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  1. #26
    Il Puppies L'avatar di Wolfgare
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    Cool Re: Diary of the dead di G. A. Romero (2007)

    Citazione Originariamente Scritto da Titus_silverblood Visualizza Messaggio
    Magari non avere bellocci privi della capacità di recitare, una trama piuttosto stupida, non snaturare tutto il lavoro precedente e lo stile del regista per questioni di botteghino, un messaggio politico ritrito e sparato nel film a forza con un megafono, evitare finali buonisti ridicoli.
    Quello che hai descritto sembra piu' uno degli ultimi film di Dario Argento, ma io non mischierei Hollywood con Cinecitta', non trovi?

    Citazione Originariamente Scritto da Marco Cattaneo Visualizza Messaggio
    Ti ha risposto Titus. Guardati Day of the dead, un film triste, cupo, che non ha bisogno di utilizzare nessun clichè trito e ritrito per far colpo sul pubblico. Se vuoi uso il termine "commerciale"..
    Li ho visti tutti e in tutti ho notato lo sforzo di Romero (sceneggiatore) di dare una chiave di lettura diversa...
    Spoiler:
    Nel primo si analizzano i rapporti umani: davanti al problema zombies un piccolo gruppo di persone si scontra su chi deve essere il capo e imporre delle soluzioni (credo che Tom Savini nel suo remake abbia fatto due grandissimi errori: primo ha tolto il finale originale mettendone uno "Hollywoodiano"; secondo ha messo "Lara Croft" nel cast)

    E' nel secondo (il mio preferito) che Romero si sbizzarrisce con gli zombi chi sono, perche' sono tornati e perche' "continuano a frequentare i centri commerciali", li vediamo di tutti i tipi moglie e "marito zombie", zombie bambini e gli zombie sono persino presi a torte in faccia, ma ancora sono visti come un nemico...

    Per vedere il lato umano dobbiamo aspettare il terzo (che a Cattaneo e' piaciuto tanto) qui lo zombie prende quasi coscienza e vendica il suo "padre putativo"

    Gli zombie prendono sempre piu' coscienza e in questo quarto, in un futuro dove gli zombie sono la stragrande maggioranza chi e' il nemico?

    ---------
    Ora fantastico un po' e dico che sulla scala temporale questo sara' l'ultimo film di Romero sui morti viventi. Ormai Romero li ha resi intelligenti, quanto manchera' prima che si rendano conto che possono continuare ad esistere anche senza mangiare? (se ci fate caso Big Daddy il gigantesco benzinaio di colore non mangia nessuno... nemmeno il cowboy)


    Ed e' proprio per vedere come trattera' l'argomento questa volta, che non vedo l'ora di vedere il prossimo film della serie.

  2. #27

    Predefinito Re: Diary of the dead di G. A. Romero (2007)

    Quello che hai descritto sembra piu' uno degli ultimi film di Dario Argento, ma io non mischierei Hollywood con Cinecitta', non trovi?
    No, veramente non trovo. Argento è grottesco ormai, ma non c'entra nulla, perchè lo tiri in mezzo? I punti che ho elencato sono tipici di moltissime pessime operazioni commerciali (in senso negativo) di Hollywood, e per quanto mi riguarda Land li possiede in buona parte.


    Poi Romero può far evolvere quello che vuole o sforzarsi di scrivere sceneggiature, ma il risultato è pessimo e banale. Al punto tale che, anche considerato il prodotto finale, è difficile non pensare a qualche pressione esterna per rendere il film più appetibile per il superiore pubblico da sala del nuovo millennio. Mi sbaglierò.

  3. #28
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    Predefinito Re: Diary of the dead di G. A. Romero (2007)

    Citazione Originariamente Scritto da Titus_silverblood Visualizza Messaggio
    Se dico che il remake di Dawn Of Dead lo trovo superiore a Land, commetto eresia?
    Assolutamente no, anzi sottoscrivo al 100% Dawn 2004, per essere stata l'opera prima di un regista "vergine" dal punto di vista dell'horror, come Snyder, si é dimostrato un gran bel film, (poi Snyder si é confermato un bravo regista, ma questo é un altro discorso). Remake atipico, che non analizza tutte le tematiche dell'orginale, e paga pegno a 28 giorni dopo, ma fatto bene con attori bravi, dialoghi buoni e soprattutto nessuna figlia dell'amico del cugino del nonno che recita perché amica del boss, e niente uber-zombie che si evolvono, nuotano, sparano ecc.. tutta roba che già mi infastidirebbe con un regista normale, figuriamoci con Romero dal quale ci si aspetta sempre e comunque un certo tipo di film.

