Appena visto. Bel sequel, ma purtroppo non posso far finta di nulla sulle numerose incongruenze a livello di sceneggiatura. E' possibile che una portatrice sana di un virus mortale venga protetta da soldati disarmati senza nessun'altra misura di sicurezza? E' possibile che l'esercito americano sia così spiazzato dinnanzi ad una situazione che rapidamente sfugge al proprio controllo? Ed è possibile che i protagonisti debbano sempre per forza commettere qualche cazzata? Pare di sì, ed è un peccato.
Un peccato perchè Fresnadillo ci sa fare, e sviluppa numerose sequenze ad alto tasso di adrnelaina, non rinunciando neppure a spaventarci quando ne ha l'occasione e l'atmosfera giusta. Memorabile ad esempio l'apertura del film, o la carneficina con le pale dell'elicottero. Carlyle se la cava bene, ma i momenti melodrammatici con la sua famiglia sono trascurabili, mentre gli altri attori vengono poco sviluppati rispetto a 28 Days Later: ma d'altronde qui c'è più immediatezza e c'è un esercito che sta radendo al suolo un'intera zona sparando a vista a qualsiasi cosa si muova. Di tempo per riflettere ce n'è davvero poco. Complessivamente un buon film quindi, dall'alto tasso di gore e dalle numerose scene ad effetto, ma fermandoci a riflettere sulla storia non potremo non notare le numerose incongruenze che tolgono "realismo" e solidità ad una pellicola che stilisticamente offre molto, ma che inciampa troppo spesso in errori evitabili ed a tratti grotteschi. Riuscendo ad andare oltre queste manchevolezze si potrà godere comunque di un film valido e ben girato, nonostante l'uso della camera a mano nelle sequenze di attacco sia eccessivamente movimentato e spesso fastidioso alla visione.