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  1. #1
    Lo Zio L'avatar di Nightlight
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    Thumbs down Ridateci le nostre opere

    Siamo all’ultimatum. La lunga vicenda che vede il governo italiano rivendicare la proprietà di ben 52 reperti archeologici conservati al Getty Museum di Malibù ed esportati clandestinamente dal nostro paese, pare sia arrivata ad una svolta. Il ministro dei Beni Culturali Rutelli ha scelto proprio Fano, luogo simbolo della contesa, per ribadire con fermezza le sue richieste: «Ho appena mandato una lettera al Museo offrendo un’estrema proposta di dialogo e d’intesa. Questa vicenda deve essere chiusa entro luglio».
    È nel mare di Fano che è stata ritrovata nel 1964 l’opera più importante tra quelle discusse: il bronzo attribuito a Lisippo che raffigura un Atleta. E proprio qui, ieri, è stata festeggiata la riapertura della Chiesa di san Domenico che, dopo un restauro, è stata trasformata in Pinacoteca. Ma la ferita del Getty Bronze è ancora aperta. Il museo americano, infatti, a differenza del Metropolitan di New York e del Museum of Fine Arts di Boston, non ha ancora firmato un accordo con l’Italia per la restituzione delle opere trafugate. Il processo contro Marion True, l’ex direttrice, è ancora in corso ma le prove emerse in tribunale sembrano non lasciare dubbi. «Esistono delle polaroid che testimoniano gli scavi clandestini», dicono i collaboratori del ministro. E Rutelli rincara: «C’è un problema etico. Un luogo che mostra la civiltà, la cultura del mondo non può essere un ricettacolo di opere rubate. La restituzione dell’Atleta di Lisippo, della Venere di Morgantina e degli oggetti usciti illegalmente dal nostro paese rappresenterebbe un motivo di onore e di soddisfazione per il Getty».
    Ma cosa succederà se gli americani non risponderanno alle richieste? L’Italia minaccia un embargo che significa la rottura di tutte le collaborazioni. Sembra che il Getty nel 2009 abbia in programma una grande mostra su Gian Lorenzo Bernini. Ma senza i prestiti italiani, senza la consultazione dei nostri archivi, una simile esposizione è difficile da realizzare.
    «C’è stato un certo lassismo, un po’ di noncuranza sul problema delle restituzioni, invece noi non abbassiamo la guardia. È un fatto di vitale importanza che investe non soltanto il patrimonio del nostro paese, ma quello mondiale». Uno scavo clandestino, com’è noto, cerca l’oggetto importante da rivendere a caro prezzo e distrugge tutto il resto. «Il nostro principio è quello di combattere gli illeciti sempre e circa due settimane fa l’Italia ha restituito al Pakistan un’antica terracotta ritrovata dai carabinieri in un mercato a Monza. Non è un percorso a senso unico».
    L’accordo che si tenta di raggiungere con gli agguerriti avvocati del Getty è simile a quello già firmato con Boston e New York. Da Boston è già arrivata in Italia la statua di Vibia Sabina, la moglie di Adriano, esposta proprio in questi giorni a Tivoli. E tra il 2008 e il 2010 torneranno anche il vaso di Eufronio e il gruppo di argenti ellenistici trafugati dalla Sicilia. In questo momento sono ancora al Met, ma con un bel cartello che indica la proprietà italiana. Insomma, sono in prestito. E l’Italia ribadisce la volontà di concedere temporaneamente oggetti di altrettanto valore. A Fano le parole di Rutelli sono state accolte con entusiasmo. Magari l’Atleta potrà un giorno essere conservato proprio qui, nella chiesa di san Domenico appena riaperta. La politica del ministero è quella di far tornare l’arte nei luoghi di provenienza, ma per il bronzo della contesa non c’è ancora un programma. «Intanto facciamolo tornare». [fonte: la stampa]
    ...
    Che figura..

  2. #2
    L'Onesto L'avatar di Joestar
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    Predefinito Re: Ridateci le nostre opere

    Il direttore del Getty sostiene che la statua sia stata ritrovata in acque internazionali, e aggiunge
    the statue was obtained by the museum in 1977 only after Italian courts had declared that there was no evidence that it belonged to Italy.
    Sembra anche che il Getty sia un covo di ladroni che girano per il mondo a rubare opere d'arte, in realtà a ottobre si era giunti a un accordo preliminare per la restituzione di 26 opere; poi pare che Rutelli si sia tirato indietro e abbia mandato a monte, impuntandosi sulla restituzione della statua di Lisippo.

    Non so chi abbia ragione, ma il fatto che si dica "Non sappiamo che farne e dove metterla, ma intanto facciamola tornare" non fa ben sperare

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