  4. #29
    Il Puppies L'avatar di Wolfgare
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    Cool Re: Diary of the dead di G. A. Romero (2007)

    Citazione Originariamente Scritto da Sarpedon Visualizza Messaggio
    Assolutamente no, anzi sottoscrivo al 100% Dawn 2004, per essere stata l'opera prima di un regista "vergine" dal punto di vista dell'horror...e niente uber-zombie che si evolvono, nuotano, sparano ecc..
    Si ma qui gli zombie corrono

    P.S.: Gli zombie sparavano gia' in Day of the dead

  5. #30

    Predefinito Re: Diary of the dead di G. A. Romero (2007)

    Si, pure il mio gatto apre le porte. Ma da qui a sviluppare coscienza di classe, far emergere un nuovo Lenin, abbattere il simbolo dell'imperialismo americano, il tutto sotto gli occhi di Asia Argento, la differenza è grossa.

    In Dawn gli zombi corrono, è vero. Immagino sia stata una scelta quasi obbligata per creare blockbuster nel 2000 e qualcosa. Più adrenalina e forse credibilità. Siamo una generazione maggiormente disincantata forse, ma effettivamente ho sempre pensato che un'invasione di zombi alla Romero non creerebbe grandi problemi. Da qual punto di vista trovo che Shaun sia più realistico rispetto ad un film della trilogia riguardo al risultato finale ed alla reazione della gente. .

  6. #31
    Il Puppies L'avatar di Wolfgare
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    Cool Re: Diary of the dead di G. A. Romero (2007)

    Citazione Originariamente Scritto da Titus_silverblood Visualizza Messaggio
    Siamo una generazione maggiormente disincantata forse, ma effettivamente ho sempre pensato che un'invasione di zombi alla Romero non creerebbe grandi problemi.
    In un film si parlava di "questione di dimensioni", nei film di zombie e' una questione di quantita', di solito si riesce a gestire un'ape... e' piu' difficile con uno sciame (o dovrei fare l'esempio dei piraña?).
    Oltretutto gli zombie non corrono, non aprono le porte (le rompono), non salgono le scale, ma silenziosamente arrivano alle tue spalle (in perfetto stile Sam Fisher)

    P.S.: Nel film in veste di zombie ci sono anche regista e attore principale di Shaun (irriconoscibili sotto il make-up)

  7. #32
    Moderatore spudorato L'avatar di Sarpedon
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    Predefinito Re: Diary of the dead di G. A. Romero (2007)

    Citazione Originariamente Scritto da Titus_silverblood Visualizza Messaggio
    Si, pure il mio gatto apre le porte. Ma da qui a sviluppare coscienza di classe, far emergere un nuovo Lenin, abbattere il simbolo dell'imperialismo americano, il tutto sotto gli occhi di Asia Argento, la differenza è grossa.

    In Dawn gli zombi corrono, è vero. Immagino sia stata una scelta quasi obbligata per creare blockbuster nel 2000 e qualcosa. Più adrenalina e forse credibilità. Siamo una generazione maggiormente disincantata forse, ma effettivamente ho sempre pensato che un'invasione di zombi alla Romero non creerebbe grandi problemi. Da qual punto di vista trovo che Shaun sia più realistico rispetto ad un film della trilogia riguardo al risultato finale ed alla reazione della gente. .
    Quoto al 100%

  8. #33
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    Predefinito Re: Diary of the dead di G. A. Romero (2007)

    Citazione Originariamente Scritto da Wolfgare Visualizza Messaggio
    In un film si parlava di "questione di dimensioni", nei film di zombie e' una questione di quantita', di solito si riesce a gestire un'ape... e' piu' difficile con uno sciame (o dovrei fare l'esempio dei piraña?).
    Oltretutto gli zombie non corrono, non aprono le porte (le rompono), non salgono le scale, ma silenziosamente arrivano alle tue spalle (in perfetto stile Sam Fisher)
    Si be questa é sempre stata la giustificazione principale, ma contrariamente a Sam Fisher, qui si parla di gente che strascina i piedi condendo il suo incedere insicuro con abbondanti dosi di "moaning", anche nella trilogia romeriana, l'unico attacco di sorpresa alle spalle, avviene in Dawn ed in condizioni particolari per spazio e visibilità.

