Scandalo a scuola, orge e festini con i prof
In un istituto argentino coinvolti 27 insegnanti. Ragazze disponibili per avere voti più alti
di ROSITA CAVALLARO
BUENOS AIRES - La ragazzina posa di spalle, con la faccia rivolta verso la videocamera e le mani appoggiate al muro. Indossa solo un perizoma rosso. Tra le prove dello scandalo che ha colpito una scuola Tecnica di Escobar, 50 km da Buenos Aires, c’è anche lo sguardo incosciente di questa minorenne che insieme ad altre alunne e professori partecipava a festini a luci rosse che si svolgevano all’interno dell’Istituto.
C’è chi dice «per prendere voti più alti» o semplicemente «perché le piaceva». Il motivo interessa a pochi se ci sono video e fotografie che hanno inchiodato almeno 27 docenti già rimossi dall’incarico, tra cui il direttore dell’Istituto e il suo vice. Un vero e proprio tsunami per questa piccola appendice di Buenos Aires con un porto, un teatro e un museo. Ma il sexy-game che si svolgeva tra lavagne e registri è appena la punta di un iceberg.
La notizia è arrivata alla stampa lo scorso aprile anche se i fatti risalirebbero al 2005. Pare che gli inquirenti già conoscessero la storia, ma per mancanza di prove si sono mossi solo lo scorso 7 aprile in seguito a una denuncia inviata da un anonimo, via internet, alla Direzione dell’Educazione. L’anonimo ha fornito video e foto dove compaiono alcuni professori del turno serale in atteggiamenti intimi all’interno dell’istituto stesso con ragazzine minorenni.
Gli alunni della scuola di Escobar hanno raccontato a una giornalista di Canal 13 che alcuni professori erano soliti abbandonare le classi prima della fine delle lezioni. «Lasciavano l’aula con grande anticipo – racconta un testimone - affidavano le classi ad alunni-tutor. Poi chiedevano alle ragazze di seguirli». Sembra che tutti all’interno della scuola sapessero che nel collegio certe ragazze avevano rapporti sessuali con gli insegnanti in cambio di voti più alti. E mentre gira la voce di foto ancora non diffuse dai media dove comparirebbero due ragazze con indosso solo le magliette del Boca e del River sedute sopra un divano rosa, c’è già chi in questi giorni si è preoccupato di far sparire il divano dall’Istituto. Ultimo tentativo goffo di salvare il salvabile.
Stando ai racconti sarebbe implicata nelle “lezioni” a luci rosse anche una professoressa di inglese autrice materiale delle foto e dei video che potrebbero essere stati addirittura venduti sul web. La donna, secondo le testimonianze, può essere la bionda che compare confusamente nei video. Ma lo scandalo non si limiterebbe al sesso. Dalle indagini infatti sono emersi altri particolari che danno al caso un risvolto amministrativo poco chiaro. «La scuola - spiega Adriana Puigross responsabile del Dipartimento Cultura ed Istruzione della provincia di Buenos Aires - funzionava come una vera e propria associazione illecita con a capo il direttore dell’Istituto». Dopo la nascita nel 2004 di un’associazione civile all’interno della scuola, i genitori hanno iniziato a denunciare alcuni docenti che durante le ore di lezione lasciavano i ragazzi soli per svolgere lavori che poco avevano a che fare con la didattica. Secondo quanto riportato dalla Puiggros, l’intento dell’associazione era quello di «privatizzare spazi pubblici all’interno dell’Istituto». E in questo carosello di Barbablù dalla penna rossa e lolite a caccia di emozioni forti le vere vittime sembrano essere proprio quei professori che con i festini non hanno mai avuto a che fare.
Secondo Lorena, moglie di un insegnante della scuola estraneo ai fatti, lo scandalo che ha scosso la comunità di Escobar è da attribuirsi a un “gruppo mafioso”. La donna ha raccontato a Radio La Plata che «alcuni insegnanti terrorizzavano i colleghi perché non parlassero». Ma come accade spesso in questi casi, fino a che il caso non sarà chiuso tutti i professori indistintamente sembrano essere nel mirino dell’opinione pubblica.