), ogni tanto la raccoglievano persino nei giorni peggiori, ora si accumula senza fine

    e il peggio è che percepisco rassegnazione, due anni fa eravamo tutti più incazzati

  8. #4183
    Vitor
    ospite

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    un altro commissariato/non commissariato

    Consiglio dei ministri: no a Cava Vitiello
    Inceneritori, Caldoro è commissario
    La decisione nel decreto legge approvato questa mattina
    Legambiente: si ripropongono gli errori del passato


    NAPOLI - Cava Vitiello non aprirà mai: il decreto legge approvato questa mattina dal Consiglio dei Ministri contiene una prima buona notizia per gli abitanti di Terzigno e di tutti i comuni limitrofi. Il sindaco Domenico Auricchio, pochi minuti fa, ha annunciato alla popolazione, via telefono, l'esito dell'incontro avuto a Palazzo Chigi con il premier. Intanto il presidente della Regione Stefano Caldoro diventa commissario ai termovalorizzatori. «Sono introdotte - dice la nota - misure volte ad accelerare la realizzazione di termovalorizzatori, con l'attribuzione al Presidente della Regione di poteri commissariali».

    Le gare per la costruzione di tre termovalorizzatori saranno, quindi, affidate al Presidente della Regione Campania e le procedure saranno velocizzate. Il governatore, da parte sua, conferma che il decreto legge non prevede «alcun commissariamento del ciclo dei rifiuti ma solo un potere di semplificazione delle norme per la realizzazione dei termovalorizzatori». Intanto, si fa strada l'ipotesi di un richiamo alla "solidarietà nazionale" per risolvere l'emergenza: non a caso lo stesso Caldoro conferma che questa prospettiva «è già prevista dal codice ambientale in vigore, anche se è stata attivata una nuova procedura che prevede la convocazione della Conferenza Stato - Regioni».

    Una prima schiarita sul fronte della protesta antidiscarica: intanto, si lavora alacremente per eliminare completamente i miasmi che, prodotti dalla discarica di Cava Sari, sono al centro delle proteste della popolazione. In particolare, sarebbe stata raddoppiata la dotazione tecnologica destinata alla eliminazione del cattivo odore.

    Un lungo confronto sulla situazione di emergenza rifiuti che stanno vivendo Napoli e la sua provincia. A discuterne rappresentanti della politica locale, professori universitari e associazioni ambientaliste, nella sede della Provincia di Napoli. L’obiettivo comune è quello di trovare una soluzione non solo nell’immediato, ma sul lungo periodo.


    «Sarebbe inutile in un momento di forte criticità cercare i responsabili - ha detto Luigi Rispoli, presidente del Consiglio provinciale - Dobbiamo lavorare insieme, utilizzare tutte le competenze possibili anche perchè in questa situazione si è evidenziata la fragilità del sistema di gestione di rifiuti». «Spero che per la prossima primavera saremo in grado di produrre compost - ha spiegato Giuseppe Caliendo, assessore provinciale all’Ambiente - stiamo lavorando per costruirne sette in tutto di cui cinque subito».

    Caliendo ha mostrato una cartina geografica del territorio provinciale, evidenziando, ancora una volta, che sono presenti numerosi vincoli ambientale che impediscono di intervenire. A parlare di possibili soluzioni Aldo Loris Rossi, ordinario di progettazione della Facolta di Architettura della Federico II. «Cominciamo con la separazione tra l’umido e il secco - ha affermato - Poi possiamo utilizzare i 120 Pip, piani di insediamento produttivi per realizzare piattaforme ecologiche; smantellare l’apparato centralistico dei consorzi». Per Legambiente e Wwf Campania, una soluzione immediata non può che passare attraverso la solidarietà delle altre Province e di «vietare, per esempio, su tutto il territorio regionale l’utilizzo di materiali usa e getta» come le stoviglie di plastica prodotte in materiale non riciclabile.

    Il decreto approvato dal Cdm, secondo Legambiente, ripropone gli errori del passato, con l’unica eccezione positiva della cancellazione delle discariche di Terzigno-Cava Vitiello, Andretta, Serre-Valle della Masseria. Continuando, infatti, a puntare su impianti di incenerimento che, nella migliore delle ipotesi andranno a regime tra cinque anni, saranno ancora necessarie grandi discariche destinate ad esaurirsi in tempi brevi, come avvenuto fino a oggi. «L’unica vera discontinuità rispetto a questa politica oggettivamente fallimentare – commenta Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente – consisterebbe in interventi per ridurre in pochi mesi il flusso di rifiuti indifferenziati verso gli impianti di trattamento e smaltimento finale. A tal fine, sarebbe necessario semplificare e finanziare la costruzione di impianti di digestione anaerobica e compostaggio per l’organico da raccolta differenziata ed estendere a tutta la città di Napoli e ai comuni dell’hinterland le modalità di raccolta porta a porta dei rifiuti». «Solo con questi interventi, concretizzabili in non più di 12- 18 mesi – aggiunge Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania - e con lo sviluppo di politiche di riduzione a monte degli imballaggi e dei rifiuti, si risolverebbe una volta per tutte l’emergenza in Campania, costata inutilmente agli italiani più di tre miliardi di euro in 15 anni”.