    P.S.: Nel film in veste di zombie ci sono anche regista e attore principale di Shaun (irriconoscibili sotto il make-up)
    Bé Pegg non é particolarmente difficile da riconoscere, comunque sono i due che combattono nell'arena con Asia Argento (una delle scene peggiori del film per altro....)

  9. #34
    Il Nonno L'avatar di Seblon
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    Predefinito Re: Diary of the dead di G. A. Romero (2007)

    Mi pare se ne sia già discusso, in passato. Wolfgare centra il punto. Personalmente trovo "land of the dead" un film gigantesco; coerente nel dare continuità a quanto seminato in precedenza e attento nel trovare i riferimenti all'attualità che nella saga non sono mai mancati. Forse uno dei primi autentici horror post 9/11. Penso che il punto più debole della tetralogia sia rappresentato dal terzo capitolo (nel quale venivano già poste tutte le basi del quarto). Beninteso che molti registi contemporanei darebbero un loro avambraccio per arrivare ai livelli di una simile debolezza.

  10. #35
    Banned L'avatar di Hellvis 2006
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    Predefinito Re: Diary of the dead di G. A. Romero (2007)

    Citazione Originariamente Scritto da Titus_silverblood Visualizza Messaggio
    Se dico che il remake di Dawn Of Dead lo trovo superiore a Land, commetto eresia? Ragazzi, qui stiamo parlando di gente che dice:
    Spoiler:
    "lasciali andare, stanno cercando un posto dove vivere".


    In un film di Romero! Rivolto a degli zombi!

    Senza contare che
    Spoiler:
    il caricaturale cowboy\neocon\Bush, piazzato in cima al grattacielo, con gli zombi proletari che avanzano ed il massacro di quelli in giacca e cravatta... è una metafora così forzata e banale da togliermi il sonno.


    Bah.
    quotissimo titus, per me il remake di dawn è uno dei migliori film di zombi dopo quelli di romero (a parte land ovviamente) e 28 giorni dopo, se può essere considerato film di zombi.
    Le metafore forzatissime di land sono tra i punti più bassi di una già brutta pellicola.


    i due di shaun sbaglio o sono gli zombi incatenati?
    Ultima modifica di Hellvis 2006; 27-08-07 alle 13:16:07

  11. #36
    Lo Zio L'avatar di Marco Cattaneo
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    Predefinito Re: Diary of the dead di G. A. Romero (2007)

    Citazione Originariamente Scritto da Doom Visualizza Messaggio
    ...
    E' per questo che non ci troveremo mai daccordo; tu ami i richiami forzati all'attualità ovunque, io li detesto.

    Per carità, non è che non li condivida sempre e comunque, ma trovo che ci sono situazioni in cui inserirle risulta naturale, in altre proprio no.

    Io vado a vedere Land of the dead per staccare la spina, lasciare per 2 ore il mondo alle spalle, e vivere un pò di tempo in un "sogno".. Poi mi ritrovo i richiami al terrorismo inseriti a forza, con dei dialoghi che probabilmente ha scritto il nipotino di 6 anni di Romero.. Non ci sto..

    Trovo molto meglio inseriti tali richiami in film come "War of the worlds", dove li senti, scorrono, non ci fai quasi caso (o meglio, li carpisci, e li accetti, senza pensare a semplici trovate del regista per spaventarti con problemi reali e seri, invece che con le sue fantasticherie che evidentemente, non funzionano).

    Per quanto riguarda i famosi "Uberzombie": quì bisogna tornare indietro al concetto geniale che è alla base di Night of the living dead (che poi, è lo stesso concetto a cui si riferiva Wolfgare); i zombi sono lenti, impacciati, ma incredibilmente numerosi, e possono bloccarti nello scantinato riuscendo a buttare giù la porta... Che poi, è il punto che la protagonista de "la notte.." porta avanti sul finale del film (che a molti non ha garbato, me compreso) ma che comunque tutti hanno sempre pensato.. "sono lenti, potremmo passargli accanto". E' anche la chiave che spiega con più chiarezza il motivo per cui i zombie hanno la supremazia; l'uomo risulta superiore quando ha piena coscienza di chi ha davanti, e quando è ben armato. Ma la maggior parte della gente, che continua a vedere nelle persone appena morte "amici, figli, parenti" non ha il tempo materiale per rendersi bene conto di quello che sta succedendo.

    Questi uberzombie sono semplicemente l'evoluzione del 2000 di mostri che sono stati amati alla follia da una piccola fetta di appassionati (gli horrorofili) ma che non sono mai stati apprezzati "dal grande pubblico", che magari vuole un pò più d'azione e adrenalina. Non ho niente in contrario, sia chiaro, ma io sono più per la componente psicologica che altro.
    Nel Giorno dei zombie, non c'è UN dialogo inutile, dico, neanche uno.. Il modo di esprimersi dei soldati è volgare ma mai "da macho", alla "rambo", ma becero da vero ignorante doc. L'atmosfera è claustrofobica, con gli ultimi sopravvissuti costretti a rifugiarsi in una base sottoterra, perennemente al buio.. E soprattuto, amo la scena iniziale, quello che forse incarna meglio tutto il discorso che ho in mente: quando scendono dall'elicottero con il megafono, la tensione raggiunge alti levelli senza bestie che corrono, emettendo versi da maiale scannato sparati a tutto volume.. Tutta l'angoscia è trasmessa dalla città senza superstiti, e da tutta la massa di zombie che si muove lenta ma inesorabile, udibile anche sopra il rumore del motore dell'elicottero.

    E comunque, la scena del banchetto finale, è intrisa dell'atmosfera più angosciante, triste, da brivido che ricordi..

    Quando le idee sono geniali, non hai bisogno ne di ricorrere agli uber zombie, ne ai richiami su disgrazie reali per spaventare o far pensare il pubblico.
    Ultima modifica di Marco Cattaneo; 27-08-07 alle 14:41:30

  12. #37
    Banned L'avatar di Hellvis 2006
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    Predefinito Re: Diary of the dead di G. A. Romero (2007)

    non è questo il punto, i richiami alla realtà sono quelli che fanno diventare un grande film di zombi in un grande film tout court: certo devono essere fatti bene: in zombi sono fatti bene, in land per niente

    ah, il giorno degli zombi che tanto ammiri è un film estremamente politico

  13. #38

    Predefinito Re: Diary of the dead di G. A. Romero (2007)

    Citazione Originariamente Scritto da Hellvis 2006 Visualizza Messaggio
    non è questo il punto, i richiami alla realtà sono quelli che fanno diventare un grande film di zombi in un grande film tout court: certo devono essere fatti bene: in zombi sono fatti bene, in land per niente

    ah, il giorno degli zombi che tanto ammiri è un film estremamente politico
    Ma infatti. I richiami in Land sono quasi caricaturali.
    Spoiler:
    Non vedo come si possa definire diversamente il cowboy che cerca di scappare in limousine da un grattacielo con una valigia piena di dollari. O il massacro della gente in giacca e cravatta da parte di un rivoluzionario benzinaio nero. O dei dialoghi ridicoli sul convivere con dei mostri cannibali.
    Da dove arriva certa roba? Indymedia?
    Ben venga il film con sottofondo politico, ma c'è modo e modo.

  14. #39
    Il Nonno L'avatar di Seblon
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    Predefinito Re: Diary of the dead di G. A. Romero (2007)

    Citazione Originariamente Scritto da Marco Cattaneo Visualizza Messaggio
    E' per questo che non ci troveremo mai daccordo; tu ami i richiami forzati all'attualità ovunque, io li detesto.

    Per carità, non è che non li condivida sempre e comunque, ma trovo che ci sono situazioni in cui inserirle risulta naturale, in altre proprio no.

    Io vado a vedere Land of the dead per staccare la spina, lasciare per 2 ore il mondo alle spalle, e vivere un pò di tempo in un "sogno".. Poi mi ritrovo i richiami al terrorismo inseriti a forza, con dei dialoghi che probabilmente ha scritto il nipotino di 6 anni di Romero.. Non ci sto..

    Trovo molto meglio inseriti tali richiami in film come "War of the worlds", dove li senti, scorrono, non ci fai quasi caso (o meglio, li carpisci, e li accetti, senza pensare a semplici trovate del regista per spaventarti con problemi reali e seri, invece che con le sue fantasticherie che evidentemente, non funzionano).