  9. #4184
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    Citazione Originariamente Scritto da Vitor Visualizza Messaggio


    in b4 "Narducci, Calciopoli, Moggi, Auricchio"
    Non è che perché sta facendo un bel lavoro in altri campi bisogna dirgli bravo per come sta conducendo il processo di Calciopoli eh semmai mi verrebbe da dirgli:"Narducci bello, invece di perdere tempo sul nulla (Calciopoli) dietro i deliri di un formaggio fatto carabiniere...non era meglio concentrarsi ancora di più sulla camorra?"

  10. #4185
    Vitor
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    mi chiedo come mai Cosentino e Landolfi se la sian presa così tanto per la decisione del governo di nominare Caldoro commissario per gli inceneritori :trollface:

  11. #4186
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    Tutta colpa di Saviano che gli fa brutta pubblicità....infondo anche il Boss Antonio Iovine "era una brava persona"...(ci metto il vigolettato perchè qualcuno l'ha detto sul serio!)

  12. #4187
    Vitor
    ospite

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    Rifiuti a Napoli, a Pianura la ex discarica metta in serio pericolo la vita umana Lo scrive il gip lessandro Buccino Grimaldi nelle dodici pagine con cui ha disposto la riapertura delle indagini sui veleni sversati nella ex Difrabi, ordinando l’imputazione coatta per tre persone con l’accusa di disastro ambientale Nei pressi della ex discarica di Pianura, periferia di Napoli, la vita dei cittadini è in pericolo. Lo scrive il Gip di Napoli Alessandro Buccino Grimaldi nelle dodici pagine con cui ha disposto la riapertura delle indagini sui veleni sversati nella ex Difrabi, ordinando l’imputazione coatta per tre persone con l’accusa di disastro ambientale. Perché come si legge nell’ultima pagina del provvedimento: “In alcuni punti la quantità dell’ossigeno e degli idrocarburi è risultata non compatibile con la vita umana”. E a pagina 11: “Il pericolo accertato all’esterno della discarica integra una situazione di disastro ambientale in quanto è un fenomeno con una vasta ricaduta sull’ambiente naturale e non, che si configura come potenzialmente catastrofico per la numerosità delle persone che abitano nella zona che possono essere coinvolte, e la vastità del territorio interessato”.

    A Pianura per anni, come ha accertato qualche anno fa la commissione parlamentare ecomafie presieduta dal verde Massimo Scalia, sono stati conferiti rifiuti tossici provenienti dalle imprese del Nord e fanghi dell’Acna di Cengio. Dentro ci sono finite scorie di ogni tipo: polveri di amianto, rifiuti ospedalieri, stoffe, terre di bonifica e altro. E nel tempo la gente del quartiere si è ammalata. Di patologie di vario tipo: mesoteliomi, linfomi non hodkin, tumori. E gli esposti dei cittadini, riunitisi in comitati e nell’associazione Oceanus, attraverso la consulenza legale degli avvocati Giovanni Copertino e Valerio Di Maio. Di qui l’indagine per disastro ambientale ed epidemia colposa, approdata nella richiesta di archiviazione del pm Stefania Buda, motivata dall’impossibilità, in assenza di un registro tumori, di dimostrare un nesso causa-effetto tra la discarica e le patologie tumorali.

    Ma il gip, pur accogliendo l’archiviazione per il reato di epidemia colposa, vuole che i veleni di Pianura siano oggetto di un processo perché le relazioni dei periti allegate all’inchiesta hanno raccontato una realtà ambientale terrificante. Afferma il professor Crescenti: “La discarica Difrabi, nonostante sia stata chiusa nel 1996, costituisce un pericolo per i cittadini che risiedono all’esterno. E’ stato accertato infatti che mancando l’impermeabilizzazione alla base di gran parte dei rifiuti (venti milioni di metri cubi di materiale inquinante all’interno del Cratere Senga, ndr) alla base di gran dei rifiuti si verifica dispersione di percolato inquinante nel sottosuolo che attraverso la falda può defluire fino al mare nella zona di Pozzuoli”. Ed ancora: “In assenza di una completa messa in sicurezza l’inquinamento ambientale causato dal biogas e dal percolato può continuare ancora per decine di anni”.