    Per quanto riguarda i famosi "Uberzombie": quì bisogna tornare indietro al concetto geniale che è alla base di Night of the living dead (che poi, è lo stesso concetto a cui si riferiva Wolfgare); i zombi sono lenti, impacciati, ma incredibilmente numerosi, e possono bloccarti nello scantinato riuscendo a buttare giù la porta... Che poi, è il punto che la protagonista de "la notte.." porta avanti sul finale del film (che a molti non ha garbato, me compreso) ma che comunque tutti hanno sempre pensato.. "sono lenti, potremmo passargli accanto". E' anche la chiave che spiega con più chiarezza il motivo per cui i zombie hanno la supremazia; l'uomo risulta superiore quando ha piena coscienza di chi ha davanti, e quando è ben armato. Ma la maggior parte della gente, che continua a vedere nelle persone appena morte "amici, figli, parenti" non ha il tempo materiale per rendersi bene conto di quello che sta succedendo.

    Questi uberzombie sono semplicemente l'evoluzione del 2000 di mostri che sono stati amati alla follia da una piccola fetta di appassionati (gli horrorofili) ma che non sono mai stati apprezzati "dal grande pubblico", che magari vuole un pò più d'azione e adrenalina. Non ho niente in contrario, sia chiaro, ma io sono più per la componente psicologica che altro.
    Nel Giorno dei zombie, non c'è UN dialogo inutile, dico, neanche uno.. Il modo di esprimersi dei soldati è volgare ma mai "da macho", alla "rambo", ma becero da vero ignorante doc. L'atmosfera è claustrofobica, con gli ultimi sopravvissuti costretti a rifugiarsi in una base sottoterra, perennemente al buio.. E soprattuto, amo la scena iniziale, quello che forse incarna meglio tutto il discorso che ho in mente: quando scendono dall'elicottero con il megafono, la tensione raggiunge alti levelli senza bestie che corrono, emettendo versi da maiale scannato sparati a tutto volume.. Tutta l'angoscia è trasmessa dalla città senza superstiti, e da tutta la massa di zombie che si muove lenta ma inesorabile, udibile anche sopra il rumore del motore dell'elicottero.

    E comunque, la scena del banchetto finale, è intrisa dell'atmosfera più angosciante, triste, da brivido che ricordi..

    Quando le idee sono geniali, non hai bisogno ne di ricorrere agli uber zombie, ne ai richiami su disgrazie reali per spaventare o far pensare il pubblico.
    Se forzati, i richiami all'attualità mi fanno schifo. Se stonano col contesto e vengono inseriti in modo pretestuoso o fondamentalmente inutile mi fanno doppiamente schifo. E' un territorio insidioso del quale il più delle volte farei volentieri a meno, credo anzi che pochi registi siano riusciti a trattare in modo davvero efficace la modernità all'interno del film di genere (già esso specchio del reale) senza snaturare l'idea base o apparire quantomeno ridicoli. Nei film di romero questi sono comunque elementi che puoi notare o meno senza minimamente intaccare la riuscita del film come horror e come prosecuzione della saga, portando a compimento l'idea della progressiva evoluzione del morto vivente contrapposta all'involuzione dell'uomo. Semplici valori aggiunti che rendono il narrato figlio del suo tempo. Cosa poi legittimirebbe spielberg ma non romero dall'inserire riferimenti allegorici è incomprensibile, del resto io la spina non la stacco mai, anche quando guardo e mi diverto con la più idiota delle commedie. Quello che tu chiami "sogno" a me sembra la più svilente delle concezioni registiche, porre un limite all'autorialità per favorire il proprio sollazzo mentale, svago vuoto per spettatori-zombi che si fermano incantati ad osservare i fuochi d'artificio. In questi termini, non trovare un punto di contatto con le tue opinioni mi sembra pure motivo di orgoglio.
    Ultima modifica di Seblon; 27-08-07 alle 16:41:01

  15. #40
    Banned L'avatar di Hellvis 2006
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    Predefinito Re: Diary of the dead di G. A. Romero (2007)

    oltre alle forzature di cui sopra, land of the dead non mi è piaciuto per altre due ragione:
    la prima è la ragione nerd, che ovviamente lascia il tempo che trova: non sopporto din vedere zombi che usano consapevolmente armi da fuoco, che si indignano per la sorte toccata ai loro simili, che si spaventano se uno di loro finisce sottacqua, che con la testa quasi completamente mozzata continuino a mordere eccetera eccetera

    l'altra ragione, più seria è che il film delude sotto altri aspetti: l'ambientazione, potenzialmente fantastica, è sfruttata malissimo: non vediamo praticamente niente del palazzone, della cittadella, del mondo postatomico circostante. Poi i personaggi: il protagonista è il solito belloccio senza un minimo di carisma, il suo compare, che sembrava figo (formidabile cecchino, nonostante l'aspetto sghembo) non fa assolutamente niente, asia argento non ne parliamo, lo stesso per l'ispanico, che è anche generalmente un bravo attore: Cioè, vogliamo mettere con i vecchi personaggi?
    Mi spiace, ma sto film è stata una delusione

  16. #41
    Il Nonno L'avatar di Seblon
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    Predefinito Re: Diary of the dead di G. A. Romero (2007)

    Citazione Originariamente Scritto da Hellvis 2006 Visualizza Messaggio
    oltre alle forzature di cui sopra, land of the dead non mi è piaciuto per altre due ragione:
    la prima è la ragione nerd, che ovviamente lascia il tempo che trova: non sopporto din vedere zombi che usano consapevolmente armi da fuoco, che si indignano per la sorte toccata ai loro simili, che si spaventano se uno di loro finisce sottacqua, che con la testa quasi completamente mozzata continuino a mordere eccetera eccetera
    La pistola veniva usata anche nel terzo film, se ben ricordi in modo molto più importante e consapevole di big daddy (manco avesse imbracciato il mitra per poi iniziare a sparare a raffica..). L'indignazione per la morte di un simile è piuttosto rabbia e deriva dalla consapevolezza o meglio presa di coscienza che maturano verso loro stessi (evoluzione delle tematiche lanciate nel terzo). L'acqua l'hanno sempre evitata, ciò che tu identifichi come "spavento" a me è sembrata perplessità seguita da curiosità nei confronti di una cosa nuova. E poi esiste forse una scienza esatta che spiega perchè uno zombi non possa ancora muovere la mandibola dopo che gli è stata amputata parte della testa? Stiamo parlando di morti viventi e vorresti religiosamente trattarli come mostrato nel primissimo film, ignorando i cambiamenti che sono intercorsi nel frattempo (cambiamenti che a romero stava particolarmente a cuore sviluppare, da bravo nerd queste cose dovresti saperle). Ricordo che dal primo al quarto sono intercorsi circa quarant'anni in cui gli zombi hanno avuto modo di affermarsi come nuova specie dominante (se prendiamo per buona l'idea che dal "giorno" alla "terra" siano passati una ventina d'anni, in cui l'umanità si è involuta in quella società fintamente civile).
    Citazione Originariamente Scritto da Hellvis 2006 Visualizza Messaggio
    l'altra ragione, più seria è che il film delude sotto altri aspetti: l'ambientazione, potenzialmente fantastica, è sfruttata malissimo: non vediamo praticamente niente del palazzone, della cittadella, del mondo postatomico circostante. Poi i personaggi: il protagonista è il solito belloccio senza un minimo di carisma, il suo compare, che sembrava figo (formidabile cecchino, nonostante l'aspetto sghembo) non fa assolutamente niente, asia argento non ne parliamo, lo stesso per l'ispanico, che è anche generalmente un bravo attore: Cioè, vogliamo mettere con i vecchi personaggi?
    Mi spiace, ma sto film è stata una delusione
    Da nerd dovresti gradire il fatto che l'ambientazione non abbia previsto particolarmente ampio respiro ma è stata di fatto localizzata in pochi precisi luoghi. Non c'è niente di postatomico, non è Mad Max, il presente pensato da romero è cronologicamenet molto meno futuro remoto di quanto tu lo abbia pensato (gli abiti e la tecnologia appartengono al 2.000, non al 4.000 DC). Anche il background mi è sembrato delineato in modo più che corretto, tutto ciò che serve sapere viene mostrato fin dalle prime battute. Sugli attori, beh.. fanno il loro ruolo. La stessa struttura narrativa non li pone al centro di una diretta difensiva come nei film precedenti (finale escluso), sono in gran parte spettatori attivi dei grandi avvenimenti che li circondano (per quanto leguizamo di cose ne faccia e pure tante). Se poi ti attieni al paragone con i precedenti attori spiace anche a me constatare una visione tanto pressapochista. Non può e neppure deve piacere per forza ma se le argomentazioni sono queste mi fate rendere ulteriormente conto su quanto sia non solo un film riuscito ma anche destinato a diventare nel tempo un classico come gli altri.
    Ultima modifica di Seblon; 27-08-07 alle 20:41:15

  17. #42
    Il Puppies L'avatar di Wolfgare
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    Cool Re: Diary of the dead di G. A. Romero (2007)

    Citazione Originariamente Scritto da Hellvis 2006 Visualizza Messaggio
    ...non sopporto din vedere zombi... ...che con la testa quasi completamente mozzata continuino a mordere...
    Quella e' una citazione del regista a Braindead di Peter Jackson (l'altra, il "bacio strappalabbra" e' stata eliminata dalla versione finale)

    i due di shaun sbaglio o sono gli zombi incatenati?