    Secondo il consulente “la vastità dell’area che può risentire ulteriormente degli effetti negativi della mancata messa in sicurezza della discarica è estremamente preoccupante dal momento che si prevede che in circa 350 ettari si può verificare l’inquinamento della falda e che in circa 50 ettari attorno alle discariche si può accentuare la dispersione incontrollata di biogas” con il conseguente rischio che un qualsiasi cantiere edile, trivellando, possa far scoppiare un incendio. A pagina 10 del provvedimento si legge: “I risultati conseguiti dal consulente evidenziano che il disastro ambientale è stato già accertato… e si configura già attualmente una situazione di disastro ambientale in via di aggravamento e di estensione…”.

    Anche sul versante della qualità dell’aria, i residenti di Pianura corrono pericoli enormi. Scrive il professor Noviello: “Il valore di tutti i parametri sono risultati disomogenei e diversamente alterati, e quasi sempre di gran lunga, fino a mille volte superiori ai valori limiti consentiti. Per tale motivo non è stato possibile prolungare la durata di ciascun rilievo per i termini previsti dalle norme che vanno da una decina di minuti fino alle 24 ore, proprio a tutela della salute dei rilevatori…”.

    E se i rilevatori avevano paura, cosa dovranno provare i residenti di Pianura? Commenta l’avvocato Copertino: “Il provvedimento, anche se ha archiviato per il reato di epidemia, ha giustamente messo in evidenza la vastità del pericolo di inquinamento. Leggere il provvedimento mi ha lasciato senza parole e mi ha commosso per la sua drammatricità e per la cruda realtà: Il Gip nel suo provvedimento ha posto in chiara evidenza e confermato ciò che per anni istituzioni e molti rappresentanti della politica regionale e non hanno mai avuto il coraggio di dire e di affrontare con così chiara determinazione”.
    sentiti ringraziamenti a chi ci ha sversato di tutto.

  13. #4188
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    Beh dai qualcosa da restituire ai nostri amati leghisti cel'abbiamo!

  14. #4189
    Il Fantasma
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    se restituite tutto ci sto

  15. #4190
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    Citazione Originariamente Scritto da Vitor Visualizza Messaggio
    in b4 "Narducci, Calciopoli, Moggi, Auricchio"
    Sino a prova contraria sono i giudici a decretare la colpevolezza di una persona...le versioni dei PM ai fini di un giudizio valgono zero.
    Nella fattispecie quella di Narducci ancora di meno, visto che conosciamo benissimo il suo modo reiterato di mentire davanti alla realtà dei fatti e i suoi incontri tete a tete con i vari Moratti, Zanetti, Zeman, ecc.

  16. #4191
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    Ti riferisci a quei 4 soldi dati alla camorra per smaltire le scorie? Con piacere, sono molti meno di quelli che servono ora!

  17. #4192
    Vitor
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    Citazione Originariamente Scritto da Default Visualizza Messaggio
    le versioni dei PM ai fini di un giudizio valgono zero.
    dove hai letto il contrario?

    Nella fattispecie quella di Narducci ancora di meno, visto che conosciamo benissimo il suo modo reiterato di mentire davanti alla realtà dei fatti e i suoi incontri tete a tete con i vari Moratti, Zanetti, Zeman, ecc.
    Citazione Originariamente Scritto da Vitor Visualizza Messaggio
    in b4 "Narducci, Calciopoli, Moggi, Auricchio"
    cvd

  18. #4193
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    Commentavo il tuo inb4

  19. #4194
    Il Fantasma
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    Citazione Originariamente Scritto da SaTaN SHaRK Visualizza Messaggio
    Ti riferisci a quei 4 soldi dati alla camorra per smaltire le scorie? Con piacere, sono molti meno di quelli che servono ora!
    eh no, ho detto tutto quello che è arrivato dai "vostri amici leghisti", anche i miliardi di euro

  20. #4195
    Vitor
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    faccio volentieri a cambio, tanto io di sto soldi non ho visto un euro, che se li so' magnati, mentre per i rifiuti tossici rischio la salute.

  21. #4196
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    Anzi coi soldi indietro gli diamo in Regalo pure quelli che se li sono mangiati...

  22. #4197
    Il Fantasma
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    di quelli ne avete già cominciati a mandare da un bel pezzo

  23. #4198
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  24. #4199
    Shogun Assoluto L'avatar di Angels
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    Bello striscione.

  25. #4200
    Sbonk
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    http://www.corriere.it/cronache/10_n...4f02aabc.shtml

    e meno male che dovevano risolvere la crisi in 10 giorni, quando in 4 manco riescono ad inviare un decreto...

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