  18. #43
    Lo Zio L'avatar di Kakihara
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    Predefinito Re: Diary of the dead di G. A. Romero (2007)

    mah, per me Land rimane un buon film, certo può non piacere la struttura da filmetto d'azione leggero, però credo che Romero non potesse fare molto di più imbavagliato com'era dalla major che cacciava i (pochi) soldi, ci ha messo 20 anni Romero a riuscire a farsi accettare una sceneggiatura che andasse bene ai produttori (se ben ricordo..), bisogna capire che certi film ora non è più possibile farli come un tempo, bisogna scendere a compromessi e cercare di fare qualcosa di più "commerciale" possibile...purtroppo è così. L'idea dell'evoluzione seppur graduale degli zombi per me è geniale ed è tra le cose più riuscite di Land..

    Tornando a Diary il discorso si può dire diverso, a sentire dalle parole di Romero stesso il film dovrebbe essere totalmente indipendente (Diary is a hundred percent independent, made with my partner, Peter Grunwald, and our new friends at Artfire. I haven't had this much freedom since 196 e realizzato interamente come voleva lui (t’s the first film since my original Night of the Living Dead that I can say is completely my own. )
    quindi non ci resta che incrociare davvero le dita e sperare..

  19. #44
    Moderatore spudorato L'avatar di Sarpedon
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    Predefinito Re: Diary of the dead di G. A. Romero (2007)

    Citazione Originariamente Scritto da Kakihara Visualizza Messaggio
    Tornando a Diary il discorso si può dire diverso, a sentire dalle parole di Romero stesso il film dovrebbe essere totalmente indipendente (Diary is a hundred percent independent, made with my partner, Peter Grunwald, and our new friends at Artfire. I haven't had this much freedom since 196 e realizzato interamente come voleva lui (t’s the first film since my original Night of the Living Dead that I can say is completely my own. )
    quindi non ci resta che incrociare davvero le dita e sperare..
    L'equazione (Romero+Grunwald) x pochi soldi credo sia ancora in grado di dare grandi soddisfazioni.

  20. #45
    Banned L'avatar di Hellvis 2006
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    Predefinito Re: Diary of the dead di G. A. Romero (2007)

    Citazione Originariamente Scritto da Doom Visualizza Messaggio
    La pistola veniva usata anche nel terzo film, se ben ricordi in modo molto più importante e consapevole di big daddy (manco avesse imbracciato il mitra per poi iniziare a sparare a raffica..). L'indignazione per la morte di un simile è piuttosto rabbia e deriva dalla consapevolezza o meglio presa di coscienza che maturano verso loro stessi (evoluzione delle tematiche lanciate nel terzo). L'acqua l'hanno sempre evitata, ciò che tu identifichi come "spavento" a me è sembrata perplessità seguita da curiosità nei confronti di una cosa nuova. E poi esiste forse una scienza esatta che spiega perchè uno zombi non possa ancora muovere la mandibola dopo che gli è stata amputata parte della testa? Stiamo parlando di morti viventi e vorresti religiosamente trattarli come mostrato nel primissimo film, ignorando i cambiamenti che sono intercorsi nel frattempo (cambiamenti che a romero stava particolarmente a cuore sviluppare, da bravo nerd queste cose dovresti saperle). Ricordo che dal primo al quarto sono intercorsi circa quarant'anni in cui gli zombi hanno avuto modo di affermarsi come nuova specie dominante (se prendiamo per buona l'idea che dal "giorno" alla "terra" siano passati una ventina d'anni, in cui l'umanità si è involuta in quella società fintamente civile).
    Mmm nel giorno degli zombi mi sembra che usi la pistola in modo meno consapevole: mi sembra quasi che lo zombi abbia un vago ricordo di come funziona l'arma. In land invece se non sbaglio addirittura ferma una zombi dal divorare un tipo per farlo uccidere col fucile (detto tra noi non ho comunque molto apprezzato l'uso della pistola del terzo).
    Per il resto, come dicevo, sono opinioni assolutamente personali sul come piacciono gli zombi a me, e questa evoluzione non mi ha garbato per niente, nonostante aggiunga nuovi significati al film

    Da nerd dovresti gradire il fatto che l'ambientazione non abbia previsto particolarmente ampio respiro ma è stata di fatto localizzata in pochi precisi luoghi. Non c'è niente di postatomico, non è Mad Max, il presente pensato da romero è cronologicamenet molto meno futuro remoto di quanto tu lo abbia pensato (gli abiti e la tecnologia appartengono al 2.000, non al 4.000 DC). Anche il background mi è sembrato delineato in modo più che corretto, tutto ciò che serve sapere viene mostrato fin dalle prime battute. Sugli attori, beh.. fanno il loro ruolo. La stessa struttura narrativa non li pone al centro di una diretta difensiva come nei film precedenti (finale escluso), sono in gran parte spettatori attivi dei grandi avvenimenti che li circondano (per quanto leguizamo di cose ne faccia e pure tante). Se poi ti attieni al paragone con i precedenti attori spiace anche a me constatare una visione tanto pressapochista. Non può e neppure deve piacere per forza ma se le argomentazioni sono queste mi fate rendere ulteriormente conto su quanto sia non solo un film riuscito ma anche destinato a diventare nel tempo un classico come gli altri.
    Io invece avrei preferito proprio una cosa alla mad max, con i personaggi che ad esempio vagano nel deserto, si spostano di oasi in oasi, magari incontrano dei predoni che li derubano di tutto e li lasciano agli zombi...
    forse sarebbe stata un po' una forzatura coi tempi, ma si poteva ambientare il film tipo nel 2050 o giù di lì. Così l'ambientazione non mi è proprio piaciuta.
    I personaggi, ripeto, li ho trovati piatti e poco carismatici, non so come spiegarlo, ma se vedo il biondo asserragliato da qualche parte sbadiglio, mentre se vedo un CJ (parlo del remake di dawn) mi esalto da matti

  21. #46

    Predefinito Re: Diary of the dead di G. A. Romero (2007)

    Ma a livello di ambientazione, ricordo male o gli abitanti della città del texano, vivevano razziando scatolette all'esterno?

  22. #47
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    Predefinito Re: Diary of the dead di G. A. Romero (2007)

    si e quella è una cosa positivissima che avrei sfruttato di più: spedizioni all'esterno in città desolate, con le solite banconote portate dal vento

  23. #48

    Predefinito Re: Diary of the dead di G. A. Romero (2007)

    Che metodo idiota di sopravvivere.

  24. #49
    Il Nonno L'avatar di Seblon
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    Predefinito Re: Diary of the dead di G. A. Romero (2007)

    Citazione Originariamente Scritto da Titus_silverblood Visualizza Messaggio
    Che metodo idiota di sopravvivere.
    Tu quale avresti suggerito, considerata la mancanza di regolari rifornimenti esterni e l'assenza di contatto fra le varie roccaforti abitate? A me sembra il metodo più logico e tra l'altro ulteriormente utile a definire l'imbruttimento dell'uomo, costretto a razziare e depredare ciò che fino a qualche anno prima gli sarebbe appartenuto. Inoltre è indispensabile fornire una chiave di lettura che possa identificare i ceti sociali più bassi, da contrapporre agli agi da gnorri dei ricchi. Il fatto che i secondi si dimostrino ben più gretti e meschini dei primi è diretta conseguenza di questo ragionamento.

  25. #50

    Predefinito Re: Diary of the dead di G. A. Romero (2007)

    Citazione Originariamente Scritto da Doom Visualizza Messaggio
    Tu quale avresti suggerito, considerata la mancanza di regolari rifornimenti esterni e l'assenza di contatto fra le varie roccaforti abitate? A me sembra il metodo più logico e tra l'altro ulteriormente utile a definire l'imbruttimento dell'uomo, costretto a razziare e depredare ciò che fino a qualche anno prima gli sarebbe appartenuto. Inoltre è indispensabile fornire una chiave di lettura che possa identificare i ceti sociali più bassi, da contrapporre agli agi da gnorri dei ricchi. Il fatto che i secondi si dimostrino ben più gretti e meschini dei primi è diretta conseguenza di questo ragionamento.
    Immagino che sia proprio la chiave di lettura ricchi\poveri quella ad aver motivato questa scelta. Ammetto di non avere un ricordo chiarissimo del film, ma al di là della mia personalissima opinione per cui difficilmente tutta quella gente vestita elegante avrebbe potuto sopravvivere mandando dei balordi a rubare scatolette, non mi pare neppure di aver visto campi coltivati o allevamenti.
    Ma ripeto, non ne sono sicuro.

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